Carcassonne-Città fortificata (Aude-Languedoc-Roussillon-France)
"...Aspetterò la notte , se potrò vivere ancora, per andarmene un po' a piedi sulla strada maestra che attraversa il nostro villaggio, avvolto nella mia dorata solitudine, allo scopo di capire perchè devo morire..."
("Pilota di guerra", Antoine de Saint-Exupéry)
Castello di Chenonceau (Loira-Francia)
Mont Saint-Michel (Normandia-Francia)
Castello di Trecesson (Bretagna-Francia)
Paimpont (Bretagna- Francia)
"Merlino, nella tua grotta di cristallo
immerso nel diamante del giorno,
esisterà mai un cantore
la cui musica attenui
il solco tracciato dal dito di Adamo
nel prato e nell'onda?"
PEACE NO WAR
Foresta di Brocéliande-Paimpont (Bretagna-Francia)
Aforismi dedicati a certi personaggi...
"Il valore genera l'invidia nelle menti meschine e l'emulazione nelle anime grandi" (Henry Fielding).
"Quelli che ti criticano, sono quelli che ti vorrebbero diversa, perchè vedono in te quello che loro non saranno mai!!!"
"Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza." ( Oscar Wilde)
"DIO LI FA E IL DIAVOLO LI ACCOPPIA..."
Dono del carissimo amico Enrico per il mio compleanno (2012)! Grazie di cuore!!!
Dono del carissimo amico Enrico per il mio compleanno! Grazieeeee!!!
Grazie di cuore cara Thea!
Dono del carissimo Ale che ringrazio di cuore.
Dono della carissima amica Simona che ringrazio di cuore.
Doni del carissimo amico Army che ringrazio di cuore.
Dono del carissimo amico Davide che ringrazio di cuore!
Dono della carissima amica Simona che ringrazio di cuore.
Nell'Antico Egitto ogni momento dell'esistenza dell'uomo era legato alla magia, sia nelle manifestazioni ufficiali sia nella quotidianità della vita comune.
Per gli antichi egizi gli dei erano un esempio da seguire, anche la Creazione, secondo la teologia menfita, fu compiuta attraverso un atto magico: la parola degli Dei.
ed è da essa che la verità prevarrà sempre sopra ogni cosa...
« I mitici POOH... | "La volpe e la cicogna... » |
Post n°162 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da rigel2_rm
Personaggio suggerito , sempre involontariamente in un suo commento, dal mio carissimo amico Gino! Comprendo sia un po' lunghetto, ma certe storie è impossibile sintetizzarle in poche righe, almeno dal mio punto di vista!
Tra i personaggi che gravitarono attorno alle corti imperiali di ogni tempo Rasputin fu sicuramente quello più abile nell’ammaliare o ancor meglio plagiare senza l’aiuto un titolo nobiliare e con una limitatissima istruzione. Il suo nome è legato in modo indissolubile ai Romanov. Grigorij Efimevič Rasputin nacque il 10 gennaio 1869 a Prokovskoe, un piccolo villaggio della Siberia, sulle rive del fiume Tara, presso Tobolsk, vicino ai Monti Urali. Crebbe nella cultura contadina e rimase fondamentalmente un semianalfabeta per tutta la vita. Si narra che da piccolo cadde nel fiume gelido con suo fratello e che riuscì a guarire da una grave polmonite, dopo giorni di deliri e strane visioni. Suo fratello, invece, morì, lasciando un vuoto incolmabile nella sua esistenza. Da bimbo turbolento si trasformò in fretta in un giovane uomo irrequieto che infilava un guaio dopo l’altro. Si ubriacava, rubava e correva dietro alle donne per soddisfare un appetito sessuale che sembrava non placarsi mai (Rasputin è il soprannome che si guadagnò proprio in quegli anni e, in russo, significa depravato). Durante una delle tante scorribande, finì al monastero di Verhoturje dove si imbatté nella setta Khlysty rinnegata dalla Chiesa ufficiale ortodossa. Gli adepti di tale setta sostenevano che per comprendere appieno l’essenza di Dio era necessario peccare. Tramite l’intima conoscenza del male il peccatore poteva pentirsi, confessare e infine ottenere il perdono. Un circolo vizioso, che aveva come obiettivo la catarsi, in cui l’uomo si macchiava di ogni tipo di colpa per continuare a godere della grazia divina. A diciannove anni sposò Praškovia Ferodovna Duborvina ed ebbe tre figli: Dimitrij, Maria e Varvara. La creazione di una famiglia non interruppe il suo vagabondare. Arrivò fino in Grecia e a Gerusalemme. Alto, vestito di una lunga tonaca, lo sguardo penetrante, quasi da folle, un particolare carisma da santone in possesso di conoscenze da rivelare solo a pochi eletti, Rasputin riuscì a guadagnarsi la simpatia di molte persone, inclusi i religiosi della città di Kazan, vicino al fiume Volga, e fu da essi invitato a visitare la capitale di allora, San Pietroburgo.
I due sovrani erano preoccupati dal mancato arrivo di un erede maschio e per sconfiggere quella che pensavano fosse una maledizione chiamarono a palazzo ogni sorta di guaritori, maghi e sensitivi, gente di dubbia fama ansiosa di ingraziarsi gli imperatori con ogni mezzo. Finalmente, il 30 luglio 1904, nacque Alessio. I genitori erano al settimo cielo e così il resto dei parenti, ma la felicità diventò ben presto disperazione quando si scoprì che il bimbo era emofiliaco. A un anno di vita rischiò di morire per un banale incidente. Alessandra incolpava se stessa e il sangue malato che scorreva nelle vene di molti membri della sua famiglia, afflitti dalla stessa malattia. Rasputin apparve nella vita dei Romanov nel 1907 e li colse in un momento di estrema fragilità psicologica ed emotiva. Terreno fertile per uno scaltro manipolatore d’anime come lui. A San Pietroburgo, in pochi mesi, aveva creato attorno a sé una rete di amicizie e conoscenze destinate a portarlo molto in alto. Si racconta di come il suo carisma riuscisse a conquistare il cuore di molte donne aristocratiche con le quali intratteneva relazioni non proprio platoniche. Tra coloro che si dichiaravano sue ammiratrici c’era anche Anna Vyrubova, una cara amica della Zarina. La strada era spianata e il palazzo imperiale aprì le porte al monaco misterioso.
Gli affranti sovrani videro in lui il miracolo tanto invocato quando riuscì a bloccare l’ennesima emorragia del piccolo Alessio. Alcuni suppongono che ipnotizzò il bambino e lo guidò verso una sorta di autoguarigione (oggi è assodato che una forte emozione può dare un temporaneo sollievo a un emofiliaco) altri che utilizzò i suoi poteri soprannaturali per far coagulare il sangue. In ogni caso l’episodio fu sufficiente a trasformare un semplice ex contadino e pseudoprete in un membro della famiglia reale. Rasputin continuò la sua attività di guaritore e consigliere spirituale anche all’esterno della corte. Riceveva quotidianamente tutti coloro che chiedevano il suo aiuto. La Russia intera non sapeva spiegarsi come fosse possibile che gli imperatori accettassero un individuo così ambiguo a palazzo. Nessuno sapeva della malattia del piccolo Alessio e questo portò molte persone a dubitare dell’integrità morale dello Zar e della Zarina.È leggendaria la sua avversione per l’acqua e il modo in cui si svolgevano i suoi rari bagni. Preferiva quelli collettivi, ovvero amava immergersi in grandi vasche con altre donne per farsi lavare in una sorta di cerimonia di purificazione molto alternativa. Questo comportamento, giudicato immorale, trascinò nel fango la reputazione di numerose nobili signore e della Zarina, una donna che, fino ad allora, aveva mantenuto una condotta irreprensibile. Le malignità investirono anche le quattro figlie che si pensava fossero ben disposte a soddisfare le perversioni del monaco. Sembra che fosse lui stesso, ubriaco fradicio a ogni festa, ad affermare che lo Zar era un fantoccio nelle sue mani e a raccontare degli incontri a sfondo sessuale tra lui, la Zarina e le figlie. Le maldicenze arrivarono all’orecchio dell’imperatore che, in preda all’ira, lo allontanò dalla corte. Quando il piccolo Alessio fu sull’orlo di un altro dissanguamento, Rasputin fu richiamato a palazzo e arrestò l’emorragia. Il ritorno del monaco convinse una volta per tutte gli ex sostenitori dello Zar che la Russia non aveva più bisogno di un imperatore che stimava un uomo così discutibile. Nicola II aveva firmato la propria condanna a morte. Rasputin occupava adesso una posizione di prestigio e molti dei suoi simpatizzanti si erano trasformati in acerrimi nemici. I monaci e i vescovi che si opponevano a lui o discutevano il suo operato presso la famiglia dello Zar venivano prontamente spediti in qualche remoto monastero.
L’imperatore lasciò la capitale per prendere il comando dell’esercito e, in pratica, abbandonò l’impero in balia della sua consorte e di Rasputin. Alessandra era ormai morbosamente legata al monaco e seguì alla lettera ogni suo consiglio. I licenziamenti all’interno del governo si susseguirono copiosi e le cariche, ovviamente, furono ricoperte da fedeli sostenitori di Rasputin. I veri responsabili della tragica fine dei Romanov sono i Romanov stessi. E' facile comprendere perché i membri della famiglia reale vicini alla coppia Alessandra-Nicola decisero che il monaco doveva essere eliminato. Ancora oggi non è chiaro chi effettivamente progettò e prese parte al complotto, ma si conoscono con certezza gli esecutori materiali. La morte di Rasputin è celebre perché è una delle più cruente e macchinose che la storia ricordi. Infatti il monaco, protetto da forze oscure o semplicemente dotato di una fibra molto forte, mise in seria difficoltà i suoi assassini. Nel 1916, in una fredda notte di dicembre, il principe Felix Felixovič Jusupov lo invitò a cena nel suo palazzo per fargli incontrare la bellissima moglie Irina, nipote dello Zar. Rasputin accettò con entusiasmo, anche se era già stato vittima di un paio di attentati e più di una persona gli aveva consigliato di uscire il meno possibile. Irina era una delle poche donne che ancora mancavano alla sua personale collezione di dongiovanni impenitente e non poteva lasciarsi sfuggire una simile occasione. Non sapeva che Irina si era rifiutata di prendere parte al complotto e si trovava molto lontano dal suo palazzo. Felix spiegò in seguito che aveva ucciso Rasputin per salvare la Russia, ma il fatto che non si fosse mai dichiarato apertamente un fanatico sostenitore della famiglia reale e che fosse un bisessuale ci porta a concludere che i motivi furono ben altri. La paura che il monaco potesse rivelare particolari piccanti sugli incontri avvenuti tra loro si unì all’invidia per un sempliciotto che era entrato nelle grazie dei sovrani. Fu avvelenato da Felix con la complicità del cugino dello Zar Gran Duca Dimitrij Pavlovič Romanov, Vladimir Mitrofanovič Puriškevič, de luogotenente Sukotin e de dottor Lazavert, aggiungendo cianuro ai dolci, al tè e al vino (il madera che il monaco adorava). Rasputin arrivò verso le undici e si tuffò sull’alcol e sul cibo, ingurgitando abbastanza veleno da uccidere sei uomini. Lo sconcerto subentrò quando Rasputin accusò sol un forte bruciore di stomaco. A questo punto i tre decisero di passare alle manieri forti. Felix gli sparò alla schiena mentre il monaco pregava ai piedi di un crocefisso. Rasputin era ancora vivo, ma pensarono che sarebbe morto per dissanguamento entro pochi minuti.Un’ora dopo Felix scese a controllare. Sembrava che Rasputin fosse morto, ma quando tentò di muoverlo il monaco aprì gli occhi e cominciò a chiamarlo per nome: “Felix… Felix… Felix…” Rasputin era stato avvelenato, trafitto da una pallottola, lasciato a dissanguarsi per un’ora, eppure il suo cuore continuava a battere. Rasputin barcollando, tra gemiti e parole sconnesse riuscì ad arrivare in giardino e quindi nei pressi del cancello prima che Vladimir gli sparasse quattro volte. Uno proiettile lo colpì alla spalla e un altro alla testa. Cadde a terra dove continuò a gemere e a strisciare verso il cancello. Vladimir lo raggiunse e prese a sferrare calci furiosi alla testa del monaco con i robusti stivali finché non smise di muoversi. Non è chiaro se sia stato anche ripetutamente pugnalato e preso a randellate, ma sta di fatto che a quel punto respirava ancora. Fu avvolto in una coperta pesante, legato con una corda e quindi gettato in uno dei pochi punti non congelati del fiume Neva nel quale infine morì annegato. Si pensa che fosse sopravvissuto all’avvelenamento per via della gastrite cronica causata dall’alcolismo. I succhi gastrici avrebbero attenuato gli effetti del veleno. I sicari avevano dimenticato di appesantire il cadavere con delle pietre, perciò fu presto ripescato (o meglio, tirato fuori dal ghiaccio) il 19 dicembre. Già poche ore dopo Felix e Vladimir venivano interrogati dalla polizia. Nicola II fece ritorno nella capitale e decise di mandare in esilio i due colpevoli. Ironia della sorte, questo li salvò dalla rivoluzione bolscevica che di lì a poco avrebbe rovesciato il trono e mietuto un mare di vittime. La nobiltà vedeva in Felix e Vladimir due eroi che li avevano liberati dall’ingombrante presenza di Rasputin. Invece i contadini considerarono l’omicidio del monaco come l’ennesimo sopruso ai danni del popolo da parte degli aristocratici. La sua morte fu quindi la goccia che fece traboccare il vaso. A soli tre mesi dalla morte di Rasputin, la famiglia reale fu imprigionata, molti membri furono arrestati e almeno venti fucilati sul posto. Meno di due anni dopo la morte del monaco pazzo, la famiglia reale veniva annientata nel più barbaro dei modi. Di Rasputin non è rimasto nulla se non l’indelebile ricordo. Durante le sommosse bolsceviche la sua tomba fu violata, il corpo bruciato e le ceneri disperse. C’è un museo russo che si vanta di conservare in un barattolo il suo pene, ma non ci sono prove che si tratti di un reperto genuino. Il monaco aveva previsto la sua morte con largo anticipo. Lo scrisse chiaramente nei suoi diari, ricchi, tra l’altro, di profezie alla Nostradamus che prospettano per l’umanità un futuro di morte e disperazione. Ecco cosa scrive riguardo la propria fine e quella dei Romanov: “... Sento che devo morire prima dell’anno nuovo. Voglio fare presente però al popolo russo, al Babbo, alla Madre della Russia ed ai Ragazzi, che se io sarò ucciso da comuni assassini, e specialmente dai miei fratelli contadini russi, tu, Zar di Russia, non avere paura, resta sul tuo trono e governa e non avere paura per i tuoi Figli perché regneranno per altri cento e più anni. Ma se io verrò ucciso dai nobili, le loro mani resteranno macchiate del mio sangue e per venticinque anni non potranno togliersi dalla pelle questo sangue. Essi dovranno lasciare la Russia. I fratelli uccideranno i fratelli, ed essi si uccideranno l'un l'altro. E per venticinque anni non ci saranno nobili nel Paese. Zar della terra di Russia, se tu odi il suono delle campane che ti dice che Grigorij è stato ucciso, devi sapere questo. Se sono stati i tuoi parenti che hanno provocato la mia morte, allora nessuno della tua famiglia, cioè nessuno dei tuoi figli o dei tuoi parenti rimarrà vivo per più di due anni. Essi saranno uccisi dal popolo russo... Pregate, pregate, siate forti, pensate alla vostra benedetta famiglia.”
Dal Web.
|
https://gold.libero.it/rigel2/trackback.php?msg=9855022
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Video creato in collaborazione con Alessandro (AngelFree)
NON TUTTI SANNO CHE:
COLORO CHE SONO TITOLARI DI UN PROFILO
O DI UN BLOG CON DATI SUFFICIENTEMENTE CHIARI
(ES.:FOTO O NOME) DA RICONDURRE A UNA PERSONA
RICONOSCIBILE NEL MONDO REALE E SONO OGGETTO
DI INGIURIE/OFFESE NEL WEB,POSSONO DENUNCIARE
PENALMENTE L'OFFENSORE
E CITARLO PER DANNO
La Corte di cassazione con la sentenza n. 8824 della Quinta sezione penale depositata il 7 marzo 2011, ha condannato chi, utilizzando un nickname su un forum online diffondeva ingiurie, in forma anonima, nei confronti di altre persone.
L'indirizzo Ip ha inchiodato l'autore della diffamazione, confermando che la traccia digitale permette l'identificazione senza dubbi.
Grazie Leon!
DONI DEGLI AMICI/E
Ricevuti dal caro amico Enrico
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- infinito - Oretta
- SENZA FRONTIERE - GIANNOS
- BOOK OF DAYS- LEON
- un mondo damore - Channelfy
- Vere Amicizie - Ammicizzia2
- meditazione - Chiubini Enrico
- Vivere - Gino
- FANTASYA E REALTA Wanelsing
- StefyGrafica
- PENSIERI PAROLE E .. Atlantide.
- IL MIO MONDO BLOG - Simona
- Ginevra...
- "Musica e Poesia" Bea
- PICCOLA STELLA - Kiara.
- Linvisibile sguardo Stella - Ninfea
- CAT WOMAN
- APOCALYPSE Furio
- NOIVIBRIAMO BLOG Soffiodivento
- La poesia napoletana - Massenzio Caravita
- LeFeniciNere
- RADIO DgVoice
- Giglio&Friends
- ** ora e tempo ** Lory
- Musica e Poesia - Filippo
- philocalia
- le corse Albino
- LeNote_DellaMiaVita -Bel moro
- ARRENDERSI MAI!!!!!! Thea.
- concordia - Ginoross
- IL MIO MONDO - Thea
- lo specchio oscuro - Claudio.
- Clarence blog - Lory
- SOlOIO-SAMOJAZ !! Stella dolce
- NOIVIBRIAMO - Soffio.
- spirito selvaggio - Zeb
- VITA MIA -VALERIO-
- videogold
- Trota monaca- Mario
- IO - Mario
- ORIONE Fabry
- IL TAVOLO ROTONDO Michele
- essere me stesso - Davide
- INCONTRO CON LARTE - Luce
- tra le dolomiti
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
lo senti quanto ti voglio bene?
un piccolo dono per te... clicca!
per vedere ciò che non vedi!
l'energia,l'allegria
per strapparti ancora sorrisi...
(renato zero-nei giardini che nessuno sa)
per te clicca!