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the "Enola gay"

che non spicchi piu' il volo.........

 

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vittima di un pedofilo.......

Post n°128 pubblicato il 25 Luglio 2008 da mustafeldur



da un post di Ofelia770

Intervista a Simone Di Maggio

INTERVISTA A SIMONE DI MAGGIO FATTA DA OFELIA770

Cari
Amici,Vi invito personalmente,a riportare interamente la mia
intervista a Simone Di Maggio e il commento di ringraziamento a Simone.

Questo nell'interesse comune di proteggere e difendere i bambini.Copiatela e postatela in tutti i blog amici.

(autore del libro “Avevo sei anni e mezzo”
edito da Fazi Editore,
una sconvolgente, struggente confessione di un uomo
che per venticinque lunghi anni ha vissuto senza vivere,
ha pianto senza lacrime e non ha saputo più sorridere alla vita
perché gli avevano rubato l’infanzia).

1) Avevi sei anni e mezzo quando accadde la prima volta.
Come si sente un bambino a quell’età quando il suo mondo normale viene sconvolto
da qualcosa che lui non riesce nemmeno a comprendere
?

Un bambino di sei anni vede tutto come un gioco.
Nel mio caso la sua irruenza, i suoi versi, il suo agitarsi mi hanno spaventato
e in quel momento mi sentivo molto confuso, stranito.


Cercavo di capire perché mio padre non avesse mai avuto quel tipo di attenzioni
su di me e non capivo più niente, era solo un incubo o era tutto reale?


Avevo anche rimosso tutto, il mio cervello aveva chiuso tutto in una botola,
una stanza come scrivo nel mio libro.


Solo successivamente, tramite l’ipnosi regressiva, ho “sfondato” quella porta
per scoprirne i segreti e ho ricordato tutto, vivrà dentro me per sempre.


Secondo me bisognerebbe insegnare ai bambini, già negli ultimi anni d’asilo,
attraverso il gioco, quali sono i gesti normali e quali quelli da raccontare
ai proprio genitori o persone vicine.

2) Sapevi che era una cosa sbagliata?


No, non lo sapevo, come ho già detto sopra pensavo più ad un gioco e pensavo al momento
del tegolino, nessun altro pensiero mi passava per la testa.


Avevo fiducia.

3) Perché non ne hai parlato subito con tua madre che a quanto ho letto nel libro ti è sempre stata molto vicino?

La paura e la vergogna sono due amici della pedofilia.


Non riuscivo ad aprirmi con nessuno.


Il pedofilo faceva in modo che mi sentissi in colpa, che mi vergognassi della situazione creatasi
e che avessi paura di parlare.


Diceva che ero omosessuale e che lo cercavo.


Si è creato un processo mentale, un blocco, che mi ha fatto chiudere in me stesso.


Fino a quando non si è scatenato qualcosa.


Gli attacchi di panico.

4) Avevi paura? Vergogna?

Paura e vergogna di parlare.


Mi sentivo in colpa e sporco.


Ho capito troppo tardi che non ero io quello che doveva sentirsi tale.


5) Quali conseguenze porta un abuso sessuale nella vita sociale di una persona?


Io ho avuto dei problemi di attacchi di panico in primis.


Con grande dispiacere ho trattenuto spesso dei gesti d’affetto verso le figure maschili della mia famiglia.


Ci sono anche persone che reagiscono in maniera differente,


con violenza, abusando a loro volta di altre persone.


Sicuramente ci sono problemi in campo sessuale.


6) Come ti rapportavi agli altri bambini?

Non ricordo.


L’infanzia non la ricordo.


Nell’adolescenza mi sono sempre comportato come tutti gli altri.


Ho imparato a nascondere il dolore, mi sfogavo quand’ero da solo.


Mi irritavano, però, gli scherzi che si fanno di solito tra ragazzi, ad esempio sotto le docce.

 


7) Riuscivi ad avere ancora fiducia nelle persone?


Sono ancora diffidente con tutti inizialmente, non mi sbottono mai con facilità.


Gli amici veri li posso contare sulle dita di una mano, sono molto legato alla mia famiglia e a mia moglie.

 


8) Come ti relazionavi con il tuo corpo?


Mi capitava spesso di trovarmi sotto la doccia a sfregare con forza ogni parte del

corpo che era entrata in contatto con lui.


Mi lasciavo dei segni addosso, dei graffi.


Mi sentivo talmente sporco che quasi mi toglievo la pelle, mi facevo male.

 
9) Perché dopo la prima volta, sei tornato dal “Falco” come l’hai soprannominato tu?

A 11 anni mi ha ricattato, si è impossessato della mia mente.


Mi faceva credere di essere omosessuale per cedere alle sue richieste.


Mi diceva che ero io a dovermi sentire in colpa, ad aver paura e vergogna perché lui poteva

raccontare tutto alla mia famiglia, ai miei amici e io sarei stato allontanato da tutti.


Si crea poi un rapporto strano.


Non si riesce a descrivere, solo le vittime possono capire cos’è.

10) Non ne avevi paura? Disgusto?

Avevo molta paura di lui, ma più sul lato psicologico che fisico.


Io sono sempre stato un ragazzo sensibile e lui ha capito che poteva colpire sotto quel lato e tenermi sotto le sue grinfie.


Ero disgustato da tutto ciò che succedeva in quegli attimi ma me ne davo la colpa e non odiavo lui, ma me stesso.


11) Tua nonna era la persona con la quale ti sentivi più a tuo agio, hai mai pensato di confidarti con lei?


Si, l’ho pensato, ma quando avevo deciso di farlo lei è mancata.


Leggerete molto di lei sul libro, e capirete molte cose del mio rapporto con lei.


12) Come erano i rapporti con tuo padre?


Io a mio padre sono molto legato, e lui tiene moltissimo a me.


Non mi ha mai fatto mancare nulla.


E’ un uomo straordinario e io ne ho molta stima.


Mi dispiace moltissimo che, per colpa di quella persona, io non gli abbia dato tutto ciò che avrei voluto,

ma mi sono sempre limitato.


Ho
un rapporto di grande rispetto e ancora oggi, che sono sposato, e vivo
da un’altra parte, cerco sempre i suoi consigli per ogni cosa.




Il primo attacco di panico mi è capitato al mare, in un bar sulla spiaggia dove conoscevo tutti.


E’ stato bruttissimo.


Ero con tantissimi amici ed ero in un momento di piena allegria.


14) Con le ragazze ti trovavi più a tuo agio che non con gli amici maschi,
ma hai davvero temuto di poter essere diventato omosessuale? O era solo il Falco che te lo insinuava nella mente?


Non avevo preferenze nelle amicizie, anche se i problemi più grandi (tranne il mio segreto sul falco) li discutevo

con le ragazze perché le trovavo più sensibili e non rischiavo di essere deriso con superficialità.


Non ho mai temuto di essere omosessuale.


Ho avuto parecchie storie in passato e non ho mai provato attrazione per alcun uomo, nemmeno per il falco.


Era lui che mi confondeva i pensieri martellandomi la mente con questa insinuazione.


15) Tua moglie ti è stata vicina, ti ha aiutato e tu sei riuscito ad uscire dall’inferno.
Perché proprio lei e non un’altra ragazza come Claudia per esempio, di cui parli con tanto affetto?


Beh, Claudia era un’amica a cui ero molto legato, non c’è mai stato nulla tra noi, eravamo molto amici.


Sul libro si capisce il motivo per cui non mi sono riuscito a liberare con lei.


Mia moglie è il vero amore, quello che incontri una volta nella vita e si prende la chiave del tuo cuore.


Quello che ti fa dimenticare il passato solo con uno sguardo.


E’ una donna speciale che mi è stata vicino anche nei momenti dove qualunque altra persona mi avrebbe abbandonato.


16) Dopo avere fatto l’ipnosi regressiva ti sei sentito finalmente liberato?


Ho un ricordo tremendo dell’ipnosi regressiva.


Mi ha sbloccato ma è stato dolorosissimo, atroce.


17) Sei “libero” adesso? Non rivivi più l’evento come accadeva in passato?


Diciamo che ho messo quel ricordo in un cassetto, anzi in una “stanza”, ma non lo posso rimuovere per sempre.


Il libro mi sta aiutando moltissimo e il pensiero che potrà essere d’aiuto a molte persone mi fa stare bene.


18) Ti è mai capitato di fare abuso di alcool o di sostanze stupefacenti per non pensare, per stordirti?


Si, mi è capitato.


Quand’ero più “piccolo”, intorno ai 20 anni.


19) Se dovessi dare un consiglio ai genitori che notano strani comportamenti in un figlio, cosa gli diresti?


Non
saprei che consigli dare sui comportamenti perché io sono stato un
attore per molti anni, 25 per l’esattezza, e nessuno ha mai avuto un
dubbio su di me, anzi sono sempre stato di compagnia all’apparenza.


Il consiglio che posso dare è quello di insegnare ai bambini quali sono i gesti normali e quali no, e nel caso segnalarli.


20) Adesso che hai avuto il coraggio e la forza di parlare, hai denunciato il “Falco”?


Non
lo posso denunciare, per la legge italiana il reato è caduto in
prescrizione per cui sarebbe solo un ulteriore dolore per me e potrei
subire addirittura la beffa oltre che il danno.


Secondo me le leggi e i tempi andrebbero riguardati.


Volevo
aggiungere che il libro è la mia testimonianza come vittima della
pedofilia e i messaggi che principalmente voglio lanciare sono due:


il primo che non bisogna aver paura o vergognarsi di parlare con qualcuno;


il secondo che si può mettere tutto in un cassetto e cercare di vivere senza pensare sempre al passato.


Bisogna trovare un valore aggiunto, quello che io ho trovato in mia moglie e nella mia famiglia, e superare l’ostacolo.


Certo non si può cancellare ma mettere da parte si.


Io e la casa editrice abbiamo deciso di devolvere una parte del ricavato all’associazione “La Caramella Buona Onlus”

perchè vorrei che grazie a questo libro molte vittime e molti bambini vengano aiutati, questa è la mia rivincita.


Approfitto per ringraziare tutta la Fazi editore per l’affetto e il lavoro svolto con me e La Caramella Buona Onlus

per il sostegno e l’appoggio morale.




Inviato da: unsoffiodivento200

 
 
 
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