middlemarch

Il latino merita più di questo

Comunque ve lo dico in tutta sincerità, e con questo concludiamo la trilogia anticlericale della mattina: io quest'uomo lo amo. Lo amo soprattutto per quello che dichiara.

Perché a differenza di molti suoi predecessori che credevano nelle stesse cose ma temevano le implicazioni connesse all'outing inquisitoriale, lui dice quello che crede, e crede in quello che dice.

Minaccia seriamente tutto quello per cui vale la pena di vivere, d'accordo. Ma almeno non insulta la tua intelligenza. Non è molto. Io però so accontentarmi anche di piccole cose. E comunque preferisco lo scontro dichiarato di civlità - chè di questo si tratta, non ce ne dimentichiamo - ai minuetti di ipocrisie che amano tanto ballare in quelle sale affrescate al di là del Tevere.

Another kind of humor

Un po' cattiva, ma mi ha fatto veramente cappottare.

Il senso dell'umorismo di Dio

Quando venne incaricato di dirigere la biblioteca nazionale argentina, Josè Luis Borges commentò così: mi sorprende il senso dell’umorismo di Dio che mi lascia in dono la custodia di centomila volumi e la cecità.

Ho pensato anch’io una cosa così, ieri sera, mentre ascoltavo in sequenza che:

1. Andreotti è ancora vivo, e compie 90 anni
2. Sui bus di Genova l’Unione Atei e Agnostici Razionalisti finanzia una campagna che avrà come slogan: la cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno. Non ne abbiamo bisogno, dite? Secondo me ne abbiamo molto bisogno, eccome se ce l’abbiamo. A questo proposito vedi il punto

Io non sono atea. Per cui a volte il senso dell’umorismo di Dio sorprende anche me. Tra l’altro, mi fa sempre pensare a quella citazione fantastica di Stefano Benni che dice: io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.