Creato da raspberry07 il 16/03/2006
...Esperienze Partenopee. Raccontiamo la Nostra NAPOLI.
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Si narra che nella zona di Qualiano, Marano, Giugliano (marò tutte in ehmm finiscono?! ) vi sia una rotonda particolare, da tutti chiamata "La Rotonda di Maradona".
Curiosa come sono, non potevo andarmene a casa senza chiedere niente?! ... No infatti, così l'ho chiesto a tre persone quasi a caso... due delle quali mi hanno raccontato la seguente leggenda... ovvero che Un giorno, Diego Armando Maradona sì trovava al San Paolo a fare allenamento e palleggiando come solo lui sapeva fare tirò il pallone talmente forte e lontano che finì proprio dove adesso vi è la "Rotonda di Maradona".
La terza persona, e ultima intervistata, mi ha smontato subito la cosa dicendomi che la rotonda in questione in realtà si chiamava Maratona... nome scritto su un cartello per distinguerla da altre... ma io preferisco la prima versione!!! :-P
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Di Federico Salvatore probabilmente conosco solo Azz... questa l'ho trovata per caso... è un pò lunga, forse molti di voi la conosceranno, ma sicuramente è da leggere ...
Se io fossi san Gennaro non sarei cosi' leggero
Con i miei napoletani io m'incazzerei davvero
Come l'oste fa i conti dopo tanto fallimento
Senza troppi complimenti sarei cinico e violento
Vorrei dire al costruttore del centro direzionale
Che ci puo' solo pisciare perche' ha fatto un orinale
Grattacieli di dolore un infarto nella storia
Forse e' solo un costruttore che ha perduto la memoria
Nei meandri dei quartieri di madonne e di sirene
Paraboliche ed antenne sono aghi nelle vene
E nei vicoli dei chiostri di pastori e vecchi santi
Le finestre anodizzate sono schiaffi ai monumenti
E' come sputare in faccia ai D'angio' agli Aragona
Cancellare via le tracce di una Napoli padrona
E' lo sforzo di cagare dell'ignobile pappone
Sulle perle date ai porci da Don Carlo di Borbone
E' percio' che mi accaloro coi politici nascosti
Perche' solamente loro sono i veri camorristi
A cui Napoli da sempre ha pagato la tangente
E qualcuno l'ha incassata con il sangue della gente
E per certi culi grossi il traguardo e' la poltrona
E per noi poveri fessi basta solo un Maradona
E il miracolo richiesto di quel sangue rosso chiaro
Lo sa solo Gesu' Cristo che quel sangue e' sangue amaro
Lo sa il Cristo ch'e' velato di vergogna e di mistero
Da quel nobile alchimista principe di Sansevero
E con lui lo sa Virgilio il sincero Sannazzaro
Giambattista della Porta che il colpevole e' il denaro
E nessuno dice basta per il culto della festa
E di Napoli che resta sotto gli occhi del turista
Via i vecchi marciapiedi che hanno raccontato molto
Pietre laviche e lastroni seppelliamoli d'asfalto...
...l'appalto
Ma non posso piu' accettare l'etichetta provinciale
E una Napoli che ruba in ogni telegiornale
Una Napoli che puzza di ragu' di malavita
Di spaghetti cocaina e di pizza margherita
Di una Napoli abusiva paradiso artificiale
Con il sogno ricorrente di fuggire e di emigrare
E di un popolo che a scuola ha creato nuovi corsi
E la cattedra che insegna qual'e' l'arte di arrangiarsi
Io non posso piu' accettare l'etichetta di terrone
E il proverbio che ogni figlio e' nu bello scarrafone
E mi rode che Forcella e' la kasba del furbone
Che ti scambia con il pacco uno stereo col mattone
Se io fossi San Gennaro giuro che vomiterei
La mia rabbia dal Vesuvio farei peggio di Pompei
E poiche' c'ho preso gusto con la scusa del santone
Io ritengo che sia giusto fare pure qualche nome
Chiedere a Pino Daniele che fine ha fatto terra mia
Siamo lazzari felici quanno chiove 'a pecundria
Napule e' 'na carta sporca Napule e' mille paure
Ma pe' chhiste viche nire so' passate 'sti ccriature
Da Pontano a Paisiello Giulio Cesare Cortese
Da Basile a Totonno Petito fino a Benedetto Croce
Da Di Giacomo a Viviani poi Caruso coi Parisi
Da Toto' ai De Filippo fino a Massimo Troisi
C'e' passato Genovesi e Leopardi con orgoglio
La romantica Matilde e il mattino di Scarfoglio
Filangieri Cardarelli tutto l'oro di Marotta
C'e' passata la madonna che ora vedi a Piedigrotta
Un Luciano De Crescenzo Bellavista di Milano
E Sofia che da Pozzuoli oggi parla americano
Un Roberto De Simone che le ha preso pure il cuore
Ora cerca di sfruttarala Federico Salvatore
Ma non posso tollerare chi si arroga poi il diritto
Di cambiare e trasformare tutto cio' che e' stato fatto
Di chi vuol tagliar la corda con la vecchia tradizione
Di chi ha messo nella merda la cultura e la canzone
Io non posso sopportare che un signore nato a Foggia
Porta Napoli nel mondo e la stampa lo incoraggia
E che il critico ha concesso al neomelodico l'evento
Di buttare in fondo al cesso Napoli del novecento
Perche' ancora io ci credo e mi incazzo ve lo giuro
Che Posillipo e Toledo li divide un vecchio muro
Come quello di Berlino che ci spacca in due meta'
Uno e' figlio 'e bucchino l'altro e' figlio 'e papa'
Se io fossi San Gennaro giuro che mi vestirei
Pulcinella Che Guevara e dal cielo scenderei
Per gridare alla mia gente tutto cio' che mi fa male
E finire da innocente pure io a Poggioreale
Perche' come Gennarino sono vecchio in fondo al cuore
La speranza Iervolino puo' lenire il mio dolore?
Io ho capito che la vita e' solo un viaggio di ritorno
Che domani e' gia' finito e che ieri e' un nuovo giorno
Sembra un gioco di parole ma mi sento piu' sicuro
Coi progetti dal passato e i ricordi del futuro
E alla fine del mio viaggio chiedo a Napoli perdono
Se ho cercato con coraggio di restare come sono
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NAPOLI - ALBINOLEFFE
33' del primo tempo cross di Domizzi x Sosa...
SI GONFIA LA RETE !!!
SI GONFIA LA RETE !!!
SI GONFIA LA RETE !!!
ERO IN CURVA B, LA CURVA PREFERITA DI MARADONA, IL TIFO DEL NAPOLI AL SAN PAOLO HA SEMPRE UN RUOLO IMPORTANTE X LA PARTITA... E STAVOLTA C'ERO ANCHI'IO!
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La Certosa napoletana, dedicata a San Martino vescovo di Tours, venne fondata nel 1325 per volere di Carlo, duca di Calabria.
Nella chiesa oggi resta ben poco della spoglia struttura gotica originaria, profondamente modificata dai rimaneggiamenti successivi.
Tra la fine del Cinquecento ed il Settecento l’intero monastero subì profonde trasformazioni, ad opera di molti artisti. Mantengono l’antico aspetto i suggestivi sotterranei, che oggi ospitano la sezione del Museo dedicata alla scultura. Nell’ambiente delle antiche cucine è ospitata la “Sezione presepiale”. Il Museo comprende anche le sezioni di scultura, quadreria del Quarto del Priore, vetri e collezioni di pittura napoletana dell’800. Dal Museo e dalla Certosa di San Martino si ammira uno straordinario squarcio panoramico sul Golfo di Napoli, dalla collina del Vomero.
Questo è uno dei posti che amo stare di sera, il panorama del Golfo al buio è invitante, l'unico rumore... quello del mare, fa il resto!
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Bene bene bene... come non partire con la Pastiera!?! Finalmente anch'io ho assaggiato la mitica Pastiera e seguito il procedimento per come farla... devo dire che prima di qualche giorno fa non è che mi ispirava tanto... o meglio era bellissima da vedere ma non capivo che ci andava dentro... sembra una crostata ma è tutto un'altro mondo!!!
Quindi eccovi qui la ricetta...
Ingredienti per 24 porzioni (2 pastiere di 26 cm di diametro)
- 500 g di farina,
- 3 uova,
- 200 g di zucchero,
- 200 g di burro o strutto,
- la buccia grattugiata di un limone.
Ripieno:
- 200 g di grano cotto per pastiera,
- 400 g di latte intero,
- 400 g di ricotta di pecora,
- 300 g di zucchero,
- 150 g di canditi misti tagliati a piccoli pezzetti,
- 150 g di zucchero a velo;
- 15 g di strutto o di burro,
- 15 g di zucchero,
- 5 uova,
- 50 g di acqua di fior d'arancio o millefiori naturale, oppure una fialetta di aroma di fiori di arancio;
- 2 limoni,
- 1 bustina di vanillina.
Va lasciato in ammollo in acqua per, cambiando l'acqua ogni giorno, e poi viene cotto a lungo, possibilmente nel latte. Oggi si può acquistare in ogni supermercato il grano già cotto e aromatizzato.
Preparazione: cuocere a fuoco lento il grano con il latte, lo strutto, il cucchiaio di zucchero e la vanillina per circa 30 minuti, finché il composto non avrà assunto un aspetto cremoso, quindi far raffreddare fino a temperatura ambiente. Lavorare la ricotta con un cucchiaio di legno o con una frusta metallica fino a renderla ben cremosa, aggiungere 300 g di zucchero e lavorarla ancora. Volendo l'operazione può essere fatta con il frullatore, ma non raccontatelo ai napoletani!
Aggiungere quindi 5 tuorli e 3 albumi montati a neve ben ferma, la scorza grattugiata dei limoni, l'acqua o l'aroma di fiori d'arancio e i canditi tagliuzzati brevemente, da ultimo il grano, e mescolare dolcemtente fino ad ottenere un composto omogeneo.
Stendere la pasta frolla foderarvi una teglia bassa di 24-26 cm, unta e infarinata. Riempire con il ripieno e con la pasta rimanente formare delle strisce e disporle a griglia sul ripieno. Mettere in forno, possibilmente in posizione bassa, a circa 150 gradi per circa 2 ore. Una volta cotta, farla raffreddare in forno caldo e aperto e infine spolverare con zucchero a velo.
Calorie per 1 porzione di pastiera: 320
Variante: pastiera a doppia crema (tipica di Amalfi)
Questa ricetta, più ricca della precedente, prevede di aggiungere al ripieno una crema pasticcera preparata con 200 g di latte, 2 tuorli, 50 g di farina, 50 g di zucchero e la scorza di un limone grattugiata.
Per i napoletani la pastiera non è solo un dolce ma un vero e proprio rito con tempi e modalità ben definiti: dalla preparazione, rigorosamente effettuata il giorno del giovedì santo (va fatta riposare almeno un paio di giorni, a temperatura ambiente, anche per far amalgamare tutti gli aromi e i sapori); alla cottura, che un tempo avveniva nel forno rionale, dove, dal primo pomeriggio, quando la temperatura del forno si era addolcita, iniziava la processione di coloro che portavano a cuocere le pastiere.
Le case, le strade tutto a Napoli odora di pastiera nei giorni tra giovedì e venerdì prima di Pasqua: un odore caldo, dolce e fruttato che nasce dall'acqua di fior d'arancio e dagli ingredienti sapientemente mescolati.
La pastiera era ed è tutt'ora oggetto di scabio tra le famiglie, una sorta di regalo pasquale: ogni famiglia ne preparava più di una, coinvolgendo nella preparazionei i nipoti, la madre e la nonna.
Come ogni cibo della tradizione che si rispetti, le leggende sulla pastiera si sprecano: una delle più conosciute narra di Maria Teresa D'Austria, consorte del re Ferdinando II di Borbone, soprannominata dai soldati "la Regina che non sorride mai", dopo aver assaggiato una fetta di pastiera non poté far a meno di sorridere. Pare che a questo punto il Re esclamasse: "Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo".
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Ehi... sono qui... "purtroppo" sono ancora qui sotto con la mente... quindi se avete ancora un pò di pazienza, presto Vi racconterò la mia Pasqua in quel di Napulè. (marò... tutta colpa del lavoro che mi stressa!!! )
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Non x farmi i vostri biip... ma che fate in Napoli by night?
Qual è il posto della città che preferite di sera?
(poi vi racconterò il mio! )
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In uno scatto di follia creativa mi sono fatta una nuova 500 (dato che il concept lab del sito è migliorato)... e quale nome migliore se non NAPOLI THAT'S AMORE !?
Fronte
Retro
Interni
(notate il particolare ... ???)
CHE DITE?!
OK... ORA SMETTO...
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Inviato da: nicola
il 19/08/2013 alle 22:58
Inviato da: tenebra_liquida
il 13/03/2009 alle 20:53
Inviato da: MyFantasyLife
il 16/12/2008 alle 21:20
Inviato da: scimmiaelettrica
il 23/07/2008 alle 23:41
Inviato da: massimo.c58
il 04/06/2008 alle 23:40