Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"

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« Italiani primi negli eso...SUI DIRITTI UMANI E CIVILI »

DALLA STAMPA PER RIFLETTERE

Post n°59 pubblicato il 13 Maggio 2009 da AngeloQuaranta
 

Contro le disumane espulsioni in Libia lanciamo da oggi la campagna nazionale

"ESSERE UMANO"

è la risposta che Albert Einstein diede alle autorità statunitensi quando, all'entrata nel paese come immigrato, gli chiesero di che razza fosse.
Ed è quello che dice Dagmawi all'inizio del nostro documentario "Io sono un uomo".
Come un uomo sulla terra. Siamo tutti ESSERI UMANI e tutti dobbiamo essere rispettati, senza alcuna discriminazione.


Tutte le informazioni sulla campagna qui:  http://comeunuomosullaterra.blogspot.com

 Sulla decisione di non curare gli extracomunitari  

"I medici di famiglia non sono poliziotti. I nostri ambulatori restano aperti a chi  ha bisogno di cure, clandestini compresi". Boccia l'emendamento al pacchetto sicurezza sulla possibilita' da parte dei medici denunciare i clandestini - approvato ieri al Senato - Mauro Martini, presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), oggi in piazza a Roma per protestare, insieme alla Confederazione Italiana Pediatri (Cipe), contro il preaccordo sulla convenzione di medicina generale.

"Il medico - ribadisce Martini - ha nel suo Dna l'impegno a curare la gente e non certo quello di fare il poliziotto. Noi vogliamo continuare a fare i medici, e i nostri ambulatori restano aperti per chi ha bisogno di cure". Per Martini, questa norma e' sbagliata perche' rischia di allontanare le persone che avrebbero bisogno di 

assistenza, spaventate da un'eventuale denuncia. "Un problema che mette a rischio la salute di tutti. Molti immigrati, infatti, provengono da zone con malattie endemiche: non curare queste persone, oltre che un problema etico, e' anche un problema di salute pubblica"

  Dalla Puglia un segnale di civiltà .....

La Puglia dice no all'emendamento che da' la possibilita' agli operatori sanitari di denunciare all'autorita' giudiziarie gli immigrati clandestini. La Regione e' infatti pronta a mettere a punto un decreto per imporre il 'segreto' nelle strutture pubbliche. "Nel frattempo, inviteremo i medici di famiglia a "non applicare" l'emendamento al Ddl sulla sicurezza che, anche se deve avere ancora il via libera della Camera, rischia di essere gia' attuato da qualche medico troppo zelante". Ad annunciarlo all'ADNKRONOS SALUTE e' l'assessore alla Sanita' della Puglia, Alberto Tedesco, pronto a convocare, "tra lunedi' e martedi'", il comitato regionale della medicina generale.

 "Dopo la riunione del comitato -spiega Tedesco- metteremo a punto un decreto regionale 'ad hoc'. Nel frattempo, inviteremo i medici di famiglia a non applicare il provvedimento". Oltre ai medici di famiglia, saranno coinvolti anche gli specialisti. Ma non solo. "Una volta approvato il decreto -conclude Tedesco- invieremo una circolare a tutte le aziende sanitarie per imporre il segreto nelle strutture pubbliche".

 

La società civile risponde .... e se vogliamo parlare per immagini allora dovrebbero bastare gli occhi e il sorriso di Annalena Tonelli. Annalena Tonelli non ha mai amato parlare di sè.Ha vissuto in silenzio la radicalità evangelica per 35 anni in terra musulmana. Abbiamo conosciuto la sua figura tramite le testimonianze di p. Alex Zanotelli,l'ONU l'ha insignita del prestigioso premio Nansen a Ginevra il 25 giugno 2003. E' deceduta in seguito ad un attentato a Borama il 5 Ottobre 2003

 

 

 

 

 

Il Giuramento di Ippocrate

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
  • di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
  • di promuovere l?alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l?arte medica;
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
  • di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
  • di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
  • di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
  • di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è? confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione.

 
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