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Post n°528 pubblicato il 18 Ottobre 2009 da 72rosalux72

Grazie a tutti quelli che si sono fatti sentire in questo periodo che non ho avuto il pc, e grazie per gli auguri che ho visto soltanto ieri sera.

E così sarebbe un diritto fare lezioni di religione islamica a scuola. D’alema da quel dì deve ancora dire una cosa di sinistra. E perché la religione islamica e non, che so, il buddismo? E i testimoni di geova allora? Mica vorremo discriminarli. Per non dire di quelli che il diritto di fare una materia alternativa alla religione cattolica lo dovrebbero avere garantito e invece vengono fatti soltanto uscire dalla classe per passare due ore a non fare niente. Parlo per esperienza diretta, oltre alle testimonianze che raccolgo al lavoro da mamme che mandano i figli in altre scuole. In realtà esiste solo il diritto di non fare religione cattolica, perché le ore di alternativa sono una barzelletta. Quando le faceva mio figlio si riducevano a quanto segue: giocare con il pc genius al computer; aiutare la maestra a fare cartelloni vari; leggiucchiare un libro intanto che la maestra corregge i quaderni; fare la trottola in giro per le classi quando la maestra è assente. Adesso ai bambini che hanno i genitori musulmani si vuole garantire ben altro, ma guarda un po’. E si può sapere chi dovrebbe fare lezione di religione islamica? Una qualunque maestra? E che ne sa una qualunque maestra dell’islam eccetera? Niente, e se solo si propone un corso di formazione allora pretendo che se ne faccia uno anche sulla laicità dello stato, per poi riferire ai bambini come il mio, che hanno genitori semplicemente non religiosi. Mi auguro poi di non sentir parlare di personale esterno alla scuola, o addirittura di un membro della comunità islamica locale che si presta a fare lezione. A scuola non entrano i preti e non entrano manco gli imam.

Eppure il discorso sulla laicità dei luoghi dello stato, quindi scuole comprese, dovrebbe essere stato digerito da un pezzo. Parlo per quelli che vengono da sinistra, naturalmente. Gli altri abbiamo visto che servizio hanno fatto alla scuola pubblica italiana con gli insegnanti di religione cattolica scelti dalla cei e pagati da noi tutti. La questione è sempre una: finchè i miei diritti vengono garantiti, per esempio come genitore cattolico, va tutto ok e mi aspetto dagli altri tolleranza, addirittura apertura. Quante volte mi hanno detto di non essere rigida, che è giusto che il bambino stia con i compagni anche durante le ore di religione cattolica. E non è giusto farlo sentire diverso solo perché io non sono religiosa.

Già, ma io non credo che i bambini siano religiosi o non religiosi per scelta, e spero non mi verrete a dire che la prima comunione che quasi tutti hanno fatto, sia il frutto di una intensa riflessione da parte loro sull’alto valore simbolico che ha il mangiare il corpo di cristo. I bambini hanno fatto la prima comunione perché i genitori sono cattolici, perché per tradizione va fatta, per questo e quest’altro, e in definitiva i genitori hanno scelto per loro. Solo che quando sei maggioranza la scelta diventa normale, mentre io lo faccio sentire diverso. Inutile poi dire che la scuola pubblica già comprende e tutela tutti per il solo fatto di essere pubblica. In un luogo dello stato sei uguale agli altri nel momento in cui ci entri, e tutto il resto è fuffa. Personalmente farei togliere il fazzoletto dalla testa a un paio di bambine dell’altra quinta – sei a scuola non in moschea – perché nella scuola pubblica non si devono ostentare simboli religiosi, ovviamente crocefisso compreso, o simboli tradizionali per sentirsi a proprio agio. Sei a scuola, sei uguale agli altri. A casa, per strada, in moschea, fai come ti pare, ma a scuola vieni senza orpelli perché non ne hai bisogno. Anzi, mi piacerebbe poter dire, perché è vietato. Nei luoghi pubblici non si manifesta la propria religione in alcun modo, nemmeno chiedendo alle mense delle materne e delle elementari di fare menù alternativi perché io genitore musulmano non mangio carne di maiale, perché io genitore cattolico quel venerdì di vigilia non mangio carne o perché io genitore sono vegetariano e pretendo pasta e fagioli due volte alla settimana per mia figlia ( questa è successa alla mensa del doposcuola di ettore, e a me viene da dire: quando tua figlia sarà in grado di scegliere sarà vegetariana o una grande mangiatrice di bistecche, adesso non rompere i coglioni e lasciala pranzare in pace). Perché se tocca accogliere tutte le richieste la scuola pubblica diventa un carnevale permanente senza più identità. Magari, se l’apertura mentale non la richiedessimo solo agli altri, se facessimo uno sforzino in nome di un principio uguale per tutti invece di chiedere tutela per singole e personali motivazioni…

 
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Commenti al Post:
ossimora
ossimora il 18/10/09 alle 16:27 via WEB
Sto lavorando ad un programmazione ;ho fatto un giro di relax e devo dire che sono d'accordo in pieno col tuo post .L'uscita di Fini ,bissata da un D'alema grigissimo è stata proprio demenziale .Invece di ribadire la necessità storica di una scuola davvero laica parliamo di Islam (peraltro senz a saperne nulla perchè la scuola coranica investe in forma molto vasta tutta l'istruzione dei musulmani ,un ora sarebbe ridicola )ma sopratutto io non so nemmeno se la mia piccolina musulmana è clandestina o no ...che faccio la denuncio? Di questo dovrebbe preoccuparsi Fini.Ciao Manola ...torno al lavoro.
(Rispondi)
 
merizeta21
merizeta21 il 22/10/09 alle 22:35 via WEB
ciao Manola, ti segnalo questo blog: http://metilparaben.blogspot.com/ dagli un'occhiata...
(Rispondi)
 
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