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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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SALENTO: CROCE E DELIZIA
Avrete certamente letto del calo turistico riscontrato per il mese di luglio in quel di Gallipoli. La città salentina, ormai in corsa per essere alla stregua di Ibiza e in concorrenza con altre località marittime delle isole greche, ha conseguito ottimi risultati negli anni passati. Un grande mare, una bella costa e grandi attrazioni per i turisti. Ristoranti, bar, pub affollano le riviere e due grandi discoteche in particolare, facevano da polo attrattivo per i giovani. V’erano buone ragioni per farsi ospitare durante le vacanze dalla bella Gallipoli. Quest’anno purtroppo, è accaduto che le due discoteche siano rimaste chiuse e sotto sequestro per situazioni burocratiche e amministrative poco chiare e illegali. Per cui, i giovani in particolare, venendo a mancare i due punti di riferimento vitali per loro, hanno dirottato altrove. E qui scattano le dolenti note: Il Salento, una parte delle Puglia bello e impossibile, nonostante le premesse, i buoni auspici e le sue attrattive naturali, non riesce a decollare definitivamente. Il motivo è molto semplice: manca la cultura dell’ospitalità, la cultura della ricezione e della accoglienza. Non hanno imparato ancora a fare gli imprenditori di se stessi, non hanno compreso che i servizi sono fondamentali per fare turismo e senza quelli o con quelli molto scarsi, si è costretti ad essere battuti dalla concorrenza spietata. Non si possono nel tempo alzare i prezzi e poi non essere all’altezza con i servizi da offrire e sottoporre ai turisti e ai villeggianti. Sto parlando in generale, Gallipoli mi ha fornito la stura per affrontare questo problema che affligge più o meno il Salento e le sue marine. Otranto per esempio, non riesce a decollare con una offerta che porti nella sua città, personaggi ricchi e danarosi: Briatore ha tentato di aprire il suo grande resort nei pressi della città dei martiri, un complesso in grado di ospitare persone di alto rango che arrivano con i loro panfili e non dormono presso Hotel a cinque/sei stelle o mangiano in locai tipici salentini. Loro vogliono suite magnifiche e con tutti i comfort, vogliono piscine private e cibo di alto livello. Bene, perché bloccare Briatore con la burocrazia estenuante e inutile? Ha chiuso tutto Flavio, ha mollato e ha puntato altrove. Ecco il piccolo esempio che spiega quello che accade in questa terra bellissima, si possono fare grandi cose, ma una discoteca operativa non può stare vicino a ville e abitazioni di villeggianti: alle quattro di mattina loro hanno diritto a ballare ancora, ma i vicini avrebbero diritto a dormire. Ho citato le due perle del Salento: sono rappresentative per individuare ragioni, cause e conflitti da superare per dar prestigio alla “Florida Pugliese”. Se i servizi e la cultura del turismo sono al massimo, nessuno si preoccuperà di quanto spenderà, saprà che verrà qui e sarà trattato bene e tutto in rapporto ai servizi che riceverà. In Salento ci potranno venire tutti: a ciascuno il suo!
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