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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Si discute ancora tanto sull'utero in affitto, sulla maternità surrogata e le cronache ci riportano quotidianamente punti di vista, scontri dialettici e posizioni politiche diverse. Personalmente ribadisco che non sono per questo tipo di scelta, ovvero, non propendo per chi voglia a tutti i costi un bambino e si avvalga di "chicche e sia" pur di averlo. Il noleggio, l'uso di un utero estraneo per far nascere un bimbo da portare via come un acquisto in un supermercato, non riesco proprio a mandarlo giù. "E' giusto partorire per un'altra coppia?". "Le donne e nove mesi di vita trasformati in merce". "Ho messo al mondo i loro tre figli, ora siamo una famiglia". "I miei figli sono la gioia della mia vita, perché non aiutare altri ad averla?". "I gay contro le femministe: siete strumentalizzate". "Le femministe accusano: è sfruttamento". Insomma, come potete evincere da questi titoli presi da articoli sul tema, ci sono varie scuole di pensiero sull'argomento. Sostengo la natura, ciò che è stabilito per normale accadimento da quando esiste la vita. Un uomo, una donna, un atto (se d'amore è meglio) e una nascita. Un ciclo vitale e naturale. Anzi dirò di più e ve lo dimostro con una foto eloquente:
Ecco un chiaro messaggio: ci si mette in due per mettere al mondo un bambino e ognuno, come natura indica, ci mette del suo e i meriti vanno a coloro che hanno concepito. Magari evitando di toccare, se proprio non interessati, le parti intime in oggetto.
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