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Post N° 30IL RISO Il riso comune brillato(bianco) è privato completamente del germe e del pericarpo cioè dell’insieme dei rivestimenti del chicco, che forma la crusca. Viene poi lucidato con olio di vasellina, talco e glucosio (senza limiti imposti dalla legge) per non farlo scuocere, renderlo più attraente e impedire lo sfarinamento. Così non solo non ha più la fibra, o crusca, ricca di enzimi, vitamine, ma si è anche impoverito di proteine, grassi (perde l’80%) e sali minerali (il 70%). Rimane un prodotto squilibrato, di scarsa assimilazione e dannoso anche per il trattamento subito: il talco, tra l’altro è cancerogeno. Il riso integrale è stato privato solo della parte più esterna, non digeribile, con un operazione chiamata “sbramatura”. Il germe e la maggior parte della crusca sono ancora presenti. Il riso integrale è un regolatore dell’ intestino facile da digerire, energetico, disintossicante, consigliato nei problemi delle vie respiratorie, del sistema nervoso, dei reni. Aiuta a eliminare le tossine prodotte dalla carne, regola la pressione(arteriosclerosi). Un buon riso integrale si presenta in chicchi lunghi o tondi, non rotti e con un minimo di grani verdi. Può essere consumato intero o sotto forma di fiochhi, gallette (riso soffiato), farina. Il riso semi-integrale, a metà tra il riso bianco e quello integrale, è particolarmente indicato alle persone che hanno difficoltà ad assimilare quello integrale o a quelle che si vogliono accostare gradualmente ai cereali integrali.
Dal libro Saper mangiare di Dominique Rosel
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