lelefantescorso

venticinqueaprileebasta!

PARTIGIANI VIL RAZZA D'ANNATA
se  ti va bene, oggi, sei solo un vecchio o  rincoglionito

in un delizioso e quanto mai illuminante manifesto celebrativo di una non ben identificata " festa di liberazione " l'onorevole Cirielli in qualità anche di presidente della provincia di salerno ricordava alle concittadine ed ai concittadini della provincia che "...in questa giornata un pensiero va al SACRIFICIO DEI GIOVANI SOLDATI DEGLI ESERCITI ALLEATI ED IN PARTICOLARE A QUELLO DEL CONTINGENTE AMERICANO IMMOLATI SULL'ALTARE DI UN'ALTRA PATRIA per l'affermazione degli ideali di libertà e democrazia...l'intervento dell'america ha sancito un'alleanza che ha garantito un lungo periodo di pace edi progresso economico e sociale senza precedenti e "...SALVATO L'ITALIA, COME L'EUROPA, DALLA DITTATURA COMUNISTA"

trovate l'intero manifesto in formato PDF sul prezioso blog dell'amica ioxamicizia unitamente ai link contattabili all'occorrenza....non avendovi trovato parole riconducibili a FASCISMO..... GUERRA DI LIBERAZIONE.... PARTIGIANI e assimilabili mi sono sentito in dovere di inviare un messaggio a questo onorevole paladino dell'amore il cui testo riporto qui sotto

in relazione al manifesto celebrativo da lei firmato, in qualità di presidente della provincia di salerno, per celebrare quella antipatica ricorrenza che molti maleinformati si ostinano a chiamare " liberazione dal fascismo "  mi consenta di rilevare un paio di inesattezze di poco conto e nessun significato.....ma come dimenticare l'opera carbonara della mafia, senza la quale col cazzo che gli americani sarebbero sbarcati!!!!... i nostri vecchi però, manganellati a più riprese e prontamente curati ad olio di ricino,  mica ce l'hanno raccontato che la dittatura dalla quale ci hanno missionariamente liberati i liberatori a stell&strisce fosse stata quella comunista...per fortuna che cirelli c'è...o ci fa...scista?...non si allarmi però, tutti quelli che l'hanno votata o non c'erano o dormivano...l'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia e la storia ringrazia.

centododicesimogiornodelduemilaedieci

SUMMERTIME
a piccole note verso l'estate

il diluvio si sta raccogliendo
presto si muoverà
lungo tutte le valli
contro ogni tetto
il corpo annegherà
e l'anima andrà in  pezzi
io scrivo tutto questo
ma non ho prove

( il diluvio - leonard cohen - il libro del desiderio )

centosettesimogiornodelduemilaedieci

PIU' PIL PER TUTTI
produciamo consumiamo e consumiamoci

 ...e fin qui va anche bene...è il liberismo bella, non puoi farci niente! ....eppure oggi siamo già più avnti....qualcuno ha detto che la legna per il forno la può vendere solo lui, anche l'acqua, e la farina...solo lui ha i semi per il grano...e solo lui ha un amico marocchino che fa il pane ad altamura col suo grano e la sua acqua...è la nuova mafia bellezza e ce la siamo appena sdoganata....

centounesimogiornodelduemilaedieci

 I SILENZI CHE PARLANO
sono le parole da difendere

novantottesimogiornodelduemilaedieci

IO NON MI SENTO ITALIANO
e non so neppure quando torneremo ad esserlo

davvero non so quale italiano debba essere

se quell'ulisse, coraggioso e forsennato, planato un giorno sulle rive del tevere col suo carico di civiltà, fresca di passione e cultura
o quell'altro che subito mise mano ad una lama tracciando il confine tra la terra e il cielo, per dividere  il caino e l'abele, il bianco dal nero e il borghese dal barbaro

se quel dante di lingua forbita  e tagliente che percorse l'inferno collocando nefandezze e meschinità in infuocate tombe e loculi di morte
o quello cinico e machiavellico che convinse caronte a riempirne la barca del ritorno per redimere quelle vergogne ed arruorarle nel proprio esercito di crociati

se quella razza di facce umili e umiliate indovinate, tra oscuri bordellli e fatiche quotidiane, dalle luci calde  e pietose d'un caravaggio  in Disgrazia
o quelle belle di merda assurte ai fasti di un altare  raffaellita, ignobili nella loro devastante arroganza, palesemente ipocrite e in odore di fariseo

se quei tanti di scienziati  e poeti e navigatori che, per amore e per forza, per sete di conoscenza e verità, hanno sconfinato i confini del mondo fino a farne casa
o quei santi rattrappiti nella propria ignoranza, sepolti nel tempio delle altrui dottrine che hanno messo sbarre alla porta alla mente

se sono tra quelli che si spezzano la schiena scavando nel fango o tra i  rottami du' disastro , spendendo lacrime e sudore senza contar le une e lesinar quell'altro
o tra  quelle giacche fresche  di tintoria e sorrisi e sprizzati da colletti incravattati che elargiscono pelose pietà che subito incassano sulla  via  dell'auditel

quello che ancora conserva un  petalo di memoria  fiorito su montagne partigiane, esploso al casello di capaci o annegato tra le bugiarde onde di ustica
o quello imbecille, blandito con due caramelle, gia pronto ad osannare il napoleone nuovo, proprio quello di che  ci Vuole per un popolo coglione 

e ancora non so se saremo mai più italiani

novantatresimogiornodelduemilaedieci

FUORI DAI COGLIONI !
santissime incazzature per un giorno di pasqua

dacci dentro Gerusalemme,
vienite a Gerusalemme, 
siam qui ogni domenica 
abbracciami  Gerusalemme. 
che bella vita a Gerusalemme,
Qui si respira a Gerusalemme,
ci ritroviamo ancora tutti al tempio,
tutti almeno sono ancora vivi. 
ci sono cose che non hai mai immginato 
te le venderemo in nome del tuo piacere. 
posso esaudire ogni tuo più bieco desiderio  
ho ottenuto il cielo e ho ottenuto l'inferno. 
vieni qua io ho il prezzo più basso 
il prezzo il migliore di tutta la città.
sceglete da voi i vini migliori  
punta le tue scommesse su questo uccello esplosivo
quello che vedi è tutto ciò che puoi avere 
fino ad oggi nessuno è rimasto deluso 
non aver paura di mettermi alla prova,
non c'è niente che non si può comprare. 
fai tu il prezzo e comprati tutto 
sbrigatevi che il tempo sta scappando via 
prendi in prestito il denaro alle migliori condizioni.
affrettati ora, mentre ancora ce n'è in abbondanza 
dacci dentro Gerusalemme,
vieni a Gerusalemme

Il mio tempio dovrebbe essere una casa di preghiera,
Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri.
Fuori! Fuori!

novantaduesimogiornodelduemilaedieci

PASQUA SENZA RITORNO
nemmeno l'ombra d'una resurrezione

se tutto cominciò da una fuga in egitto...quando verrà una pasqua per tutte le altre fughe...fughe da fame e miserie, fughe da lager e da guerre, fughe dal coltello d'un fratello, fughe dalle violenze di mani domestiche, fughe dalle disperazioni quotidiane, fughe dalla verità e dalla giustizia....fughe senza senso, con il fiato corto della speranza sul collo...c'è necessita d'una pasqua laica per una resurrezione del mondo da questa sindone puzzolente d'umana vigliaccheria....una bella pasqua per tutti

novantunesimogiornodelduemilaedieci

NICOLA swing ARIGLIANO
una voce tra le stelle del jazz

tra musica troppo indigesta o troppo alleggerita e quel benedetto o provvidenziale digestivo antonetto si nascondeva questa voglia di swing... sdoganata poi in tarda età, ma forse non così tarda se ha potuto regalarci qualche perla come questa che riporto a suo omaggio accompagnadola con lo splendido testo di Paolo Conte

Certi capivano il jazz
l’argenteria spariva…
ladri di stelle e di jazz
così eravamo noi,
così eravamo noi

Pochi capivano il jazz
troppe cravatte sbagliate…
ragazzi-scimmia del jazz
così eravamo noi,
così eravamo noi

Sotto le stelle del jazz,
ma quanta notte è passata…
Marisa, svegliami, abbracciami
è stato un sogno fortissimo…

Le donne odiavano il jazz
“non si capisce il motivo”
du-dad-du-dad
du-dad-du-dad

Sotto le stelle del jazz
un uomo-scimmia cammina,
o forse balla, chissà
du-dad-du-dad

Duemila enigmi nel jazz
ah, non si capisce il motivo…
nel tempo fatto di attimi
e settimane enigmistiche…

Sotto la luna del jazz…

( paolo conte - sotto le stelle del jazz )

ottantasettesimogiornodelduemilaedieci

LE ELEZIONI
Tutti in fila al gran ballo dei minchioni?

e anche stavolta per darci una svolta
e magari domani non morderci le mani
delusi e impotenti, incazzati e stridenti
a ciascuno una croce che chiamano voce

chi perchè di si, chi perchè no
chi adesso lo sa ... e invece no

 per rutto di nostalgia o per lenta agonia
chi per fede che oltre il naso questo non vede
e ricalca a matita quella sua brutta ferita
cercandosi un paradiso in cattiva compagnia

chi per bavaglio chi per travaglio
chi perchè si sa ... ma stavolta no

un voto per ciascuno non fa male a nessuno
inghiottita la voce si fa contare una croce
punti gli ultimi spiccioli frugando tra i riccioli
passeran di mano in mano in balia di un nano

chi per decoro, chi per santoro
chi adesso lo sa ...  e ancora no

ad ogni primavera bel tempo si spera
ma non è  stagione per coltivaresi un'opinione
di giorno si fa a botte per restituirle di notte
una fata ti sveglia piano con una matita in mano

chi per malattia, chi per poesia
chi manco lo sa ... e comunque no

al tuo voto dritto manca sempre un diritto
ma al dovere sei così bravo che ne sembri schiavo
la democrazia è in gioco, ma valà che dura poco
non alzare troppo la voce piuttosto mettici una croce

chi per ori, chi per cuori
chi già che c'è ... o soltanto no

chi ha visto la luce, chi soltanto un duce
chi aspetta sera per piangere la sua bandiera
chi ancora è una lotta per la mezza pagnotta
chi guarda lontano e vede solo un nano

nessun perda alla fine delle elezioni
però contiamoci tutti ... miei brutti minchioni !

 ( SiNoNonLoSo - io/10 )

ottantatreesimogiornodelduemilaedieci

VE LO PRENDO IO IL VOTO
che voi già lo sapete dove ve lo prenderete

ottantaduesimogiornodelduemilaedieci

L'INVINCIBILE ARMATA DELL'AMORE
non valgono nulla ma sono incredibilmente tanti

settesudieci
son belle teste imbellettate di fresco
che si comprano il sole un tanto all' euro
per ciondolare meglio il proprio assorto assenso
settesudieci
poco trucco e tubino nero a far pendant col nulla
belle di plastica ed effetti speciali in tredimensioni
per sgambettare moine dietro il mago di oz
settesudieci
hanno occhi ben lontani dalle parole e dai fatti
folgorati sulle dorate vie d'una croce sopra il voto
profumando di fiori e giardini il loro sciatto calvario
settesudieci
con quel dio su misura sempre pronto nel  taschino
la mente sempre ben farcita d'idiozia in treperdue
adorandosi l'odor proprio in prima fila sull'altare
settesudieci
con le pezze al culo ricamate da quel filo di bava
sorpresi a nascondere il marcio sotto il letto
e mai l'azzardo di spalancare una finestra sull'aria
settesudieci
col volto d'un voto ormai prestampato nel dna
ed il conto lungo e salato della propria imbecillità
da barattar nell'urna per la propria santità

e son settesudieci

(settesudieci - io/10)

ottantunesimogiornodelduemilaedici

ACQUAD'ACQUAeD'ACQUE
godete e bevetene tutti che qualcuno ci sta già brindando

L' acqua che passa fra il fango di certi canali
tra ratti sapienti e pneumatici e ruggine e vetri
chissà se è la stessa lucente di sole o fanali
che guardo oleosa passare rinchiusa in tre metri.
Si può stare ore a cercare se c'è in qualche fosso
quell' acqua bevuta di sete o che lava te stesso
o se c'è nel suo correre un segno od un suo filo rosso
che leghi un qualcosa a qualcosa, un pensiero a un riflesso.

Ma l' acqua gira e passa
e non sa dirmi niente
di gente, me,
o di quest' aria bassa,
ottusa e indifferente
cammina e corre via
lascia una scia
e non gliene frega niente...

E cade su me che la prendo e la sento filtrare,
leggera infeltrisce i vestiti e intristisce i giardini,
portandomi odore d' ozono, giocando a danzare,
proietta ricordi sfiniti di vecchi bambini,
colpendo implacabile il tetto di lunghi vagoni,
destando annoiato interesse negli occhi di un gatto,
coprendo col proprio scrosciare lo spacco dei tuoni
che restano appesi un momento nel cielo distratto.

E l' acqua passa e gira
e colora e poi stinge,
cos'è che mi respinge
e che m' attira;
acqua come sudore,
acqua fetida e chiara,
amara
senza gusto né colore.
Ma l' acqua gira e passa
e non sa dirmi niente
di gente, me,
o di quest' aria bassa,
ottusa e indifferente
cammina e corre via
lascia una scia
e non gliene frega niente...

E mormora e urla, sussurra, ti parla, ti schianta,
evapora in nuvole cupe rigonfie di nero
e cade e rimbalza e si muta in persona od in pianta
diventa di terra, di vento, di sangue e pensiero.
Ma a volte vorresti mangiarla o sentirtici dentro,
un sasso che l' apre, che affonda, sparisce e non sente,
vorresti scavarla, afferrarla, lo senti che è il centro
di questo ingranaggio continuo, confuso e vivente.

Acque del mondo intorno
di pozzanghere e pianto,
di me che canto
al limite del giorno,
tra il buio e la paura
del tempo e del destino
freddo assassino
della notte scura.
Ma l' acqua gira e passa
e non sa dirmi niente
di gente, me,
o di quest' aria bassa,
ottusa e indifferente
cammina e corre via
lascia una scia
e non gliene frega niente...

( francesco guccini - acque - parnassius guccinii )

ottantesimogiornodelduemilaedieci

MEMORIE DI MAFIERIA
per le tante fotografie da non dimenticare

a don luigi ciotti ed a quanti assieme a LIBERA hanno proposto di dedicare una giornata alla memoria delle vittime di mafia proprio in occasione dell'inizio della primavera...una primavera che, a quanto pare, neanche oggi,   s'è fatta viva

sessantaseiesimogiornodelduemilaedieci

BERLUSCONEN PRIMOSUPERPARES
le roi s'amuse ma una risata lo seppellirà

e l'ingenuo Montanelli si domandava come mai  il   nostro faraone assiromilanese volesse essere tumulato   col  suo telefonino...forse non è più tanto sicuro che il terzo giorno i suoi apostoli si ricordino di aprirgli il sarcofago..nel caso gli faccio uno squillo ! o una squillo?

settantesimogiornodelduemilaedieci

VOTATE VOTANDIS
par condicio, mala parata e voti a perdere

votantonio votantonio votantonio
voto chiaro, voto ambiguo e baro
voto disgiunto, voto unto e bisunto
votantonio votantonio votantonio
voto bianco, voto nullo e stanco
voto segreto, voto palese e senza pretese
votantonio votantonio votantonio
voto di sfrodo, voto vecchio che fa brodo
voto di protesta, voto stirato che fa festa
votantonio votantonio votantonio
voto di fiducia, voto bianco che inciucia
voto di scambio, voto di cambio e ricambio
votantonio votantonio votantonio
che domani paga ancora pantalone

( votantonio - io/10)

sessantaseiesimogiornodelduemilaedieci

UNA MIMOSA NELLA SPAZZATURA
mimose in ordine sparso per una ricorrenza mai scontata

Nel suo posto in riva al fiume
Suzanne ti ha voluto accanto,
e ora ascolti andar le barche
ora puoi dormirle al fianco,
sì lo sai che lei è pazza
ma per questo sei con lei.
E ti offre il tè e le arance
che ha portato dalla Cina
e proprio mentre stai per dirle
che non hai amore da offrirle,
lei è già sulla tua onda
e fa che il fiume ti risponda
che da sempre siete amanti.
E tu vuoi viaggiarle insieme
vuoi viaggiarle insieme ciecamente,
perché sai che le hai toccato il corpo,
il suo corpo perfetto con la mente

E Gesù fu un marinaio
finché camminò sull'acqua,
e restò per molto tempo a guardare solitario
dalla sua torre di legno,
e poi quando fu sicuro
che soltanto agli annegati
fosse dato di vederlo disse :"Siate marinai
finché il mare vi libererà".
E lui stesso fu spezzato,
ma più umano, abbandonato,
nella nostra mente lui non naufragò.
E tu vuoi viaggiargli insieme
vuoi viaggiargli insieme ciecamente,
forse avrai fiducia in lui
perché ti ha toccato il corpo con la mente

E Suzanne ti dà la mano
ti accompagna lungo il fiume,
porta addosso stracci e piume,
presi in qualche dormitorio,
il sole scende come miele
su di lei donna del porto
che ti indica i colori
tra la spazzatura e i fiori,
scopri eroi tra le alghe marce
e bambini nel mattino,
che si sporgono all'amore
e così faranno sempre ;
e Suzanne regge lo specchio.
E tu vuoi viaggiarle insieme
vuoi viaggiarle insieme ciecamente,
perché sai che ti ha toccato il corpo,
il tuo corpo perfetto con la mente

( leonard cohen - suzanne )

in questa bella canzone di leonard cohen, resa celebre in italia dalla splendida traduzione ed interpretazione che ne fece fabrizio de andrè, sta racchiuso il mistero dell' inevitabile reciprocità dei due sessi ancor prima di adamo ed eva...o almeno a me piace pensare che da sempre sia così...  

sessantaseiesimogiornodelduemilaedieci

MIMOSE GRANDI - PICCOLE MIMOSE
mimose in ordine sparso per una ricorrenza mai scontata

sessantaseiesimogiornodelduemilaedieci

MIMOSA DI RITORNO
mimose in ordine sparso per una ricorrenza mai scontata

sessantaseiesimogiornodelduemilaedieci

MIMOSA MALEDETTA MIMOSA
mimose in ordine sparso per una ricorrenza mai scontata

o vergini, o demoni, o mostri, martiri
grandi spiriti spregiatori della realtà
assetate d'infinito, devote o baccanti
piene ora di gridi ora di pianti

o voi che la mia anima ha inseguito nel vostro inferno
sorelle, tanto più vi amo quanto più vi compiango
per i vostri cupi dolori, per le vostre seti mai saziate
per le urne d'amore di cui traboccano i vostri cuori

( Charles Baudelaire - donne dannate - la fleure du mal )

pochi giorni fa mi sono imbattuto nell'interessante blog di Zinha5 trovandovi questi splendidi versi di Baudelaire che, sin dalla prima lettura, mi si sono collegati ad un omaggio floreale, forse non proprio una mimosa, per farne sentito omaggio, con la mente  e con il cuore,  alle gentili amiche che impreziosiscono coi loro commenti le pagine di questo mio blog...a vous madames...merci bien!

cinquantottesimogiornodelduemilaedieci

ORA D'ARIA
con l'aria che tira ... visto che facce?

...e ci manca l'aria

non quella delle fanfare sfiatate
ad incensare le feste comandate
non quella fritta delle televisioni
che fa marmellata dei nostri maroni
non il sulfureo peto del politico
marciume purulento e mefitico
non la flautolenza verbale intercettata
qua e la disseminata e ovunque raccattata

...e ci manca l'aria

quella che non vediamo più
in quel blu sempre più stinto di blu
quella che ormai a stento si indovina
tra le grate ruggini di questa latrina
quella che sfiata tra le pagine d'un giornale
la danza macabra del bene e del male
quella libera da mosche e zanzare
quella libera e dolce che rima in amare

ma quant'aria ci manca !?

( malaria - io.10 )