pendrakon

Possa la gioia coccolare anche il tuo Cuore!

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Come mia consuetudine,

anche quella sera andai a far degli studi in un luogo delle mie parti noto come "Lagdei",

e precisamente tra le montagne dell'Appennino tosco-ligure-emiliano.

Tale luogo è un insieme di cime e laghi,

e tra questi è noto "Lago Santo", così chiamato nei secoli dai preti per cercare di esorcizzare, a detta di loro, le antiche presenze pagane del sito.

Ebbene, quella sera dopo avermi fatto la doccia nel lago in questione, mi accorsi che qualcuno mi osservava... non un qualcuno qualsiasi.

Un'ombra tra le fronde degli alberi mi osservava chissà da quanto tempo. Quando la vidi rimasi basito: fluttuava in aria a qualche palmo dal suolo.

In quel momento ricordo

-adesso col sorriso ma allora con un timore pazzesco- non riuscì a proferir parola;

solo, con un asciugamano in vita, in mezzo a cime alte, in una notte di plenilunio. Solo con quell'ombra. 

Improvvisamente rammento che ella si avvicinò ancora e mi sorrise; poi indicò con lo sguardo una pietra sul bordo del lago ove è impressa il simbolo universale del Femminino Sacro.

Io fissai la pietra, mentre cercavo di coprirmi alla benemeglio.

Lei mi guardò diritto negli occhi, con uno sguardo amorevole e materno.

Poi mi disse: "Un giorno capirai!" e detto ciò, scomparve nelle acque del Lago Santo.

Sono passati diversi mesi da quella sera argentea, ma ancora devo capire "il capibile".

Scusate, preziose Amiche e cari Amici, questo mio ricordo ma mi son sentito in cuore di condividerlo con voi...

P.S. Spesso ritorno in quel lago ma non vedo nulla, solo un profumo di gelsomino e lavanda in un luogo dove a rigor di logica di gelsomino e lavanda nemmeno l'idea...

                                                   Vinx de Pendrakon