Creato da lelelele54 il 05/06/2006
occasioni & saldi di memoria
 

 

cinquantaseiesimogiornodelduemilaedieci

Post n°178 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da lelelele54
 

PAUSA CAFFE'
mica tutti aprono la bocca per cambiare l'aria

Chet Baker ed Elvis Costello... per prenderci un po' di poesia dopo qualche settimana di fanghi e massaggi alla cervicale, profumi di mafia e vistruosismi contabili, cariolate di macerie e spremute tardive di onestà....ed una poesia sfinita di Leonard Cohen che fa tanto  " non ne posso più "

non riesco a uscire di casa o a rispondere al telefono
di nuovo vado giù ma non sono solo

faccio finalemnte il bilancio dell'anima
questo per i rifiuti, quest'altro tutto pagato

quanto all'autunno è cominciato da un pezzo
non si può fermare la pioggia, non si può fermare la neve

siedo sulla mia sedia, guardo la strada
il mio vicino ricambia il mio sorriso di sconfitta

mi muovo come le foglie, scintillo come le cromature
sono quasi vivo, sono quasi a casa

nessuno da seguire e niente da insegnare
se non che la meta è al di qua della tua portata

( leonard cohen - la meta - il libro del desiderio - mondadori 2007 )

 
 
 

cinquantunesimogiornodelduemilaedieci

Post n°177 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da lelelele54
 

ACCORDI CONCORDI E TI SCORDI

STASERA SI REPLICA A SOGGETTO
leggenda passata e già pregiudicata

 

casualmente incrociata in un post dell' intressante blog di " cile54 " ne sono rimasto stupito...poi l'angoscia ha avuto il sopravvento... perchè se certa storia si ripete i replicanti siamo noi cittadini distratti e democratici frettolosi...i colpevoli ignoranti cui la storia non da scampo ne' assoluzione..
buona
 lettura incolpevoli amici miei


" Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare».

ELSA Morante, Opere, vol. I, Meridiani Mondadori, Milano 1988.

SORPRESA: Qualunque cosa abbiate pensato, il testo è del 1945 e si riferisce a Mussolini.

 
 
 

cinquantunesimogiornodelduemiladieci

Post n°176 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da lelelele54
 

L'ANGUI D'ALLEGRIA
anagrammatica a colori per un carnevale

 

 
 
 

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Post n°175 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da lelelele54
 

QUELLI CHE.....BARTALI
gli è tutto sbagliato tutto da rifare

 

 
 
 

quarantanovesimogiornodelduemilaedieci

Post n°174 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da lelelele54
 

IL RIPOSO DEI GUERRIERI
 le glorie del reame finiscono a puttane

chi ce l'ha lungo chi ce l'ha corto
chi ce l'ha morbido chi ce l'ha duro
dal re carlo ai tanti meroloni
com'è facile far rima coi berlusconi

chi di andata chi di ritorno
chi di sopra chi di sotto
in soffitta in villa o in cucina
quant'è facile riscuotere una sveltina

ci si sfiata e ci si incazza
si maldice e maledice
a noi si riempiono i coglioni
gli altri al ballo dei gran minchioni

scopacchiata - io.10

 
 
 

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Post n°173 pubblicato il 15 Febbraio 2010 da lelelele54
 

THE DAY AFTER VALENTINO'S
da Sanvalentino a Carnevale passando da Moliere

una gustosa parodia del celebre Cyrano dallo spettacolo di Paola Cortellesi - Non Perdiamoci Di Vista - spero non me ne voglia il Moliere se gli sputtano un po' quel magnifico perdente di cyrano...tra l'altro a me particolarmente caro !...buon divertimento amici

 
 
 

quarantasettesimogiornodelduemilaedieci

Post n°172 pubblicato il 15 Febbraio 2010 da lelelele54
 

LA MASCHERA DEL VERO
chi dentro chi fuori ..... ma siamo tutti arlecchini

un omaggio all'immortale maschera che tutti vorremmo essere per poter spernacchiare indisturbati chi ci sta sulle palle, ho casualmente incrociato questo video che riattualizza gli sberleffi del rappezzato cialtrone multicolore ( forse ormai anche multietnico ) nel video non è Ferruccio Soleri che però voglio omaggiare con un articolo apparso lo scorso anno su Repubblica

È l'Arlecchino più famoso del mondo. Letteralmente. Dal 1963 e con oltre 2000 repliche in oltre quaranta paesi, Ferruccio Soleri questo titolo se lo è più che guadagnato. Certo, merito dell’i neffabile, luminosa leggerezza dello spettacolo firmato da Giorgio Strehler, ma soprattutto merito della tecnica, della passione e della maestria di questo attore che, pochi mesi dal suo ottantesimo compleanno, in scena ha ancora l’energia felina e acrobatica di un ragazzino. Oltre metà della sua vita l’ha passata dietro quella maschera: nessuno meglio di lui ne conosce i segreti. E, nei giorni del Carnevale, è la guida migliore per spiegarci il senso della maschera nel 2009.

Soleri, che rapporto ha con la maschera?
«È un prolungamento di me. Ne ho sempre due, una è di scorta. Vengono tutte da quella prodigiosa famiglia di artisti che sono i Sartori. Le prime me le fece Amleto. Quelle che uso oggi e che ormai hanno 25 anni sono invece opera del figlio Donato. Pensi che anni fa le hanno rubate ben due volte. Da allora viaggiano sempre con me, nel bagaglio a mano».

Per un attore, la maschera è un limite o uno stimolo?

«La maschera nasconde il volto, ma rivela l’attore».

In che senso?
«Siccome copre la faccia, attraverso cui normalmente si esprimono le emozioni e i sentimenti, devi lavorare su altri livelli. La gestualità, prima di tutto, e anche la voce. Tutto deve essere più carico di energia in modo da riuscire a comunicare quello che normalmente si “dice” con il viso».


Che cosa fa di un attore un possibile Arlecchino?
«Un corpo che risponda a tutti i movimenti, grande preparazione fisico atletica, predisposizione vocale e senso del ritmo comico. Lo proposero anche a Mastroianni, per uno spettacolo in Francia. Lui rispose: “Siete matti? Come potrei fare Arlecchino? Chiedetelo a Soleri”».


Non è una maschera fuori moda?
«Non credo proprio. Guardi quanto piace anche ai bambini a Carnevale».


Perché piace tanto?
«Perché è un personaggio unico. È un analfabeta e un sempliciotto. Un ingenuo che segue solo i suoi bisogni elementari: mangiare e dormire. Eppure riesce sempre a cavarsela. E senza l’aiuto di nessuno, senza raccomandazioni di sorta. Nei momenti di difficoltà tira fuori una furbizia geniale. Ma, attenzione, non è un buffone. Non ride quasi mai, sono gli altri che ridono per quel che combina».

Quel costume multicolore famoso in tutto il mondo, da dove viene?
«Storicamente Arlecchino è l’evoluzione del secondo zanni, quello che faceva da spalla al primo parlando poco ed esprimendosi soprattutto con gesti e mimica. Diventa maschera così come la conosciamo oggi alla fine del XVII secolo. Siccome era un personaggio che faceva acrobazie, capriole, cadute il costume spesso si strappava. E loro, i commedianti che ne avevano un solo, lo rattoppavano come potevano, mettendoci pezze ricavate dalle stoffe che si trovavano a disposizione. Pezza dopo pezza, da bianco che era, il costume è diventato di tutti i colori».

Ha portato Arlecchino praticamente in tutto il mondo. C’è una replica che l’ha emozionata più di altre?
«Sicuramente la prima, ancora nel 1960, quando all’improvviso a New York ho dovuto sostituire Marcello Moretti, a cui poi subentrai ufficialmente tre anni dopo. Quella prima volta e quella paura me le ricorderò per sempre. Poi, nel 1967, a Londra con Laurence Olivier in sala».

Negli anni il suo Arlecchino è cambiato?
«Poco. La maschera per definizione non cambia. Il mio Arlecchino è quello che ho studiato e imparato con Strehler. Sono io che, nonostante l’allenamento, faccio più fatica».

Ha mai voluto liberarsi di quella maschera?

«Forse agli inizi, quando ero più giovane. Provai anche a chiedere a Strehler di pensare per me qualche altro ruolo, ma lui rispose. “ Ferruccio, tutti vogliono Arlecchino e solo tu puoi farlo”. Mi sono rassegnato, poi ho capito che l’importante non è quanti personaggi interpreti, ma l’emozione che dai e ricevi dal pubblico».

Ma non si è proprio mai annoiato?
«Ogni recita per me è come la prima. Questo è il segreto».

Soleri e arlecchino , l'uomo e la maschera - Sara Chiappori - La Repubblica - 25 febbraio 2009

 
 
 

quarantaquattresimogiornodelduemilaedieci

Post n°171 pubblicato il 13 Febbraio 2010 da lelelele54
 

 SANTO DI CUORI
quanta nostalgia per quegli stronzetti di Peynet

 Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un solo tuo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta

solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo

Stefano Benni  "Ballate" (1991)

 
 
 

quarantatresimogiornodelduemilaedieci

Post n°170 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da lelelele54
 

UNA LUCE PER IL FUTURO
 di lampadine in giro ce ne son  poche

 

 
 
 

trentasettesimogiornodelduemilaedieci

Post n°169 pubblicato il 06 Febbraio 2010 da lelelele54
 

POTEVI FARE DI MEGLIO
ritenta...sarai più fortunato!

avevi tutto il tempo che volevi
che il tempo non l'avevi ancora inventato
perchè fare tutto in sei giorni?
che il settimo eri stancoMorto!

ci hai fatto a tua immagine e somiglianza
però non ci hai dato neanche una foto
qualcuno dice di averla trovata in questura
ma era solo la sua faccia da galera 

ora potremmo dire d'averti visto
in verità piccolo e pelato ma con un gran sorriso
e complimenti per tutte quelle angeliche strafighe
alla cappella sistina gli han messo solo le ali

è uno di quelli che ti han preso in parola
ma i comandamenti erano troppo pesanti
domani ci manda bertolaso col camion
tu invece mandaci una foto appena puoi

se stan così le cose non ti somiglierò mai
certo non voglio imputarti il mio quintale
ne' la mia distratta idiozia da manovale
ma qualche idea per quel poco che c'ho creduto

di asini imbecilli predicatori santi e padreterni
ne hai già fatti abbastanza e troppi
di storpi mortidifame e lebbrosi anche di più
adesso trovaci uno uomo e una donna.... per pietà !

 (OstinazioneCreativa  - io.10 )

 

 
 
 

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Post n°168 pubblicato il 04 Febbraio 2010 da lelelele54
 

IL VOLO DI VOLODIA
l'omaggio di roberto

un brano delicato ed intenso dedicato da vecchioni al russo vladimir visotzky, volodia per tutti, nell'edizione del ClubTenco 1993 nella quale artisti come Guccini, Finardi, Mingardi, Milva, Giorgio Conte, Paolo Rossi ed altri  cantarono alcune sue poesie

 
 
 

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Post n°167 pubblicato il 04 Febbraio 2010 da lelelele54
 

LE MANI IN FACCIA
identità mobili e genialità distratta

TengaGiùLeMani
LeiNonSaChiSonoIo
AdessoGlieloFaccioVedere
MaSiGuardiAlloSpecchio
HaLafacciaComeIlSedere!
SaràBellaLaSua
HaQualcosadaRidire?
MaLoDicaAsuaSorella
EtuPensaAllaTuaMamma
BruttaFacciaDiCaramella!

 (Talkshow - io.10 )

 
 
 

trentatresimogiornodelduemilaedieci

Post n°166 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da lelelele54
 

L'ABITUDINE DI FARLA FRANCA
gli antichi dolori del signor gaber

uomo avvisato mezzo salvato
ma non ci son più le mezze stagioni
chi di spada ferisce
ma ne ha uccisi più la lingua
e nessuno tocchi caino
che abele ha fatto di peggio

tale il padre tale il figlio
che il vizio è proprio di famiglia
ma non desiderare la donna d'altri
trovati una escort al discount
tanto va la gatta al lardo
che adesso mangia anche il prosciutto

rubavo al ricco per dare al povero
ma ho perso la strada per damasco
il troppo riso finisce in pianto
per qualcuno nemmeno un ciotola
in verità in verità vi dico
uomo avvisato...lo stesso inculato

 (proverbiale - io/10 - ) 

 
 
 

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Post n°165 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da lelelele54
 
Foto di lelelele54

CANZONE PER PIERO
(DI QUANTE VOLTE SI POSSA SBAGLIARE)

.

Mio vecchio amico di giorni e pensieri
da quanto tempo che ci conosciamo,
venticinque anni son tanti e diciamo
un po' retorici che sembra ieri.
Invece io so che è diverso e tu sai
quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato:
io appena giovane sono invecchiato,
tu forse giovane non sei stato mai.

Ma d' illusioni non ne abbiamo avute,
o forse si, ma nemmeno ricordo,
tutte parole che si son perdute
con la realtà incontrata ogni giorno.

Chi glielo dice a chi è giovane adesso
di quante volte si possa sbagliare,
fino al disgusto di ricominciare
perchè ogni volta è poi sempre lo stesso.
Eppure il mondo continua e va avanti
con noi o senza e ogni cosa si crea
su ciò che muore e ogni nuova idea
su vecchie idee e ogni gioia su pianti.

Ma più che triste ora è buffo pensare
a tutti i giorni che abbiamo sprecati,
a tutti gli attimi lasciati andare
e ai miti belli delle nostre estati.

Dopo l'inverno e l' angoscia in città
quei lunghi mesi sdraiati davanti,
liberazione del fiume e dei monti
e linfa aspra della nostra età.
Quei giorni spesi a parlare di niente
sdraiati al sole inseguendo la vita,
come l' avessimo sempre capita,
come qualcosa capito per sempre.

Il mio Leopardi, le tue teologie:
"Esiste Dio ?" Le risate più pazze,
le sbornie assurde, le mie fantasie,
le mie avventure in città con ragazze.

Poi quell' amore alla fine reale
tra le canzoni di moda e le danze:
"E' in gamba sai, legge Edgar Lee Masters.
Mi ha detto no, non dovrei mai pensare."
Le sigarette con rabbia fumate,
i blue jeans vecchi e le poche lire,
sembrava che non dovesse finire,
ma ad ogni autunno finiva l' estate.

Poi tutto è andato e diciamo siam vecchi,
ma cosa siamo e che senso ha mai questo
nostro cammino di sogni fra specchi,
tu che lavori quand' io vado a letto.

Io dico sempre non voglio capire,
ma è come un vizio sottile e più penso
più mi ritrovo questo vuoto immenso
e per rimedio soltanto il dormire.
E poi ogni giorno mi torno a svegliare
e resto incredulo, non vorrei alzarmi,
ma vivo ancora e son lì ad aspettarmi
le mie domande, il mio niente, il mio male...

(FRANCESCO GUCCINI - CANZONE PER PIERO)

fotoMia - orantica - torino2009

 
 
 

ventisettesimogiornodelduemilaedieci

Post n°164 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da lelelele54
 

IERI CI SI MORIVA OGGI CI SI NASCE

 LAGER & LAGER

 
 
 

ventisettesimogiornodelduemilaedieci

Post n°163 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da lelelele54
 

RICORDATI CHI SIAMO
testimoni muti o balle di sopravvisuti

 

 Cos'è un lager?
E' una cosa nata in tempi tristi
dove dopo passano i turisti,
occhi increduli agli orrori visti...
"non gettar la pelle del salame!"...

 
Cos'è un lager?
E' una cosa come un monumento
e il ricordo assieme agli anni è spento,
non ce n'è mai stati, solo in quel momento
l' uomo in fondo è buono, meno il nazi infame!

 
Ma ce n'è, ma c'è chi li ha veduti
o son balle di sopravvissuti?
Illegali i testimoni muti
non si facciano nemmen parlare!
Cos'è un lager?

Sono mille e mille occhiaie vuote
sono mani magre abbarbicate ai fili,
son baracche, uffici, orari, timbri e ruote
son routine e risa dietro a dei fucili,
sono la paura, l' unica emozione
sono angoscia d' anni dove il niente è tutto,
sono una pazzia ed un' allucinazione
che la nostra noia sembra quasi un rutto,
sono il lato buio della nostra mente
sono un qualche cosa da dimenticare,
sono eternità di risa di demente
sono un manifesto che si può firmare...

E un lager,cos'è un lager?
Il fenomeno ci fu. E' finito!
Li commemoriamo, il resto è un mito!
l'hanno confermato ieri giù al partito
chi lo afferma è un qualunquista cane!

 
Cos'è un lager?
E' una cosa sporca, cosa dei padroni
cosa vergognosa di certe nazioni,
noi ammazziamo solo per motivi buoni
quando sono buoni? Sta a noi giudicare!


Cos'è un lager?
E' una fede certa e salverà la gente
l' utopia che un giorno si farà presente
millenaria idea, gran purga d' occidente
chi si oppone è un giuda e lo dovrai schiacciare!
Cos'è un lager?

Son recinti e stalli di animali strani
gambe che per anni fan gli stessi passi,
esseri diversi, scarsamente umani
cosa fra le cose, l' erba, i mitra, i sassi,
ironia per quella che chiamiam ragione
sbagli ammessi solo sempre troppo dopo,
prima sventolanti giustificazioni
una causa santa, un luminoso scopo,
sono la furiosa prassi del terrore
sempre per qualcosa, sempre per la pace,
sono un posto in cui spesso la gente muore
sono un posto in cui, peggio, la gente nasce...

E un lager...cos'è un  lager?
E' una cosa stata, cosa che sarà
può essere in un ghetto, fabbrica, città,
contro queste cose o chi non lo vorrà
contro chi va contro o le difenderà,
prima per chi perde e poi chi vincerà
uno ne finisce ed uno sorgerà
sempre per il bene dell'umanità
chi fra voi kapò, chi vittima sarà
in un lager?

 francesco guccini - lager

 
 
 

diciannovesimogiornodelduemiladieci

Post n°162 pubblicato il 19 Gennaio 2010 da lelelele54
 

BEATIFICAZIONE DEL SANTO IMPOSTORE
ovvero la resurrezione forzata d'un benedettino

Mio padre aveva un sogno comune
condiviso dalla sua generazione
la mascella al cortile parlava
troppi morti lo hanno tradito
tutta gente che aveva capito.

E il bambino nel cortile sta giocando
tira sassi nel cielo e nel mare
ogni volta che colpisce una stella
chiude gli occhi e si mette a sognare
chiude gli occhi e si mette a volare.

E i cavalli a Salò sono morti di noia
a giocare col nero perdi sempre
Mussolini ha scritto anche poesie
i poeti che strade creature
ogni volta che parlano è una truffa.

Ma mio padre è un ragazzo tranquillo
la mattina legge molti giornali
è convinto di avere delle idee
e suo figlio è una nave pirata
e suo figlio è una nave pirata.

E anche adesso è rimasta una scritta nera
sopra il muro davanti casa mia
dice che il movimento vincerà
il gran capo ha la faccia serena
la cravatta intonata alla camicia.

Ma il bambino nel cortile si è fermato
si è stancato di seguire gli aquiloni
si è seduto tra i ricordi vicini i rumori lontani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani.

( le storie di ieri - francesco de gregori - )
dall'album Volume 8 di Fabrizio de Andrè

 
 
 

diciassettesimogiornodelduemilaedieci

Post n°161 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da lelelele54
 

L'URLO E LA PREGHIERA
  incazzati negri e neri incazzati

dal film QUINTO POTERE di Sydney Lumet 1980 ( millenovecentottanta )

 STANCHI

siamo stanchi di essere bianchi e siamo stanchi di essere neri
e non saremo più bianchi e non saremo più neri:

ora saremo delle voci, voci disincarnate nel cielo azzurro
piacevoli armonie nella cavità della vostra angoscia
e questo resteremo finchè non vi raddrizzerete,
finchè la vostra sofferenza non vi calmerà
e potrete credere nella parola di dio
che via ha detto tante volte e in tanti modi di amarvi reciprocamente
o almeno di non torturarvi e massacrarvi
nel nome di qualche stupida, vomitevole idea umana
che allontana dio da voi e oscura il cosmo con un  dolore inconcepibile:

siamo stanchi di essere bianchi e siamo stanchi di essere neri
e non saremo più bianchi e non saremo più neri

Leonard Cohen - stanchi -  il libro del desiderio- Mondadori 2007

 

 
 
 

sedicesimogiornodelduemilaedieci

Post n°160 pubblicato il 16 Gennaio 2010 da lelelele54
 

LA TARANTA DEL CENTRO DESTRA
perle sinistre di cultura

tarantella tarantella salta in questa salta in quella
dell'italia stupidella sono sempre la più bella

 
 
 

sestogiornodelduemilaedieci - la befana

Post n°159 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da lelelele54
 

DI BEFANA IN BEFANA
gli strani viaggi dei ReMagi

...di scopa e ramazza la vecchia ha già fatto pulizia, che se non era per quei tre rincoglioniti di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare , in arte il TrioReMagi, che ogni anno perdono la strada del presepe con la scusa che vengono diLontano, che non hanno il navigatore, che devono sempre aspettare Zuzzurro che ha sempre una scusa per non venire...lei avrebbe anche già sbaraccato tutto da SantoStefano, che lei comincerebbe presto e finirebbe anche prima, invece gli tocca anche pulire i cessi che dopo tutte 'ste feste sono piuttosto frequentati

...che poi 'sta storia che lei è vecchia e brutta come una befana bisognerà che prima o poi finisca, ma li avete visti bene voi 'sti ReMagi...uno più vecchio e suonato dell'altro che quando si son persi nel Texas l'ha raccontato nel film il Buono il Brutto e il Cattivo; ma non fatemi dire 'ste cose che se apro il libro ne vengon fuori delle belle...tipo quando li han beccati a farsi i fatti loro al governo italiano e si facevano chiamare il TrioCAF ( CraxiAndreottiForlani nei verbali delle questure di mezza Italia )...li hanno anche passati in galera col loro bel pigiamino a strisce bianconere e si son ribattezzati TrioMogi studiando per anni, da scenziati di rango, quel famoso teorema sullo sport nel quale si sosteneva che " il calcio è uno sport dove ventidue idioti in mutande rincorrono un pallone per un'iora e mezza e poi vince sempre la Juve "

...con la scusa di segure la stella cometa ne han lasciati di puffi nelle casse dello stato e poi si presentano con due miseri gettoni d'oro due stecche d'incenso e la mirra...che la coca se la sono tirata strada facendo...e sulla strada han dovuto resistere alle tentazioni del Gatto e la Volpe sono stati assaliti da AliBabà con quaranta ladroni, sono stati tenuti pirgionieri per milleunanotte dalle sirene di PalazzoGrazioli

...a lampedusa li hanno anche respinti in Libia e così han dovuto camuffarsi da Gheddafi, MagOtelma e MoiraOrfei per essere accolti con tutti gli onori nel presepe di Arcore dove i pastorelli stavano incazzati che nessuno se li filava più, l'arrotino s'era affilato anche le unghie, il portatore d'acqua era stato privatizzato e un cretino col mal di denti stava già cominciando a bestammiare il neonato perchè gli avevano mandato una befana prepagata a cavallo d'una scopa che neanche i fidi Fede e Gasparri se la sarebbero scopata

...ma dove cazzo siam finiti s'interrogarono i tre Magi prima di cominciare a litigare su chi avesse seguito la cometa sbagliata finchè uno dei tre dovette ammettere d'aver scambiato la vecchia con la scopa per una cometa...l'anno prossimo dovremo prenderci un navigatore e magari farci anche la cataratta che non si può andare avanti così...cribbio!!!

 
 
 

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