poesia infinita

Le prime piogge primaverili sono molto deboli ma sufficienti a far uscire la lumachina dal guscio che la proteggeva.
Segue altre strade che la portano su altri fiori.
L'unico percorso che le serve è quello che la conduce alla sua casa ben salda sulla groppa, quello ci sarà sempre, non si potrà smarrire perchè sicura vi potrà riposare.

Non cercherà il profumo che la fece star male, lo tiene a mente anche se è un dolce richiamo.
Evita anche la musica dei suoi petali sapientemente accarezzati dal vento, consapevole dell'estasi che quelle note saprebbero procurarle.

Sa che il suo fiore è attratto e coccolato da altre brezze, spera soltanto che quelle nuove emozioni sapranno regalargli la felicità che tanto desidera.

Debole come queste goccioline indecise, si trascina lontano, distraendo invano i suoi pensieri anche se il cuore non si sposterà da quel fiore che ha lasciato il segno come un sigillo, come un codice impresso nel dna.

Corolle colorate, molto attraenti, la distolgono per qualche attimo, ne è felice, non tornerà sui suoi passi, sono troppo faticosi e quel fiore conosce la sua debolezza, la vita in un attimo potrebbe divorarla.
Non soffre, sola, fugge...