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TI AMMALI? ADDIO LAVORO

Post n°4087 pubblicato il 05 Novembre 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Non riesco proprio a cambiare argomento: le notizie "sporche", quelle che riguardano il nostro paese, le nostre storie e tutti i guai che ci assillano, sono sempre più pressanti. Un lavoratore impegnato in un'azienda che gestisce la distribuzione AMAZON, purtroppo ha dovuto assentarsi dal lavoro per affrontare due cicli di chemioterapia. Come sapete bene, fare la chemio perché affetti da un tumore, non significa fare una passeggiata di salute: si resta debilitati, si perde forza fisica e psichica quindi è necessario durante la terapia, riposarsi e sperare che il maledetto male ti molli e ti faccia campare in buone condizioni. Da ottobre 2020 il povero Gino ha dovuto badare alla sua salute, ha affrontato due ricoveri e due cicli di chemio e a settembre di quest'anno, finalmente è tornato al lavoro e...beh il licenziamento lo aspettava a braccia aperte! La società ha argomentato le ragioni legittime per la grave decisione presa. Il sindacato ha impugnato la motivazione e ha ottenuto il reintegro in azienda. Finito tutto? Macché, per tutta risposta la ditta, lo ha posto in aspettativa senza stipendio e in attesa di poterlo riassumere se si creano le condizioni di lavoro favorevoli. Raga', sono stufo di queste puffanate che servono solo per burocratizzare sempre più il nostro paese. Se vi prendete la briga di leggere gli ultimi miei 3/4 post siamo al ridicolo, siamo a  discutere di lana caprina andata a male! Perdere lavoro e quindi reddito, sembra il gioco dell'oca: l'azienda di Gino gestisce il grande traffico di Amazon, il lavoro non manca e buttarla in caciara, cercando appigli e scuse per licenziare il lavoratore in difficoltà, la dice lunga su come funziona tutto l'apparato di questo paese. Con tutta la ferrea e buona volontà, con tutti i cavilli legali e legittimi, non accetto che si metta un lavoratore in gravi difficoltà con un bel calcione nelle chiappe!  Stiamo cercando di risollevare questa Italia, ma pare che siano in pochi a remare nella giusta direzione. 

 
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