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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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QUEL CHE NON SI FA PIU'...
A voler cercare in questo particolare frangente, quel che non si fa più, non è facile. Ci siamo abituati in questi mesi alle azioni più semplici e più ricorrenti: non porgere più la mano per salutare, non avvicinarsi a meno di due metri dagli altri, nessun assembramento e uso perpetuo della mascherina. Sono ancora queste le regole principali e resteranno ancora fino a quando questa epidemia non sarà che un lontano ricordo. Ebbene, pensandoci su, analizzando la nostra vita quotidiana e la gestualità di tutti noi, possiamo riconoscere quali siano gli atti e i gesti da non compiere, se vogliamo evitare i rischi del covid. La foto in alto credo possa già fornire una prima indicazione: il ballo, quello che piace tanto, ovvero impegnarsi in pista specie in balli di gruppo. E' un assembramento evidente quindi sarebbe da evitare, inoltre vi sarebbero i lenti, quelli che si sta in bilico tra una mattonella e l'altra e piacevano tanto a me...che non ballo da almeno quarant'anni. Come si fa a star stretti e non correre rischi? Anche una congiunta, magari garantita e sicura, potrebbe in un contesto affollato, creare problemi. A pensarci su, se ne trovano tante di azioni da evitare in questo momentaccio: dover mettere le mani in un piattino per prendere un salatino mentre sorseggi un aperitivo al bar, oppure i fornitissimi buffet sempre affollati da gente che rigorosamente, resta davanti per prendere e mangiare perpetuamente, mentre dietro sostano gli altri che...vorrebbero cominciare a servirsi. Gli assaggi a tavola, magari porgendo qualcosa richiesta, senza usare alcuna cautela. La penna poggiata sulle labbra: pensierosi mentre scriviamo e/o vogliamo realizzare una frase da riportare. Mai mangiarsi le unghie e men che mai, umettare il dito per girare la pagina di un libro, un giornale o una rivista. L'ascensore, il contenitore bombastico dove due persone sono poche e tre sono assai. Toccare la faccia ai bambini, baciarsi sulle guance, quei contatti ritenuti innocenti, ma che potrebbero essere pericolosi. Pizzerie e ristoranti con i loro menù covi potenziali di microbi e virus. E' anche vero che ormai si sono organizzati quasi tutti, grazie al QR code, per trasferire sui cellulari della clientela i menù e quindi evitare il passamano. Insomma, quel che non si fa più e che forse non si farà più nemmeno in un futuro più o meno lontano, fa parte del nostro vissuto, sbagliato e scorretto quanto si voglia e a prescindere dal covid, restano sempre gesti poco educati e corretti, quindi se riuscissimo grazie al virus maledetto, a dimenticare questi atti, saremmo fortunati e meno esposti ai rischi. A parte il ballo che problemi non ne crea in tempi di buona salute, tutto il resto andrebbe disciplinato a dovere. Per esempio, temo di non riuscire quando tutto sarà finito, a evitare il dito umettato per girare pagina: presumo avrò difficoltà! E voi come siete messi? Non mi parlate di ballo, specie il lento: son tornato a inserire la musica perché adoro "Quel che non si fa più" di Aznavour e l'ho trovato conciliante con il post e soprattutto con il pensiero del mio 51%.
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