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rosheen

nel vento dell'anima

 

« Note di stuporeLungo è il tempo della paura »

Picche sul cuore

Post n°13 pubblicato il 30 Gennaio 2012 da ro.sheen

 

  

  

 Potevo liberarmi dalla terra che rulla la foglia...

ghiacciare la fisarmonica del respiro

e correre oltre rami di secca rugiada

cadere e rotolarmi a sanguinare spine di speranza

guardarti passare e sapere

che abitavo la nullità del gesto

e nel nulla e il suo contrario

giacere inerme a respirarti

macinarmi, rotolarmi e calpestarmi 

strapparmi le ciglia e attendere nell’angolo…

...ma ha smesso di cantare il becco del merlo

il ghiacciolo del canto pende ondulando su una spenta canzone

srotola note il ruscello che porta lontano 

lo sciogliersi del cuore…

tu abiti il pozzo e i suoi segreti

io l'acqua che lo fa profondo

e in fondo 

vivono le nuvole...

o forse io abito un pozzo e il suo buio

tu le nuvole  che lo fanno profondo

e in fondo 

vivono i segreti...

e mi rifugio nel buio angolare che protegge l’ombra e l’abbraccia

perché del troppo allungo rischio il rotolare di pelle

e mi calpesto nell’onda morbida di una domanda

un interesse che abbia sincera la forma

un punto sotto che sia tondo

senza virgola

senza sbavatura

chè muoio senza aver voglia di rinascere

e rimango ferma  a gustare la lacrima che svuota

 e torna ancora

perché ridono le iene quando marcisce la carne del pensiero

mentre attendono l’odore di lascito

come lombrichi s’allungano e accorciano

e mangiano la terra

…lasciami morire senza porgere la mano…

Perché brandelli di carne ti possano nutrire

sfamare, gorgheggiare quando soffoca il respiro

in una sola minuscola bolla d’ossigeno…

Strimpellanti d’idee che di corde e fiati

percuotete e soffiate …

Ed ora la finestra incarna fiati di bonaria lingua

e disegno bolle a nota di sapori

il profumo investe schiavi d' idee

intorpidisce l'attimo il semplice gioco

Tira la carta il musico del baro

picche sul cuore di un quadro senza fiori

vince la nebbia dall'odore di fumo

si risveglia il giorno e sull'ombra nuova

dimentica…

Lo sfregio dell'anima ha incastrato inchiostro

e ripongo la penna per una piuma di uccello

sono merla dal becco di tramonto

per una coperta di notte

che spenga le voci...

carezzami di te lontano amore

una volta sola 

sotto la luce del sole

tira le carte del cuore

 

 rosheen

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Commenti al Post:
mariopalmieri.mp
mariopalmieri.mp il 30/01/12 alle 18:36 via WEB
"Forte come la morte" intitolava un romanzo tra i più famosi di Maupassant...ed è quanto mai vero in questa abissale cantica del Tanatos come Eros...versificata in fiato d'ombra e notte da Ro.sheen...annullamento nell'altro ... in un gioco estremo d'anima prima che di carne...ora che tutto sembra respiro del passato...memoria del non essere...l'Eros richiama ancora il suo canto...grida il suo bisogno di esistere...oltre il silenzio...nostalgicamente afferma il legame di schiavitù d'amore...e pelle...per l'ultima parola...per l'ultimo annientamento ...per l'ultima discesa nel pozzo nero di essere solo nell'essere dell'altro...Tanatos come illusione di Eros...ma nell'abbandono di chi ci ha reso oggetti del suo desiderio...viviamo la legge dell'Eros che non può accettare,in controsenso quasi magico,di vivere il Tanatos dell'abbandono...della perdita... questa lirica violenta ed estrema,nell'incanto solito della musicalità e ricercatezza lessicale e sintattica,ci pone la domanda...se Amare significare annullarsi nell'altro passando attraverso il Tanatos(la morte) oppure coniugarsi nell'altro in una entità nuova ...terza...in cui entrambi continuano ad essere nella loro individualità...ma costituendo la nascita di un Essere nuovo d'anima e carne che entrambi contenga in sè...pur essendo altro...cioè Amore...
 
 
ro.sheen
ro.sheen il 04/02/12 alle 21:40 via WEB
Grazie Mario per questo commento che porta una domanda importante nella riflessione sull'amore. Credo che non ci sia amore senza sconvolgimento, morte e nascita, credo che la sua forza stia proprio nel dolore, nel cambiamento che ci impone e che se in grado di accettarlo e viverlo, porta all'equilibrio di Eros e Tanatos che si fondono mescolandosi fra loro tanto da non distinguerne più i confini. E' possibilità di vedersi nuovi, di perdersi, spezzarsi, rompersi e ricostruirsi, piacere e dolore dell'essere unicità nella fusione e nella fusione, che credo non sia annullamento ma arricchimento di nuovo, sta la terza entità, partorita con dolore prima che con piacere. Amare e l'amore penso sia questo, dolore che diventa piacere, piacere che diventa dolore, altrimenti è solo starsi vicino, un cammino statico, mentre l'amore è terremoto e distruzione, costruzione e rinnovamento. Forse...:)))) Un abbraccio, rosheen
 
alfazulu31
alfazulu31 il 30/01/12 alle 19:07 via WEB
Cosa sento tra le picche sul cuore?
Parole dettate dal cuore di “merla dal becco di tramonto”.
La resa (quasi) al mal d’amore raggiunge lirismo in cui il canto si fa dolore. Ci ha provato a liberarsi, non è servito, il canto finisce la dove inizia la verità immersa in pozzo che va all’incontrario, ma che trattiene i segreti del cammino fatto e che non può più procedere: bruscamente e univocamente interrotto...
...E ci si ripara aggrovigliandosi alla protezione di una domanda (quale? Non basta: perché?) a cui non si trova risposta se non nel lasciarsi morire senza più chiedere soccorso, senza avere briciole di prolungata agonia d’ossigeno che soffiano ancora speranza.
L’umida vaporosa finestra è confine: nel ghiaccio dell’aria, il merlo; nel ghiaccio dell’anima, la merla...nel ghiaccio comunque.
La carta è stata tirata: “picche sul cuore di un quadro senza fiori” (mai sentito miscelare i “semi” in tal sublime doloroso modo).
Ma la merla, in estremo gesto irrazionale, chiede (quasi implora) ancora di tirare “le carte del cuore”...non più al buio…
...Poi, comunque vada, sarà primavera, questo è quello che auguro alla “merla dal becco di tramonto”.
 
 
alfazulu31
alfazulu31 il 03/02/12 alle 22:34 via WEB
Aggiungo questo:
http://www.youtube.com/watch?v=ifEnLVk3uHg
mi auguro ti sia gradito.
 
 
ro.sheen
ro.sheen il 04/02/12 alle 21:45 via WEB
Ci sono colori che una volta scoperti diventano abito all'anima e vestono le primavere che arrivano, vanno e vengono, ritornano, partono. Lasciarsi trascinare da quei colori ed abbracciarli come il dono di sè, per sè e farne bocca (becco nella poesia) d'arricchimento. Si, a volte si vorrebbero più intensi mentre sembrano partire e sbiadire e si cercano nel fondo buio del pozzo dell'anima.Grazie Alfa, sei sempre un abbraccio caldo e delicato...rosheen
 
nefertiti704
nefertiti704 il 31/01/12 alle 12:03 via WEB
Il dolore porta sempre con sé amarezza. I saggi dicono che la vita è illusione ma questo basta forse a modificarne l'intensità? Concediamoci d'essere tristi: a renderci umani è proprio il sentimento. Il più grande dolore esistenziale deriva dalla nostra condizione di testimoni: soffrire in prima persona è più facile (forse) che non vedere gli altri imprigionati nella feroce morsa della vita. Affrontare i nostri problemi è difficile ma sappiamo di poter disporre di varie scelte-sino a quella estrema: strapparsi dal cuore, dalla pelle, dall'anima, quell'amore malato. La pioggia sparge i petali del susimo; il pianto del merlo bagna la terra. Possiamo solo cercare riparo e attendere la schiarita e le iene smetteranno presto di ridere quando il sangue fluirà di nuovo nella tua mente e i pensieri simili ad antichi ruscelli riprenderanno il loro fluido corso. La tua scrittura lascia sempre dentro di me una malìa che m'incatena ad ogni tuo bellissimo verso. Ammirata, ti abbraccio sul cuore, Mapì
 
 
ro.sheen
ro.sheen il 04/02/12 alle 21:55 via WEB
Grazie Mapì sei sempre un caldo abbraccio...è un dolore dove rimanere :) è una speranza di spina nella pelle, che non se ne vada il tramonto dalla bocca del cuore, che rimanga a gocciolare dentro il ruscello della vita e possa trovare il suo ritmo tra amarezza, malinconia, gioia del vissuto. Ti abbraccio, rosheen
 
nelsilenziodellasera
nelsilenziodellasera il 31/01/12 alle 13:14 via WEB
"muoio senza volgia di rinascere...carezzami lontano amore sotto la luce del sole..." lasciarsi morire ma chiedere ancora una volta una carezza che doni calore... bellissima...
 
 
ro.sheen
ro.sheen il 04/02/12 alle 21:57 via WEB
Grazie nelsilenziodellasera, sì, per possa essere per sempre, morire nel vissuto e cercarne la calda carezza quando si fa buio e sembra spegnersi...Un abbraccio al cuore, rosheen
 
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 31/01/12 alle 13:52 via WEB
Oggi, forse riesco a commentare... direttamente da qui: "e nel nulla e il suo contrario giacere inerme a respirarti macinarmi, rotolarmi e calpestarmi strapparmi le ciglia e attendere nell’angolo… ...ma ha smesso di cantare il becco del merlo il ghiacciolo del canto pende ondulando su una spenta canzone srotola note il ruscello che porta lontano...// ------ E' una lirica molto forte per cui ogni verso necessiterebe di un appropriato e degno commento! Congratulazioni Rosheen; leggo questa lirica e la vedo tra una delle tue Opere poetiche, come opera di forte effetto incisivo! Ed è ovvio! Sei Poetessa! Caramente, Sandro.
 
 
ro.sheen
ro.sheen il 04/02/12 alle 22:00 via WEB
Caro Sandro, mi regali il sorriso e ti ringrazio di cuore :) meglio correre i versi e arrivare alla fine e vestirsi delle sensazioni finali...altrimenti non riuscirei a trovare nessi e sensi! Ahahahhaah!!! Un abbraccio al cuore, grazie Sandro...rosheen
 
woodenship
woodenship il 31/01/12 alle 21:01 via WEB
Per parlarne,bisognerebbe impregnarsi di quell'impasto fatto di fango e terra,con del muschio che s'abbarbica al sasso.E da lì ascoltare l'articolar del merlo che ricerca la sua merla,Ed essa che s'è fatta spina di rosa e acqua nascosta:da lì recita,buia di speranza,una poesia gorgogliante di rinuncia,fresca e dolente di passato che non passa,per quanto possa scorrere e,l'amore,fattosi nuvole specchiarcisi,pur nelle vene profonde della terra in cui s'è esiliata...La sofferenza ed i patimenti stanno al sole,sono i lamenti del poeta e lo zirlare del merlo che ce lo portano,perchè il corpo e l'anima della poetessa invece abitano una dimensione confusa con una naturalità fatta di commistioni dolorose di foglie e fango,di nuvole e pozzi oscuri e riflessivi.............. Sempre più incantato,in quel pozzo getto la voce per un'eco morbida e suadente:un sussurro d'ammirazione e rapimento sincero..................... .............Un fiore di fuoco,,,,,,,, ..............W...................
 
 
ro.sheen
ro.sheen il 04/02/12 alle 22:06 via WEB
Non passa...grazie Woodenship perchè è così, non passa ciò che ha colorato l'anima, l'amore che l'ha penetrata e vestita di nuovo. Il richiamo è il canto che gocciola vissuto per un vissuto ancora ma che sà ritrovare nel pozzo fondo un tramonto di bocca del cuore. Tra il dolore e la gioia dell'essere ora per un allora. Un abbraccio al cuore, rosheen
 
Lady_Anima
Lady_Anima il 02/02/12 alle 20:58 via WEB
l'amore a volte si rivela lontano, magari anche baro, allora si pensa a "morire senza aver voglia di rinascere" ... appartarsi in quel buio angolare che abbraccia le ombre del cuore .. eppure quel becco di merla al tramonto sa di riposo più che di "stanchezza" ... come la lacrima necessaria a scendere perchè tutto si svuoti per riempirsi di nuovo ... ogni emozione anche la più raggelante di abbandono invece lascia un deposito dentro che suona il respiro d'attesa a una nuova ora, un nuovo momento... stare fermi non è passività, è guardare assorbendo fotogrammi d'invisibili e prossimi risvolti... un abbraccio
 
 
ro.sheen
ro.sheen il 04/02/12 alle 22:09 via WEB
Grazie Anima, sai sempre indossare l'abito delle mie parole e ne fai forma con la tua delicata parola. Stare fermi a sentirsi scorrere è darsi la possibilità di predisporsi al nuovo non cancellando nulla di quello che ci fa essere nell'ora.Grazi di cuore. Un abbraccio , rosheen
 
hugopoet
hugopoet il 08/02/12 alle 20:01 via WEB
"carezzami di te lontano amore una volta sola sotto la luce del sole tira le carte del cuore...". L'amore è bellissimo sulla terra, e nella limpidità dei silenzi parla ciò che non trova risposta e a cui si risponde. Dolcissima, come sempre. un abbraccio.. HUGO
 
menegi53
menegi53 il 28/03/12 alle 17:18 via WEB
Non credevo ci fosse chi scrive post così intensi e belli e devo ringraziare Laura (la scrivana) per avermi introdotto in uno di questi. Non so che altro aggiungere tranne che devo leggerli con calma e un poco per volta per coglierne il sentimento e la dolcezza! Complimenti! Ti abbraccio, Giovanni
 
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