Luoghi Perduti
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Post n°3 pubblicato il 17 Giugno 2011 da Ufficioluoghiperduti
Arabia Saudita, protestano le donne al volante Il web è ancora una volta terreno delle donne. Ma di virtuale ha ben poco: il tam tam su Facebook e Twitter ha permesso alle donne saudite di organizzare la prima grande manifestazione ufficiale dal lontano 1991 sfidando l'assurdo divieto di guida, squisitamente riservato al genere femminile. L'immediato arresto di Manal non ha dissuaso le donne saudite dal lanciare una nuova sfida alle autorità, organizzando una giornata di guida al femminile per le strade del Paese. Consapevoli della diffusa ostilità da parte dell'opinione pubblica e dell'allarme sociale che si tradurrà oggi in un dispiegamento di forze, le partecipanti non hanno stabilito un luogo di ritrovo ma, attraverso la rete, hanno lanciato una sorta di vademecum in cui si dice di prendere l'auto e mettersi "on the road" liberamente in ogni città, evitando un assembramento per sfuggire a eventuali arresti di massa come quelli già avvenuti in passato. Manifestanti accompagnate Le organizzatrici saranno opportunamente velate e accompagnate da un uomo che in caso di fermo possa favorire il rilascio, esporranno sul cruscotto la bandiera saudita e la foto di Sua Maestà Abdullah per dissipare ogni dubbio sulla propria fedeltà alla corona. I racconti anonimi sul web "Vogliamo la patente", rivendicano su Internet le saudite, e "lo faremo nel nome di Manal". Protette dall'anonimato della rete, attraverso un nickname, queste donne hanno raccontato al mondo le difficoltà e le umiliazioni di divieti che rendono la quotidianità invivibile, hanno gridato a gran voce cosa vuol dire vivere costantemente sotto tutela maschile e maschilista. Adesioni da tutto il mondo Ma la rete ha un grosso potere e se la battaglia di Manal è diventata quella di tutte le saudite, presto la lotta è diventata quella di tutte le donne che da ogni parte del mondo hanno aderito in solidarietà alla protesta.
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Però, in cambio, potremmo levare la patente a qualche decina di migliaia (mica tante in fondo) di donne italiane??? :)))
Scherzo dai, il tema è serio, ci mancherebbe ... però è anche talmente assurdo che vi siano ancora al mondo problemi e discrimanzioni del genere, che solo parlarne sembra un paradosso ... senza considerare tutte le altre discriminazioni e schiavitù, ben più gravi ed intollerabili, ancora fortemente difese in certi Paesi e culture, spesso, ma non sempre, dietro l'assurda "giustificazione" di una fede. E' sempre giusto e bene, comunque, parlarne ed informare.