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BERLUSCONI, LA RAI E LE VELINE

Post n°437 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da albert.z
 

Leggo sul vostro giornale l'attenzione con cui cercate una classe politica che abbia a cuore il Paese e i cittadini. Ma come facciamo se la classe politica è quella che vediamo tutti? Mi riferisco in particolare al Cavaliere Silvio Berlusconi. E' stato lui a incarnare la novità, la svolta e il sogno degli italiani dopo la fine della Prima Repubblica e gli va dato merito di aver fondato un nuovo sistema tv e un nuovo partito. Però Silvio come gli altri è innamorato del potere inteso assolutisticamente, della identificazione autoritaria e cioè 'lo Stato sono io', del denaro. Quindi involontariamente o volontariamente il rivoluzionario ha coinciso col conservatore.

Il guaio di Berlusconi sono le giarrettiere. Come dice ora la Procura di Napoli che gli contesta che si sia dato da fare per una "saccata" di pupattole. E come dimostrano le intercettazioni pubblicate da L'Espresso-Repubblica. Ma che ce ne viene a noi, al Paese?

Ora saranno pure belle le ragazze e chissà anche compiacenti, ma mia figlia è bassina, grassottella e con un visetto normale. Per un papà è un 'core di ragazza', laureata in fisica con 110 e lode, ma a Berlusconi non piacerebbe mai. A lui piace la Carfagna, ha portato in politica un sistema di silicone, un'immagine della famiglia sdoppiata tra valori e arroganze, tra enunciazioni e degrado morale, le sue televisioni sono lo specchio del Paese. Uomini e donne in vendita sentimentale. E la Rai, quella Rai che lui controllava, gli è andata dietro. Emarginando Biagi, emarginando il giornalismo d'inchiesta, gli Zavoli, le nuove Kessler, le nuove Carrà, i capaci. Ha resistito Baudo. L'unica cosa che possiamo dire di bene è che l'era Berlusconi ci aveva risparmiato dall'abboffata di sinistronzi altrettanto dannosamente inutili.

La cosa più grave imputabile a Berlusconi è la corruzione dei Vespa. Vespa di ieri era, ai tempi della Dc benchè omologato al partito, il garante dell'informazione 'terza'. Mai col potere. Oggi Vespa fa il primo programma d'informazione, quello che condiziona su tutto ciò che accade l'opinione pubblica, e anzichè sfoderare la sua indipendenza dai politici, presenta libri a gogò col Cavaliere. Libri mica di politica feroce per dire: cavolo, così si rifà l'Italia. Libri d'amore, libri su tutto...Io stimavo Vespa, per me era il modello del servizio pubblico. Ecco, così si dà una scossa all'Italia e la si sfracella. Condannerei Vespa a insegnare in tutte le università il "suo" giornalismo e gli farei scrivere un'enciclopedia dal titolo: fare giornalismo, col potere mai!

La Procura e i magistrati assolveranno Saccà e Berlusconi, ma il Paese? Il Paese è stanco dei Previti che fanno le telefonate arroganti per raccomandare i figli. In Italia lavorano i figli dei supermanager, poi dei politici, poi degli attori, poi dei cantanti, poi vip, poi quelli del grande fratello e dell'Isola dei famosi...E tutti gli altri? L'Italia è una Repubblica fondata sui cittadini...ridatecela!
Alfio Cattabiani

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Commenti al Post:
albert.z
albert.z il 21/12/07 alle 23:38 via WEB
Berlusconi dice che le attrici e ballerine di destra che lavorano in RAI, si sono prostituite per poterlo fare, memtre quelle di sinistra no. Credo che qualcuna di destra sia un poò incazzata.
(Rispondi)
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