Creato da: 72rosalux72 il 04/06/2004
"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post N° 383

Post n°383 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da 72rosalux72

Per non fare la parte dell’asociale e perché mio figlio non mi avrebbe parlato per tutto il 2008, ho acconsentito a partecipare, per la prima volta, a un cenone in un ristorante con altri genitori della classe.
Com’è come non è, c’è sempre quello che deve per forza organizzare, ti telefona cento volte, ti dice che guarda, loro vengono, e pure loro, e forse anche quell’altri, quindi non puoi dire di no
Per un sacco di motivi non sopporto queste faccende organizzate in locali pubblici.
Prima di tutto costano un botto, e dire che in diversi mi hanno detto che ho speso poco.
A me non sembra: 25 euro il menù bambini che contava di numero dieci di ravioli col pomodoro ( molti bambini volevano il bis ma non ce n’erano più,  e un conto dare dieci ravioli a uno di tre anni un altro darli a uno di otto), un cordon blue, patatine fritte a chili e un’infinità di bustine di ketchup.
Mi dicono, con i 25 euro hai pagato l’animazione. I bambini stavano in un’altra sala, a occhio direi che erano un centinaio – dai due anni, piangenti e urlanti per tutta la sera perché dimmi come pretendi che uno di due/tre anni se ne stia tranquillo a cena mentre tu genitore sei in un’altra sala, fino ai dieci/undici anni- mentre i ragazzi che dovevano badarli e “animarli” erano otto. Otto contro cento, praticamente non c’è stata gara.
Il top si è raggiunto quando bambina di non più di due anni è entrata di corsa nella sala dei grandi col pannolino in mano che, ringraziando il signore, era solo pieno di pipì.
Occhiataccia collettiva ai genitori snaturati che abbandonano la bimbetta per gozzovigliare in pace.
L’animazione si è dunque ridotta al ballo, musichetta per bambini a tutta randa, i ragazzi che gridavano a caso al microfono nomi di persona e chi si chiamava in quel modo era obbligato a ballare sul palco.
Margherita e laura sono state beccate, nomi usuali, di laura ce n’erano una decina. Ai maschietti è andata meglio, ettore, oleg ( mamma italiana e padre russo) ed edoardo si sono salvati, mattia no.
Quando ho dato un’occhiata li ho visti intenti nel lancio di pezzi di pane verso gli animatori.
Stavo quasi per sgridare mio figlio ma poi mi sono detta, ‘sti cazzi, l’animazione la pago.

Per gli adulti c’era il buffet: 50 euro per fare la fila se volevo mangiare qualcosa, e quella davanti al risotto allo champagne ( che non ci credo che era champagne ma tant’è) era così lunga che ho lasciato perdere, dopo un calcolo veloce del rapporto tra le persone davanti a me e la quantità di riso disponibile.
Gli antipasti erano tutti freddi, anche quelli che avrebbero dovuto essere caldi. Dalle dieci poi hanno iniziato ad arrivare i bambini affamati, compreso il mio, che con dieci ravioli non ci allaccia un dente.

Però c’è la musica, nel prezzo devi mettere anche quello.
Altra cosa che non sopporto, il ridicolo dimenarsi al ritmo di balli assurdi e di gruppo perché tocca fare festa. Ho notato con sollievo che in parecchi la pensavamo così, ma non il nostro caciarone organizzatore che ha tentato invano di trascinarmi in un “tango buffo”. Dai, lo voglio ballare con te, una che si chiama manola ce lo dovrebbe avere nel sangue. Il mio nome è una croce, sempre detto.
E mi tirava, dico, mi tirava!! Al che ho dato uno strattone e mi sono fiondata sullo spumante senza dire a.
Immancabile, ovviamente, il trenino. Non ricordo di averlo mai fatto, è davvero contrario ai miei principi religiosi. Perché mai avrei dovuto farmi avvinghiare da quell’orrendo panzone? Lo guardo intanto che si avvicina come capotreno, è tutto una risata, è tutto sudato soprattutto. Bleah. Non ti azzardare a toccarmi con quelle manacce unte, e devo averlo detto bene con gli occhi, perché mi ha costeggiata velocemente arpionando la donna successiva a me, poverina. Manco lei vuole fare il trenino e cerca di liberarsi dalla morsa. Ce la fa, ma con fatica.

Alla fine, tira che ti ritira sono passate le due, io ero sbronza il tanto che basta per dire che l’anno prossimo il cenone si farà a casa mia, cucino io!
All’uscita ti propongono una foto del tuo bambino immortalato durante la festa, solo 5 euro, e mica puoi fare la micragnosa per 5 euro.
Praticamente ho speso 80 euro per mangiare poco e male, e per evitare di essere coinvolta in trenini e balli di gruppo. Mi sono divertita solo quando io e un’altra mamma, le uniche fumatrici del gruppo, ce la filavamo nell’atrio con la sigaretta e il bicchiere in mano a sparlare di quello e quell’altro.

Auguri di felicità per tutti quelli che passano di qui. spero per voi abbiate trascorso una fine d’anno più gustosa della mia.

 
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