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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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MO' TE LA DO IO UNA MANO...
Del lavoro casalingo maschile, non se ne parla molto: generalmente sono le donne, a prescindere dall'eventuale lavoro svolto fuori casa, che meritano complimenti, ammirazione e attestati di benevolenza. Ci sono poi i mariti, a prescindere se siano impegnati sempre per lavoro fuori casa, che danno più o meno una mano, secondo le inclinazioni personali e le disponibilità. Ecco, quando ero giovanottino, mi stiravo i pantaloni: non permettevo nemmeno alla mia mamma di farlo, ero un cultore della piega (allora la piega ai pantaloni era un must) e mi applicavo con fogli di giornale e pezze umide. Poi con il lavoro, per quarant'anni non ho mai dato una mano a casa, tutto era svolto da mia moglie (lavorava anche lei) e le due nonne (mia madre e mia suocera). Con un copertura tale e un lavoro che mi impediva di stare troppo a casa, il nucleo funzionava e andava avanti. Ricordo di quei lunghi periodi, come spesso accada in famiglia, si indicassero parenti (uomini) che in casa facessero di tutto e di più: gli sguardi ammiccanti e trasfottenti spesso erano rivolti a me che notoriamente non facevo una mazza. Beh, quelle persone io le "odiavo": erano i modelli che avrei dovuto imitare per essere considerato un grande uomo. L'emulazione in tal senso non mi attirava e il lavoro per me, era una priorità assoluta. Le cose sono cambiate dopo il 2009, anno in cui ho cambiato (ahimè) la mia posizione sociale e sono passato a dedicarmi alla famiglia. Non vi nascondo che proprio l'essere libero da impegni professionali, mi ha indotto a trovarmi dei passatempi impegnativi: in primis e casualmente, poi con ardore e sentimento, ho scoperto la cucina alla quale mai mi ero interessato: pensate un po', io non sapevo fare nemmeno un uovo a tegamino. Ho impiegato due anni sul PC per realizzare un paio di classificatori pieni di ricette scelte accuratamente in rete. Indi poscia, sono passato ai fornelli e pian piano oggi, dopo oltre dieci anni, me la cavo e ho smesso di mangiare i soliti piatti che mi propinavano quando rientravo a pranzo. Poi dal 2010 ho mollato le ricette, ho scoperto LIBERO e poiché era una vecchia attività nata ai tempi della scuola, ho ripreso a scrivere e sono, purtroppo per voi, ancora qua! Bene, tutto questo per dirvi che provvedo a dare il mio modesto contributo al 51% e aiuto, poco, ma aiuto: piego le lenzuola (con lei), cucino, apparecchio e sparecchio la tavola e non faccio altro, tipo la signora della vecchia pubblicità: non lavo, non stiro e non pulisco i bagni! Non ho da odiare nessuno nel senso che non ho indicazioni per chi faccia meglio di me in famiglia, per cui siamo a una situazione tragicomica: mia moglie si lamenta di essere quella che lavora in casa e di essere il factotum assoluto, io non ricevo nessuno sberleffo per tutto ciò e se qualcuno si azzarda a dire che non le do una mano in casa, lo meno e lo faccio nero! Meno male che di parenti ne sono rimasti pochissimi e sono tutti più...piccoli di me. Non ditemi che sono un cattivo esempio, ma raccontatemi cosa fanno i vostri uomini, visto che vorreste criticare me.
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