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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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BASTA POLITICHE PER LE LOBBY

Post n°473 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da albert.z
 

Non amo Prodi, D’Alema, Veltroni, Dini e vari politici del centrosinistra, per evidenti errori politico-economici.
Questi signori hanno governato cercando accordi sottobanco con Berlusconi al tempo dei referendum sulle tv, gli hanno concesso l’entrata in Parlamento pur essendo in vigore una legge, in difesa della democrazia, che impediva alle grosse potenze economiche di entrare in Parlamento. Hanno permesso che la campana degli imprenditori avesse il sopravvento su quella della gente comune, del lavoratore e del consumatore.
Questi politici, per avere i finanziamenti ai loro partiti, da parte degli industriali, hanno sempre concesso aiuti economici a pioggia, facendo credere che l’economia ne avrebbe beneficiato. In realtà questi soldi raramente hanno dato frutti in tal senso, ma sono serviti per arricchire i singoli industriali.

Questo perverso scambio di favori tra politici ed industriali è un danno alla democrazia, perché non viene messo nel programma che gli elettori del centrosinistra votano e poi si trovano a dover sostenere un governo che, invece di aiutare i deboli, corre in soccorso dei ricchi. Inoltre questi continui regali agli imprenditori, che sono sempre avvenuti, rendono l’industriale poco propenso ad investire nella ricerca per poter competere e sopravvivere perché sa che avrà gli aiuti per mantenere in piedi la fabbrica, dato che altrimenti gli operai si troverebbero in mezzo alla strada. Fortunatamente, negli ultimi anni, gli aiuti agli imprenditori sono stati indirizzati alla riduzione delle tasse ( riduzione del cuneo fiscale, riduzione IRES e riduzione IRAP ) e non dati a pioggia.

Però il volpone Montezemolo non è ancora contento. Appena ha sentito di riduzione di tasse sui salari si è fatto avanti con altre richieste, sempre per gli industriali.
Se si vuole sviluppare l’economia bisogna fare in modo che i potenziali compratori siano in grado di spendere. In Italia circa l’80% degli italiani si è impoverito, mentre il 20% si è fortemente arricchito. Finora non è stato fatto niente per invertire la tendenza. Le banche, le assicurazioni, i produttori, i venditori, i vari liberi professionisti continuano a dettare legge, mentre i cittadini consumatori continuano a subire. Le liberalizzazioni fatte, sono mal tollerate dalle banche e spesso non prevedono punizioni certe, se le stesse non le rispettano. Vari venditori continuano ad imporre la garanzia di un anno, mentre la legge ne prevede due ed hanno troppa libertà sui prezzi. E’ una lotta continua per avere il rispetto delle condizioni di legge. I partiti, per non dipendere dai finanziamenti delle lobby, devono approvare una legge che proibisca i finanziamenti dei privati ( escluso la tessera) o dei gruppi industriali, in modo che non ci siano figli e figliastri.

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SU LA VOCE: IL COMMENTO

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Commenti al Post:
Aldus_r
Aldus_r il 20/01/08 alle 15:14 via WEB
Caro Alberto, ti ringrazio per la puntuale e circostanziata risposta (al mio post) che non posso fare altro che condividere. A mio modesto avviso, il modo migliore per risolvere il problema del conflitto di interessi di Berlusconi (nel presente) e di chiunque altro (nel presente e in futuro), potrebbe essere il seguente, a condizione, però, che ci sia la volontà politica di tutti (D’Alema compreso), di risolverlo. Purtroppo (come anche tu sai), la legge del '57 che stabilisce l'ineleggibilità assoluta, e non la semplice incompatibilità con incarichi di governo, è stata aggirata: è inelegibile Fedele Confalonieri, in quanto è lui il titolare delle frequenze. Allora. Bisognerebbe, innanzitutto, fare una rigida e severa legge antitrust. Inoltre, se il legittimo proprietario delle frequenze è lo Stato, la stessa legge dovrebbe prevedere la riappropriazione di tutte le frequenze da parte dello stesso Stato e la loro redistribuzione equilibrata a tutti i soggetti che ne hanno diritto e titolo, in un mercato finalmente pluralista, per tutti i soggetti in atto presenti, e aperto ai nuovi. Si consentirebbe finalmente a Europa 7 di disporre delle frequenze necessarie per trasmettere su scala nazionale, come avrebbe diritto a fare dal 1999, quando vinse la concessione con una regolare gara ma trovò l'etere occupata da ch (Rete 4)i, dal '94, avrebbe dovuto spedire una rete su satellite e non l'ha mai fatto grazie alla legge-inciucio Maccanico (1998) e alla Gasparri (2004),in barba a due sentenze della Corte Costituzionale. Non so se questo modo civile di operare sia possibile nel nostro Paese, patria del clientelismo, dei “Comitati d’Affari”, degli inciuci e del falso e malinteso“vogliamoci bene”. Berlusconi sicuramente griderebbe all’esporoprio comunista; griderebbe alla fine della democrazia in Italia e della lbertà (arrogante, dico o) d’impresa. Negli altri paesi abtuati al liberismo, nel rispetto delle leggi dello Stato, i grandi imprenditori non si ribellano e non gridano imprecando contro lo Stato, per niente. Negli Stati Uniti d’America, Bill Gates (per esempio) è costretto continuamente dall'antitrust americana a cedere rami d'azienda ogni volta che eccede i tetti previsti dalla legge, non s'è mai sognato di gridare all’esproprio comunista: vende parte dell’azienda, accetta civilmente e con dignità. E' la legge dello Stato che bisogna rispettare. Un buona domenica. Ciao, Aldo
(Rispondi)
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