nettaredistelle"Una parola muore appena detta: dice qualcuno. Io dico che solo in quel momento comincia a vivere." (Emily Dickinson) Vorrei imprimere le mie parole e i miei pensieri così che non volino via come foglie al vento...ma che come il vento possano essere ascoltate da chi ha bisogno di udirle in quel momento... |
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Laura Pausini dice "perchè credi che non verrà, una canzone a dirti la verità?"... Doris Day invece dice "che sarà, sarà"... Mi sono imbattuta in questo testo per caso, anzi, è questa canzone che è venuta a cercarmi .. Perchè una mattina mi sono alzata dal letto e la cantavo... Parla di una bimba che chiede alla mamma come sarà da grande...sarò bella? sarò ricca? e la mamma risponde "che sarà, sarà". La bimba cresce, si innamora e chiede al fidanzato cosa ne sarà del loro amore... e lui risponde "che sarà, sarà"... Alla fine della canzone questa donna si trova di fronte ai suoi bambini che le chiedono come sarà il futuro... E questa volta lei risponde "che sarà, sarà"... E' proprio vero che alle volte le cose più semplici dobbiamo proprio sentircele dire... E cosa me ne faccio di questa canzone??? La uso per guardare avanti... per giustificare il fatto che sto cucendo e disfacendo la tela della mia vita, momento dopo momento... per fare ordine creo il disordine, per dipingere di bianco...uso il nero, ma mi fa stare bene...perchè non significa crogiolarmi nella mia tristezza, ma rimboccarmi le maniche e ricostruire... anche se per fare, devo disfare... Ma queste riflessioni mi trasmettono forza...perchè so che me stessa non posso distruggerla... io sono il perno del mio mondo... la famosa leva di Archimede è la mia speranza... ora devo solo capire come sollevarlo questo mondo... Ma come dice Doris Day.... che sarà, sarà....
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Rieccomi... Sulla cima della montagna che stavo scalando: tesi finita e consegnata! che sollievo...nell'ultimo periodo ero intrattabile e ovviamente molto assente...mi farò perdonare Basta post tristi, è ora di ricominciare (un'altra volta aggiungerei). Ora che la mia mente è libera da un peso non indifferente (la tesi) posso dedicarmi ad aprire il mio vaso di Pandora. Sta notte ho fatto un sogno... attraversavo un lungo corridoio pieno di porte, sia sulla destra che sulla sinistra, tutte socchiuse e io avevo un enorme mazzo di chiavi. Non provavo sensazioni particolari,non ero nè felice nè triste. Quel sogno è la mia vita. Che siano nodi o porte socchiuse, sono questioni che devo risolvere. Ma quello su cui devo concentrarmi non sono le porte, ma le chiavi...ovvero su me stessa. E' quello il vero problema. L'altra sera, parlando con una mia amica psicologa, le ho chiesto se è possibile conoscere se stessi. Perchè io non credo assolutamente di conoscere me stessa. O meglio, mi sembra che ci siano tante me e ogni situazione mi mette di fronte ad una Deborah che non conoscevo prima di allora... E tutto questo mi confonde, perchè mi rende ancora più consapevole del fatto che non ci sono certezze. Poi, parlando con questa mia amica, ho capito una cosa. La base di noi stessi è una certezza. Si può modificare, ma fondamentalmente noi siamo e rimaniamo sempre noi stessi. Quello che credevo essere tante me diverse, sono, in realtà, solo le conseguenze di una me sempre uguale. Mi spiego meglio, perchè probabilmente questo discorso risulterà chiaro solo a me stessa. Ognuno di noi tende a reagire alle situazioni con un meccanismo. Personalmente io, credendo sempre che le cose debbano andarmi male, reagisco sempre scappando. Solo che lo faccio in modi diversi: do la colpa all'altra persona, penso che sia il destino, che sia la decisione giusta o il momento sbagliato... Ma in realtà ho sempre paura. E scappo. E così facendo allontano le persone. Questo è il meccanismo sempre uguale, anche se le rappresentazioni sono diverse. L'ironia della sorte è che, più cerco di non soffrire e più soffro. Non conosco la soluzione a questo problema. Non ancora. Ma il fatto che l'abbia capito è un passo avanti. E' da lì che devo iniziare. Ed è da lì che comincerò... |
Post n°119 pubblicato il 13 Febbraio 2010 da nettaredistelle
Mi stupisco ogni volta di come la vita riesca a farti affrontare quello che in ogni modo cerchi di evitare... Escogiti mille sotterfugi inconsci, pensi quasi di avercela fatta...ma poi lei vince...e forse vinci anche tu, anche se non te ne rendi conto subito. Sta mattina, quando mi sono alzata, quello che volevo era solo tenere la mente impegnata, a fare cosa non aveva grande importanza...quello che mi importava davvero era non pensare e non rimanere sola con me stessa... Dopo aver giocato a nascondino con la vita tutta la giornata, mi ritrovo alle 16.16 sola con me stessa. Costretta a pensare. Costretta a riflettere. Oggi ho scoperto, o meglio rispolverato una grande verità su me stessa: sono un abile marinaio... Non nel senso che amo vivere in barca, anzi...il mare non mi piace e nuotare non è proprio la mia attitudine migliore,se non in basse acque. Sono un marinaio per la mia capacità di fare nodi. Nodi alla vita. Talmente complicati che poi non ricordo più come si sciolgono, e ne faccio talmente tanti che non so più da quale nodo iniziare a sbrigliare la matassa. E l'unica cosa che mi rimane è una grande confusione. Un' irrequietezza che non si placa. La voglia di non pensare e la necessità di farlo. E allora lo faccio, anche se non ci capisco nulla, anche se è il momento peggiore per dare libero sfogo ai miei pensieri... Qualcuno mi ha detto che mi vede e mi sente triste...E dire che io faccio di tutto per nasconderlo...ma forse è vero...non sono indaffarata, stressata e agitata...sono triste. Per i nodi della mia vita. Tanti piccoli e grandi grovigli tra le mie mani, una tela intricata che tesso da sola...
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Sono stanca e sono stufa. Delle strade che la vita mi mette davanti. Delle persone che trovo su queste strade. Delle persone che decidono per me. Delle persone che sanno cosa è meglio per me. Ma nessuno me lo ha mai chiesto cosa vorrei. Tutti lo sanno e lo danno per scontato. La verità è che non ho risposte, ma solo domande a cui nemmeno voglio darla una risposta. Voglio trovarla mentre cammino e accorgermi che è sempre stata lì. Ieri sera mi sono trovata di fronte all'ennesima persona che crede di essere me. "Ti faccio soffrire, non voglio farti stare male" ma dico, che ne sai????? Sono e rimango comunque un facile bersaglio. Non so proteggermi dalla vita. Nonostante la mia testa mi ripeta incessantemente di stare attenta e di non lasciarmi trascinare, continuo a farlo. Non so fare altrimenti. Sono così. Sono come la pubblicità "ta ta tara ta...ti piace vincere facile?!". O almeno il mio cuore lo è. Questa è la storia. Quindi fossi in quelle persone, non mi preoccuperei di farmi soffrire, perchè nel momento in cui me lo si dice è già troppo tardi. E la vera cosa che mi fa soffrire è che tutti vogliono impedirmi di farlo. Tutti mi vogliono vicino, ma tutti a modo loro mi allontanano. Tutti mi chiedono di combattere delle battaglie, ma di farlo da sola.E ogni volta penso di essere io il problema. Di essere io ad avere qualcosa che non va. Oggi mi sento come la persona più fragile di questo mondo. Sono terrorizzata dalla domanda "come stai?" per paura di non riuscire a non piangere. E non voglio piangere. Perchè è sciocco, perchè non tutte le persone lo meritano. Ma forse nemmeno mi viene da piangere per loro, ma per me. Perchè non so più come riuscire ad ottenere ciò che vorrei. E quello che vorrei è la cosa più semplice del mondo...
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Post n°117 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da nettaredistelle
Una volta, su un blog, un ragazzo ha scritto che gli capitava di vivere un' astrazione e vedere gli altri dal di fuori di se stesso... e di essersi accorto molte volte che queste persone lo ingannavano. Credevo che quest'astrazione fosse solo paura...invece era un modo di riflettere. Ieri sera, preda del malumore e del nervosismo,condizione che non mi capita spesso per fortuna, e dopo aver attaccato tutto e tutti quelli che mi circondavano... ho riflettuto proprio come ha fatto quel ragazzo. Ma non ho guardato gli altri dal di fuori... ho osservato me stessa. E quello che ho visto non mi è piaciuto poi così tanto... Una ragazza piena di mille paranoie e pensieri, che molto spesso incolpa gli altri per delle scelte e condizioni che lei stessa crea... Sì, perchè le mie paranoie le esplicito, senza filtro e senza riflettere...le riverso sulla persona che voglio inconsciamente allontanare... anche se vorrei che restasse accanto a me. La verità è che ho paura di non so nemmeno cosa, forse solo del futuro e di essere ferita. Forse che tutto si ripeta...Cerco negli altri la sicurezza che vorrei trovare in me stessa, cerco la fiducia e le certezze che so di non poter avere... e siccome vorrei qualcosa che non posso trovare se non nel mio profondo, la cerco costantemente negli altri...ma non è nelle altre persone la risposta... e lo so... E allora mi allontano. Divento fredda. Divendo distaccata. E mi creo la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta scappando, che la paura si manifesta solo se ha motivo... Ma ieri sera mi è successa una cosa particolare... ho espresso tutti i miei timori e ho ricevuto una risposta schietta e sincera... che non era quella che avrei voluto sentirmi dire, ma era quella vera... Ho sorriso e ho pensato "volevi tanto la verità, ora devi solo accettarla...."
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ALI...
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