Sulla scrittura Dimenticavo di aggiungere quanto scritto, a proposito della scrittura, da Sándor Márai nelle sue annotazioni quotidiane. Scrittura: esibizionismo all'ottanta per cento. Il resto è come se venisse dettato da qualcuno. (Da: Márai, Pensieri sulla fine, Sándor Márai, "La Repubblica", 27 maggio 2009, R2 Cultura, p.45)
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Un insegnamento dal guizzo ironico! Er Pappagallo, tutto soddisfatto magna un biscotto silenziosamente. - Perché nun parli mai?- je chiede un Gatto- Com'è che nun t'insegneno a di' gnente? S'io fossi quer che sei quarche parola me l'imparerei.- Er pappagallo cór ciuffetto dritto spalanca l'ale e se le sgrulla ar sole; poi dice ar Gatto:- Più che le parole, ho imparato a sta' zitto. E' inutile che insisti. Addio, Miciotto!- E se rimette a rosicà er biscotto. ( Da: I sonetti, Trilussa, 1922) |
La giornata sul curricolo verticale Un ringraziamento ai numerosi e straordinari partecipanti, provenienti da tutta Italia. Un ringraziamento a Scuola Città Pestalozzi che ha ospitato l'Associazione organizzatrice di quest'iniziativa (Cidi). Un ringraziamento a tutti coloro che operano così attivamente nella scuola, rendendola di qualità. La giornata, fitta di presentazioni di esperienze e di stimoli sul piano pedagogico-culturale, è stata la testimonianza di quanta buona scuola esista in Italia. Una scuola purtroppo spesso ignorata dalle stesse Istituzioni, se non lasciata ai margini, perché silenziosa e discreta, pur impegnata a realizzare una scuola a misura dell'allievo attraverso la quotidianità e non tanto mediante progetti e progettini che si sovrappongono al fare quotidiano. Anzi il più delle volte i docenti impegnati su questo versante incontrano ostacoli nei collegi e talvolta negli stessi dirigenti, interessati ad altro. Tuttavia a questi docenti un grande riconoscimento è dato dagli alunni e dalle famiglie, che si sentono fortunati per averli incontrati. L’iniziativa intendeva creare contatti, confronti e scambi di esperienze fra operatori della scuola (soprattutto docenti) di tutte le regioni di Italia e in quasi tutte le aree disciplinari e ordini di scuola; ma intendeva anche incrementare quel grande riconoscimento! L'operazione è pienamente riuscita!
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La giornata dello scrittore
[..] Sono uno scrittore pre-moderno che non utilizza macchine, ma penna, inchiostro e carta da tenere con sé per averle sempre a portata di mano in aereo, in spiaggia e in hôtel. Ha bisogno di altro la parola? Quel che è certo è che adesso è mattina, fra le sette e mezzo e mezzogiorno, le ore della parola scritta. Quel che è certo è che nella scrittura e nella vita viviamo in un costante scambio di parole. Sappiamo che il mondo ci dà parole e che scrivendo le restituiamo al mondo. Ma la parola scritta non è più la stessa parola data dal mondo: è stata trasformata in linguaggio, che è di tutti, per dire qualcosa che prima non era di nessuno [...] C'è chi scrive per essere amato: Dickens, García Márquez. C'è chi scrive per essere odiato: Céline, Houellebecq. C'è chi scrive per essere gustato: Saramago, Nélida Piňon, artefici della lingua più gostosa, la lusitana. C'è chi scrive per in-vertire: Balzac, Galdós, Dos Passos. C'è chi scrive per sov-vertire: D. H. Lawrence, Juan Goytisolo, Jean Genet. C'è chi scrive per di-vertire: Sterne, Saki, Diderot. C'è chi scrive per con-vertire: Mauriac, Bernanos, Graham Greene. C'è chi scrive per av-vertire: Swift, Voltaire, Orwell. Temuto, amato, odiato, lo scrittore nasconde il segreto desiderio di essere, al tempo stesso, un disturbo per il mondo che è, e un creatore del mondo che può essere. Il fine ultimo è, in ogni caso, il lettore e lo scopo dell'autore è avere un effetto sulla vita affettiva del lettore, tendere fra sé e il lettore un ponte per l'intimità anche a costo dell'intimidazione, rinnovare nella lettura lo spirito del lettore e l'esistenza del libro. Perché sappiamo bene che il lettore, protagonista del post-meridiano, conosce il futuro. Lo scrittore, no. Inoltre, perché lo scrittore consegni un libro al lettore, deve scrivere una letteratura che crei lettori, non una letteratura che conti lettori. (Da: La giornata dello scrittore. Quando i sogni entrano nel libro, Carlos Fuentes, in "La Repubblica", R2 Cultura, 22-5-2009, p. 51) . Ma noi perché scriviamo?
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Come abbiamo imparato a scrivere? Rivisitare il cammino personale di scrittura sarebbe interessante per capire meglio come abbiamo imparato a scrivere e cosa significhi. Se proviamo a ripercorrere il nostro passato scrittorio potremmo rivederci bambini alle prese con le parole mentre cerchiamo di dar forma a pensieri che volano via veloci (i pensierini di un tempo); poi ci rivedremmo un po’ cresciuti intenti a scrivere temi su temi, talvolta sgomenti di fronte a frasi che non tornano, a idee che non ci sono o che si ripetono, non sapendo spesso da dove iniziare. Timore della pagina bianca? Forse. Ma in quest'excursus potremmo anche riscoprire momenti deliziosi di scrittura personale, privata; momenti in cui, trascinati dal desiderio od urgenza di scrivere, ci siamo imbattuti nella magia delle parole, desiderando di metterle per iscritto in più modi. Parole vicine e lontane! Scriviamo per tanti motivi, lo sappiamo bene: per porci in relazione con l'altro, per liberarci di problemi, per sfogarci, per conoscerci, per ragionare, per immaginare, per rappresentare.... "Si scrive come si tende una mano. se qualcuno non l'afferra, quella mano, ci rimaniamo male". Tante possono essere le spinte a scrivere e varie sono le forme di scrittura e le sue pratiche. La scuola non dovrebbe dimenticare tutto ciò: ogni ragazzo ha il suo percorso di scrittura, legato a storie e sensibilità differenti; ognuno di loro necessita di essere accompagnato in questo processo di scrittura e di conquista dello scrivere, partendo dal bisogno e dal piacere di scrivere. Non si impara a scrivere soltanto con il tema! |
4° SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE CIDI Firenze, 17 maggio 2009 Scuola Città Pestalozzi, via delle Casine 1 Presiede Carlo Fiorentini Intervento di apertura Sofia Toselli Ore 10.00 - 13.00; 14.00 - 17.00 10 Gruppi di lavoro Educazione linguistica Coordina Maurizio Muraglia Che fortuna. Tutti salvi: progetto di educazione linguistica (inf.) Teresa Ragucci (Firenze) Interrogare l’informazione (elem.) Caterina Genovese (Potenza) La televisione ti guarda… (elem.) Assunta Romano (Potenza) Lingua madre e lingue straniere: un incontro possibile? (elem.) Maria Piscitelli (Firenze) Dialoghi in famiglia - Family dialogues: un’esperienza di integrazione tra L1 e L2 in classse seconda (elem.) Letizia Carpini - Anna Fattori - Chiara Morozzi (Barberino M.llo) Strutturare il proprio vissuto attraverso codici diversi: esperienze di bilinguismo (elem.) Cristina Granucci - Claudia Morganti - Giulia Pipolo (Lucca) Eroi a confronto: tra realtà e leggenda (elem.) Gianna Campigli (Vinci) Il caso della principessa perduta: l’inventascrittura (media) Assunta Morrone (Cosenza) C’era una volta … il futuro e tanti testi. Narriamo e rappresentiamo (media) Simona Sacchini (Valdera) La voce dei messaggi. Analisi linguistica del parlare scrivendo e dell'ascoltare leggendo (sec.sup.) Rosy Gambatesa (Bari) Educazione matematica Coordina Margherita D’Onofrio Imparare a ragionare: i giochi di strategia e di calcolo (inf.) Paola Conti - Stefania Valentini (San Gimignano) Un percorso didattico sull’area (elem.) Monica Falleri - Sandra Taccetti (Firenze) Geometria con i tagli e le piegature (elem.) Cristina Fattori (Piana Pistoiese) Il contesto economico in matematica: matefiabe e fantaborsa (me dia) Stefania Cotoneschi - Annalisa Sodi (Scuola Città Pestalozzi) Difficoltà in matematica (media) Luca Fioretti – (sec.sup.) Marilina Valla (Roma) Problemi di costruibilità (sec.sup.) Maurizio Berni (Pisa) Le coniche tra modelli e macchine (sec.sup.) Barbara Bellaccini - Ivan Casaglia (Firenze) Argomentare e congetturare in registri semiotici diversi (sec.sup.) Luigi Menna ( Palermo) Riflessioni su statistica e probabilità nella scuola primaria (univ.) Antonio Moro (Firenze) Lavorare con i problemi ai diversi livelli scolari (univ.) Brunetto Piochi (Firenze) Visita II Parte nel sito del Cidi nazionale www.cidi.it I gruppi di educazione linguistica, matematica, scientifica, storica, tecnologica, artistica, di filosofia e della valutazione verranno condotti come scambio di esperienze significative sul curricolo verticale dai 3 ai 19 anni. A ciascuna esperienza verrà dedicata mezz’ora, di cui 15-20 minuti per la presentazione e 10 per la discussione. I gruppi di economia e latino avranno uno svolgimento diverso e tra loro differenziato. Per partecipare al Seminario inviare una e-mail (mail@cidi.it) o un fax (06 5809374) indicando nome, cognome, città, recapito e-mail e telefonico. Ai sensi del D.lgs n. 196/2003 il Cidi garantisce la riservatezza dei dati personali. A richiesta verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: tel. 06 5809374, 055 2346488 ( vedi programma II parte nel sito del Cidi nazionale www.cidi.it)
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Lucia Mondella, venendo dalla filanda, incontrò il lupo mannaro: che, levatosi il cappello, e sdrusciatene le gran piume per terra, andava sussurrandole certe parolette ad orecchio, delle più zuccherose che aveva. Lucia scappò: e raccontò ad Agnese ogni cosa.
Questa favola ne induce a sospirare: «C’est dommage!»
E. Gadda, Il primo libro delle favole Milano, Mondadori, 1995
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