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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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L'abbiamo sudato questo riconoscimento. Sono almeno sette anni che aspettavamo un cenno dall' UNESCO e tanto tuonò che piovve! Non siamo stati capaci di acquisire la sede europea del farmaco, non siamo capaci di battere i pugni sul tavolo quando siamo in Europa e/o all'estero per vantare i nostri diritti, però quando si tratta di Pizza napoletana, Opera dei Pupi (Sicilia), Canto a tenore (Sardegna), Dieta mediterranea, Liuteria cremonese, Macchine a spalle (4 processioni portate a spalla a Sassari, Viterbo, Nola e Palmi), Pratica della vite ad alberello di Pantelleria e la Falconeria, siamo a competere per meritare la "protezione" Unesco per i beni orali e immateriali. Non accenno ai beni culturali italiani noti in tutti il mondo perché sono tantissimi. La pizza, come dicevo, è costata fatica, L'ex Deputato Pecoraro Scanio ha condotto una battaglia "personale" con altri personaggi della napoletanità proprio per conquistare una meta di prestigio: la pizza che tutti mangiano nel mondo e che ormai, bene o male, tutti fanno buona a parte Napoli che è casa madre! Un tempo piuttosto lontano, nella mia città di Bari, erano poche le pizzerie dove la pizza fosse apprezzabile e si frequentavano pochi posti per mangiare una buona pizza. Il tempo trascorso ha permesso a tutti i pizzaioli storici e ai nuovi adepti, di imparare uno standard apprezzabile sia per spessore e cottura (forno a legna indispensabile) e sia per la fantasia nella preparazione. Si giunse al punto che i più arditi servivano pizze con le orecchiette al ragù messe su, pizze con le cime di rape e altre ancora che facevano solo coreografia e niente più. Oggi la pizza buona si mangia dappertutto e c'è solo l'imbarazzo della scelta per non rimanere delusi. Immagino che sia così un po' ovunque e questo depone a favore di una pizza tradizionale, genuina e arricchita da ingredienti tipici della nostra dieta mediterranea. Ricordo addirittura che circa trenta anni fa, a Gioia del Colle (BA) patria della buona mozzarella pugliese, giunse una comitiva di cinesi che si trattenne in zona per imparare a fare le mozzarelle per poi produrle a casa loro e approntare...pizze napoletane!!!! Rallegriamoci per questo riconoscimento e in fondo, se non meritiamo altre prestigiose scelte nella comunità internazionale, sappiamo almeno che sull'arte, sui siti archeologici e artistici, sulla civiltà del passato, non ci batte nessuno: siamo tra i depositari più importanti dell'Unesco. Poi sui beni orali e immateriali non scherziamo nemmeno e quindi riteniamoci ben...forniti per l'Unesco, alla faccia di chi ci vuole male!
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