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Anemone ha iniziato a parlare. Berlusconi traballa

Post n°1288 pubblicato il 14 Maggio 2010 da albert.z
 

DA INFERNO CAPITALISTA:

Berlusconi non grida al complotto contro i magistrati. L'abituale sfuriata non ingrana, il disco s'è fermato. Pare invece che il premier voglia cacciare eventuali ministri e sottosegretari coinvolti nell'inchiesta che prende l'allegro nome di Appaltopoli. Da anni, da quel che risulta, l'impresa di Anemone ha fatto lavori edilizi favorendo anche ministri e sottosegretari, in una lunga lista di importanti personaggi della seconda repubblica, l'era della moralità guidata da Berlusconi, affiancato dalla Lega, il partito simbolo della lotta contro Roma Ladrona. Intanto spuntano nuove notizie di particolare interesse. L'imprenditore Diego Anemone inizia a collaborare con gli inquirenti. E nel frattempo spunta quella che sembra essere una seconda lista di personaggi pubblici a cui le imprese di Anemone avrebbero effettuato lavori di ristrutturazione, ancora da stabilire a quale titolo.


A pubblicare la notizia della seconda lista è La Stampa, che tra l'altro può essere accessibile anche sull'Ipad, quindi con grande confort dei lettori del quotidiano torinese, a partire da Marchionne, che forse di anemoni non ha bisogno: gli esuberi sono un'altra cosa i due sindacati governativi si sono rivelati molto utili alla pace sociale nell'era della disoccupazione silenziosa. Secondo il quotidiano torinese, come riferisce Apcom e come si può constatare personalmente, la lista dell'Anemone avvelenato potrebbe comprendere anche nomi di ministri e sottosegretari. "Il sospetto degli investigatori - scrive La Stampa - è che da qualche parte ci sia una seconda lista di Anemone, ancora più riservata" rispetto alla prima "più esclusiva, dove magari ci sono ministri e sottosegretari che in questi anni si sono avvicendati sulle poltrone dei dicasteri più delicati".

E intanto l'imprenditore Anemone inizia a fare le prime ammissioni. Secondo Il Corriere della Sera, l'interrogatorio si sarebbe svolto domenica scorsa, prima che Anemone lasciasse il carcere per scadenza dei termini di custodia cautelare. E l'imprenditore, che si è finora sempre avvalso della facoltà di non rispondere, avrebbe fatto le prime ammissioni, secondo quanto scrive anche Il Messaggero.

A che cosa serve allora un altro lodo Alfano? Se trionfa la corsa sfrenata al denaro, ai favori, al lusso, ci vorrebbe un lodo San Francesco: tutti i politici facciano voto di povertà e castità. Funzionerebbe?

Non resta che selezionare la classe dirigente con ben altri metodi, tramite scuole e università, e un sistema di controlli delle spese che non lascia spazio all'imbroglio. Se i sospetti e le ipotesi d'accusa verranno confermate, e la seconda lista esiste, ci vorrà prevenzione, come per evitare le catastrofi naturali. 

Berlusconi caccerebbe via tutti i coinvolti, si dice. Per Bossi è sufficiente che restino i leghisti e Tremonti e il governo c'è. A far che cosa? Partite a tressette? Bersani non crede a elezioni anticipate, che con Veltroni appollaiato alla finestra sembrano una jattura: guerre intestine, tutti contro tutti? Resta la crisi economica che domina, la disoccupazione che fa stragi di posti di lavoro, Marcegaglia e anche Berlusconi che plaudono ai tagli degli stipendi pubblici, ma i cittadini non sembrano ribellarsi. Non sono stati molto ben informati. I giornali e le tv plaudono al "salvataggio dell'euro" (il Manifesto e qualche blog si è distinto dal coro che canta l'Alleluja), che invece è un favore colossale agli speculatori, un favore pagato con i soldi delle tasse, come pure Appaltopoli. Abbiamo pagato le nostre tasse per codeste porcherie. E arrivano nuove tasse, in sei regioni, sulla sanità che non ce la fa più. Alcuni elettori forse potrebbero riflettere. Una rivoluzione gandhiana, pacifista, senza violenza, ma in grado di dare un tocco di moralità nel Paese dei baccanali sarebbe auspicabile. Domenica l'assegnazione dello scudetto: forse appassionerà di più gli italiani. Feste in piazza mentre imperversa la corruzione. La speranza è un serio, credibile lavoro dei magistrati, che facciano chiarezza e pulizia. Facendo i processi necessari. Nulla meglio dei processi per chiarire le cose!

 
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