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"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post n°516 pubblicato il 25 Giugno 2009 da 72rosalux72


Con lui faccio la mamma emancipata, ma vedrai quanto ti diverti, magari io alla tua età e invece i nonni non mi lasciavano andare. E’ vero, io sarei andata volentieri in colonia o in qualsiasi altro posto da sola, ma mia mamma piangeva e mi faceva venire i sensi di colpa.
Mi sono promessa che ad ettore avrei dato l’opportunità di crescere anche senza di me e l’ho convinto ad andare al subasio a fare un campus in mezzo alla natura. Cinque giorni, scandivo davanti alle sue proteste, mica cinque mesi.
Abbiamo cominciato l’operazione un mesetto fa, e pian piano ha cambiato idea: ma sì, è una vacanza… e anche se non conosco nessuno farò amicizia…

Sabato scorso siamo andati a vedere il posto, cioè, io volevo vedere il posto e conoscere gli operatori. Il papà di ettore sostiene che è stata la classica manovra da mamma italiana, che mi cambiava se lo vedevo lunedì mattina? In effetti niente, siamo stati in tutto dieci minuti dopo un’ora e passa di macchina, loro erano affaccendati nei preparativi ma comunque deliziosi, e avrei dovuto trovare un tugurio e dei mostri per cancellare l’iscrizione di ettore. Tra l’altro, lunedì ho scoperto che diverse mamme non conoscevano il posto ( ed erano tranquillissime), e siccome vengono quasi tutte da foligno, per loro era senz’altro più comodo che per me farsi la passeggiata fin sul subasio.

Faceva un freddo cane quindi mi è venuta la paranoia di avergli dato pochi vestiti pesanti; martedì è comparso il sole e temevo avesse troppi vestiti pesanti.
Mi sono ricordata il pomeriggio di lunedì di non avergli dato la macchina fotografica… gliela porto?… Chiamo la sera e mi dicono che va tutto benissimo– e io penso, eh certo, ma ancora deve passare la notte, vorrei vedere voi a dormire in mezzo a gente sconosciuta a nove anni!!
Poi mi passano ettore e lui è tranquillo, intendo che da mamma l’ho sentito sinceramente tranquillo. Mi ha raccontato del cibo, di un bambino che si chiama come lui ed è la prima volta che succede, e di come abbia vinto a pari e dispari un posto sul letto a castello.

Martedì sera ho parlato più con l’operatrice che con mio figlio: ha faticato per dormire? … no, assolutamente no… e io, ehm… quindi ha dormito bene?… ( ma faranno così anche le altre mamme?!)

Ieri sera sono uscita con la mia amica, il pomeriggio mi ha proposto una cena in un posto bello ed economico dove però non prende il cellulare. No guarda, non si sa mai, dovesse succedere una cosa e io non sono raggiungibile, no davvero…
Non sto a dire quanto mi ha sbeffeggiata… come no, stai sicura che si romperà una gamba proprio stasera e tu, mamma degenere, hai il telefono staccato.
Ho ceduto, alla fine è sembrata anche a me una macchietta questa della mamma presente anche quando il figlio non c’è.

Stasera ettore mi dice che ha avuto un gran fastidio agli occhi durante un’escursione, forse il troppo vento, le polveri… mi hanno messo il collirio, adesso sto bene.
E’ una cazzata, fosse successo con me non ci avrei badato.
Invece mi sono fatta passare l’operatrice che risponde di solito e ho voluto sapere come e quando, e quanto si è strofinato gli occhi.
Un’altra classica parte da mamma italiana.

Domani sera torna. Mi sa che è stato più difficile per me, che la mattina non ho avuto la sveglia umana, quella che arriva ciabattando in camera mia alle sette di mattina e grida: Buongiorno!!!
…anche di domenica…

 
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