versi volgari
come può un uomo uscire di senno se non è mai passato dal Brenno!!« KOSSIKAISER | LUXURIOSI » |
L’ottavo nano di Biancaneve, nonché Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta ha tuonato nuovamente contro il popolo dei nulla-facenti; cito il breve commento scritto sull’articolo del Corriere della Sera del giorno 17/11/2008: “ La mia battaglia per migliorare la pubblica amministrazione ha turbato i sonni di chi vive di rendita, dei poteri forti e dei fannulloni, che spesso stanno a sinistra”. Una dichiarazione essenziale, ma efficace che ha turbato il sonno degli intorpiditi elementi di spicco di parte dei sindacati nazionali ( la Cgil in primis; condizione omertosa , invece, per Cisl e Uil ) e ha mantenuto indifferenti, quasi tutta, la Sinistra Parlamentare. Guglielmo Epifani della Cgil ha replicato, così , alle diffamazioni del nanerottolo: “ Ci dia una prova di quello che ha detto…, perché se non ne è ha è un bugiardo ”! Questa è l’unica voce fuori dal coro che emersa dallo sproloquio del Ministro. Bisogna dar merito a questo esponente sindacale, che pur essendo asservito politicamente, si fa portavoce di un malcontento sotterraneo condiviso da più gente e sta portando avanti una battaglia contro le pastoie di palazzo sviluppate dai fratelli coltelli Cisl e Uil. Queste parole, espresse dal Nanetto, sono una vergogna per tutti coloro che si sentono di Sinistra e, per chi lavora con zelo e operosità nel settore pubblico e si sente apartitico. Un personaggio questa Brunetta dei Ricchi e Poveri alquanto abietto e spregevole: perché afferma e diffama senza alcun ritegno e rispetto per particolari classi lavoratrici, mire dei suoi attacchi. Un ometto, come lui, che prende due lauti stipendi ( uno come Professore Universitario , uno come Parlamentare) senza alcuna fatica, con i privilegi della classe politica italiana e, soprattutto, assentandosi con dovizia e opportunismo dal suo posto di lavoro, non dovrebbe assolutamente parlare né di fannulloni e né di sfaticati. Si dovrebbe guardare allo specchio, e avere il coraggio di sputarsi in faccia o nella migliore delle ipotesi farsi un bel esame di coscienza. Si dovrebbe vergognare delle sue esternazioni e , soprattutto, delle sue leggi porcata; che non danno alcun merito alle persone che realmente lavorano e producono e che non condannano affatto la gente che ozia e funge da parassita sociale. Non capisco, neanche, questo eccessivo accanimento contro certe categorie ( tipo gli impiegati di ufficio e gli insegnanti) che nella maggior parte dei casi determinano un ruolo essenziale nel tessuto sociale Nazionale. Credo che questo odio sia dovuto al fatto che queste categorie sono un nemico dichiarato durante il periodo delle elezioni, vista la loro propensione storica ad essere sinistrorsi. Pertanto eliminando a botta di decreti legge la mela marcia, si riesce a lavorare meglio e con puntualità su una società sempre più assoggettata ad un potere oligarchico. Nel passato i lavori negli uffici pubblici, effettivamente, rappresentavano spesso il crogiolo per gli assenteisti patentati ( come opportunamente ironizzava Paolo Villaggio nei suoi vecchi film sulla saga di “ Fantozzi”); ma ora questa massa parassita si è spostata in sostanza dal pubblico al privato con grande veemenza. Il privato ora rappresenta la panacea per il “leccacculismo” più squallido e per il clientelismo sistematico. Nel pubblico, anche se in alcune aree permane questa inerzia e inoperosità, è cominciato un controllo dovizioso e meticoloso sul modello Grande Fratello di G. Orwell. Il nuovo impiegato sta diventando un prototipo di cavia per qualsivoglia applicazione di decreto ministeriale ( vedi il pacchetto Leggi Brunetta per la decurtazione percentualizzata dello stipendio per un tot di giorni di malattia, sulla riduzione della pausa lavorativa e l’orario mensa, ..etc). Pertanto, il nostro caro Ministro direi che abbia sbagliato leggermente il tiro, puntando sui fannulloni della pubblica amministrazione, e credo che dovrebbe cercare di guardarsi più in casa propria dove serpeggia sempre di più la tendenza alla stasi più estrema.
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Voglio avvisare tutti i miei amici blogger e tutti coloro che visitano il mio "diario telematico", che tutto ciò che trovate è opera del mio umile ingegno e della mia modesta arte! Faccio questo perchè mi sono accorto che ci sono degli sciacalli in rete che rubano opere e idee degli altri, vista la loro squallida piccolezza e ristrettezza mentale! Io ora segnalerò ai visitatori del mio blog uno per uno questi avvoltoi della rete, perchè devono finirla di fare i furbi!! In Italia ce ne sono già tanti! In rete vige la libertà di idee e di espressione e non il saccheggio gratuito!
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Vi consiglio di vedere o rivedere film del passato che molto spesso vengono riposti nel dimenticatoio!Parlo di film in bianco e nero o dei primi a colori della grande commedia all'italiana, dei cinque moschettieri : Sordi, Manfredi, Gasman, Tognazzi e Mastroianni. Non dimentichiamo i film di denuncia del grande Volontè o di grandi attori poco conosciuti ai più come Enrico Maria Salerno, Salvo Randone, Leopoldo Trieste, Gastone Moschin e tanti altri.......
alcune di queste pellicole sembranno essere scomparse completamente tipo "il padre di famiglia" di Nanni Loy con N.Manfredi....o "il maestro", un drammatico con l'indimenticabile Aldo Fabrizi, di cui si trova una copia in spagnolo.
Sono solo pochi esempi della miriade di film che vengono passati al settaccio e gettati perchè troppo antichi e poco adatti al contesto moderno. Essi fanno parte della nostra cultura, della nostra storia e vengono soppiantati da bordate e da luci psichedelche del cinema americano odierno, spesso vacuo e senza stile!
Uè ti tìcu nna canzone!?
Ti Capu e ti Capone!?
Cà la fija ti llu Rre stia nfacciata allu barcone,
e si stà facìa la scrima cù la aulìa cilìna!
Camminàu bbanca bbanca.....
...si spizzàu nnu pète e n'anca!
Scìu ddho mescìu Nicola
cu si la bbha gìusta bbona bbona!
Mescìu Nicola nun c'era,
n c'era mujerisa cà stà facìa li pittùlicchie!
...E dammìne una.... e dammìne tòi...
...e dammìne thre....e dammìne quatthru...
Ni ni tèse nnu bellu piattu!
Una la tèse alla mùscia
cù la ratta e cùlla lùscia,
una la tese allu cane
cù li bbha thròa nnu pìcca ti pane,
una lu tese allu cavallu,
cù lu porta an caddhu!
...Scìu mèru mèru......
...acchìau nna picurèddha...
la ccìse e la scurciàu...
e la purtàu alla Signura..
...la Signura nun c'era....
n c'era lu Signurinu,
cà stà scrivìa....
....Lu puercu sta pipitaà...
...e la cìciula stà ballaà!!
...e tanti altri...
Che ricordi!! Quei pomeriggi da bambino passati a guardare tra un compitino e l'altro, e tra una merendina e l'altra le gesta di questi piccoli e grandi eroi! Noi tutti abbiamo gridato : Raggi Protonici! Albarda Spaziale! Missile centrale! Grande tifone!..etc. Ora quello spirito fanciullesco aleggia sotto le nostre teste di semiseri trentenni!!
IL SERIAL "SERPICO":
LA SIGLA DI "CHECK UP"
LA SIGLA DE " IL BOSCO DEI PERCHE'":
LA SIGLA DEL TELEFILM " LA PIETRA DI MARCO POLO ( IN TEDESCO):
LA SIGLA DEL CONTENITORE CARTOONS "FANTASUPERMEGA":
All’inizio del secolo scorso grazie al contributo di importanti matematici del calibro di Poincarè, Mandelbrot, Kolmogorov e Ruelle, si è trovata una risposta esauriente a quei fenomeni naturali contrassegnati da un carattere non lineare, per cui la fisica classica non aveva trovato valide soluzioni.
In particolare il problema nasce per quei sistemi il cui comportamento risulta talmente aleatorio da non poter essere caratterizzato da alcun tipo di dinamica precedentemente nota.
Si sono pertanto analizzati quei sistemi che presentano una forte sensibilità alle condizioni iniziali, i quali date due situazioni di partenza molto simili con il passare del tempo esse evolvono in modo totalmente differente (Ruelle, 1992).
Difatti mentre un sistema regolare è abbastanza prevedibile nella sua evoluzione una sensibilità alle condizioni iniziali rende invece il sistema imprevedibile e irregolare.
Con il termine caos non si intende solamente un comportamento casuale e complicato. Il caos ha infatti le apparenze della complicazione, ma segue leggi deterministiche, pur apparendo disordinato e imprevedibile.
Nell’ambito della Teoria del Caos si evolve la Teoria Frattale, sviluppata da Mandelbrot (1975), dove per Frattale si intende un insieme o un oggetto la cui forma è estremamente irregolare e frammentata in tutte le scale. Nello specifico un oggetto frattale rappresenta ciò che è dotato di una struttura autosimile per vari ordini d’ingrandimento e che si costruisce attraverso una iterazione infinita di una forma base (o unità base), seguendo una precisa legge.
In maniera più semplice possiamo affermare che se tali oggetti si ingrandissero o si rimpicciolissero, riprodurrebbero la stessa figura di partenza o comunque con caratteristiche strutturali simili. Un frattale si manifesta sempre allo stesso modo, sia che lo si osservi nella sua interezza e sia che si ingrandiscano le dimensioni di una sua piccola parte.
In altro modo si può costruire la forma complessa di un oggetto frattale utilizzando alcune regole ripetute, partendo da una struttura originaria di base: occorre prima partire da un iniziatore (lo stato iniziale) e poi applicargli un generatore (una operazione iterativa).
Questo iter pone le condizioni per la costruzione di una geometria che rappresenta un estensione della geometria Euclidea.
1) In cielo c'è....Luigi ce l'ha davanti..., mentre Pietro non ce l'ha ne davanti e nè di dietro... ( Che cosa è?)
2) Cielo di carne,... terra di creta... acqua e tuoni presto farà!! ( Che cosa è?)
3) Panni subbra panni cù lu nduvini ci ole trè Anni ( Che cosa è?)