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IL SUCCESSO DELLA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA - Walter Caputo

Post n°53 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da supergigia2000

Enrico Bellone, sull’editoriale di “Le Scienze” (ottobre 2008), si chiede: “Per quali ragioni, mentre l’editoria sta attraversando momenti non facili, la rivista Le Scienze è in continua crescita ?”. Prima di proseguire nella lettura, già il mio umore è decisamente migliorato, al solo pensiero che le persone finalmente (forse) stanno cominciando a scoprire il fascino della scienza. E lo fanno – secondo Bellone – innanzitutto perché si sta indebolendo quell’idea tradizionale che privilegia la “cultura umanistica rispetto alle indagini sui fenomeni naturali”. Era ora. Se in passato erano proprio i letterati – in quanto esperti di scrittura – a divulgare la scienza, non si capisce francamente per quali motivi – ad un certo punto – si sia aperta una frattura fra gli umanisti e gli scienziati. Ciò ha portato i letterati a disinteressarsi di scienza, e il posto vuoto della divulgazione scientifica è stato occupato da persone in possesso sia di fondamenti di scienza che di comunicazione.

Il secondo motivo del successo di “Le Scienze” è – secondo Bellone – da attribuirsi ad un mutamento sociale. La scienza comincia ad essere considerata cultura e basta, senza l’aggiunta di aggettivi. Incasellare la scienza all’interno della “cultura scientifica” significa sempre e comunque relegarla in uno stanzino; quando invece la società inizia a definirla cultura la promuove come componente del patrimonio dell’umanità.

Da esperto di economia, nonché lettore della rivista in questione voglio aggiungere un altro fondamentale motivo del suo successo: la strategia di marketing. È infatti evidente che Le Scienze punta a tirare il lettore verso di sé (strategia pull), senza far tanto clamore pubblicitario, poiché – puntando soprattutto sulla qualità dell’informazione – non deve far molto per raggiungere i suoi lettori, saranno loro a raggiungere lei, a cercarla in edicola, a ripassare se il nuovo numero non è ancora uscito, e – infine – probabilmente ad abbonarsi. Persino nei “regali” si distingue: i suoi allegati (con supplemento di costo) sono sempre di qualità (spesso si tratta di ottimi testi di divulgazione scientifica) e non propone oggetti inutili per spingere i lettori ad abbonarsi.
In un mondo – spesso definito società dell’informazione – in cui l’informazione è la merce più comprata e venduta, vince chi non si uniforma alla strategia push, cioè chi non tenta con tutti i mezzi di spingere il proprio prodotto / servizio verso il lettore, peraltro ormai sovraccarico di stimoli pubblicitari.

Il successo di una rivista sulla scienza non può che confortare e incoraggiare quanti – come il sottoscritto – lavorano per semplificare e diffondere il pensiero scientifico, convinti (al di là del ridotto mercato) che si tratti quasi di una missione, di un compito cioè che ha un’importanza fondamentale. Come scrive Claude Allègre (in “Un po’ di scienza per tutti”), un libro di divulgazione scientifica è “il compito di un cittadino della grande Repubblica delle Scienze”. Ed anche un semplice articolo può illuminare il lettore su un aspetto della scienza, che magari non aveva mai capito, e di conseguenza aveva abbandonato (spesso a causa di cattivi insegnanti: si pensi a quante persone sono afflitte dal problema della matematica).
Sempre d’accordo con Claude Allègre (in “Storia della Terra”), ritengo che l’approccio storico – “che cerca di ricostruire l’origine delle cose, il modo della loro genesi e il loro sviluppo” – sia la migliore via d’accesso alla scienza per tutti i non addetti ai lavori.

Walter Caputo - 4 ottobre 2008

 
 
 
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L'AUTORE DEL BLOG: CHI E' WALTER CAPUTO ?

Ha un diploma universitario in Amministrazione Aziendale, con specializzazione in Finanza. E’ laureato in Economia e Commercio e in Scienze Statistiche. Insegna sia materie matematico - fisico – statistiche che economico - giuridico - fiscali. Su questi temi: contabilità, controllo di gestione, paghe e contributi, divulgazione scientifica ha scritto decine di libri. Inoltre ha pubblicato più di 300 articoli di divulgazione scientifica. Da giugno 2016 è coautore del blog Cibo al microscopio. Da novembre 2012 è cofondatore di Risparmiare Fare Guadagnare. Da novembre 2008 è science writer per Gravità Zero, corporate blog di divulgazione scientifica. Da giugno 2007 è autore di un Blog di Scienze naturali ed economiche.

I suoi articoli si leggono qui.

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