Creato da pelle_di_pesca il 04/11/2005

stretta al cuscino

donne, uomini e simili....

 

Messaggi di Dicembre 2005

Cassazione: il marito può fare le vacanze e le uscite da single

Post n°68 pubblicato il 30 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

I mariti possono uscire da soli, la sera, e possono anche trascorrere le vacanze senza la moglie: lo sottolinea la Cassazione - per la gioia degli uomini che ogni tanto hanno bisogno di una boccata d'ossigeno da respirare lontano dall'aria di famiglia - respingendo il ricorso di una moglie che chiedeva di addebitare la "colpa" della separazione al marito, "reo" di essersi ritagliato qualche spazio di "libertà.
In particolare, la Suprema Corte (sentenza 23071), ha confermato che Vittorio S. - un maturo professionista friulano - non merita nessuna attribuzione di responsabilità nel naufragio del suo matrimonio con Annamaria C., in quanto la sua abitudine di uscire da solo la sera e di andare in villeggiatura, talvolta, senza la "dolce metà" non sono indice di una condotta, di per sé, lesiva dei "doveri matrimoniali".
E per fortuna dico io!!! Ma che stiamo scherzando? Vale anche il contrario certo!
Scusate ma che uno si sposa e non fa più nulla se nn accompagnato dal/dalla consorte???
Da oggi mariti e mogli a giocare a calcio assieme ecc ecc....E poi parliamo di abitudine che uccide la coppia?? Cavolicchi ragazzi io sono stata sposata e lasciavo al mio ex marito la libertà di avere i suoi interessi, le sue uscite con i suoi amici e colleghi e così via....e poi quante volte un amico di lei/lui non ci piace? Mica abbiamo fatto voto di sopportazione finchè morte non ci separi no???
Dio mio...fine  2005 ed ancora devo trovare questi articoli...
Ma mi chiedo:
VOI COSA NE PENSATE? COME VI COMPORTATE VOI??? Spazio ai commenti!

 
 
 

Post N° 67

Post n°67 pubblicato il 27 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca

Giusto perchè il Natale è appena passato...non posso non riprendere col riproporre i miei infiniti enigni su questa pazza società!

veniamo al dunque.....

A volte codardia e mancanza di rispetto collimano? ^_^

Io dico di sì ragazzi...e sul rispetto poi ne avrei di parole da spendere...ma come detto arriviamo tutti dritti dalle baldorie delle tavolate natalizie -vino compreso!- quindi dirò solo.....

TROPPI PROFESSANO DETESTARE LA MANCANZA DI RISPETTO....POCHI RISPETTANO! ^_^

Come vedete sono in pienissima forma! Chissà cosa potrò combinare con il nuovo anno....Sapete che vi dico? Comunque vada con le mani pulite esco sempre io...io che il rispetto non lo professo ma lo dò...io con la mia sfacciata e infinita sincerità... Concedetemelo dai....

W ME! ^_^

 
 
 

BUON NATALE A TUTTI!

Post n°66 pubblicato il 22 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
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Nulla accade per caso e tutto sempre ha un senso anche quando di primo acchito nn lo vediamo, nn lo comprendiamo...Nell'augurare a tutti un felicissimo Natale vi regalo un'altra delle mie favole....Per meditare sulle cose...su come sono e come appaiono, augurando a tutti voi di riuscire ad essere sempre e non apparire! ^_^

C’era una volta un fiore, un piccolo fiore in un grande campo di grano e poi, ...poi c’era un altro fiore che se ne stava sul davanzale di una finestra.

Tutto il giorno era accudito, stava in una bella ciotola di coccio, ogni giorno qualcuno si preoccupava di dargli un po’ d’acqua.

 Questo fiore si chiamava Giacinto.

 

Un giorno Giacinto, giunto nel pieno del suo splendore, stava pensando:

-Eh! Eh! Sono proprio fortunato! La mia padrona si prende cura di me e quando vengono a trovarla le sue amiche, tutte intorno a me, tutte ad ammirarmi, a dirle “com’è bello il tuo giacinto....E com’è profumato! Avessimo noi un fiore così bello!” Già, loro mi vorrebbero, ma io sto qui, non ho nessuna intenzione di spostarmi, di farmi trapiantare in chissà che vaso ed essere messo su chissà quale finestra. Qui, sulla mia finestra, con questa bella vista sul campo di grano.......Eh già, io sono il fiore più fortunato del mondo, non ho nessuna preoccupazione, io! –

 

Ma mentre pensava a tutte queste cose, si accorse che in quel campo c’era un altro fiore, un fiore bianco, fatto come un calice, che sembrava volesse far entrare dentro di sé tutti i raggi del sole. Giacinto si incantò a guardare quel fiorellino, e si disse che lui dal davanzale su cui si trovava, non poteva avere i raggi del sole su di sé per tutto il giorno e che lui era sì profumato ed aveva un bel colore rosa ma le minuscole campanelline di cui era fatto il suo corpo, non avevano mai potuto godere appieno del calore del sole. Quel fiorellino in mezzo al campo invece, poteva salutare il sole al mattino e svegliarsi con lui e augurargli la buonanotte alla sera e poi godere per tutta la notte del chiarore della luna...

 

Il piccolo fiorellino si accorse di essere osservato così chiese:

- Ehi tu! Tu che mi stai guardando da quella finestra, sì, sì, proprio tu, come ti chiami? -

- Giacinto - rispose l’altro - E tu? Qual é il tuo nome? -

- Io sono Bucaneve e sono spuntato solo da qualche giorno -

- Bucaneve!? Che strano nome hai! Cosa significa? -

- Beh! Io sboccio per annunciare agli uomini che il gran freddo é terminato, io esco dalla neve per annunciare la primavera!!-

- Vedi? Abbiamo qualcosa di simile noi due che pur siamo così tanto diversi. Io nasco poco prima di te, per portare nelle case il profumo della stagione che arriverà! -

- Allora é proprio un vero peccato che tu te ne stia lassù, cosicché io non posso sentire il tuo profumo. A proposito, che strana terra é quella dove hai affondato le tue radici, che roba é? -

- Ma come, non lo sai? Questo é un vaso di coccio, e dentro c’é un po’ di terriccio che la mia padrona ha comperato nella drogheria, poi mi ha seminato qui ed ora eccomi qua! -

- Mah! E ti piace stare lì? E sei sempre lì? Ogni anno nel tuo vaso di coccio, con la stessa terra, su quel davanzale? -

- Sì! Io sì, ma non succede così anche a te? -

- Oh no! Io, ogni anno sboccio in un posto diverso, sto lì un pò, poi faccio portare il mio polline dal vento e mi lascio cadere dove voglio rinascere l’anno successivo, io ho tantissimi amici ed ogni tanto ci ritroviamo nello stesso campo-

- Sì, ma chissà quanti pericoli, a quante brutte cose vai incontro a cambiare casa così spesso! - rispose Giacinto

- Ma dico, stai scherzando? Allora tu non conosci il solletico di un lombrico, la carezza di una farfalla colorata che si posa sui tuoi petali, il ronzio di un’ape che si riposa sui tuoi pistilli, l’ umorismo di una talpa che non trova più la strada di casa ch’è é cieca e continua a scavare mille gallerie e resta sempre lì, nello stesso punto? -

- Io no - disse Giacinto che stava rattristandosi sempre più per quanto sentiva, perché lui non conosceva tutte quelle cose meravigliose di cui gli stava parlando questo suo primo, unico amico. Allora disse che però lui veniva accudito, nutrito, lasciato al sole, così che non aveva paura di appassire, lui non doveva temere questa cose...

-         Ma allora non capisci proprio nulla - gli rispose Bucaneve che non sapeva più se doveva essere triste o divertito dalle affermazioni del nuovo amico - A me provvede Mamma Natura che é la mamma di tutti noi, lei mi dà il sole quando ne ho bisogno, l’acqua quando ho sete, il vento quando voglio trasferire la mia casa, già, perché noi non moriamo mai, non affondiamo le nostre radici, ci teniamo ben saldi e poi, prima di andare a dormire, ci affidiamo al vento...

-         Forse le persone che non ci vedono più pensano che siamo morti, in verità noi non muoriamo mai, nulla sulla Terra muore, noi ci trasferiamo solamente e poi, un giorno magari, ritorniamo e qualcuno ci riconosce subito e ci saluta, altri passano avanti con il loro antico dolore per la nostra scomparsa e si rattristano, ma non dovrebbero farlo, noi siamo sempre qui! Hai capito ora? -

- Già ho proprio capito e non mi piace quello che ho capito! Io devo restarmene da solo in questo piccolo vaso, mentre tu hai un sacco di amici e giri il mondo e sai tante cose e non muori mai. Io, quando la mia padrona si stancherà di me, quando non vorrà più occuparsi di me, quando non vorrà più pensare a me, finirò diritto nella pattumiera e non rinascerò mai più -

Bucaneve si fece serio e tra sé cominciò a rendersi veramente conto della tristezza in cui viveva Giacinto. Esplose: - Non é affatto giusto! Senti, perché non vieni a fiorire qui, vicino a me l’anno prossimo? Poi, chissà, con l’andare degli anni potremo spostarci ed io ti spiegherò tutto quello che ancora non sai, vuoi? Saremo inseparabili amici! -

Giacinto sentendo queste cose si illuminò tutto ma poi l’assalì il pensiero di dover abbandonare tutto quello che conosceva e di dover lasciare quella sua padrona che fino ad allora lo aveva sempre accudito. Se lui se ne fosse andato via da lì, lei non avrebbe più potuto godere del suo profumo....Poi pensò che se fosse andato nel campo vicino a Bucaneve, la sua padrona avrebbe potuto vederlo ancora...Sì avrebbe fatto proprio così.

Proprio in quel momento si sentì un dolce vento che iniziava a spirare, Giacinto, per la prima volta in vita sua si abbandonò a quel lieve venticello e si sentì pervadere da una nuova, stupenda sensazione. Immaginò di essere sollevato, di fare mille e mille capriole, leggero nell’aria e poi di lasciarsi cadere, dolcemente, vicino al suo nuovo amico Bucaneve e (volete saperlo?) era proprio quello che stava accadendo!

 

La stagione tiepida arrivò e i due fiori decisero che era giunto il momento di andare a riposare per essere pronti ad uscire l’anno successivo.

 

Il campo sopra le loro radici, andava ricoprendosi di spighe dorate, era il grano, il nutrimento degli uomini, così come la sana e buona terra é il nutrimento dei fiori.

Poi l’autunno, le foglie caddero dai rami degli alberi che circondavano quel campo, dopo essere diventate rosse e gialle...Cominciò a cadere la neve, era giunto l’inverno, e grida e risate di bambini che giocavano inondarono l’aria. Poi la neve iniziò a sciogliersi e lì, in mezzo al campo, come due guardiani, sbucarono due fiori molto diversi. Un piccolo calice bianco ed un grosso morbido batuffolo rosa e mentre l’aria si riempiva di un dolce ed intenso profumo, la voce di un bambino diceva:

-Mamma, mamma! Arriva la primavera!

 
 
 

tra i commenti ho ricevuto questo regalo!

Post n°65 pubblicato il 20 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

Cerco di convincerlo ad aprire un blog suo è un mago con le parole e spero di avere il piacere di prendere magari un caffè viennese al Caffè San Marco un giorno con lui...l'ho incontrato in questo regno virtuale per purissimo caso...anzi è lui che mi è venuto incontro e son rimasta colpita dal suo scrivere! Leggete e poi commentate!

Grazie Ondamarina...un bellissimo regalo!

Inviato da ondamarina75 il 20/12/05 @ 16:36 via WEB

Questo è il mio regalo per pelle di pesca .. una piccola storia di Natale scritta per Lei e per chi vorrà passare di qua … non smettete mai di credere a Babbonatale ..Lui crede in voi ..!!! Ecco .. mancava circa poco meno di una settimana e poi … Merry Xmas .. Sarebbe arrivato anche quest’anno… E vorrei un autista che mi guidi e che veda ciò che vedo … E quindi parlami ti prego e non andare … no non penso di poterli reggere.. Ed ho il cuore in gola ed è quasi Natale .. e con tutte questa gente resto qua… Quest’anno il sig. Babbonatale proprio non se la sentiva di scendere col suo vestito rosso ed incarnare i buoni propositi del mondo .. Anche quest’anno buoni propositi e cattive realizzazioni avrebbero connotato gli avanzi delle nostre tavole, ognuno con le proprie “Royalties” da rispettare. Così dopo aver preso coraggio, ed essersi passato le mani, una dopo l’altra lungo la folta barba lisciandosi il volto, Babbonatale mise mano al grosso sacco in cui i suoi aiutanti avevano raccolto tutte le “lettere a Babbonatale” fino a quel momento arrivate. Pescò una busta .. bella carta di filigrana spessa e ruvida, una di quelle carte su cui il pennino fruscia passando la traccia della scrittura; una di quelle carte su cui ti piace abbondare di inchiostro. Aprì la busta ed estrasse un foglio piegato in quattro parti…. Prese gli occhiali che pendevano agganciati ad un filo d’oro sulla sua giacca rossa e se li infilò sul naso.. iniziò a leggere. La prima cosa che notò fu l’inizio … non trovò scritto “Caro Babbonatale” … Nelle altre lettere c’era chi chiedeva un’auto nuova, chi gioielli, chi vestiti caldi, o nuovi elettrodomestici, la ricrescita dei capelli, la scomparsa dell’adipe, un amante nuovo … carne fresca da addomesticare … o un volto con i connotati nuovi con cui fare successo… No! Questa lettera era diversa… Diversa anche da quelle di carattere buonista e perbenista … tipo “disinfettiamo i coltelli così non c’è rischio di infezione in caso accoltellamento”. No… Questa era diversa.. e non iniziava…… “caro Babbonatale” La curiosità, quindi indusse a ritornare a leggere e a non limitarsi alla breve e veloce scorsa data .. E la lettera diceva così: “Vorrei dirti che sono nato nella migliore delle epoche. Vorrei dirti che oggi tutti sanno comunicare e lo fanno sempre nel migliore dei modi…. con se stessi e con gli altri .. perché questa è l’era della comunicazione. Vorrei dirti di essere nato nell’era dell’oro, e che quella dell’argento e del bronzo sono state fuse assieme per creare il basamento di un monumento autocommemorativo .. Vorrei dirti che esisti, e che tutti credono in te .. che hai un vestito rosso e bianco e che vieni dal Polo la notte di Natale su di una slitta trainata dalle renne. Vorrei ingannarti… Ma tu non mi crederesti .. Tu sei scaltro e capace.. e conosci l’uomo … Ed allora non mi restano che le mie parole, parole da un “Moleskine”, piccolo raccoglitore di sentimenti.. come una nave in fondo al mare, abbandonata, ma piena di segreti.. ed allora traccio la linea dei miei ricordi e tu affiori con sistematica cadenza annuale…. I ricordi di un albero…. Ed è sera ed ho tirato fuori il vecchio albero di Natale dalla soffitta e dagli scatoloni impolverati escono le belle palle colorate … rosse, blue, gialle ed argento.. E mi ricordo che da bambino mi specchiavo nella curvatura di queste bolle di vetro e guardavo divertito la mia faccia dilatarsi sulla circonferenza.. ed è un gesto che ripeto anche questa sera e così tramite i ricordi dell’albero io torno una volta di nuovo bambino. E così mi rivedo tutto eccitato scodinzolare attorno .. in punta di piedi per mettere le palline sui rami più alti mentre mia madre mi guarda con apprensione .. guai a romperne anche una sola, ma il piacere di vederle pendere dai rami più alti vince ogni esitazione e paura. Così vado in cerca delle palline più belle …. Del cigno d’argento, di quelle a forma di ghiande, le due caffettiere di vetro, una col manico rosso ed una col manico blue.. così tutte le palline di natale hanno una loro storia .. ed io le riconosco tutte .. una alla volta .. ed appartengono tutte alla mia famiglia e si trasmettono .. da mia nonna, a mia madre ed oggi a me .. ed è sempre un piacere sistemare quella di vetro soffiato a forma di marinaretto bianca e blue con riflessi d’argento.. la pallina favorita di mia madre da piccola .. Da piccoli io e mia sorella litigavamo sempre per poter mettere il marinaretto sull’albero … ora lei è cresciuta e non fa più l’albero. Da anni io invece torno sempre bambino e così definitivamente ho vinto la battaglia per il marinaretto .. anche quest’anno il posto lo scelgo io.. Così mentre continuo a pensare ed i ricordi dell’albero riaffiorano qua e là rivivendo con le luci delle decorazioni … il nastro rosso con cui le lego mi scorre tra le dita…. Che belli i fiocchi rossi sui rami verdi ..ed alla fine il boa d’argento dà un tocco di luce magnifico al tutto … e nel buoi accendo le lampadine e l’albero rivive di luce propria, morbida e vibrante. Così mentre finisco l’albero e questa mia “lettera a Babbonatale” sta per esaurirsi ed arrivare alla fine … Vorrei chiederti anche io una cosa .. Vorrei che in barba a tutti quelli che non ci credono e che dicono che non esisti .. già proprio per questi che disilludono il mondo con la loro realtà obbligatoria .. Proprio per questi vieni giù tra noi anche quest’anno. Già perché proprio chi dice che non esisti .. è proprio lui quello che ha più bisogno di te….” Così Babbonatale finì di leggere e ripose con cura il foglio piegato in quattro nella busta che era rimasta sulle sue ginocchia. Così, decise che anche quest’anno sarebbe sceso tra gli uomini a portare la magia del Natale ed a far sognare, almeno per poche ore in una notte, il mondo… Diede un rapido sguardo al suo primo Aiutante. Questi capì al volo e corse via per dare la buona notizia agli altri… il primo regalo di questo Natale… Per chi ha avuto la pazienza di arrivre fin qui .. un bravo ed un grazie .. ed un invito a venire a vedere l’albero sul mio profilo su cupido o digiland (Ondamarina75) a tutti Buon Natale e per chi vorrà passare di qua un benvenuto ..
Lo so...è lunga ma ne valeva la pena no?!?!? ^_^ 
 
 
 

copio e incollo, interessante! ^_^

Post n°64 pubblicato il 19 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca

L'addio di un genio

Gabriel García Márquez si è
ritirato dalla vita pubblica per ragioni di salute: ha un cancro
linfatico. Ora pare sia sempre più grave ed ha inviato una lettera
d'addio ai suoi amici, che fa cosi:



A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio.
Tante cose ho imparato da voi uomini...

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità risiede nella forza di risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre.

Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto solo per aiutarlo ad alzarsi.

Sono tante le cose che ho potuto apprendere da voi, ma in verità a molto non avrebbero a servire, perché quando mi metterete dentro quella borsa, infelicemente starò morendo.

Di sempre ciò che senti e fai ciò che pensi. Se sapessi che oggi sarà l'ultimo giorno in cui ti vedrò dormire, ti abbraccerei forte e pregherei il Signore affinché possa essere il guardiano della tua anima.

Se sapessi che questa è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti bacerei e ti richiamerei per dartene ancora.

Se sapessi che questa è l'ultima volta che ascolterò la tua voce, registrerei ogni tua parola per poter riascoltarla una ed un'altra volta all'infinito.

Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti in cui ti vedo ti direi 'ti amo' senza assumere, scioccamente, che lo sai di già.

Sempre c'è un domani e la vita ci dà un'altra opportunità per fare bene le cose, ma se sbaglio e oggi e tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene, e che mai ti dimenticherò.

Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l'ultimo giorno che vedi coloro che ami.

Perciò non aspettare più, fallo oggi, perché se il domani non dovesse mai arrivare, sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio, e che sarai stato troppo occupato per concederti un ultimo desiderio.

Mantieni coloro che ami vicini a te, di loro all'orecchio quanto ne hai bisogno,
amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli 'mi dispiace',
'perdonami', 'per piacere', 'grazie' e tutte le parole d'amore che conosci.

Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere; e dimostra ai tuoi amici quanto t'importano.


Gabriel Garcia Marquez

Inviato da: sweetitti

Inviato da: bimbayoko

 
 
 

il sole ed il vento

Post n°63 pubblicato il 19 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

un giorno il sole ed il vento litigavano su chi era il più forte. Il vento diceva "te lo proverò, io sono il più forte! Guarda quel vecchietto laggiù con l'impermeabile, scommetto che glielo toglierò prima di quanto riusciresti a fare tu!". Così il sole andò dietro una nuvola ed il vento soffiò fino a diventare un tornado, ma più forte soffiava più stretto il vecchio si teneva l'impermeabile. Alla fine il vento rinunciò ed il sole venne fuori da dietro le nubi e sorrise gentilmente al vecchio. Lui si asciugò la fronte e si sfilò l soprabito. Il sole disse al vento che la gentilezza e la cordialità sono sempre più potenti della forza bruta!.

 
 
 

Post N° 62

Post n°62 pubblicato il 17 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

lo so ragazzi...sono un po' assente dal mio blog in questi giorni ma sono impegnata nel

 MAGICO BLOG DI BABBO NATALE

ABBIAMO BISOGNO DI MAGIA PER FAR VOLARE LA SLITTA LA NOTTE DI NATALE....Aiutateci con la Vostra magia -ognuno è un essere magicamente unico -Passate a dare un'occhiata al blog e se vi va...scrivete, scrivete, scrivete...

Un grazie e scusate l'assenza!

A tutti quelli che vanno in ferie auguro un Buonissimo Natale all'insegna della riscoperta della semplicità e dei valori veri! (^_^)

grazie a tutti di esserci!

 
 
 

NOTTE MAGICA...MAGICA NOTTE!

Post n°61 pubblicato il 16 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
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Notte magica...magica notte quella appena trascorsa a Trieste dove un cielo pulitissimo ha svelato una fantastica Luna Piena...sono queste le notti in cui mi ricarico completamente..il potere dell'Astro Argenteo su di me è immenso..ancora oggi mi stupisco ma gli effetti che mi dà sono davvero sorprendenti!

Stanotte se potete, se il cielo ve lo permette, alzate gli occhi al cielo....chissà che non scorgiate il bagliore lontano della casa di Babbo Natale, ma fatevi comunque un "bagno lunare"...poi mi direte come state!....Lo consiglio a chiunque si senta stressato, avizzito, preoccupato! Se non ci credete...provate!

 
 
 

ricordo...

Post n°60 pubblicato il 14 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

ricordo che da bambina, la notte della vigilia trasmettevano quasi sempre il film Sette Spose per Sette Fratelli....ricordo che mamma sparecchiava la tavola del soggiorno -già le feste si mangiava sul tavolo grande- che era stata imbandita in modo impeccabile...la tovaglia migliore, i piatti "buoni" i bicchieri di cristallo, uno per l'acqua l'altro per il vino -beh! io e mio fratello usavamo uno per l'acqua e l'altro per l'aranciata (in casa mia la coca cola era un avvenimento(grazie mamma per questo! Ora non ne sono dipendente^_^))- i fiori, le candele....beh! vabbè papà non rinunciava al telegiornale ed al film western che seguiva!...A proposito non c'era la tv col telecomando e...usavano me per cambiare canale!...C metti sull'1 ...che poi c'erano solo rai 1 rai 2 rai 3 e canale 5...e il volumeeee non riuscivo mai a  aregolarlo! Tornavo a sedermi e papà diceva abbassa...oppure alza nn si sente!...vabbè tralasciamo che mi viene il nervoso!

Ad ogni modo mamma sparecchaiva, papà andava a letto ed io mi mettevo sdraiata sul divano, alle 22.30 iniziava lo spettacolo...7 boscaioli tra i monti...7 giovincelle di paese....rapimento, la valanga e..giù a cantare sarò sposa a giugno! Che bello! E poi alla fine...tutti che vivono felici e contenti....

Poi con immagini del film negli occhi e la musica nelle orecchie...mi mettevo l'abito nuovo che puntualmente mia madre mi aveva cucito! Avevo un cappotto rosso! E andavo con la mamma in Chiesa alla messa di mezzanotte...la Chiesa carica di gente...l'odore dell'incenso....le candele accese....La mamma stava giù ed io salivo in cantoria...cantavo...alle 24..la processione col bambinello da posare nel presepio e poi giù di campane e noi a cantare l'alleluja di haendel...Già il mio era un signor coro con 60 elementi! Che bei tempi e che voci avevamo...poi la messa...alla fine tutti giù a darci baci ed auguri! poi un rinfreschino...tanto per poter arrivare dalla cena della Vigilia al Pranzo di NAtale no?!?! E poi io che tornavo a casa con mamma...di solito erano quasi le due di notte...ci facevamo una cioccolata calda e mangiavamo una fetta di panettone! Era bellissimo solo noi donne...un piccolo segreto che ci siamo tenute per anni...forse mio fratello ancora oggi non sa che mentre lui dormiva....noi ci sentivamo davvero unite!

Vi regalo questo ricordo...perchè sono davvero le cose più semplici quelle che rallegrano maggiormente il mio cuore...scrivo e piango quasi!...E' strano perchè per il resto dell'anno ci facevamo la guerra...

 
 
 

Scusate una piccola parentesi...vi lascio la copia del post che ho inserito nel blog di babbo Natale

Post n°59 pubblicato il 14 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca

caro babbino...posso esprimere il mio sdegno??? da quanto hai aperto questo blog? E oggi ne trovo un altro nella prima pagina dei blog...CaroBAbboNatale iniziato ieri....preferisco non aggiungere altro babbino...o forse solo questo...possibile che a questo mondo bisogna sempre essere amici di...? Per ottenere qualcosa!?!? Figurati che ho scoperto che lo stesso Giuseppe Verdi a suo tempo è dovuto ricorrere a "conoscenze" e "spintarelle" per entrare al conservatorio...Il povero Verdi aveva una mente brillante ma sembra non sia mai stato un gran suonatore di pianoforte...Dunque le buone azioni, i buoni sentimenti, i buoni propositi non bastano?? Scusa babbino ma io sono convinta che non sia così....

APPELLO ALLA COMMUNITY DI LIBERO...VOGLIAMO FAR ARRIVARE DAPPERTUTTO QUESTO BLOG?...L'UNIONE FA LA FORZA RAGAZZI!

Linkate, linkate, linkate...segnalatelo anche via mail a tutti quelli che conoscete!

Per piacereeeeee ADERITE TUTTI...tutti quelli che passano di qui! La mia non è una lotta contro lo staff di libero ma è un appello alla lealtà! In periodo natalizio certe cose non si fanno!

E dopo che ieri ero incazzosissima e mi sono calmata questa davvero non ci voleva! Sgrunt! ^_^

 
 
 

GRAZIE

Post n°58 pubblicato il 13 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

ok ragazzi...grazie per i fantastici commenti, grazie perchè avete capito ciò che ho provato, grazie per aver detto di averlo vissuto, grazie a quanti mi hanno detto "coraggio vai avanti e non temere"...

Mi chiedo: se affrontiamo il mondo a testa alta...qual è la giusta percentuale di pendenza? Se restiamo accecati dal sole a suon di guardare in alto sbatteremo contro un muro prima o poi...?^_^

Chissenefrega! ciò che sento è vorticoso...non mi sono mai fatta una canna in vita mia ma credo che la sensazione sia simile...forse è più come il prima, il dopo ed il durante dello spinello...un mix di euforia, sconforto e frustrazione....ansie e paure lottano ogni giorno dentro di noi...Bisogna davvero sopprimere qualcosa?

beh una cosa è certa...sono VIVA! Il mio cuore batte a mille ed ogni tanto mi si ferma...si blocca, manca il respiro! Poi basta LUI perchè tutto ricominci! tutto questo è estremamente vitale non credete? ^_^

un baciotto grossissimissimissimo a tutti!

p.s.: forza C. -la mia amica- perchè per me ci sei e perchè sai che per te ci sono e scusa se ti sto un po' stressando in questi giorni...vedrai che qualcosa di fantastico arriverà per noi! E poi ne rideremo sopra e ci diremo...ti ricordi di quella volta in cui stavamo per ore a piangere al telefono? ^_^ ti voglio bene piccola...spaccagli il culo a quei cretini ok?

 
 
 

SIAMO ISOLE?

Post n°57 pubblicato il 11 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

Possiamo essere Isole ?
La vita ci può portare all’isolamento ed all’individualismo, ne abbiamo già parlato (vedi egoismo o sano egoismo). La paura di soffrire ci porta a non accettare nulla, bene o male che sia, qualunque cosa ci venga offerta, meglio rifiutarla!
Sfoglio i blog e trovo una costante….un desiderio che ci accomuna tutti: trovare qualcuno da amare e che ci ami! Spesso è facile scrivere, comunicare a molti il nostro pensiero, più difficile è mettersi 5 minuti di fronte a noi stessi.

A volte qualcosa ci può arrivare inaspettato, magari da luoghi in cui non avremmo mai cercato. Poi in un attimo, eccolo lì che ti sorride con quelle dolci zampette di gallina ai lati degli occhi, con quello sguardo sorridente, quella bocca immacolata dalle labbra morbide…Lo conosci perché credi non possa darti null’altro che un complice scambio di opinioni, perché egli ti parla della sua vita e magari, intanto, ti ci rispecchi. Lo conosci solo perché, non si sa come, lui ha visto qualcosa che va oltre, molto oltre, a quello che altri vedono, lo conosci perché potrebbe essere un nuovo amico, nulla di più! Ma potresti sentire un calore…Allora magari scappi! Fuggi via! Cerchi di mandare tutto a rotoli perché le forti emozioni potrebbero stravolgere di nuovo la tua stabilità, raggiunta con immensa fatica...ma potresti fare un’altra cosa: metterti seduto davanti ad uno specchio metterti di fronte a te stesso, al tuo vissuto e lasciar fluire le emozioni.

Le paure del passato riemergono e vorresti fuggirle….

Lo specchio, in questi giorni, mi ha svelato le mie paure, parlandomi del mio passato, parlandomi di quanto ho fatto e di come l’ho fatto e mi ha fatto percepire Perché l’ho fatto….Ero diventata un’isola…forse lo sono ancora, avevo preferito essere un’isola desiderosa di Amore ma senza il coraggio di accettarlo dagli altri (spesso siamo più bravi a dare che a ricevere)…ma è giunta una barchetta inaspettata e chi vi era sopra mi ha sorriso…mi ha sorriso attraverso il suo vissuto! Io, ho pensato. Ho sofferto. In fin dei conti stavo bene sulla mia bellissima isola, amavo il calore che c’era, anche se era più che altro calore artificiale…intanto mi chiedevo se c’era davvero ancora calore in me! Così ho deciso. Con moltissima fatica, ho deciso di andarmene dall’isola…non so se il mio traghettatore resterà con me, potessi dirlo ma non posso! Mille onde insidieranno la nostra traversata e se lui saprà affrontarle ed io saprò restarmene seduta sulla sua barchetta tenendo a bada le mie paure e fidandomi di lui…forse da qualche parte arriveremo….Potrà essere un posto bellissimo oppure una landa deserta…so di certo che, comunque, non posso aspettarmi una bella spiaggia pronta ad accogliermi ma anche se sarà una spiaggia appena distrutta da un ciclone…se avremo coraggio e costanza ed abbastanza fiducia in noi stessi inizieremo a raccogliere i cocci e...perché no? Ci costruiremo una capanna. Oppure potremo decidere di dividerci ed andare per due strade diverse. Oppure potremo costruire lì il nostro porto e farlo proliferare…Non lo so…non ho la sfera magica e credo che in questo stia la mia fortuna ora…nell’incosciente ignoranza di quel che verrà!  Ma ho deciso che al desiderio dell’Amore preferisco l’Amore -e vi sconvolgerebbe tanto sapere che ci ho messo una vita a riuscire a pensare nuovamente questa parola?- Quanto conta l’Amore nelle nostre vite! O forse conta di più la paura di farci amare? In fondo è una nostra scelta…fa parte del libero arbitrio che Dio ci concede. L’essere amati, soprattutto se siamo amati solo per quello che realmente siamo, spaventa…il punto è: siamo capaci di affidarci ancora? Ed abbiamo abbastanza fiducia di saper dare?

Come vedete in questi giorni non ho scritto molto ma in me infuriava una tempesta…mi ha portata in alto e sbattuta violentemente in basso…ora sulle fumanti macerie di quello che non voglio essere cerco di costruire una speranza per me stessa…e forse sarò abbastanza forte da poter offrire coraggio a che ne ha bisogno!

Un bacio dalla vostra sempre più delirante PdP

 
 
 

LENTAMENTE.....

Post n°56 pubblicato il 09 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

Questa poesia è la mia bandiera...la tengo appesa in cucina, ne ho una copia nell'agenda...ho sempre qualche copia da regalare a chiunque si senta combattuto...a chiunque si trovi a quel bivio preda dell'indecisione....Ora la dono a tutti voi anche se moltissimi la conoscono già! Stampatela e rileggetela ad alta voce ogni volta vi sentiate "stremati" dalla fatica di vivere...e chiedetevi....VOGLIO MORIRE LENTAMENTE o VIVERE? ^_^

Muore lentame

Come morire lentamente

Muore lentamente chi si rende schiavo delle sue abitudini, chi ripete ogni giorno un tragitto sempre uguale, chi non cambia marchio, chi non osa indossare colori nuovi e non parla con chi non conosce.

Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i punti sulle "i" ad un vortice di emozioni, che riscattano occhi nell'ebbrezza, sorrisi fra sbadigli, cuori e sentimenti vacillanti.

Muore lentamente chi non rivolta il tavolo se infelice nel lavoro, chi non rischia il certo per l'incerto per inseguire un sogno, chi non sceglie, almeno una volta, la fuga dai consigli sensati.

Muore lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non si trova buffo.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente, chi passa i giorni lagnandosi della sorte cattiva o della pioggia incessante.

Muore lentamente, chi abbandona un progetto prima di cominciarlo, chi non fa domande su cose che ignora, o non risponde su cose che conosce.

Evitiamo la morte a rate, ricordando sempre che a vivere ci vuole sforzo più grande che a respirare.

Una pazienza vibrante, da sola, fa conquistare splendide felicita'.

Pablo Neruda - Chile

 
 
 

buongiorno!

Post n°55 pubblicato il 08 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

giornata cominciata male...ho fatto un paio di sogni...particolari diciamo, stanotte! Poi....splende il sole!

Può una voce trasmettere tanto? ^_^

Buona Immacolata!

 
 
 

EGOISMO O SANO EGOISMO?

Post n°54 pubblicato il 07 Dicembre 2005 da pelle_di_pesca
Foto di pelle_di_pesca

Che differenza potrebbe esserci? Semplice la seconda l’ho inventata io! (almeno credo!)

L’egoismo ci porta a pensare a noi stessi…SOLO a noi stessi! Dimentichiamo il mondo fuori dalla porta…tanto chi se ne frega dei suoi problemi io ho i miei no?...Oppure…sono un essere fantastico ho una splendida carriera….gli altri sono tutti invidiosi…-già non lo sapete che viviamo in un mondo di invidiosi? Nessuno ha altro da fare tutto il giorno, tutti i giorni se non stare a guardare quello che noi abbiamo e loro no! (Perdincibaccola così mi sentirei strafiga anch’io eh?)- eh-eh-eh facile così belli i miei Orsi sociali….chi stà meglio di voi vero? Bellissimo quando la domenica vi ritrovate soli soletti tra divano-letto-cucina di casa vostra….(splendido appartamento per altro lo riconosco….cos’è minimal? ^_^) e…aspettate che il telefono squilli ma…se poi squilla eccovi esibire la vostra miglior espressione del tipo….ufff che palle stavo così bene al silenzio a guardarmi la partita (o la telenovela….che comunque non confesserete mai di seguire!) e così o accetterete l’invito dando a credere che in fin dei conti fate un favore al prossimo…oppure chiuderete la comunicazione con un…va bene casomai ci vediamo lì (ma non ci andrete!)

Già e siete sempre voi quelli che “le mie storie passate mi hanno segnato e quindi non voglio relazioni ne casini”…già perché lo decidete  a tavolino no? …uhmmmm BEATI VOI! Che al cuor comandate!

E tante se ne potrebbero dire…ma i coinvolti in categoria son certa si saranno già riconosciuti….

Poi…poi c’è il SANO EGOISMO, quello che parte dall’ AFFERMAZIONE del SE’…quello che parte cioè dal capire che esistiamo con le nostre necessità e le nostre fragilità, e che farlo presente al prossimo non toglie nulla agli altri ed al contempo permette loro di “rispettarci” meglio…C’è un esempio che mi è stato fatto e che vi riporto…forse vi aiuterà a comprendere quello che voglio dire…Se andate a fare benzina ed il ragazzo addetto alla pompa vi perde il tappo del serbatoio voi che fate?....Il ragazzo è molto occupato tra persone che gridano e si agitano per essere servite presto, magari piove a dirotto…Che fate?

  1. Andate avanti accettando le scusa del ragazzo e gli dite…non ti preoccupare ne troverò un altro!
  2. Vi imbestialite e lo insultate esigendo che molli tutto e vada a comperarvi un tappo nuovo, magari andate dal suo capo dicendo che ha assunto un deficiente!
  3. Aspettate che il flusso di clienti si calmi un po’ e cercate un compromesso col ragazzo perché ad ogni modo voi non potete mica stare senza tappo e non avete tempo per mettervi a cercarlo e comunque, magari è una spesa che ora non vorreste proprio sostenere…Riconoscete quindi che può capitare ma….AFFERMATE che a voi il tappo serve….

La terza possibilità è quella che io contemplo come affermazione del sé….L’importante insomma sarebbe evitare di ritrovarsi nella Prima possibilità…cioè annullarsi per evitare un ulteriore disagio al prossimo…ed il vostro disagio a ritrovarvi senza tappo?

Ci sono quindi scelte consapevoli che ci permettono di “esigere” rispetto senza per forza mancarlo verso gli altri…

Ci sono donne e uomini che vivono situazioni che li costringono a dimenticarsi di sé…ma c’è quella vocina dentro che chiama….dapprima fievolmente…poi diventa un grido, un frastuono dentro di noi che ci toglie il sonno e l’amore per noi stessi…

AMA TE STESSO, RICORDATI DI TE e AMERAI DI PIU’ IL TUO PROSSIMO

Non permettere al mondo si annullarti….se tu non ti rispetti chi vuoi lo faccia? Siamo quello che emaniamo, trasmettiamo la nostra bellezza e/o le nostre frustrazioni…chi si accompagnerebbe ad una persona eternamente depressa ed incazzata? E non crediate! Possiamo certo mascherare, continuare a sorridere…a far battute…a dire che va tutto bene…ma il sorriso piano piano scompare dal nostro volto finchè una mattina ci alziamo dal letto e dopo tanto tempo ci guardiamo allo specchio…allora vediamo un estraneo…e ci rendiamo conto che se la nostra bocca sorride gli occhi non sanno più farlo! Se saremo fortunati qualcuno si accorgerà di questo…altrimenti il mondo continuerà a girare…la nostra bocca a ridere e far battute, il nostro animo a preoccuparsi del prossimo….ma il nostro cuore si sgretolerà piano, lentamente….e sarà sostituito da un cumulo di macerie opprimenti e la nostra vita sarà passata……Mentre noi siamo rimasti a  raccontarci mille frottole sull’educazione ed il rispetto e magari anche sulle responsabilità (e la responsabilità verso noi stessi?)

Un bacio a tutti quelli che mancano del coraggio di rialzarsi, a tutti quelli che aspettano che la cometa arrivi ad illuminare il loro cammino…un bacio ed un abbraccio forte a quelli che stanno iniziando a rialzarsi!

 
 
 

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