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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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LA MORTE E LE PAROLE IN LIBERTA'
La conferma da parte della Farnesina è implacabile e drammatica: i due giovani italiani sono morti nel tragico incendio del grattacielo londinese. Naufraga la flebile fiammella della speranza e per Gloria Trevisan e Marco Gottardi c'è solo da addolorarsi per una morte assurda e pazzesca. L'avvocato della famiglia invita tutti a mantenere un cortese riserbo evitando il chiacchiericcio tipico quando certe situazioni, diventano ingestibili: rispetto per i morti è il minimo che si possa concedere. Purtroppo e lo faccio da genitore colpito dall'immenso dolore che provo per i ragazzi che avrebbero potuto essere miei figli, devo stigmatizzare il comportamento di una certa informazione e di alcuni giornalisti vigliacchi e di parte che infiammano l'opinione pubblica con malizia e tendenziosità, attribuendo la causa della morte alla "costrizione": i poveri ragazzi, entrambi laureati con ottimi voti, hanno lasciato l'Italia perché non c'è lavoro qualificato per loro, anzi, alla povera Gloria era stato offerta una mansione a 300 euro. Quindi se non fossero stati "costretti" a lasciare il paese, non avrebbero trovato la morte in quella casa. Non credo debba aggiungere altro allo sciacallaggio e alla strumentazione di costoro che scrivono per creare solo sensazionalismi perfidi e inutili. La giovane Erika morta per le gravi ferite riportate in Piazza S.Carlo a Torino, se quella sera non fosse stata lì, oggi sarebbe viva. Se l'altro giorno non avessi appreso che un signore che abita in un palazzo vicino al mio, fosse morto a causa di un grosso vaso che l'abbia centrato in pieno uccidendolo sul colpo, non avrei mai preso la decisione di non uscire più di casa! Se mio nonno avesse avuto le palle sarebbe stato un dei più grandi flipper al mondo. E via dicendo, sappiano questi beceri individui che la morte non manda avvisi, non ha bisogno di false notizie e alla fine, nonostante sia brutta, cattiva e nera, non sta a noi, a nessuno, stabilire eventuali appuntamenti. Chiedo scusa alle famiglie dei giovani deceduti e abbiano le mie sincere condoglianze.
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