Non un semplice vizio, ma un'arma letale che i friulani e i giuliani usano contro se stessi per abbreviarsi la vita di 10-15 anni: in quattro anni i ricoveri ospedalieri legati direttamente all'abuso di alcol ammontano a oltre 12 mila in Friuli Venezia Giulia e sono quasi 29 mila i ricoveri per patologie parzialmente attribuibili. Il totale della piaga alcolica mostra un dato ospedaliero che è cresciuto del 10 per cento in più. Degenze e morti. Le quasi 41 mila schede di dimissioni ospedaliere con diagnosi totalmente e parzialmente riferibili a patologie alcol-correlate mostrano che 28 mila 212 riguardano utenti maschi e 12 mila 672 utenti femmine. Le schede di dimissioni (Sdo) si riferiscono a un totale di 21 mila 884 pazienti i cui mille e 39 sono morti nel corso dei quattro anni (266 femmine, 772 maschi). Il che significa, in media, un cimitero di 250 deceduti a causa dell'alcol in Friuli Venezia Giulia ogni anno, anche se si osserva una leggero decremento dei ricoveri all'interno della popolazione maschile. Se si analizzano i dati su questi mille e 39 morti si nota come nel 76 per cento dei casi, lungo i quattro anni, si registra una dimissione per cirrosi epatica e nell'8,6 una diagnosi di dipendenza alcolica. L'età media al decesso è di 66 anni e nella lista delle cause si trovano cirrosi e malattie del fegato nel 40 per cento, cirrosi alcolica nel 22,4 e tumori maligni del fegato e dei dotti biliari e malattie cerebrovascolari nel 7,2 per cento. Se si conteggiano anche le morti che hanno come concausa l'alcol, allora le statistiche sono destinate a crescere: in quattro anni, nella nostra regione, muoiono per alcol, come causa principale o concausa, quasi 6 mila persone. Posti letto. A primeggiare tristemente nell'elenco dei ricoveri è l'Azienda sociosanitaria 3 Alto Friuli, mentre l'Ass con meno alcolizzati da piazzare su un letto di una corsia è la 6, Friuli occidentale. Su quasi 41 mila casi di ricovero per patologie alcol correlate nell'arco di quattro anni si raggiungono oltre le 138 mila giornate di degenza con un range molto ampio: da 1 a 335 giorni, con una media di 11,7 giornate. Per le malattie direttamente associate all'abuso si bruciano in media 72 giornate all'anno, ovvero si occupano 197 posti letto su un totale di 6 mila posti generalmente impegnati per tutte le patologie. Nell'arco di quattro anni, stando alla nostra indagine sulla base delle Sdo, le persone morte dopo un ricovero dovuto alla dipendenza da alcol hanno perso dieci anni di vita: si tratta di un dato quest'ultimo calcolato per differenza tra 75 anni e l'età del decesso. Il tasso di mortalità si attesta attorno al 99,3, ma nell'Ass 1 triestina l'indice si raddoppia, esattamente come nell'Alto Friuli. Le spiegazioni? Basti pensare alla composizione demografica di Trieste, soprattutto donne anziane e tanta solitudine, e alle caratteristiche di isolamento dei paesini di montagna per avere le risposte agli indici incrementati in queste zone.
Cirrosi e tumori. Le principali cause di ricovero negli ospedali del Friuli Venezia Giulia sono imputabili nel 40 per cento alla cirrosi epatica, nel 30 per cento alla sindrome da dipendenza alcolica, nel 9 per cento al danno nel fegato, nel 7,6 alla steatosi epatica, nel 4,8 alla psicosi alcolica e nel 2,7 all'epatite alcolica acuta. Mentre le femmine presentano un maggior numero di ricoveri dovuti alla cirrosi epatica (44,3 contro il 38 per cento dei maschi) e all'uso di alcol senza dipendenza (5,7 per le femmine, 4,5 per i maschi), la popolazione maschile mostra valori maggiori delle donne in quasi tutte le altre malattie. Per quanto riguarda l'incidenza delle Sdo riferite a utenti con patologie parzialmente attribuibili al consumo di alcol, questa è la distribuzione dei danni in quattro anni: 5 mila cento ricoveri per tumore maligno di malattia epatica cronica, 2 mila per tumori del cavo orale e faringe, mille e 200 per tumori maligni dell'esofago, 900 per tumori maligni dello stomaco. Numeri che spaventano, non solo per ragioni economiciste (un alcolista costa circa, in base alla gravità, da 2 a 4 mila euro l'anno), ma per la vastità di una dipendenza che non lascia vie di fuga.
Irene Giurovich
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il 25/08/2013 alle 09:54
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