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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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RICICLAGGIO DI STATO

Post n°549 pubblicato il 07 Marzo 2008 da albert.z
 

Riporto un brano tratto da "Mani Sporche", libro pubblicato da Chiarelettere e scritto da Barbacetto, Gomez e Travaglio, dal titolo "Riciclaggio di Stato" (pag. 58).

'Il 25 settembre 2001 il governo Berlusconi vara il decreto del ministro dell'Economia Giulio Tremonti numero 350 sul rientro dei capitali detenuti all'estero: quelli illegalmente esportati, ma spesso anche illegalmente accumulati. Dietro la definizione di "scudo fiscale" si cela una realtà preoccupante. Chiunque vorrà rimpatriare i capitali parcheggiati oltre frontiera potrà farlo, depositandoli presso una banca italiana, che funge anche da "mediatore": cioè trattiene, per conto dello Stato, una modica cassa del 2,5 per cento e rilascia al cliente una "dichiarazione riservata" di ricevuta. Ma la novità più ghiotta è l'assoluto anonimato garantito a chi compie l'operazione: un regalo che non ha precedenti nella storia delle decine di provvedimenti di condono e amnistia che costellano la storia d'Italia del dopoguerra. Questo "monumento all'evasore ignoto", come lo definisce il senatore Zancan, preoccupa non poco la magistratura, che vede spalancarsi praterie incontrastate per il lavaggio - ormai legalizzato - del denaro sporco. Il procuratore aggiunto di Torino, Bruno Tinti, parla esplicitamente di "riciclaggio di Stato" e di "ricettazione istituzionalizzata":

 
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Commenti al Post:
witogs
witogs il 07/03/08 alle 16:06 via WEB
Meglio continuare a tenerli all'estero; sono più sicuri! La tassazione di qualunque paese non può pretendere provvigioni da aziente già tassate nel paese di residenza. Esiste anche la dogana. Una tassazione più conveniente, nel nostro paese, creerebbe una situazione opposta. Io non sono una cima, ma almeno due + due ...
(Rispondi)
albert.z
albert.z il 07/03/08 alle 18:25 via WEB
Occorre uniformare la tassazione a quella media europea. Meglio sarebbe, per l'Italia, che la tassazione sugli interessi e i guadagni in borsa fosse del 20% e non 27%, come negli altri paesi europei.
(Rispondi)
 
witog
witog il 10/03/08 alle 18:35 via WEB
I riferimenti servono ad acquisire un equilibrio, ma io ragiono da capo famiglia e quando i conti non tornano riduco gli sperperi, controllo il tenore e le vere esigenze. Il mio vicino può aver problemi diversi, mentalità diversa, obiettivi differenti. Cadiamo sempre in questo errore, giacché non abbiamo la capacità e la certezza di stabilire come e che fare. La stampa c'influenza, l'opinione altrui pure e ne consegue che nessuno si assume serie responsabilità. Piuttosto che continuare a tifare e discriminare, bisognerebbe individuare persone serie, incontaminate dalla politica, ma penso che sia un compito arduo, conversazione da salotto che ognuno approva e girato l'angolo, opta per ciò che la realtà offre. In molti sono per l'astensione al voto; si potrebbe aggregarli per creare un nuovo movimento di pensiero. Io prendo solo nota e lascio traccia, ma qualcosa potrebbe scaturirne.
(Rispondi)
albert.z
albert.z il 12/03/08 alle 13:12 via WEB
L'astensione è un favore a Berlusconi. Se non voto convinto, voto com unque per il meno peggio. Per ora mi sembra che l'UNIONE DEMOCRATICA per i CONSUMATORI proponga qualcosa di utile ai cittadini comuni: taglio delle spese della politica, controllo dei prezzi, liberalizzazioni.
(Rispondi)
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