Poesie Per Resistere
opere di resistenza musicale e poetica non umana
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Messaggi di Agosto 2018
Post n°386 pubblicato il 19 Agosto 2018 da DJ_Ponhzi
Alieni "sull'ermo colle" Dj Pohnzi I) Da questa altura immobile sull’ "ermo colle" Rimbalzato dalla vita e le spigolose sponde Meravigliosi stormi di luci alle porte della città Alla sinistra del mondo alla destra dell’aldilà ... La notte dei vascelli infranti sulle scogliere ricordi ? La luna diceva di danzare ma di stare attenti ai sogni Febbre imprigionava i corpi ogni frontiera labile Ognuno a parlar con stesso il resto inascoltabile Fuori dalle spine il tempo a zolle si dirada Qui dove le domande ridiventano strada Lontano dai "non so" e le risposte indegne L’uomo si accende quando il mondo si spegne Mio silenzio ombroso verbo sul rumore L’ardore della quiete sarà il vero albore Il vostro dialogo é via spianata per la brace Le sirene gridano il vuoto tutto il resto tace "Sull’ermo colle" a veder pensar toccar il divino La croce in una mano ma la mano di Caino Dei fiumi non ne resta che l’eco del fruscio Sputo nell'abisso del niente a forma di "Dio" Quiete della notte rendi libero tra due abbagli Seguo le rotte tracciate sulla pelle dai mie tagli Quel po’ di parole in tasca mio straccio da spendere Strada ancor non so se da salire o da scendere Giunto fin qui nel mezzo del mondo a vorticare Scivolai sull'idea la cui essenza sta nel passare Su per il colle di notte a piantare l’ultimo seme Buio che amai mi circondi e mi conosci bene Quale alba porterà l’apparenza d’essere felici ? Contammo su noi contando i trattenuti sospiri Oltre pietanze vuote amor non lasci granché Portasti via il prima il dopo ed infine il perché ... II) Addio ad una vita sembiante di percezione Ad un fato d'eserciti di volti senza nome Ridivento il filo tra anima ed emozione Un neurone nel cervello vivo del creatore Addio all'illusione da bambino d' una vita libera Madre inverno ne cura la crescita ora s'assidera Nell' esplosione scorgo l’ultima visione sacra La combustione giunge i sette punti del Chakra Addio alla ricchezza le cui virtù eclissano la povertà Al mondo visionario immerso nel buio della cecità All'oppio nei polmoni della cerchia dei disperati Grava l’oblio a religione su morti simboli pagani Addio all'uomo dei passi incerti sulla memoria Sulle sue sconfitte e sui suoi giorni di gloria Sulla speranza d'un futuro nascosta nei passati Sul sangue degli arsi vivi sul verbo degli Annunaki Addio alle città d'ombra dove uomini sono arresi Luce blu notte sulle facce spente nervi tesi Libri senza poesia labbra senza sorrisi spiagge senza oceano Chaos vige su eclissi senza meta dove silenzi regnano Addio infine al buio e gelo di quest' ermo colle Capezzale di sogni infranti qui l'uomo dorme Si sgretola il tuo corpo nella memoria solo forme Lascio tutto tra le parole nell'ultima notte insonne Dj Pohnzi |
Post n°385 pubblicato il 18 Agosto 2018 da DJ_Ponhzi
Kashka figlio della storia ( poesia orale/slam) I) L 'infanzia felice Nato sulla terra coi segreti del nostro passato Col nome di Kashka una lancia un destino affilato Cacciatore nel rispetto di usanze ancestrali Nel culto delle memorie che ci rendon universali I giorni passan sotto nuvole raramente capricciose Riportano volti andati son sempre vive le persone Ed aspettare che il sole esca dalla sua caverna Nell’attesa che con gli avi s’ apra la notte eterna I demoni notturni non son mai riusciti a fermarti Il tuffo dentro una nuova alba bastava a curarti Sul corpo di ogni uomo mille macchie e cicatrici Impossibili da leggere ma piene più di tutti i libri Passi davanti l’albero dove con tuo padre Imparasti ad amare i frutti della terra madre Corri tra foreste e animali in posa eterna La bellezza non si ingabbia ci si prosterna Lampi tuoni e venti spazzan la via a nuovi giorni Sempre liberi e intensi come gli alberi son folti Spiriti benevoli fan tutto per uomini tristi e soli Pettinano la chioma del mondo con mille colori Tu e lei abbracciati il sole vi disegna ombre Abbracciati amanti se ne ricorderà quel colle Ora Il ricordo d’un suo bacio tra infiniti silenzi Non si è soli se abbracciati da spazi immensi Tra i raggi del sole chi splende vive per sempre Nel canto dei savi discendiam tutti da leggende II) La decostruzione d'una civiltà Bestie con corna un giorno scesero dalle navi Calpestarono con lo zolfo la terra degli avi Tornado di fuoco scavarono lapidi nel cielo Col tuo cuore tremò la civiltà d’un emisfero Cielo ciano d’anime sudice e ammarata la flotta Portarono un nuovo sapere e una nuova rotta Insegnaron il mondo è d’una sola razza E che nel mondo chi ha catene sempre sbaglia Nozioni confuse d’ individuo fuso nella folla Ora il colore conta e la tua è la pelle sporca Lottaste con le unghie per squarciare la notte Ma la storia non è logica sa esser folle Furono i preamboli della vostra ultima cena Che non avreste mai più rivisto primavera Addormentarono stuoli d’uomini con fiabe Bruchi mai divenuti crisalidi sul filo dell’Ade Indicarono la via , la notte dell’anima e consumare Tutto ciò controvento che serve a non voler più volare Il “domani” sinonimo d’ “assente” per l’ Africa Il futuro su un foglio nero con una penna scarica Il trono su cui sedere, la finzione del potere A volere ciò che non si potrà mai avere Visi ridipinti di bianco schiavi senza perché Diedero una maschera per essere chi non si è Eressero prigioni, una vita di canti senza voce Dipinsero una bandiera ed un segno di croce Alle tue voglie non desti mai un costo o nomi Spiegaron che ora i “sogni” fan rima coi “soldi” Datteri ed acacie poi sparite sotto il catrame Sui cui sbocciarono fiori di malattie e fame Strapparon le radici nate non d’acqua ma sale Le notti ingenui ad aspettare le risposte dal mare Capisti che avevan un solo libro di parole E che con esso ogni Dio si crea ogni Dio muore Capisti nel tempo di una lancia che in volo muore Che la tua storia fu un fiume che arrivò alla foce Portaron via le sue pupille luce di diamanti Mostrarono a tutti pezzi di buio luccicanti Cosi i suoi occhi svaniron nella notte cruda Le sue lacrime pioggia acida sulla pelle nuda III) La rinascita Il vento ti fece rinascere un giorno di novembre Quando ti fratturaron il cranio e strapparon la pelle Ti portarono in un museo t’usarono come droga Per l’avido di possesso la merda bianca d’Europa Le tue donne nei migliori di casi schiave sessuali Collari donati come colori d’autunno ad animali Allora nella notte della storia che taglia coi rasoi Fra le ferite del suo sangue cosi nacquero gli eroi Piedi su erba bruciata il mare come unico tappeto Contra l'onda i muri dell uomo non sono freno Senza Dio senza sole riprendetevi cio' che é vostro Nella corrente della storia o nuoti con o sei contro Un pugno per la libertà la nocca sforna la nota Nell'incenso ci uniamo la melodia é parola Dai ghetti di Soweto a battere sulle casse Finché si piega l'acciaio il mondo fuori asse |
Inviato da: cassetta2
il 27/10/2023 alle 14:41
Inviato da: Marion20
il 30/09/2023 alle 01:41
Inviato da: cassetta2
il 13/05/2022 alle 09:13
Inviato da: cassetta2
il 18/04/2022 alle 09:54
Inviato da: amistad.siempre
il 08/07/2021 alle 18:24