UN PEZZO DI UN SOGNOCon gli occhi aperti continuerò a sognare un mondo mio. Dove c'è solo amore. |
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Post n°418 pubblicato il 17 Agosto 2008 da Libo81
LA FINE DEL SOGNO Mentre corrono paesaggi incontaminati, verdi o desertici, boschi e fiumi, la vita non passa di qui. E’ solo un treno, è solo un auto, è solo terra e acqua, sono solo campi dove c’è vita, ma non la mia… Aspettavo questo momento da sempre, da quando ho cominciato a sognare, dalla Bella e la Bestia, dal mio primo amore delle elementari. Le immagini di fuori o quelle della testa e non potevano scorrere in eterno e sperando che esistesse un Dio o un genio della lampada che avverasse tutto in un istante… non si può sognare per sempre. La fine del sogno è arrivata con lei, ed assicuro a chi non ci credesse che tutte quelle sensazioni e quelle poesie non valgono un momento di realtà vissuta dall’inizio alla fine, con il cuore. Non sono felice per quello che sarà o per quello che potrebbe essere… Sono felice per quello che è, sono felice di tenerti la mano, sono felice di lavare i piatti mentre mi guardi e sono felice di vederti cucinare, sono felice di farti arrabbiare e sono felice di litigare, sono felice di fare la pace e sono felice di fare l’amore, sono felice di aver smesso di sperare che si possa stare meglio di così. |
Post n°417 pubblicato il 17 Agosto 2008 da Libo81
LA FOTO, LA VALIGIA E LA CASA Tutto cominciò così, con una foto… Guardavi la tua città con nostalgia ed amore e ti ritrovavi lì a tanti chilometri di distanza, tutta sola in una città che della tua ha poco e niente, una città gigantesca che neanche a volerlo non si riesce a vedere tutta quanta in un anno. Ma tu eri lì, in un punto preciso di quella città, in un piano interrato buio e freddo al di sotto e al di fuori di tutto il caos e il grigio ed il fumo esterno… Eri lì e l’unico cielo che riuscivi a guardare con gli occhi meravigliati era quello di quella foto… Anche io ero lì… distante anch’io dalla mia casa e dal mio cielo, anche io al centro del mondo e al di sotto di tutto in un piano interrato buio e caldo… Ero lì e l’unica cosa che riuscivo a guardare eri tu e i tuoi occhi meravigliati da quella foto. Portarti la valigia non fu un gesto di galanteria ma qualcosa di più. Cercavo un sorriso che fosse per me, solo per me e per nessun altro. Cercavo quel tuo sguardo, quello della foto, che fosse per me per un secondo, che io fossi il cielo e che il cielo avesse il colore verde dei miei occhi. E mentre ritornavi lì nel luogo in cui quella foto era stata scattata un miracolo volle che una sera un’altra foto rapisse i tuoi occhi. La mia… Sono passati nove mesi ormai e quella stessa tua valigia ormai la porto sempre io per non farti affaticare, un gesto di galanteria o di più… un gesto d’amore. La porto dentro e fuori dalla tua casa che giorno dopo giorno è diventata la nostra casa. E lì dentro il cielo è diventato buio e noi due siamo stretti e vicini nel letto ad accarezzare la notte e a respirarci accanto tutti i nostri sentimenti. E sul muro della nostra stanza campeggiano tutte le foto della tua vita. Tra queste ce n’è una nuova… siamo io e te sorridenti e felici e sullo sfondo il cielo di un altro paese lontano… |
Post n°416 pubblicato il 02 Maggio 2008 da Libo81
DUBLINO Il vento che ti soffia sui capelli e il tuo sorriso oscurano il paesaggio suggestivo ma grigio di questa capitale del nord, un po’ calma, un po’ pazza, certamente piccola per contenere la tua bellezza, certamente troppo grigia per i tuoi occhi lucenti… Due giorni o giù di lì è il tempo che basta per vedersela tutta. Due giorni e qualche foto per rendersi conto che la magnificenza di questo viaggio non è la città, ma sei tu e la tua dolcezza, tu e la tua voglia di conoscere, tu ed il tuo fascino mentre tante volte mi guardi. E se non riesco ad individuare la colonna sonora, certamente ricordo bene le immagini. Tanti ponti, un piccolo fiume, tante statue, una piccola chiesa, tanti pub e tante birre ma un sol viso bello e sexy. E stavolta finalmente immortalato in un video c’è il tuo sguardo di 5 mesi prima… quello imbarazzato, quello più bello, quello che fa innamorare, quello in cui ti stringi nelle spalle e abbassi poco poco lo sguardo non perdendo mai di vista colui che ti guarda, non mostrandoti mai del tutto scoperta e impreparata… non sia mai che qualcuno ti possa valicare, non sia mai che qualcuno ti possa avvolgere tutta… Devi ottenere quel secondo di libertà e mantenere quello spirito di rivoluzione. Quella voglia di aver ragione, quel piacere nel sentirti dire che effettivamente era così, quel non piegarsi ad un pensiero diverso o almeno non del tutto, quel tuo modo di avere sempre l’ultima parola, quella forza… quella grande forza. Le casette col tetto spiovente ed infondo le colline… dall’autobus a due piani guardi incantata il paesaggio, quantunque esso non sia né più né meno di quello che ti aspettavi, vederlo dal vivo ti affascina. Ed io, che con i luoghi mi emoziono un po’ di meno, mi illumino a vederti così contenta e spero, ed un attimo dopo la mia speranza diventa realtà, che tu ti possa girare verso di me a condividere la tua felicità. Ed è qui che questo viaggio trova senso… nella tua felicità e nel mio osservarti felice. La mia di felicità è già alle stelle da quando quel giorno ti ho baciata e da quando la mia vita è cambiata. E se dovessi trovare un’immagine per descrivere tutto quello che provo penserei a quell’ala del nostro aereo che nasconde le alpi innevate in un cielo terso e lucente che sa d’estate, penserei a me che guardo un po’ fuori dal finestrino incantato dalla bellezza delle Terra e un po’ dentro commosso dal tuo viso morbido e caldo che per riposarsi si riversa quieto e silenzioso e stupendo e dolcissimo, sulle mie gambe tese per il peso e per la responsabilità di dover reggere il sonno e le emozioni della ragazza più bella che abbia mai incontrato. |
Post n°415 pubblicato il 24 Marzo 2008 da Libo81
SARAI Incantato da te… E’ così che mi sento ogni qual volta sono al tuo cospetto. Piccolo piccolo, oscurato dalla tua bellezza, dal tuo incedere, dal tuo portamento. E divento impacciato, ancora adesso, ancora dopo che di noi sappiamo quasi tutto, divento ansioso perché non voglio deluderti e non voglio far male anche quel piccolo particolare che tu sicuramente noteresti. Davanti ai tuoi occhi mi sciolgo, non so che dire, non mi resta che ammirare la sensualità di ogni tuo gesto ed ogni tuo movimento e disinnamorarmi delle mie movenze goffe, non da figo, non da bello, non da cavaliere né da aspirante tale. Non so dire se io sia grande, adulto, responsabile e non so probabilmente cosa significhi passare una vita intera accanto ad una persona, non conosco i compromessi, non conosco i segreti… Però c’è gente che condivide lo stesso letto insieme da una vita, ed io guardo queste persone e non so che pensare, non percepisco dove inizi l’amore e dove il compromesso. So dire però che quello che provo ora è diverso da quello che io abbia mai provato… niente compromessi, solo amore. La voglia di starti accanto dopo quattro mesi non è diminuita di una virgola, anzi è aumentata, e stanotte, che non sono accanto a te, sento ancora di più il bisogno di intrecciare le mie mani alle tue come quando passeggiamo in centro, come quando stiamo in silenzio nella metro, come quando ci abbracciamo prima di dormire, come quando facciamo pace dopo aver litigato. In ogni momento futuro, anche quelli che non dovrebbero riguardarti, io ti vedo, sei lì al centro del mio sogno e sei accanto a me come sempre… bellissima. Capelli lisci ma un po’ arruffati che ti coprono il volto, rannicchiata tra le mie braccia, morbida sulle guance da accarezzare all’infinito, calda nella pelle del corpo, sinuosa nei piccoli movimenti… incantevole. Adulta nei modi di fare, decisa sul tuo pensiero, ponderata nelle scelte, saggia e sorprendente nel contempo, intelligente e furba, affabile, punto di riferimento per tante persone… stimolante. Da un discorso ad un bacio, da un racconto ad una fragorosa risata, dalla tuta di casa, all’abito da sera. E scusami… te l’ho già detto… non riesco a trovare parole più belle per descriverti perché la tua bellezza è un miliardo di volte più grande di qualsiasi parola trovassi da dirti in questo momento. Non mi resta che richiudere gli occhi e sognarti… sarai il tramonto e l’alba, la neve ed il mare, il lavoro e la vacanza, la notte ed il giorno… sarai la felicità, la gioia, il momento più bello… sarai, lo spero, tutti i secondi, i minuti e le ore che passeranno da oggi alla mia morte… Sarai, lo spero… tutta la mia vita. |
Post n°414 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da Libo81
LE LUCI DEL PALCO
Non sono mai andato ad un concerto, non a pagamento, mi sono limitato sempre a quelli gratuiti in piazza… Voglio fare con te ciò che non ho fatto mai, voglio tutto ciò che dalla vita non ho avuto o che nessuno mi ha mai portato a volere. Voglio poter decidere di ballare un lento in ogni parte del mondo, voglio andare con te in ogni parte del mondo, a cominciare da un concerto… Le luci ad intermittenza e migliaia di persone intorno, un suono chiaro, un calore umano indescrivibile, la voce del cantante e il ritmo della batteria e delle chitarre, la profondità del basso e la tua bocca all’unisono con la mia nei movimenti, la tua voce che emetteva le mie stesse parole e le stesse parole di tutti, la serenità di divertirsi in allegria ed il tuo corpo… Morbido e sinuoso a scandire ballando ogni parola, a lasciarsi andare tra le mie braccia quando era il momento di un pezzo lento, a scatenarsi saltando per uno più rock con la felicità che si diffondeva da i tuoi occhi per la sorpresa del cantante… I tuoi occhi sinceri e grintosi, sorpresi e alla fine persino commossi per un concerto che comunque non dimenticherai per la sua bellezza… E neanche io lo farò. Stringerti ogni qual volta lo volessi, cingerti il corpo con le mie braccia e accarezzarti i fianchi, prenderti in braccio per farti vedere meglio, rendersi conto che era più bello guardare te che Ligabue. Tutto il palazzetto si è spento ed il concerto è finito… "Ti sento e parlo di profumo, ti infili in un pensiero e non lo molli mai" |
Post n°413 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da Libo81
SAREBBE BANALE con te… accanto a me… Girare mano nella mano rapiti da noi stessi e dalle luci intorno che così belle non si erano mai viste. Ammirare la maestosità del Duomo e fermarsi per un bacio, guardare la maestosità dell’albero di natale posto al centro della piazza e rendersi conto che una scena così bella non c’è mai stata, e rendersi conto che qui tutto è così bello perché ci sei tu… accanto a me… Passa nitido il ricordo della notte prima e di quello che c’è stato, delle parole che ti ho detto e che già da qualche giorno avevo paura di dirti, perché non era il luogo giusto, perché in quella casa non c’era l’atmosfera. Eppure non ce l’ho fatta… Il luogo non c’entra e c’entri tu, così tra le mie braccia accarezzandoti la pelle, scavandoti gli occhi per rubarne l’essenza e restituirtela sotto voce… piano piano… Ti amo… Sarebbe stato banale avvicinarsi attoniti verso la decorazione di luce più bella che abbia mai visto in vita mia, un cielo stellato, di stelle che brillano sotto la cupola della galleria, di luci come fulmini nel cuore per fermartelo un momento e farlo ripartire più forte di prima, per toglierti il fiato ancora un po’… Non sarà stato questo il mio primo “ti amo” per te… ma certamente è qualcosa di scolpito nel tempo… un brivido assoluto, una sensazione che cambierebbe la vita a chiunque. Ho voglia di amarti da un cielo stellato ad una notte di pioggia, da una stanza buia ad uno stadio luminoso, dalla piazza più bella del mondo al vicolo più buio, davanti ad un tramonto e fino all’ultima alba e fino all’ultimo secondo in cui i tuoi occhi mi guarderanno lucidi ed emozionati per dirmi ancora nel silenzio di migliaia di persone… Ti amo anch’io. |
Post n°412 pubblicato il 26 Dicembre 2007 da Libo81
20 GIORNI DOPO… Apro gli occhi, il mio treno si è fermato. E’ tornato lì silenzioso e buio per fermarsi solo qualche minuto e poi ripartire. Sei a pochi chilometri da me, che così vicina non lo eri da 13 ore, da un viaggio, da un eternità. Odori e suoni, profumi e parole ogni volta che le mie palpebre non reggevano il passo del buio. Immagini nitide e scene trascorse, ogni volta che da quel buio i miei occhi riuscivano a scorgere qualcosa al di là del finestrino appannato che mi ha tenuto la mano per tutto il tempo, come ad accompagnarmi verso una destinazione che non vuoi…
Venti giorni dopo la volta in cui tu hai messo piede nella mia casa, c’è rimasta soltanto una scritta, il tuo profumo, e qualche indumento. C’è una foto, una coperta ed un accappatoio. Ma soprattutto c’è un racconto e non un sogno, c’è la vita e non l’illusione. E questa storia, lentamente, ho voglia di raccontare… perché è mia, perché è bella, perché resti… Venti giorni dopo c’è rimasto anche un punto di partenza di qualcosa di incredibile, di qualcosa che non avrei mai immaginato, di qualcosa che ho sempre sperato accadesse, di qualcosa di vero, puro e semplice e che spero non abbia mai fine. |
Post n°411 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da Libo81
IL DIPINTO BIANCO Quando tutto rischia di crollare per una sciocchezza, quando fai implodere le lacrime dentro te perchè non vuoi che nessuno le veda, quando ti fermi dieci minuti a guardare una pagina bianca non sapendo come descrivere la tristezza che hai dentro... beh, non ti resta che attendere un minuto, un ora, un giorno o anche la vita intera... prima o poi almeno un altro puntino comparirà su quella tela vuota e sarà quello il momento in cui capirai che è valsa la pena aspettare. |
Post n°410 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da Libo81
QUEL GIORNO SENZA UNA NOTTE Onde che si infrangono sulle scogliere artificiali per arginare le ondate alle spiagge derserte, distese interminabili di sabbia, di vento, di acqua. Il cielo e il mare dello stesso colore e alle spalle in penombra montagne innevate, così vicine, così vere, come non le avevi mai viste. Cadere giù dalla cima del monte planando sul mare, sorvolando questi posti incantati da un'atmosfera irripetibile. Restare frastornato per minuti interi a cercare di capire il perchè di tutta questa magnificienza e leggere un su un display parole di incredulità per il più spontaneo e genuino dei gesti. Il rumore del treno... in questo viaggio non l'ho mai sentito. E' sempre stato surclassato dal battito del mio cuore, dal vagare dei miei pensieri, da una musica nella testa. |
Post n°409 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da Libo81
ACCANTO Steso sul letto accanto a lei... Una musica nell'aria che forse non c'entra nulla... Ma alla fine cosa c'entra? C'entra chi c'è fuori? C'entra chi sta cantando? C'entra un luogo, un posto, una città, un lavoro? O c'entra altro...? Inutile cercare una risposta... Smettere di scrivere per un bacio... La musica che cambia... La mia vita per la prima volta non è in questo blog, non stasera... |