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« Il modello nordico del c...Berlusconi promette cure... »

Prodi:"Abbiamo sbagliato tutto"

Post n°948 pubblicato il 03 Settembre 2009 da albert.z
 

di Piero Sansonetti  da L'ALTRO on line

http://altronline.it/node/689

Diciotto mesi dopo la sua caduta in Senato, e cioè 18 mesi dopo la fine del centrosinistra (dell'Unione, dell'Ulivo e tutto il resto) Romano Prodi ha scritto un articolo, molto importante, per il Messaggero e ha demolito le basi politiche del suo governo e del centrosinistra. Anzi ha fatto di più: ha demolito l'intera esperienza di centrosinistra sul piano europeo e forse mondiale. E ha affermato, con grande nettezza, che è necessario, ai riformisti, cambiare del tutto strada, azzerare l'idea dei compromessi con le politiche moderate, sfidare lo stesso elettorato e prepararsi a progettare una società nuova che modifichi sostanzialmente il capitalismo e la vecchia idea di società di mercato.

L'articolo di Pordi è uscito il giorno di Ferragosto ed è passato abbastanza inosservato, ma è una vera e propia bomba, sul piano politico. Se qualcuno leggesse quell'articolo senza conoscerne l'autore, e poi gli fosse chiesto a bruciapelo: "chi l'ha scritto? , risponderebbe a colpo sicuro: Bertinotti. Non penserebbe mai che invece l'autore di una critica così feroce sia proprio il leader che guidò quella esperienza, sia nella sua prima fase, dal 1996 al 1998, sia nel tratto finale, dopo le elezioni del 2006 fino alla sconfitta definitiva del febbraio 2008.
L'articolo sul Messaggero è molto significativo proprio perché è di Prodi, ed è molto interessante perché mette in discussione tutto, ma proprio tutto quello che il cosiddetto riformismo ha fatto in questi 13 anni. Mette in discussione persino la parola, la parola riformismo, contestando l'ipotesi che il riformismo abbia tentato di compiere delle riforme. No, dice Prodi, da quando è nato, e cioè subito dopo la caduta del governo Thatcher in Gran Bretagna (poco dopo il ritiro di Reagan e la sconfitta di Bush padre negli Stati Uniti) il centrosinistra europeo "ha preso decisioni che non si discostavano da quelle precedenti, sul dominio assoluto dei mercati, sul peggioramento nella distribuzione dei redditi, sulle politiche europee, sul grande problema della pace e della guerra, sui diritti dei cittadini e sulle politiche fiscali...". A pagina 4 pubblichiamo integralmente l'articolo di Prodi. Comunque la sostanza è questa. E forse la parte più interessante dell'articolo è la parte finale, nella quale Prodi incita le forze politiche che si richiamano al centrosinistra o al riformismo a gettare via tutta l'eredità del passato e a ricominciare da capo a progettare una società diversa da quella attuale. Anche a costo di di dover rinunciare a una parte del proprio elettorato e di dover cercare nuovi pezzi di elettorati in settori nuovi della società.

Cosa dice, in sostanza, Prodi? Quello che da un po' di tempo cercano di dire gli esponenti più "illuminati" (per usare la vecchia terminologia politica) della sinistra. Azzeriamo e proviamo a ricostruire una nuova sinistra, non più divisa tra moderati e radicali e non più costretta a schiacciarsi sul centro o addirittura sulla destra. E neppure - viceversa - a invocare ogni piè sospinto la sua purezza rivoluzionaria. Facciamo saltare le vecchie barriere politiche, azzeriamo i vecchi campi degli schieramenti e delle vecchie correnti, e vediamo se possiamo mettere insieme un progetto di riforma della società che non dia per scontati i pilastri sui quali oggi si regge il capitalismo. Cioè la dittatura del mercato e il valore-competitività.

Naturalmente si può rispondere a Prodi anche con stizza. Non è stato forse lui a guidare l'esperienza, che oggi tratta persino con qualche derisione, del cosiddetto "Ulivo mondiale"? E dunque non pensa di avere qualche responsabilità nel suo fallimento, e di dover dire che aveva torto quando respingeva con sdegno le osservazioni che gli venivano da sinistra, sulla riforma del welfare, ad esempio, o sulla guerra, o sulla mancanza di strategia e di progetto del suo governo?

Però, diciamoci la verità, è abbastanza difficile trovare tra i dirigenti dei vari partiti di sinistra e di centrosinistra qualcuno che sia senza colpe, privo di responsabilità per la sconfitta. E allora, magari, possiamo anche dirci: chissenefrega, oggi, della ricerca dei colpevoli o dei "più colpevoli". E' l'ora forse, di interrompere il processo ai responsabili e le accuse reciproche. E persino è l'ora di sospendere la tiritera sulla necessità di una nuova generazione dirigente, e sull'accantonamento dei vecchi eccetera eccetera. Se c'è una nuova generazione dirigente, benissimo, facciamogli spazio. Ma non stiamo a trasformare il rinnovamento politico in un controllo delle carte d'identità e della nate di nascita, piuttosto prendiamo per buona l'analisi di Prodi e vediamo se ci sono le forze sufficienti per rifondare un centrosinistra che rinunci alle attrazioni fatali verso Berlusconi ( il moderatismo veltroniano ) e si proponga non come pura e semplice forza di governo, ma come forza di governo del cambiamento, e cioè di un progetto politico che porti ad un ridimensionamento del mercato, a una fortissima riduzione delle differenze sociali, e ad un netto innalzamento delle libertà.

 
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lafatadelmare
lafatadelmare il 03/09/09 alle 10:33 via WEB
E' questo che vorrei, questo sogno, questo MODO NUOVO di affrontare la politica ma con le mani saldamente aggrappati ai principi e ai valori democratici... tutti diversi sotto Leggi uguali per tutti...vorrei vedere il popolo sorridere di benessere e non ridere delle cose che fanno quelli che stanno al potere...Finalmente Prodi si è accorto di aver sbagliato, ma è in buona compagnia, hanno sbagliato tutti da Berlinguer in poi!!!!....ciao Albert...
(Rispondi)
albert.z
albert.z il 03/09/09 alle 12:50 via WEB
CARA AMICA CONDIVIDO IN PIENO. Occorre un modello di società in cui il ladro e l'evasore non vanno in Parlamento a farsi le leggi. Occorre una società con differenze di classe minime, con diritti uguali per tutti, protezione sociale, nessun privilegio o spreco di risorse pubbliche, on una GIUSTIZIA che funzioni. IL contrario di adesso.Per farlo, bisogna buttare fuori i vari berlusconi e i vari veltroni. Occorre gente che non si venda ai poteri forti perché finanziano il partito. Occorre GENTE NUOVA, che abbia ben chiaro il modello nordico di società.
(Rispondi)
albert.z
albert.z il 03/09/09 alle 12:54 via WEB
Occorrono dei VERI SOCIALDEMOCRATICI, onesti che abbiano coscienza che sono dei dipendenti dei cittadini e non la classe dominante, come pensano di se stessi e agiscono i politici attuali. Purtroppo anche quì c'è una legge elettorale che rende i segretari dei partiti dei veri principi, con poteri assoluti.
(Rispondi)
 
lafatadelmare
lafatadelmare il 03/09/09 alle 19:26 via WEB
Per somma ironia in un paese di ladri abbiamo una legge elettorale che ruba i voti, cosa poteva capitarci di peggio?....uh mamma mia, non voglio pensarci!!!!!!!
(Rispondi)
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