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"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post n°517 pubblicato il 27 Giugno 2009 da 72rosalux72


Sarà, ma secondo me un presidente del consiglio non può dire agli imprenditori di non fare pubblicità su certi giornali. (tra l’altro dovrebbe cominciare lui per primo, visto che mondadori fa pubblicità su la repubblica).
Son quelle cose che da un “liberale” non ti aspetti, in nome del principio di una sana e libera concorrenza, ma, come detto altre volte, qui da noi è in voga il liberale sui generis.

Però è anche questo un modo per chiudere la bocca, un tentativo almeno, alle voci scomode. Dovremmo fare tutti come lui, che dice di non leggere i giornali.
Bell’esempio davvero un capo del governo che non ha bisogno di informarsi e che sostiene di stare benissimo senza leggere i giornali.
Ma siccome moltissimi italiani scelgono di comprare quotidiani che non parlano bene di lui, vediamo dunque di far fuori i quotidiani.
( i suddetti cittadini per il momento no, grazie)
La libertà di stampa sarebbe anch’essa un principio liberale, ma qui da noi i liberali si lamentano che non gli vengono pubblicati gli interventi. Che oltraggio.
Un ministro – della cultura per giunta- scrive che un preciso giornale è un’insidia per la democrazia (e anche i suoi lettori, presumo) e poi pretende che gli venga pubblicata proprio lì una sua. Vuol dire che se un ministro scrive è ovvio che il direttore debba far pubblicare, la possibilità di scelta non è contemplata.
Ha ragione scalfari, questa è gente miracolata, bisogna portar pazienza; in altro tempo e in altro luogo uno come bondi avrebbe fatto un altro mestiere, magari adesso poteva essere un pensionato metalmeccanico, un ex collega di mio papà, che so, sarebbe andato a cena dai miei e avrebbe avuto un altro carattere.

Ho provato ad immaginare obama avvicinarsi ai lavoratori americani di un cantiere e berciare: ohi! Ma dove sono le donne?!… vi porto io le veline se no qui passiamo tutti per gay!
Non ce l’ho fatta, ci ho messo tutta la fantasia possibile, ma ha prevalso un assoluto senso di inadeguatezza.
Pare abbia precisato: con la nobildonna uso un linguaggio nobile, con l’uomo rude del cantiere uso un linguaggio rude. Quindi agli industriali non dirà mai…ehi, ma dove sono le donne?! Vi porto io le veline se no qui passiamo tutti per gay!
Un linguaggio del genere lo ritiene adatto per il lavoratore manuale, mica per il manager. Invece per me un linguaggio del genere qualifica soltanto l’uomo che lo usa, indipendentemente dal lavoro che fa. Ho esempi troppo onorevoli per poter ritenere che il lavoro manuale sia roba per uomini rudi. Mio nonno per esempio, lui sì un gentiluomo, dava del lei alle mie compagne del liceo, e solo dopo che si era sentito dire… ma via, ho l’età di sua nipote… passava al tu ma lo pretendeva anche per lui.
Mio papà riesce a dire “perdio” quando è incazzato, ma deve essere veramente fuori di sé.
Non dice parolacce, mi rimprovera ancora adesso quando le dico io, a mio figlio dice di non tenere i gomiti sul tavolo, di non leggere i fumetti a tavola anche se ha finito di mangiare e si annoia, di non parlare a voce alta… praticamente il galateo.
Non va al bar, non fa battute da due soldi sulle donne, non parla di donne come “quantità”.

 
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