Rosa Luxemburg

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Devo dire che questa storia dei voti comincia a farsi sentire.
Intanto le maestre hanno scelto di non partire dal dieci perché a sentir loro il dieci rischia di gratificare in maniera eccessiva e poi guarda, mi fanno, in quarta e in quinta si deve valutare in maniera reale perché alle medie si lamentano sempre che le maestre sparano i voti. Mi sta bene come discorso, però, dico alla maestra di matematica, forse sarebbe meglio non mettere dieci manco sul quaderno, se si vuole seguire questa linea. Perché uno che ha quasi sempre preso dieci alle verifiche, cosa dirà quando vede nove sulla scheda?
Esattamente quel che ha detto ettore… “ ma allora… se sapeva già di non dare più di nove, doveva darmi nove anche alle verifiche”
Con il giudizio il problema non si poneva, ottimo alle verifiche e ottimo sulla scheda.

Sorprendentemente ha otto in italiano e da mamma obiettiva ho chiesto spiegazioni. Insomma, lo vedo con quale fretta fa i compiti, leggo i testi che produce, che sono più o meno liste della spesa: ho fatto questo e quest’altro… poi sono andato a pranzo dalla nonna e ho mangiato… dopo sono tornato a casa e sono uscito fuori con riccardo… più tardi ho visto un film in tv… infine sono andato a letto- e soprattutto è chiara la mancanza di cura, grafia a volte illeggibile per sbrigarsi a scrivere, mai un punto a fine frase, e via dicendo. La maestra mi spiega che ha certamente notato tutte queste cose, ma dice anche che i suoi riassunti sono perfetti ( ci credo, per lui meno scrive meglio è), che i suoi testi sono poco ricchi ma corretti, e che a grammatica è molto bravo.

Stamattina la più brava della classe gli ha urlato addosso che se lui ha preso otto allora lei si meritava dieci, non è giusto! NON E’ GIUSTO!!
La maestra ha provato a spiegare che non c’è stata nessuna ingiustizia, che nove è uguale a ottimo e otto è come distinto. Infatti letizia ha sempre avuto ottimo in italiano così come ettore distinto. Però adesso le sembra un’ingiustizia.

Sette a storia. Fa tanto il ganzo quando è fuori dalla scuola, ma lo so che ha una fifa blu delle interrogazioni, si impappina, si sforza di ricordare le parole del libro, qualche volta si impalla. Questione di maturità, mi dice la maestra, deve conquistare sicurezza nell’esposizione orale e poi deve capire che la scuola è piena di tante cose e che alcune possono pure non piacergli, ma vanno fatte comunque nel miglior modo possibile.
Logica delle cose vorrebbe così, purtroppo adesso è abbastanza difficile farlo stare sopra i libri quando si tratta di ripetere gli egizi o gli ebrei.
Rimasto malissimo del voto, non sono riuscita a convincerlo che è come “buono”, non c’è niente da fare, il numero è impietoso.

Vorrei segnalare l’inutilità di alcune materie specie se la maestra non ha le competenze per insegnarle. Il quaderno di musica di mio figlio è zeppo di pagine scritte sotto dettatura, temo che la maestra abbia intenzione di fargli trascrivere per intero la guida di musica. In quasi sei mesi di scuola non hanno mai ascoltato niente.
Nove a musica.
Ad arte e immagine hanno cominciato a novembre i lavoretti di natale, almeno sosno stati impegnati, in più hanno fatto un lavoro con l’adigraf che a ettore è venuto terrificante. E’ pacifico che non sia un’artista, il lavoretto di natale era brutto ( gli ho detto che era la cosa più bella che avessi visto e lui mi ha risposto che sono una bugiarda, per dire), odia disegnare ecc.
Nove ad arte e immagine.
Ma che senso ha?

Poi il buono in religione cattolica, l’unica materia dove vale ancora il giudizio, chissà perché. La maestra mi dice che il giudizio è globale, riguarda anche il comportamento, perché, signora, suo figlio insieme agli altri maschi considera le mie ore come una sorta di ricreazione. E poi guardi… e tira fuori una verifica fatta a gennaio dove scorgo un “sufficiente” e della quale ettore si è evidentemente “dimenticato” di parlarmi. Eh beh.
Mi ha detto che a una domanda sull’ultima cena con tre risposte aperte mio figlio ha scelto la terza, quindi sì, c’è stato un colpo di scena e gesù non ha spezzato il pane perché… gli apostoli erano andati a cena da un’altra parte!!
Ancora rido.