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« PENNETTE PRIMAVERACREMA DI FINOCCHI AL CURRY »

BRACIOLE NAPOLETANE AL SUGO

Post n°1453 pubblicato il 23 Agosto 2014 da RicamiAmo
 
Foto di RicamiAmo

Le braciole napoletane sono degli involtini di carne bovina ripiene di uva passa, pinoli, aglio, prezzemolo e pecorino. Le braciole vengono cotte nel sugo con il quale poi si condisce la pasta.

A Napoli ,per tradizione, la domenica si prepara  il classico ragù napoletano ,che prevede l’utilizzo di vari tipi di carne, o il sugo con le braciole. 

Ingredienti:

600 gr (4 fette) di carne palettina/ pezza a cannella *In italiano dovrebbe corrispondere al noce , un taglio di prima categoria ricavato dalla coscia.

30 gr pinoli , 30 gr di uva passa , 60 gr pecorino , 750 ml di passata di pomodoro, 1 spicchio d’aglio, prezzemolo, 1 cipolla ,1/2 bicchiere di vino bianco, basilico sale e pepe, olio extravergine d’oliva.

Preparazione

Ponete le fette di carne su un tagliere e batttele leggermente con un batticarne Spolverizzare le fettine di carne con sale e pepe, aggiungere quindi una manciata di pinoli e uvetta. Aggiungere l’aglio e il prezzemolo tritato e infine ricoprire tutto con il pecorino lasciando liberi i bordi della carne.

Chiudete le fette arrotolandole come un involtino e sigillatele inserendo 4 stuzzicadenti in maniera trasversale nella braciola. In una pentola capiente, far soffriggere la cipolla tagliata a velo in un paio di cucchiai d’olio. A questo punto disponete le braciole nella pentola e fatele rosolare.

Salare, pepare e sfumate con il vino bianco. Aggiungete ora la passata di pomodoro e il basilico e coprite con un coperchio. Lasciate cuocere le braciole al sugo a fiamma bassissima per almeno due ore. Il ragù dovra’, come si dice a Napoli, pippiare parola onomatopeica che descrive il suono del ragu’ che cioe’ dovra’ sobbollire.

A questo punto, togliere il coperchio e far restringere il sugo. Una volta pronto il sugo potete cuocere della pasta da condire con il sugo delle braciole e utilizzate quest’ultime come secondo piatto.

UNA POESIA DI EDUARDO DE FILIPPO

‘O ‘rraù
‘O rraù ca me piace a me
m’ ‘o ffaceva sulo mammà.
A che m’aggio spusato a te,
ne parlammo pè ne parlà.
io nun songo difficultuso;
ma luvàmmel’ ‘a miezo st’uso
Sì,va buono:cumme vuò tu.
Mò ce avéssem’ appiccecà?
Tu che dice?Chest’ ‘è rraù?
E io m’ ‘o mmagno pè m’ ‘o mangià…
M’ ‘ a faja dicere na parola?…
Chesta è carne c’ ‘ a pummarola 



l ragù
Il ragù che piace a me
me lo faceva solo mia mamma.
Da quando ti ho sposato,
ne parliamo per parlarne.
Io non sono difficoltoso;
ma togliamolo quest’uso.
Sì, va bene: come vuoi tu.
Ora dobbiamo forse litigare?
Tu che dici? Questo è ragù?
E io lo mangio per mangiarlo…
Ma mi lasci dire una parola?
Questa è carne con il pomodoro.

 
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