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SOTTO LE IMPOSTE OGGI, COME NEL MEDIOEVO di Walter Caputo - 9/8/09
Post n°265 pubblicato il 28 Agosto 2009 da supergigia2000
Nel Medioevo i contadini dovevano pagare le imposte al loro signore in cambio della sua protezione. Questa era la logica di base del sistema tributario medioevale. Oggi il fondamento alla base del sistema fiscale è per caso diverso ? Assolutamente no. I cittadini in quanto tali appartengono allo Stato, che è il loro padrone, e dunque devono pagare le imposte, dando il loro contributo per finanziare le spese di mantenimento dello Stato stesso. Esattamente come accadeva nel Medioevo, quando i contadini “mantenevano” economicamente il padrone del feudo. Ma lo Stato ci protegge effettivamente ? E c’è qualcuno che – per ottenere servizi pubblici – pagherebbe comunque le imposte anche se non fosse obbligato ? Non apriamo questa parentesi perché ci porterebbe troppo lontano e continuiamo piuttosto ad analizzare il sistema tributario medioevale. Quasi tutti conoscono le “corvées” (così si scrive correttamente in francese), il cui nome deriva dal fatto che esse cadevano sempre nel peggior momento dell’anno: durante la mietitura. Così capitava che i contadini fossero obbligati a lasciare i propri raccolti per mietere la terra personale del signore o per sistemare le mura e i fossati del suo castello. Naturalmente essi ne avrebbero fatto volentieri a meno, tuttavia le corvées erano compiti da adempiere gratuitamente per il signore e c’era poco da discutere. L’imposta di base del sistema tributario medioevale apparve nel 1050. Essa era proporzionale ai redditi “supposti” e doveva essere pagata in denaro. I francesi la definiscono “taille” ovvero taglia o tacca, poiché – ogni volta che l’esattore prelevava l’imposta – incideva una piccola tacca (“entaille” in francese) su una bacchetta di legno. La taille nacque come imposta militare, da pagare una tantum (come si direbbe oggi), solo quando il signore veniva minacciato da un esercito nemico. In quel caso l’imposta serviva al signore per equipaggiarsi ed affrontare un’eventuale battaglia. A partire dal XII secolo l’imposta fu richiesta ogni anno. I contadini del Medioevo pagavano anche le cosiddette “banalités”, che erano banali solo perché erano molto diffuse. In realtà si trattava di imposte particolarmente odiate dai contribuenti, in quanto erano dovute per l’uso di forni (per il pane), torchi e frantoi. Mezzi che non potevano (per disposizione del signore) essere posseduti di contadini. E così, ogni volta che volevano cuocere il pane erano obbligati a pagare una tassa: secondo l’uso terminologico odierno la tassa è la controprestazione dovuta per un servizio a domanda individuale (se vuoi cuocere il pane paghi la tassa, ma puoi anche evitare di cuocerlo e così non paghi nulla… ma mangi il pane crudo. Al contrario l’imposta sul reddito si paga comunque come controprestazione di servizi a domanda collettiva). Niente di nuovo neanche sul fronte dei pedaggi medioevali, che si pagavano ad ogni incrocio, su tutti i ponti e persino all’ingresso delle città. Anche oggi paghiamo il pedaggio sull’autostrada e nei tunnel (il Frejus costa 33,20 euro !!!). E quando entriamo in centro paghiamo il parcheggio…. Allora, cosa è veramente cambiato dal Medioevo ad oggi ? Bé, nel Medioevo, i contadini “evasori” potevano subire il taglio dei piedi o delle mani o essere privati della vista. Ai più fortunati venivano soltanto strappati i denti… |
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L'AUTORE DEL BLOG: CHI E' WALTER CAPUTO ?
Ha un diploma universitario in Amministrazione Aziendale, con specializzazione in Finanza. E’ laureato in Economia e Commercio e in Scienze Statistiche. Insegna sia materie matematico - fisico – statistiche che economico - giuridico - fiscali. Su questi temi: contabilità, controllo di gestione, paghe e contributi, divulgazione scientifica ha scritto decine di libri. Inoltre ha pubblicato più di 300 articoli di divulgazione scientifica. Da giugno 2016 è coautore del blog Cibo al microscopio. Da novembre 2012 è cofondatore di Risparmiare Fare Guadagnare. Da novembre 2008 è science writer per Gravità Zero, corporate blog di divulgazione scientifica. Da giugno 2007 è autore di un Blog di Scienze naturali ed economiche.
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