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"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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« Messaggio #380Messaggio #382 »

Post N° 381

Post n°381 pubblicato il 26 Novembre 2007 da 72rosalux72


Ricordo bene che mia mamma venne a conoscenza delle amicizie poco edificanti del berlusca attraverso la televisione, e più precisamente quando travaglio parlò del suo “l’odore dei soldi” da luttazzi. Siccome lei compra solo il giornale locale e salta la parte nazionale, solo dalla tv può essere informata. Lei fa parte della maggioranza degli italiani che si informa esclusivamente attraverso la tv. Non solo nel nostro paese leggiamo poco i giornali, per non parlare dei libri di approfondimento -  a questo proposito segnalo quello di norma rangeri “chi l’ha vista? Tutto il peggio della tv da berlusconi a prodi” ed. rizzoli – ma vediamo tanta televisione. Leggevo da antonia un commento di macraiser col quale in sostanza dava la sveglia a quelli che continuano a pensare che se c’è il berlusca è perché ha tre televisioni, e che il mondo è andato avanti, adesso c’è internet, c’è grillo che fa il finimondo senza andare in tv ecc.
Tra parentesi, sempre mia mamma ha saputo della manifestazione di grillo dalla tv, e non è una dei pochi. Credo invece che siano pochi quelli che si informano attraverso internet, a parte chi lo deve fare per lavoro.
Di famiglie più “normali” della mia ne conosco, e se io quando dorme mio figlio resto sola e posso decidere se mettermi al pc, leggere, telefonare senza dover rendere conto a nessuno, chi ha il compagno o il coniuge non si mette su internet a leggere i giornali.
La mattina compro quasi sempre due quotidiani, poi entro nel bar accanto per un caffè. E’ un bar affollato, e ho notato che pochissimi hanno il giornale sottobraccio, al massimo si legge a casaccio sul tavolone dei quotidiani mentre si mangia il cornetto. Fatico a pensare che tutte quelle persone poi vadano su internet per informarsi.

Io sono una di quelli che sostengono che il berlusca ha vinto grazie alle televisioni e ai favori politici ricevuti. Che poi, più che un pensiero è un dato di fatto, e a me non pare anacronistico ricordare che le sue tv furono oscurate e che l’allora presidente del consiglio craxi tornò da londra più veloce di achille per sfornare un decreto su misura. Sarà una vecchia storia, però la storia mica è fatta di eventi staccati tra di loro, e quel che succede nell’anno 2007, quando veniamo ufficialmente a sapere che rai e mediaset non si facevano concorrenza ma si accordavano sui palinsesti e sul modo di ritardare e confondere le proiezioni delle elezioni regionali, è strettamente legato a quello che è successo negli anni ottanta del secolo scorso. Che poi alla maggioranza degli italiani non interessi, pazienza, non è un motivo per metterci una pietra sopra.
Nel 1996 ha vinto il centrosinistra perché c’era la par condicio, perché ci fu uno scontro diretto tra i due candidati premier e prodi lo stravinse. Leggendo il libro della rangeri, mi sono ricordata che nel 1996, grazie alla par condicio, le trasmissioni politiche di mediaset chiusero i battenti pur di non far intervenire l’altra parte. Sulla rai c’erano le tribune politiche, noiose quanto si vuole, certo più regolari dei programmi monologhi di mediaset e degli spot di forza italia che andavano anche cinquanta volte al giorno.
Voglio dire, se uno ripete il messaggio fino allo sfinimento ci sarà un motivo.

Ho sempre pensato che se davvero internet è questo strabiliante e potente mezzo di comunicazione, il berlusca ci si sarebbe buttato a capofitto da un pezzo. Invece continua a preferire la tv, e giusto qualche giorno fa ha chiamato la folla e le telecamere per la sua personale rivoluzione. Il berlusca non si sarebbe mai azzardato a montare sul predellino se in giro non ci fossero state telecamere, e del resto, senza le telecamere che ci hanno rimandato le immagini quasi in diretta, non starei neanche a parlarne.
Certo, magari si potevano vedere su internet, ma vogliamo mettere la differenza tra ogni singolo che deve decidere di andarsele a vedere sul suo pc e i milioni che se le trovano scodellate sul primo telegiornale della sera?

E’ vero, per la maggioranza degli italiani è perfettamente normale che la gara politica sia impari, dicono che se ha tre televisioni vuol dire che è stato bravo ( ma come disse berlinguer non si diventa privilegiati per caso), e se gli ricordi che in nessuna democrazia uno come il berlusca avrebbe potuto fare politica, fanno spallucce, perché piace il tipo ricco e spregiudicato, che sorride sempre, è sempre giovane e vince pure le coppe dei campioni. Come il mio datore di lavoro, che si lamenta tanto adesso, e quante cosine avrei da dire, di lui che si lamenta e gira con la bmw nei giorni feriali, e col fuoristrada il fine settimana.
Ci credo che gli piace il berlusca, lui stesso è un berlusca in miniatura, con la sua decina di palme intorno al perimetro del giardino di casa. Le palme in umbria, che pacchianata. Ma pur di mostrarsi eh.
Ecco, io davanti al mio datore di lavoro, che c’ha la villa con le palme, i macchinoni e poi davanti ai clienti gli scappano strafalcioni in dialetto e inascoltabili frasi in italiano, tipo “ non so se vado errando” ( che ci ridiamo ormai da anni e lui ignaro continua a dirlo), come scappano al berlusca i romolo e remolo, mi sento in pace con me stessa.
E continuerò a dire che il berlusca e tutti i berlusca in miniatura di questo paese sono un problema e non una risorsa.

 
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Commenti al Post:
lupopezzato
lupopezzato il 27/11/07 alle 23:35 via WEB
Troppo facile anche per un demente fare i soldi a palate laddove non c’è un libero mercato ovvero dove non c’è concorrenza. Per non dire poi quando ti trovi nella situazione, grazie alla politica, di possedere tre televisioni e di comandare sulle altre tre e, passandoti i pizzini, puoi decidere palinsesti e strategie.
Per quanto riguarda gli slogans ideologici, la confusione cerebrale, ti fa sfuggire che il capitalismo non è una religione o un modo di vestire ma è anch’esso una ideologia. Buona serata. VdC
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/11/07 alle 14:38 via WEB
Se è tanto facile per un demente far soldi in assenza di concorrenza, come mai il berlusca è il solo che ha creato dal niente un impero economico (definizione non mia ma di d'alema)? Non mi sembra proprio che in italia ci sia scarsità di dementi..con i "giusti" appoggi e le entrature politiche necessarie.. Quanto agli slogans..ognuno si tenga pure i suoi..e soprattutto si tenga i risultati degli slogans stessi..più par condicio di così..hasta la vista. VdM
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/11/07 alle 14:55 via WEB
Il fatto è che per far soldi ci vogliono soldi. Possiamo girarla come ci pare, ma il fatto resta questo. E i soldi in Italia li hanno le banche e la mafia. Ed entrambi li danno a chi fa loro comodo.
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ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 29/11/07 alle 16:29 via WEB
Che per iniziare a far soldi ci vogliano già i soldi è opinabile..a proposito di banche, a chi li da i soldi Unipol? :-)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/11/07 alle 23:08 via WEB
Al PD.
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lupopezzato
lupopezzato il 28/11/07 alle 15:30 via WEB
VdM, non ho detto che Berlusconi è un demente ma ho detto che “anche” un demente farebbe soldi a palate in assenza di concorrenza. Vale per le televisioni come per il banco del pesce. In Italia non mi risulta ci siano, comprese le tante imprese che vengono aiutate e foraggiate politicamente, aziende che godano dello stesso regime di monopolio goduto dalla Mediaset. Le altre, foraggiate o meno dallo Stato, devono comunque misurarsi con la concorrenza ed il mercato.
Sugli slogan l’importante è non dimenticare che il capitalismo è ismo anch’esso e ognuno si tenga la propria visione del mondo e la convinzione, tutta da dimostrare, che il proprio è meglio dell'altrui.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/11/07 alle 22:30 via WEB
ricordare che mediaset e prima la fininvest hanno operato in assenza di concorrenza, pare roba da matti. ma questo è il paese che se una parte politica vuole mandare spot elettorali sulle principali reti private, ovvero mediaset, si ritrova a foraggiare la parte avversaria. e parlano di liberismo. rosalux
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ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 29/11/07 alle 16:35 via WEB
in tema di liberismo: pensa che se io voglio comprare pane e latte alla coop devo finanziare i ds..
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ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 29/11/07 alle 16:34 via WEB
Beh, non c'è nulla di strano operare in assenza di concorrenza (privata) laddove nessun altro privato decide di voler operare..Eppure frequenze disponibili ci sono..E comunque mediaset, non avendo alcun canone pubblico, VIVE di mercato..
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/11/07 alle 22:25 via WEB
Sì, come no. Tanto per cominciare dovrebbe pagare per l'uso delle frequenze a prezzo di mercato. Ma il fatto è che la pubblicità la pagano i consumatori, per cui di fatto Mediaset la paghiamo noi.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/12/07 alle 00:00 via WEB
Per le frequenze non conosco i termini d'uso, peraltro penso che, se sono a pagamento, mediaset paghi il dovuto. Per quanto riguarda la pubblicità vorrei farti osservare che, se è vero come è vero che la paghiamo noi in termini di maggiorazione dei prezzi dei prodotti pubblicizzati, e se è vero come è vero che la RAI trasmette spot pubblicitari a raffica, se ne deduce che la RAI ci fa pagare due volte (canone e pubblicità) contro una sola da parte di mediaset.. E comunque mediaset non ti obbliga a comprare le merendine del mulino bianco o l'amaro lucano..il canone invece devi pagarlo anche se ti fa schifo..oppure lo evadi? :-)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/12/07 alle 10:33 via WEB
Ahahah! Ma se non ci fosse stata Mediaset, non ci sarebbe stata quella folle corsa all'affollamento pubblicitario! Senza contare il fatto che si potrebbe benissimo spostare in basso il limite, a favore degli utenti :-)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/12/07 alle 11:45 via WEB
Se non ci fosse stata Mediaset non ci sarebbe stato un impero finanziario che da lavoro a decine di migliaia di italiani. Se non ci fosse stata Mediaset il pluralismo dell'informazione sarebbe rimasto un'opinione. Per quanto riguarda l'affollamento pubblicitario, se non sbaglio, gli utenti si sono già espressi con un regolare referendum. Anche se ciò può dare un dispiacere a certa sinistra abituata ad ignorare la volontà popolare che non sia di sinistra.. :)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/12/07 alle 23:53 via WEB
Questa è una balla colossale. Le tv libere esistevano MOOOLTO prima di Berlusconi, e Rete4 e Italia1 sono state "acquisite" con metodi pirateschi. Questo è un fatto. Sarebbe come dire che l'informazione l'ha inventata il cavaliere... ma per favore. Quanto ai posti di lavoro, altra balla,, conseguente alla prima del resto.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/12/07 alle 15:16 via WEB
In effetti le tv commerciali locali esistevano già..fininvest ha operato per prima a livello nazionale..circa i metodi di acquisizione non mi sembra di ricordare espropri all'arma bianca da parte di Berlusconi o condanne dello stesso per metodi pirateschi, per cui il tuo parere personalissimo ha valore unicamente per te. Quanto ai posti di lavoro, o sei disinformato/a, o vivi in un'altra galassia oppure menti sapendo di mentire..vedi un po' tu..VdM
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/12/07 alle 19:36 via WEB
Allora siamo d'accordo sul fatto che le tv locali esistevano già. E Italia1 (di Rusconi) e Rete4 (di Rizzoli, o viceversa, non ricordo a menadito perdonami) operavano ampiamente su territorio nazionale, contemporaneamente se non addirittura prima di Canale 5. I metodi pirateschi ci sono stati eccome: semplicemente Berlusconi vendeva pubblicità sottocosto, facendone incetta e mandando fuori mercato i concorrenti, da cui poi rilevò la proprietà delle reti a prezzi da svendita fallimentare. Questi sono i fatti. E lo fece semplicemente perché LUI poteva permetterselo, avendo 'altri' fondi cui attingere, e sapendo che sarebbe stato comunque un investimento. Quanto ai posti di lavoro creati, ha di nuovo semplicemente rilevato le maestranze che già lavoravano per la concorrenza, con un incremento reale di assunzioni molto modesto, reso tale anche dal fatto che molte di queste maestranze provenivano dal cinema, messo in crisi dalla programmazione televisiva di film praticamente 24 h su 24 (questo lo ricorderanno tutti, spero). Il tutto, ovviamente, nella più totale assenza di regole, regolamenti e controlli. Liberismo all'italiana in salsa meneghina. La sola volta che la magistratura provò a metter bocca sulla faccenda, per far rispettare la sola legge esistente, ci pensò Craxi, che precedentemente si guardò bene dall'immischiarsi nella paurosa e questa sì contraria allo spirito liberista, concentrazione di informazione che caratterizzò quell'epoca. Anche questo è del tutto innegabile, direi. :-)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/12/07 alle 21:21 via WEB
Le tv locali preesistenti non operavano a livello nazionale in modo organico ma semmai discontinuo, tanto che il famoso tentativo di un magistrato di genova di oscurare le reti di berlusconi (quello per cui intervenne craxi) fu proprio per il pretestuoso divieto di trasmettere contemporaneamente a livello nazionale.Ovvero poteva esserci una sede di un'emittente per regione ma non potevano andare in onda contemporaneamente..perdonami se c'è qualche inesattezza, ma stiamo parlando di un'altra éra..oggi il problema vero è rappresentato dallo stato di degrado pauroso in cui la sinistra ha portato il paese.. I metodi pirateschi di cui parli forse sono pirateschi per te, ma poichè la magistratura se ne disinteressò, evidentemente erano metodi rispettosi della legge.E per legge non è un reato vendere pubblicità sottocosto per conquistare quote di mercato. Per i posti di lavoro indubbiamente si trattò anche di maestranze esistenti già sul mercato (non assunse alieni), ma questo nulla toglie al fatto che creò nuova occupazione, se perfino d'alema ebbe a dire che mediaset era un'importantissima risorsa anche da un punto di vista occupazionale.. Mancanza di regole? E' vero, ma le regole è il parlamento che le detta, e se i politici italiani se ne fregano del paese reale è ovvio che regole e controlli siano venuti dopo.Puoi chiamarlo con malcelato disprezzo liberismo all'italiana, ma è stato ed è un liberismo che ha creato occupazione stabile e ricchezza.Oltre che una sana alternativa allo strapotere della rai lottizzata da dc,comunisti e socialisti. Concentrazione dell'informazione? Forse confondi la proprietà con l'utilizzo della stessa per fini personali illeciti.. Ma siccome sostieni che la concentrazione è qualcosa di osceno, ti ricordo che parimenti si sarebbe potuto accusare agnelli di monopolio della circolazione stradale visto che allora 8 auto su 10 erano fiat..la concentrazione di qualcosa nella mani di pochi, di per sè non significa nulla, almeno finchè quei pochi non la usano per comportamenti illeciti. Ma in uno stato democratico non si fa il processo alle intenzioni ed alle possibilità teoriche: quello è un vezzo delle dittature (comuniste e fasciste). In parole povere, berlusconi ha avuto il merito di aver saputo capire con largo anticipo quale sarebbe stato in futuro il ruolo della televisione..e da quando è sanzionabile l'intelligenza creativa? Mentre la dc si arricchiva illecitamente, meeentre il pci faceva altrettanto con le coop ed occupava i gangli dello stato a partire dalla magistratura e dalla scuola, berlusconi faceva impresa, anche a beneficio del paese. Con berlusconi il paese intero è cresciuto, con la dc ed il pci si è ritrovato un debito pauroso che oggi paghiamo tutti. Hai le tue idee e puoi dire quel che vuoi, ma oggi oltre la metà degli italiani seguono berlusconi..rassegnati, ti darà senz'altro fastidio, ma è un fastidio che si deve accettare in democrazia..in caso contrario il mondo è pieno di splendide dittature comuniste dove godere della totale mancanza di libertà (anche d'impresa).. Nel miglior stile sovietico avete cercato di farlo fuori per vie giudiziarie..e siete rimasti con un pugno di mosche in mano.. Quando capirete che esiste un paese reale al di là di quello virtuale che vorreste voi? VdM
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/12/07 alle 22:25 via WEB
Tanto per cominciare, io non ho né creato né contribuito a creare un bel nulla. E di quel che dice D'Alema me ne frego altamente, visto che dubito assai che i suoi scopi coincidano coi miei (e con quelli della gran parte del paese se è per questo). Il che corrisponde al silenzio interessato assai dei politici dell'epoca, e attuali. Quanto al resto, mi pare un discorso alquanto infantile dire "lui (o loro) è (sono) peggio di me". Il fatto che la sinistra sia o non sia quel che dici, non significa che Berlusconi sia meglio. Il che vuol anche dire che Berlusconi non ha contribuito a rendere l'Italia, o la società moderna, migliore in niente. O vuoi attribuirgli anche l'invenzione della televisione, e magari di internet, e già che ci siamo della radio e della stampa? Di sicuro, se usi il termine 'liberismo' con accezione positiva, stiamo ai termini: la concentrazione di qualunque cosa pubblica, e dell'informazione in primis, è contraria per definizione al concetto. Prova a fare una cosa del genere in America - paese che continuo a reputare il paese più libero del mondo, anche se certo ben lontano dall'esser libero in assoluto - e vedrai... Per stare alle virtù che attribuisci al Cavaliere, come dicevo Rizzoli e Berlusconi ci arrivarono anche prima di lui, e sarei disposto a scommettere che non saranno stati nenche i soli. Solo che loro hanno gareggiato secondo i principi del liberismo, e Berlusconi ha giocato sporco, sempre secondo questo criterio. Il che non lo renderà penalmente responsabile (ma non è del tutto vero, e tra poco te lo dimostro), ma moralmente l'uomo è discutibile assai. L'unico faro di libertà che rappresenta è la sua personale, e quella dei suoi interessi. Che poi altri, politici in primis, ci trovino il loro tornaconto, proprio non capisco cosa abbia questo di commendevole. Sarà poi il caso di sottolineare che i metodi pirateschi li ha usati eccome: la raccolta pubblicitaria di Fininvest era infatti curata da quella macchina da guerra che fu (è?) Publitalia 80, messa su, gestita e fatta funzionare da Marcello Dell'Utri, che condannato lo è stato eccome, per i rapporti affaristici con la mafia: i famosi liquidi che Berlusconi poteva utilizzare per il dumping pubblicitario. A me non sembra che questo possa essere definito liberismo. E tacciamo il fatto che Berlusconi e i suoi soci misero in pratica ciò che Gelli teorizzò, il controllo dell'informazione come chiave di volta della presa del potere. O hai dimenticato il tentativo di scalata a L'Espresso e Repubblica (giornali che non amo particolarmente, ma non vuol dire)? Quanto al paragone con la Fiat è quantomeno improprio, visto che se voglio comperare una Peugeot ho sempre potuto farlo, ma se voglio vedere una tv che non sia proprietà diretta o indiretta di Berlusconi, invece no. (Poi, certo, anche sul liberismo della Fiat ci sarebbe da discutere: liberismo all'italiana, anche questo non l'ha mica inventato Berlusconi: lo ha reso scientifico, il che è anche peggio). E quanto alle maestranze, tutto sommato avrei preferito che si continuassero a produrre film invece che pessima tv. O almeno una tv decente. E LIBERA. Certo che poi il discorso che fai è discutibile e contraddittorio: parli di mancanza di regole come liceità di agire, ma la mancanza di regole non rende morale ciò che uno fa. Ma se poi le regole ci sono, allora sono liberticide, e chi cerca di farle applicare un comunista. Che poi la gente segua in massa Berlusconi, lo dici tu. A parte il fatto che gli italiani han seguito in massa anche Mussolini... Ma non capisco a chi mi accomuni, e perché: io non vorrei proprio nessun paese virtuale. Dico solo che Berlusconi è un poco di buono, e senza di lui saremmo stati e staremmo meglio. E vorrei continuare ad avere la possibilità di dirlo. :-)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/12/07 alle 22:39 via WEB
"Che poi la gente segua in massa Berlusconi, lo dici tu." Spiego il concetto. Il 50% degli italiani votano la coalizione guidata da Berlusconi. Ma lui, da solo, non ha mai superato il 30% dei concensi, che sono guardacaso gli stessi della sinistra (qui hai straragione). Credo che il restante 20% e passa, di Berlusconi ne farebbe volentieri a meno, e lo dice la cronaca politica di questi giorni. Aggiungo che se non ci fosse Lui, almeno un voto in più il centrodestra forse lo avrebbe: il mio. ;-)
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Anonimo il 05/12/07 alle 00:33 via WEB
Hai toccato troppi punti perchè possa risponderti globalmente, per cui parlerò solo di un punto: io ritengo che mettere regole non sia liberticida, ma di certo lo è mettere regole che sovvertano uno status quo colpendo chi ha costruito qualcosa là dove non c'erano regole perchè a nessuno, allora, interessava metterle..sarebbe come espropriare la casa che uno ha costruito nel deserto solo perchè altri venuti dopo di lui non sono capaci di costruirsene una loro..ovvero in una società civile le regole si stabiliscono prima..dopo ognuno si misura con gli altri senza interventi partigiani dall'esterno (in linguaggio commerciale si chiama "turbativa di mercato", ed è un reato)..a quel punto, come in ogni altro settore, si manifesta chi sa fare e chi no.. Mi sovviene, a questo proposito, di una cosa: durante la rivoluzione culturale di mao, le guardie rosse perseguitavano i medici particolarmente esperti sostenendo che lavoravano bene per marcare la loro differenza rispetto ai medici mediocri..non ti sembra che in italia si faccia qualcosa di analogo? Si può discutere sull'utilità o meno delle televisioni commerciali, possono piacere o no, si può discutere sui metodi poco evangelici (seppur legali) con cui uno fa i suoi affari..ma qui ho l'impressione che si faccia semmai una guerra contro uno solo..guardacaso contro l'uomo che -fino a prova contraria- è stato ed è il principale ostacolo alla presa del potere da parte della sinistra.E qui mi sembra che il gioco, non sporco bensì lercio, lo stia facendo proprio la sinistra nel tentativo di demolire l'uomo berlusconi con tutto ciò che ha creato (di buono e di meno buono).. Parli di concentrazione della "cosa pubblica" nelle mani di uno solo..ti informo che l'informazione non è la "res publica"..l'informazione è e deve essere pluralista e libera soprattutto in regime di liberismo..soprattutto perchè una forte concentrazione nelle mani di uno solo non impedisce ad altri di aumentare la quantità d'informazione, magari puntando sulla qualità..se ne sono capaci.Questo, in un paese libero si chiama libero mercato. Se vuoi comprare una renault piuttosto che una fiat sei liberissimo di farlo. Come sei liberissimo di cambiare canale se vuoi vedere un'emittente pubblica, o di un altro privato, o anche solo un film su sky. La tua libertà non è messa in discussione dalle televisioni di berlusconi, mentre TU metti in discussione la libertà altrui di vedere le televisioni di berlusconi..sai cos'è un sillogismo, vero? Concordo con te solo su di una cosa: credo di aver sbagliato persona..essendo anonimo, credevo che tu fossi rosalux..no problem, faccio ammenda. Se non sogni un paese virtuale mi felicito con te, concordo con la tua libertà di pensare che berlusconi è un poco di buono (qui, in anonimo, perchè pubblicamente quando si offende si deve rispondere di quel che si dice)..sei libero anche di pensare che senza di lui staremmo meglio: è la tua opinione, che vale uno. Guarda caso io penso che senza berlusconi dovrei vivere in un paese molto meno libero,con l'informazione concentrata nelle mani di un regime e senza possibilità alcuna di "sentire l'altra campana".. E' la mia opinione, e vale uno..come la tua. Con il sostegno di oltre 30% di italiani che votano forza italia senza frammentazioni di sorta e di un altro 20% che votano una coalizione guidata da berlusconi..già, perchè il popolo di centro destra l'ha già creato il partito unico, al di là dei personalismi di politici di professione.. Un 30% ed un 20% abbondanti che in ogni caso rifiutano in blocco un'ipotesi di stato illiberale quale avremmo se la sinistra non fosse inchiodata ad uno scarso 30% da sempre.. Ma puoi stare tranquillo: nessuno di noi ti impedirà mai di dire ciò che vuoi..:) Non siamo certo noi ad aver paura della libertà di pensiero e di parola.. Personalmente avrei orrore di un paese omogeneizzato..anche se fosse omogeneizzato a destra. Dopodichè non ritengo particolarmente utile continuare questo discorso..se è vero come è vero che discutere partendo da posizioni opposte (e rimanendovi) non cambia nulla ma arricchisce il reciproco bagaglio culturale (a meno che uno dei due si ritenga il depositario del "Verbo", ed io non mi ritengo tale), è anche vero che alla lunga uno scambio di tal fatta diventa solo uno sterile esercizio dialettico.Ergo, se sei d'accordo, potremmo fermarci qui, ognuno con le sue convinzioni intatte e - spero- ognuno convinto del diritto altrui di pensarla come vuole..almeno finchè non si andrà sulle barricate con armi vere e non più verbali..:))
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