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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi di Marzo 2007

COSTI SINDACATI CORTE MAGISTRATI

Post n°219 pubblicato il 30 Marzo 2007 da albert.z
 

Carriere insindacabili

Sono decine di migliaia alla Cisl. Altrettanti alla Cgil. Un po' meno alla Uil. Nel complesso, si parla di ben 200 mila persone a fronte di oltre 10 milioni di iscritti: un folto esercito comunque di distaccati, delegati, quadri e dirigenti che mantengono saldi nelle proprie mani privilegi e facilitazioni che riguardano soprattutto la possibilità di contrattare direttamente condizioni preferenziali con le controparti; di sedere nei consigli di amministrazione di enti e banche e assicurazioni; di gestire le attività legali, assistenziali e fiscali tramite patronati e sportelli di servizio; di curare un patrimonio immobiliare di non poco conto. Privilegi e facilitazioni che, in particolare, partono dalla fine della carriera. E soprattutto dalla garanzia di arrivare all'età pensionabile con un buon livello economico. In tempi di incertezze previdenziali, infatti, i sindacalisti si trovano in una botte di ferro. Prima la legge Mosca del '74 e poi un provvedimento approvato dall'Ulivo nel '96 (e promosso dall'ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, uomo di area Cisl) prevedono una contribuzione che vale doppia e la possibilità di beneficiare di un ulteriore versamento da parte del sindacato. Inoltre, nello statuto dei lavoratori è previsto che ai dipendenti in aspettativa per lo svolgimento di incarichi sindacali vengano riconosciuti e versati contributi figurativi a carico dell'Inps, che sono calcolati sulla base dello stipendio che non viene più versato dall'azienda o dell'ente di provenienza. Stessa situazione viene riconosciuta ai sindacalisti che usufruiscono del regime di distacco per attività sindacale e che percepiscono lo stipendio di un'azienda privata o di un ente pubblico anche se lavorano a tempo pieno solo per il sindacato. Secondo alcuni dati, sono diverse migliaia di persone a godere di questo regime speciale di doppia contribuzione. Tra distacchi, diarie e rimborsi, un sindacalista di medio profilo porta a casa circa 2.500 euro al mese, ma per i dirigenti la retribuzione supera i 5 mila.

In piedi entra la Corte

Per i semplici componenti, 370 mila euro l'anno; oltre 444 mila per i presidenti. Questo il tetto massimo delle retribuzioni lorde di quasi tutte le Authority: telecomunicazioni, energia, antitrust e Consob. I compensi sono fissati per legge e sono identici agli stipendi di giudici e presidente della Corte costituzionale, a loro volta legati agli andamenti della retribuzione del primo presidente della Cassazione. Il calcolo dei compensi è semplice. Il primo presidente della Cassazione può arrivare a guadagnare fino a 246 mila 800 euro lordi l'anno, come (unica eccezione tra le autorità di garanzia) il Garante della privacy, il cui stipendio nel 2006 sarà in totale di 216 mila euro. I giudici della Corte costituzionale hanno diritto invece a uno stipendio superiore del 50 per cento all'appannaggio del primo presidente di Cassazione, cioè 370 mila euro. Mentre il presidente della Consulta incassa la stessa cifra (370 mila) maggiorata del 20 per cento. Totale: 444 mila euro lordi l'anno. Tutti i membri della Consulta hanno diritto all'auto blu e a una struttura di segreteria. Il presidente ha diritto anche ad utilizzare i voli di Stato. Gran parte dei membri della Consulta ne diventano prima o poi presidenti, poiché la scelta ricade ormai sempre sul giudice in carica da più tempo, magari per pochi mesi (negli ultimi sette anni sono stati dieci). I presidenti emeriti sono attualmente 16: ciascuno di loro ha diritto vita natural durante a un'auto blu con autista. Ma anche da defunti possono contare su un particolare onore: una delibera del Comune di Roma stabilisce che a tutti gli ex presidenti della Corte trapassati sia dedicata una strada nel quartiere Aurelio.

I magistrati italiani hanno stipendi in media con l'Europa. Il meccanismo più discusso, in ogni caso, è quello degli scatti automatici. In parte tutela la toga coraggiosa dagli ingranaggi più odiosi del potere e della politica, ma non sfugge a nessuno che consenta anche carriere garantite e spesso sganciate dal merito. E paradossalmente a guadagnare di più sono quelli sospettati dai colleghi di lavorare di meno, ovvero i magistrati amministrativi. Ci sono poi i doppi canali: il Csm poi può autorizzare incarichi remunerati come le docenze. E un malcostume più volte denunciato riguarda il numero crescente di magistrati che lasciano sguarniti uffici di periferia delicati per assieparsi al ministero con ricche diarie. La vera variabile poi è il prestigio. In Italia, il magistrato, specie se maneggia inchieste penali, è un vero vip; all'estero non lo conosce nessuno. Tutto qui? Alla fine, il privilegio forse più vistoso è quello delle ferie: due mesi e mezzo ogni estate. I pm che hanno in mano le inchieste più scottanti lavorano lo stesso, con pc e cellulare sempre acceso. Ma se un avvocato prova a cercare un magistrato della fallimentare a metà giugno, è facile che lo trovi intorno alla fine di settembre. La legge è uguale per tutti, i privilegi invece no.


 
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I PRINCIPI NAZIONALI CI COSTANO UN OCCHIO

Post n°218 pubblicato il 30 Marzo 2007 da albert.z
 

LA GIUNGLA DEI PRIVILEGI         DA L'ESPRESSO DEL 26.11.2006

Stipendi folli, auto blu, biglietti gratis, poltrone assicurate, bonus faraonici. Dai politici ai manager, dai religiosi ai sindacalisti, tutti i benefici-scandalo. Che gli italiani vedono crescere sempre di più. Sondaggi

Ancora di più. Le caste dei diritti acquisiti non si arrendono e continuano a fare incetta di nuovi privilegi. C'è chi si muove personalmente, con modi tra il piratesco e l'autoritario. E chi marcia compatto nei ranghi delle corporazioni, unica istituzione che sopravvive allo sfascio di partiti e pubblica moralità. Ma tutti puntano a un solo obiettivo: ritagliarsi quell'orticello di vantaggi protetti, svincolati da meriti e risultati. Un po' per interesse, spinti dalla brama di guadagni sicuri; un po' per la voglia di emergere ostentando status symbol come l'auto blu; un po' per una mai sopita vocazione da hidalgo che fa sentire superiori ai comuni mortali e all'obbligo di pagare biglietti. Certo: il vizio è atavico. Ed è sopravvissuto a ogni rivoluzione egualitaria, a ogni processo di razionalizzazione, a ogni ondata di modernità e moralità: particolarismo, egoismo e protezionismo; la sacra trinità di una passione italica immortale. Che nessuna crisi e nessuna stretta riesce a sconfiggere. Anzi, come dimostra il sondaggio Swg realizzato per conto de 'L'espresso', la maggioranza degli italiani è convinta che il fronte dei 'lei non sa chi sono io' stia costantemente crescendo. E non si illude di sconfiggerli: per la metà degli intervistati nessuno può far arretrare i sistemisti del benefit a spese altrui. Solo un terzo ritiene che il premier Romano Prodi possa scendere in campo con successo contro il dilagare dei cavalieri dell'indennità facile e ancora meno (il 14 per cento) ripone fiducia nelle capacità del suo predecessore Silvio Berlusconi: insomma, per il 49 per cento entrambi sono impotenti.

Intanto però il bestiario si arricchisce di nuove figure: di baroni del posto nepotista che assieme alle università colonizzano anche il futuro del Paese, di procacciatori di prebende federaliste che proliferano nelle regioni, di speculatori squattrinati che vivono da nababbi sulle spalle del risparmiatore. Ne studiano tante e così velocemente da spiazzare la popolazione. Perché le indennità record dei parlamentari, le lunghe vacanze di molti magistrati, i posti prioritari dei figli di boiardi sono vantaggi che tutti comprendono e tutti indignano. Mentre il top manager che con un investimento minimo sale al timone di una holding quotata a piazza Affari e si riempie le tasche di stock option riesce a sottrarsi all'ira delle masse. Come fa? Sfrutta l'ignoranza e la diffidenza per la Borsa: il sondaggio realizzato da 'L'espresso' dimostra che quattro italiani su dieci non sanno cosa siano le stock option e quindi non le vivono come un privilegio. Forse se si rendessero conto che con questo escamotage finanziario una pattuglia di capitani d'industria porta a casa milioni di euro extra, allora rivedrebbero le loro hit parade. Che oggi restano molto convenzionali. Al primo posto tra i benefici che provocano irritazione ci sono gli stipendi dei politici: detestati dall'83 per cento degli italiani, con una quota che sale fino al 94 tra gli elettori del centrodestra e scende all'80 tra quelli dell'Unione. Seguono le paghe dei manager pubblici, da sempre sospettati di inefficenza e lottizzazione, invisi al 73 per cento del campione. Infine i vantaggi diretti, la Bengodi delle auto di servizio, dei passaggi gratis in aereo e dei pranzi a ufo di cui approfittano tante categorie tra il pubblico e il privato: il 72 per cento li vorrebbe cancellare. Molte volte ci sono anche luoghi comuni, difficili da sfatare: l'ondata di baby pensionati nelle amministrazioni statali ha creato una massa di invidia e malcontento consolidati nel 58 per cento. La stessa premessa vale per le ferie lunghe che vengono attribuite a insegnanti e magistrati, il segno di una scarsa considerazione nella produttività delle due categorie. Quello che invece finisce nel conto di manager privati non sorprende più di tanto e non sembra scatenare sentimenti particolarmente negativi.

In generale, il disgusto per questa corsa al tesserino e al piedistallo lascia spazio a una grande rassegnazione. No, la speranza non viene né dai politici, né dai sindacati, percepiti anzi come alfieri del beneficio garantito: c'è il sogno della rivolta di base, animata dalle associazioni dei cittadini (31 per cento) e magari mobilitata da un ruolo più pungente dei mass media (28). Perché il privilegio si allarga e contagia nuove categorie, tutte avide di ritagliarsi una fettina di onnipotenza. Pubblico, privato; laici e cattolici; guardie e ladri; tutti uniti nel difendere la loro isoletta dorata.

Camere a cinque stelle

Stipendi smisurati e una vita spesata, questo è il bello del rappresentare i cittadini. Forse troppo, tanto che, come dimostra il sondaggio Swg per 'L'espresso', gli italiani sarebbero felici di limare questo montepremi. Già, perché deputati e senatori incassano ogni mese più di 14 mila euro tra indennità, diaria e rimborsi vari. Allo stipendio di 5 mila e 500 euro bisogna aggiungere il rimborso di 4 mila euro per il soggiorno a Roma e altre 4 mila e 200 euro per 'le spese inerenti il rapporto tra il deputato e l'elettore'. Al Senato questa voce è aumentata di circa 500 euro al mese. Poi c'è il capitolo trasporti: il parlamentare si muove come l'aria nel territorio nazionale. Infila la porta del telepass in autostrada senza ricevere nessun estratto conto, al check-in prende posto in business senza mettere mano al portafoglio e all'imbarco del traghetto non fa fila né biglietto. E i taxi? Niente paura. È previsto un rimborso trimestrale pari a 3 mila e 300 euro. Mentre per i deputati che abitano a più di cento chilometri dall'aeroporto più vicino, il rimborso sale a 4 mila euro. L'angelo custode del bonus non abbandona il parlamentare nemmeno quando varca i confini nazionali per 'ragioni di studio o connesse alla sua attività': gli spettano fino a 3.100 euro all'anno. Per avere un'idea del costo degli 'onorevoli viaggi' basti un dato: i soli deputati nel 2005 sono costati alla collettività 40 milioni. Non paga nemmeno il telefono, fisso o mobile, fino a una bolletta massima di 3.100 euro. E ha diritto a un computer portatile e alla fine della legislatura (per tutelare la riservatezza dei dati) può tenerselo.

Di tutti i privilegi, però quello che costa di più è il dopo. Ossia il trattamento pensionistico. Deputati e senatori, anche se in carica per una sola legislatura, maturano il diritto a una pensione straordinaria. Si chiama vitalizio e dovrebbe maturare al compimento dell'età di 65 anni. In realtà, se ha fatto più legislature il deputato, come un lavoratore usurato, può andare in pensione a 60 anni (che scendono a 50 per quelli delle precedenti legislature). Il vitalizio varia da un minimo del 25 per cento dell'indennità (2.500 euro circa) per chi ha versato solo i canonici cinque anni di contributi della singola legislatura. Ma arriva fino a un massimo dell'80 per cento dell'indennità per chi ha più legislature alle spalle. Comunque, per maturare il diritto alla pensione non è necessario restare in carica cinque anni. In passato bastavano pochi giorni. Ora ci vogliono due anni, sei mesi e un giorno. E gli eletti dal popolo contano doppio: possono sommare la pensione dovuta per la loro attività professionale a quella ottenuta per rappresentare i cittadini. La liquidazione parlamentare, poi, non è meno regale: 80 per cento dell'indennità moltiplicato per gli anni della legislatura, ossia minimo 35 mila euro.

 
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PRINCIPI LOCALI

Post n°217 pubblicato il 30 Marzo 2007 da albert.z
 

Ottimi Consiglieri

Evviva il federalismo, evviva le regioni: ogni capoluogo si sente capitale, ogni assemblea vuole imitare Montecitorio. Ma che bel mestiere fare il consigliere: Lombardia, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna, Calabria gli elargiscono il 65 per cento del compenso riconosciuto al deputato. E più si sentono autonomi, più si premiano. I sardi, infatti portano a casa l'80 per cento dell'indennità nazionale a cui vanno aggiunte tutte le voci previste alla Camera: la diaria, i rimborsi, la segreteria. A conti fatti si superano i 10 mila euro. E non è finita qui. I consiglieri isolani hanno inventato anche i fondi per i gruppi: 2 mila e 500 euro per ogni consigliere più altri 5 mila al gruppo di almeno cinque persone. Inoltre, quando sono a Roma, hanno diritto a un auto blu con autista.

In passato la Sardegna si distingueva anche per le sue generose buonuscite: 117 mila euro per consigliere. La chiamavano 'indennità di reinserimento', come si fa con i tossici usciti da San Patrignano. Ora è stata ridotta a 48 mila euro, speriamo che non ricadano nel vizio. Quella del reinserimento è una moda diffusa. Il Molise ha appena varato un sostanzioso "premio di reinserimento nelle proprie attività di lavoro" a tutti i consiglieri trombati o non ricandidati: così l'onorevole Aldo Patricello dell'Udc, dimessosi per diventare europarlamentare, si prende più di 72.700 euro ed è primo della speciale classifica, al pari dei diessini Nicolino D'Ascanio (attuale presidente della Provincia di Campobasso) e Antonio D'Ambrosio e a Italo Di Sabato di Rifondazione. Ai privilegi infatti ci si affeziona. L'ex governatore pugliese Raffaele Fitto di Forza Italia aveva ottenuto l'auto blu per alleviare i primi cinque anni senza carica. La delibera è stata cambiata dopo le contestazioni, ma la giunta di sinistra non si è dimenticata degli ex: le pensioni sono state ritoccate. Al rialzo. Perché in Puglia il benefit è ecumenico: anche alcune delle 19 Lancia Thesis noleggiate dalla Regione sono a disposizione dei 12 assessori uscenti.

Le strade del bonus sono infinite. Un'altra veste giuridica per coprire l'ennesima erogazione va sotto il nome di indennità di funzione per i vertici di giunte e commissioni su misura. Per questo ogni giorno ne nasce una nuova. La Campania deteneva il record nazionale: l'anno scorso le commissioni erano 18. Ognuno dei presidenti intasca 1.650 euro in più al mese, oltre allo stipendio di consigliere regionale (circa 7 mila euro). Poi ci sono le spese di rappresentanza (in media 400 euro mensili) e quelle per il personale distaccato (9.550 euro al mese per un massimo di sei dipendenti a organismo): totale, 180 mila euro. La settimana scorsa, dopo un'ondata di indignazione, la Regione ne ha abrogate sei. Ma dal 2000 al 2005 le indennità dei consiglieri sono passate da 18 milioni a 30 milioni di euro all'anno mentre i benefit sono saliti da 18 a 30 milioni. Nella regione dell'emergenza perenne quei fondi potevano trovare impiego migliore.

Vizi privati

I bilanci aziendali grondano utili e il titolo vola in Borsa? Complimenti ai manager: si meritano un bell'aumento di stipendio. Profitti in calo e quotazioni in ribasso? La musica non cambia: i compensi di amministratori delegati e direttori generali crescono comunque. In Italia, quasi sempre, funziona così. Le retribuzioni dei massimi dirigenti delle società quotate in Borsa si muovono a senso unico: verso l'alto. Stock option, bonus o incentivi vari corrono a gran velocità se l'azienda fa faville. In caso contrario aumentano più lentamente, ma aumentano comunque. Prendiamo l'esempio di Mediaset. L'anno scorso il titolo ha perso lo 0,3 per cento e gli utili sono aumentati del 9 per cento. Difficile definirla una performance brillante. Eppure il presidente Fedele Confalonieri ha visto raddoppiare il suo compenso a 4,7 milioni grazie anche a un bonus di 2 milioni. Telecom Italia, che ha chiuso l'ultimo esercizio con utili di gruppo in aumento del 77 per cento, ha invece deluso in Borsa con un calo del 17,6 per cento tra gennaio e dicembre del 2005. Insomma, per i soci c'è poco da festeggiare, ma i compensi del presidente (dimissionario dal 15 settembre scorso) Marco Tronchetti Provera sono comunque aumentati del 66 per cento: da 3,1 a 5,2 milioni.

Se non bastassero premi e incentivi vari, i manager italiani sono riusciti a cavalcare alla grande anche il gran rialzo di Borsa che dura ormai da quasi tre anni. Come? Grazie alle stock option, cioè le azioni a prezzi di favore assegnate ai manager come forma di retribuzione. Con la riforma fiscale varata dal governo in piena estate questo strumento è diventato molto meno conveniente per i dirigenti, obbligati a inserire nella dichiarazione dei redditi i guadagni derivanti dall'esercizio delle opzioni. Nel frattempo, però, qualcuno era già passato alla cassa. Ai primi posti nella speciale classifica dei super compensi da stock option troviamo così un paio di banchieri protagonisti di grandi operazioni societarie varate in questi mesi. Corrado Passera di Banca Intesa, prossima sposa di Sanpaolo Imi, ha guadagnato 9,9 milioni e poi li ha reinvestiti in titoli del suo istituto. Scelta quanto mai azzeccata, visto che dall'inizio del 2006 le quotazioni di Banca Intesa sono cresciute del 25 per cento. Anche Giampiero Auletta Armenise numero uno di Bpu (Banche Popolari Unite) si prepara alla prossima fusione con Banca Lombarda forte di un guadagno extra di 7,5 milioni realizzato nel 2005 grazie alle sue stock option.

Il gran rialzo del listino azionario ha finito per creare anche un altro gruppo di privilegiati. Banchieri, avvocati, consulenti d'immagine e pubblicitari: sono loro i veri vincitori della grande lotteria delle matricole di Borsa. Una febbre da quotazione che ha portato sul listino una ventina di nuove società negli ultimi mesi, coinvolgendo migliaia e migliaia di risparmiatori. Solo che gli investitori si sono presi il rischio di bidoni e ribassi. I banchieri invece guadagnano comunque. Come è puntualmente successo anche per lo sbarco in Borsa della Saras, l'azienda petrolifera della famiglia Moratti. L'operazione ha fruttato circa 2 miliardi alla famiglia di industriali milanesi. Ai risparmiatori è andata molto peggio, visto che in meno di sei mesi dalla quotazione il titolo ha perso quasi il 30 per cento. Un disastro, ma i banchieri del consorzio di collocamento guidato dalla banca d'affari americana Jp Morgan, affiancata da Caboto (Banca Intesa), hanno comunque incassato la loro provvigione: quasi 40 milioni di euro. A cui vanno aggiunti altri 12 milioni da dividere tra consulenti legali, d'immagine e altri ancora. Mica male per un flop.

Servizi extra

Il 16 dicembre, quando lasceranno i vertici dell'intelligence, avranno già distrutto molti segreti. Qualche carta, invece, la porteranno con sé a futura memoria. Niente di strano: funziona così in tutto il mondo. Emilio Del Mese, Nicolò Pollari e Mario Mori stanno facendo le valigie e si preparano al passaggio di consegne con i loro successori. Ma i conteggi della loro pensione, con relativa buonuscita, sono già pronti. Così, secondo quanto risulta a 'L'espresso', ai tre illustri pensionandi il governo avrebbe riconosciuto una liquidazione che sfiora quota un milione e 800 mila euro. Una somma che forse farà alzare qualche sopracciglio, ma che sarà certamente stata costruita nel pieno rispetto di leggi e contratti e che, in ogni caso, riguarda tre persone che hanno servito lo Stato ad alto livello per oltre 40 anni. Più anomala l'entità della pensione: ogni mese 31 mila euro lordi. A questo importo-monstre si è arrivati cumulando lo stipendio con l'indennità di funzione, che nei servizi chiamano 'indennità di silenzio'. Chi presta servizio al Sisde o al Sismi, infatti, di solito guadagna il doppio rispetto al parigrado che è rimasto in divisa. E l'avanzamento nei servizi è molto discrezionale e rapido. Quando la barba finta va in pensione, però, non si porta dietro quella ricca indennità: il privilegio dei privilegi riconosciuto solo ai capi. Per il resto, chi fa il militare o il poliziotto, di privilegi veri ne ha pochi. Gli stipendi sono bassi e spesso poco rispettosi dell'alto grado di rischio o di stress. Con il tesserino si può viaggiare gratis sui mezzi pubblici e, spesso, godersi gratis la partita di calcio. Ma definirli privilegi sarebbe un po' ardito.

La via Nazionale

Non ci sono più gli affitti agevolati negli immobili di proprietà della banca. Né il caro-legna, un sussidio alle spese per il riscaldamento, o la speciale indennità per gli autisti della sede di Venezia, che guidano il motoscafo invece dell'auto blu. Così come sono un ricordo del passato gli straordinari benefici pensionistici di quando si poteva andare a casa con 20 anni di servizio e un assegno che restava ancorato alle retribuzioni. Anche nell'era di Mario Draghi la Banca d'Italia continua però a dispensare un trattamento ultra-privilegiato ai suoi dipendenti. Basta pensare che gli stipendi dei magnifici quattro del Direttorio di palazzo Koch (il governatore, il direttore generale e i due vice) sono segreti. Scavando un po' si può scoprire che oggi i funzionari generali hanno un lordo annuo di 110 mila euro. Gli oltre 200 direttori di filiale stanno a quota 64 mila; i funzionari di prima a 49 mila e 200. Ma allo stipendio-base si aggiunge una giungla di altre voci che arrotonda la cifra finale. Siccome lavorare stanca, c'è per esempio uno stravagante premio di presenza: chi va in ufficio per almeno 241 giorni in un anno si porta a casa una sorta di quattordicesima: il premio Stachanov. A dicembre c'è la cosiddetta gratifica di bilancio: vale circa 35 mila euro per i funzionari generali; 18 mila per i direttori e oltre 6 mila per i funzionari. Siccome poi la banca ha un suo decoro, i più alti in grado incassano anche un'indennità di rappresentanza, una specie di buono-sarto, che è semestrale, forse per rispettare il cambio di stagione: poco meno di 8.500 euro per i funzionari generali; 4 mila per i direttori; 1.200 per i funzionari.

Onorati baroni

In teoria i professori universitari non dovrebbero godere di chissà quali privilegi, ma in realtà la loro posizione è unica. Perché da noi i controlli di produttività non esistono e una volta conquistata la cattedra i prof restano incollati ritardando pure la pensione. Per arrivare sulla poltrona, poi, fanno di tutto; ma nell'immaginario collettivo e negli atti di parecchie indagini penali domina la catena del nipotismo. Si ereditano posti da ordinario o li si scambia, creando intrecci o addirittura facendo nascere nuove facoltà per gemmazione. La summa del 'tengo famiglia' viene registrata a Bari dove nell'ateneo prosperano tre clan principali: uno vanta ben otto parenti-docenti, gli altri due si attestano a sei. Insomma, l'ateneo è cosa nostra. Il discorso non cambia quando in cattedra sale il medico, che di sicuro dovrà rispondere della sua produttività clinica, ma che rappresenta anche la vetta di una categoria molto corteggiata. Soprattutto dalle case farmaceutiche, prodighe di viaggi per convegni e presentazioni di mirabolanti macchinari: prodotti che poi vengono pagati dalle Asl. Una casta sono sempre stati considerati anche i giornalisti, soprattutto quelli stipendiati per far poco o imbucati in qualche meandro della tv di Stato. Il tesserino rosso, in realtà, si è molto scolorito. Gli sconti delle Fs non sono più automatici, ma richiedono l'acquisto di card annuali (60 euro per avere il 10 per cento in meno sui treni), Alitalia e Airone invece tagliano del 25 per cento i biglietti a prezzo intero. L'unico vero privilegio è l'ingresso gratuito nei musei statali e in numerose gallerie comunali. È chiaro che le eccezioni non mancano. Alcune sono frutto di operazioni di public relation: viaggi, show, vetture in prova, riduzioni su acquisto di auto, sconti su alcuni noleggi. Altre sono concessioni ad personam, come i cadeaux natalizi.

 
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PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA

Post n°215 pubblicato il 30 Marzo 2007 da albert.z
 

Presidenza della Repubblica

Palazzo del Quirinale, 00187 Roma - Piazza del Quirinale - Tel. 06.46991; Fax 06.46993125
Telex 06620022 - Ind. internet: www.quirinale.it

 

Presidente della Repubblica

GIORGIO NAPOLITANO

 

Segretariato generale

Segretario generale
Consigliere di Stato Dott. Donato MARRA

Vice Segretario generale amministrativo
Dott. Emilio SIMONAZZI



Consiglieri del Presidente

dott. Elio BERARDUCCI,  Consigliere della Corte dei Conti (Segreteria generale)
prof. Carlo GUELFI,  (Segreteria del Presidente)
dott. Salvatore SECHI,  Consigliere di Stato (Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali)
amb. Roberto NIGIDO,  (Consigliere Diplomatico)
gen. Rolando MOSCA MOSCHINI,  (Consigliere per gli Affari Militari e del Consiglio Supremo di Difesa)  
dott. Alberto RUFFO,  Consigliere di Stato (Affari Interni)
dott. Arrigo LEVI,  (Relazioni Esterne)
dott. Loris D'AMBROSIO,  Magistrato (Affari dell'amministrazione della giustizia)
Pasquale CASCELLA,  Giornalista (Stampa e Informazione)
dott. Giuseppe FOTIA,  (Affari finanziari)
prof. Louis GODART,  (Conservazione del patrimonio artistico)
prof. Gianfranco MAZZUOLI,  (Strutture sanitarie)



Segretario generale onorario
dott. Gaetano GIFUNI, Consigliere di Stato


Uffici:

UFFICIO DELLA SEGRETERIA GENERALE
Direttore: dott. Elio BERARDUCCI, Consigliere della Corte dei Conti

UFFICIO DI SEGRETERIA DEL PRESIDENTE
Direttore: prof Carlo GUELFI

UFFICIO PER GLI AFFARI GIURIDICI E LE RELAZIONI COSTITUZIONALI
Direttore: dott. Salvatore SECHI,  Consigliere di Stato

UFFICIO PER GLI AFFARI DIPLOMATICI
Direttore: amb. Roberto NIGIDO

UFFICIO PER GLI AFFARI MILITARI
Direttore: gen. Rolando MOSCA MOSCHINI

UFFICIO PER GLI AFFARI INTERNI
Direttore: dott. Alberto RUFFO, Consigliere di Stato

UFFICIO PER GLI AFFARI DELL'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA
Direttore: dott. Loris D'AMBROSIO, Magistrato

UFFICIO PER LA STAMPA E L'INFORMAZIONE
Direttore: Pasquale CASCELLA, Giornalista

UFFICIO PER GLI AFFARI FINANZIARI
Direttore: dott. Giuseppe FOTIA

UFFICIO PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO
Direttore: prof. Louis GODART, Ordinario di Filologia Micenea dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e Accademico dei Lincei

UFFICIO DELLE STRUTTURE SANITARIE
Direttore: prof. Gianfranco MAZZUOLI, Professore emerito dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"



CONSULENTE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER L'ARCHIVIO STORICO:
prof.ssa Paola CARUCCI

CONSULENTE DEL PRESIDENTE PER I PROBLEMI DELLA COESIONE SOCIALE:
prof.ssa Giovanna ZINCONE

CONSULENTE PER L'AMMODERNAMENTO DELLE STRUTTURE
dott. Italo DE CURTIS


Segretarie particolari del Presidente:
sig.ra Viviane SCHMIT e sig.a Elvira OXILIA



Servizi

SERVIZIO DI GABINETTO DEL SEGRETARIO GENERALE
Capo Servizio: dott. Maurizio NICOLETTI

SERVIZIO DEL CERIMONIALE
Capo Servizio: dott. Filippo ROMANO

SERVIZIO DEL PERSONALE
Capo Servizio: dott. Antonluigi MIRABELLI

SERVIZIO STUDI, ORGANIZZAZIONE E CONTENZIOSO
Capo Servizio: dott. Antonluigi MIRABELLI (ad interim)

SERVIZIO RAPPORTI CON I CITTADINI
Capo Servizio: dott. Fabrizio NEVOLA

SERVIZIO PATRIMONIO
Capo Servizio: dott.ssa Gianfranca PIRISI

SERVIZIO INTENDENZA
Capo Servizio: dott. Alberto BRUNO

SERVIZIO TENUTE E GIARDINI
Capo Servizio: dott. Luigi TRIPODI

SERVIZIO ARCHIVIO STORICO, DOCUMENTAZIONE E BIBLIOTECA
Capo Servizio: dott. Roberto GALLINARI

SERVIZIO RAGIONERIA E TESORERIA
Capo Servizio: dott. Salvatore TRILLO'

SERVIZIO SISTEMI INFORMATICI
Vicario del Capo Servizio: arch. Claudio PANAIOTTI

SERVIZIO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
Capo Servizio: dott. Giulio Maria VIOLA


SEGRETERIA DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA
Segretario: gen. Rolando MOSCA MOSCHINI

CANCELLERIA DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Direttore Capo ufficio: dott. Maurizio NICOLETTI

FUNZIONARIO ALLA SICUREZZA
dott. Tito Lucrezio RIZZO



Strutture operanti nell'ambito della Presidenza della Repubblica

SOVRINTENDENZA CENTRALE DEI SERVIZI DI SICUREZZA DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
Direttore, Prefetto Nicola DI GIANNANTONIO

UFFICIO PRESIDENZIALE DELLA POLIZIA DI STATO
Direttore, dott. Vito RIZZI, Dirigente della Polizia di Stato

REPARTO CARABINIERI PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
Comandante, Col. CC. Mariano MOSSA

REGGIMENTO CORAZZIERI
Comandante, Col. CC. Mario CINQUE


 
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Post N° 212

Post n°212 pubblicato il 29 Marzo 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

CITTADINI ATTIVI 

per la Democrazia e la Giustizia

 PADOVA

NEWSLETTER DEL 27 MARZO 2007
_______________________________________________________________________

 

 

 

INCONTRI QUINDICINALI DI LIBERO CONFRONTO ED APPROFONDIMENTO POLITICO, SOCIALE, ECONOMICO, CULTURALE E MORALE TRA LIBERI CITTADINI SU TEMI D'ATTUALITA' E di GIUSTIZIA

 

PROSSIMO INCONTRO A PADOVA

VENERDI' 30 MARZO 2007, ORE 20.45

 

 

 

 Cari Amici,

 come è ormai consuetudine, l'associazione CITTADINI ATTIVI per il nuovo anno pianifica, presso la propria sede, una serie di incontri quindicinali aperti a tutta la cittadinanza ed alla società civile, di libero confronto ed approfondimento a carattere politico, sociale, economico, culturale e morale su temi collegati alla politica, alla sanità, alla cultura, alla scuola, all'economia, al lavoro,  al sociale, e, "dulcis in fundo", anche alla giustizia.

 

Una sorta di "laboratorio politico" nell'ambito del quale sviluppare nuove idee, nuove iniziative, nuovi progetti politici e strategie per il bene del nostro Paese, per il nostro futuro e per il futuro dei nostri figli e delle persone a noi care. Iniziative che poi potremmo tradurre in prese di posizione, segnalazioni alla pubblica opinione, attività e convention tematiche come sempre abbiamo fatto e che hanno sempre riscosso notevole successo in partecipazione ed interventi. 

 

Un libero confronto finalizzato alla formazione di una coscienza critica, alla crescita culturale, alla diffusione della conoscenza e delle idee che possono nascere dal libero confronto tra persone libere di pensare, dotate della propria cultura, storia e tradizione e che condividono, con altre persone, una piacevole serata in sana armonia. Com'è tradizione, condivideremo in sede, alla fine di ogni serata, un breve e semplice momento conviviale di commiato.

 

Saranno serate dove non sarà gradito il "comizio" elettorale, dove non sarà gradita, al politico di turno, la presenza strumentale, dove non saranno gradite la prevaricazione e la dialettica aspra, dove non sarà gradita ogni forma di strumentalizzazione finalizzata alla "promozione" di se stessi od al raggiungimento di personali interessi. Ci sentiremo liberi di intervenire, per il bene di tutti, nel neutralizzare simili deviazioni.

 

Saranno anche serate dove, a volte, su temi specifici, faremo intervenire esperti del settore nell'analisi di particolari problemi e/o temi all'ordine del giorno. Gli argomenti saranno comunicati per tempo e pubblicati sul nostro sito web www.cittadiniattivi.it. info@armandodellabella.it). Su argomenti specifici e/o segnalati, in mancanza di una proposta, provvederemo noi a ricercare le personalità più competenti ed esperte nella trattazione.

 

Chiunque desidera sottoporre argomenti di discussione e/o proporsi o proporre persone adatte a trattarli, lo possono fare segnalandolo al mio indirizzo di posta elettronica (

 

Vi rendo noto che il prossimo incontro è previsto per

 VENERDI' 30 MARZO 2007, alle ore 20.45 

 

TRA I VARI ARGOMENTI DELLA SERATA, POICHÈ IL TEMPO A DISPOSIZIONE SI È RIVELATO, DURANTE L'ULTIMO INCONTRO, INSUFFICENTE A COMPLETARE IL TEMA, CONTINUEREMO ANCORA A PARLARE DEI PRIVILEGI POLITICI (2° PUNTATA) CHE OGGI SONO CONCESSI A CHI VIENE ELETTO E RAPPRESENTA I CITTADINI ITALIANI NELLE ISTITUZIONI (PARLAMENTO, REGIONI, PROVINCIE…) E UN NOSTRO ASSOCIATO CI RELAZIONERA’ SUL MONDO DELLE COOPERATIVE

 

 I TEMI DELLA DISCUSSIONE SONO STATI SUGGERITI DA ALCUNI PARTECIPANTI DURANTE L’INCONTRO DEL 23 FEBBRAIO U.S.

 

CONTINUEREMO QUINDI AD ANALIZZERE, CON SERENITA’, I PRO ED I CONTRO DEI FENOMENI; STANTE LA SITUAZIONE DI, A VOLTE ESTREMA, DIFFICOLTA’IN CUI OGGI VERSANO LA GRAN PARTE DELLE FAMIGLIE ITALIANE, CHIAMATE A CONTINUI SACRIFICI ED ESBORSI

, RENDE QUINDI OPPORTUNA, SUL TEMA DEI PRIVILEGI, UNA ETICA

RIFLESSIONE

 

 VALUTEREMO ANCHE EVENTUALI INIZIATIVE CHE SARANNO SUGGERITE DAI PARTECIPANTI ONDE SENSIBILIZZARE, SUL TEMA, LA PUBBLICA OPINIONE

 

Ci troveremo come sempre presso la sede di Via Monte Grande n° 3, a PADOVA, zona Brusegana, lato campo sportivo attiguo alla Chiesa di Santo Stefano Re d'Ungheria sita in Via Ciamician. La sede è raggiungibile uscendo al casello autostradale di Padova Ovest. Percorrendo la tangenziale in direzione del casello di Padova Sud dell'autostrada Padova-Bologna, è necessario uscire all'uscita AEROPORTO e poi proseguire in direzione opposta verso i COLLI EUGANEI. Al secondo semaforo si svolta a destra per Via Ciamician che si percorre fino in fondo raggiungendo il piazzale della chiesa dedicata a Santo Stefano Re d'Ungheria. La sede è situata a lato della Chiesa e dei relativi campi sportivi. Analoga riflessione vale per chi proviene dal casello di Padova Sud e prosegue sulla stessa tangenziale in direzione del casello autostradale di Padova Ovest.

 
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SME-BERLUSCONI

Post n°210 pubblicato il 27 Marzo 2007 da albert.z
 

martedì, 27 marzo 2007 |

ANSA - MILANO -Silvio Berlusconi, su ispirazione dell'allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, fu, per l'accusa, "motore numero uno" nell'impedire che la Sme finisse a Carlo De Benedetti e sarebbe "pieno" il suo coinvolgimento nella vicenda del bonifico Orologiò. Si tratta di quei 434 mila dollari che giunsero all'ex capo dei gip di Roma, Renato Squillante, dal conto 'Ferrido', riconducibile alla Fininvest, attraverso il conto 'Mercier' di Cesare Previti.

Al termine della sua requisitoria, nel processo davanti ai giudici della seconda sezione della Corte d'appello di Milano, il sostituto procuratore generale Piero de Petris ha chiesto che Berlusconi sia condannato a cinque anni per l'ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari che, in primo grado, era stata dichiarata prescritta con la concessione delle attenuanti generiche, mentre l'ex premier era stato assolto per la vicenda della compravendita della Sme.

Chiesto che l'ex premier sia condannato per il cosiddetto capitolo 'Squillante a libro paga' e senza che gli siano concesse le attenuanti generiche, che comporterebbero la prescrizione, in quanto "dallo stato di incensuratezza non deriva automaticamente la concessione delle attenuanti".

Secondo il rappresentante dell'accusa, le spiegazioni che, nel tempo, Cesare Previti, Attilio Pacifico e altri hanno dato delle varie movimentazioni di denaro "non sono supportate da nessun elemento fattuale e logico". "Berlusconi è quello che più si è impegnato" nella vicenda Sme e ci sarebbe "il suo pieno coinvolgimento nell'erogazione" di denaro all'ex magistrato Squillante. Quella somma, inoltre, "non trova alcuna giustificazione lecita".

L'avvocato dello Stato Domenico Salvemini, a nome della Presidenza del Consiglio, ha chiesto che Berlusconi sia condannato a pagare un milione e 100mila euro a titolo di risarcimento.

lemiealinere   

 
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NECESSITA' DI RIFORME

Post n°208 pubblicato il 26 Marzo 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

Oltre alla riforme per il Federalismo fiscale, per i Diritti di convivenza, occorrono delle riforme che pongano un calmiere agli affitti, che in Italia sono il doppio di quelli che vi sono in Germania o in Belgio. Inoltre, da studi sul costo della casa, risulta che per comprare un appartamento in Italia occorrono 26 annualità del proprio stipendio, mentre in Germania, un appartamento corrispondente costa solo 6 annualità dello stipendio tedesco. In Italia abbiamo anche il record con gli stipendi degli insegnanti all'ultimo posto, mentre gli stipendi degli onorevoli sono al primo posto in Europa.

Per porre un pò di equilibrio, non basta cambiare partito, perché i politici hanno creato una casta trasversale di privilegiati che si attribuisce lo stipendio e i privilegi, e che non è possibile modificare rimanendo in vigore l'attuale Costituzione.

Bisogna modificare la Costituzione, ponendo ben in evidenza che i politici sono solo rappresentanti del popolo e non principi. Bisogna che sia la CORTE COSTITUZIONALE a decidere gli stipendi dei politici e le spese dei partiti che possono essere rimborsate dallo Stato.

Per fare una nuoca Costituzione occorre svuotare i partiti e sostituirli con i MOVIMENTI che hanno il compito di convocare una ASSEMBLEA COSTITUENTE, che riformi lo Stato e che i componenti della Assemblea sottoscrivano l'impegno di non candidarsi al nuovo Parlamento. Solo se sarà vietato ai PADRI COSTITUENTI di candidarsi al Parlamento, saranno poste le norme per una VERA DEMOCRAZIA, altrimenti, se sanno che potranno anche andare in Parlamento, lasceranno le norme a loro favorevoli per crearsi i privilegi, che ci sono ora.

 
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BASTA PARTITOCRAZIA. FONDIAMO IL MOVIMENTO CHE CAMBIERA' LA POLITICA : ITALIA GIUSTA

Post n°207 pubblicato il 24 Marzo 2007 da albert.z
 

                                                                               24 MARZO 2007

PROPONGO DI FONDARE IL MOVIMENTO " ITALIA GIUSTA" PER CAMBIARE LA POLITICA, COMINCIANDO DAL CAMBIARE LA CLASSE POLITICA ITALIANA.

CHI AVESSE COMPETENZE LEGALI PER ISTITUIRE LEGALMENTE IL MOVIMENTO MI CONTATTI

L'IDEALE SAREBBE FARVI ADERIRE BEPPE GRILLO, MARCO TRAVAGLIO, ELIO VELTRI,  ANTONIO DI PIETRO, E COLORO CHE VOGLIONO RIPORTARE IN ITALIA LA VERA DEMOCRAZIA.   

PUNTI DEL PROGRAMMA:

1) ACQUA IN MANO PUBBLICA

2) LOTTA VERA ALL'EVASIONE FISCALE. GALERA PER CHI EVADE OLTRE 10.000 EURO DI IRPEF.

3) ELIMINAZIONE DELLA PRESCRIZIONE PER SCADENZA DEI TERMINI

4) ELIMINAZIONE DELLA CONDIZIONALE PER REATI CONTRO LO STATO

5) CHI SI CANDIDA AL PARLAMENTO NON DEVE AVERE PENDENZE PENALI

6) ACCELERAZIONE DEI TEMPI DELLA GIUSTIZIA

7) PENE CERTE

8) ELIMINAZIONE DEGLI INDULTI E AMNISTIE

9) COSTRUZIONE CARCERI MODERNE CON SERVIZI ADEGUATI

10) RIDUZIONE DELLE TASSE SIA ALLE IMPRESE CHE ALLE FAMIGLIE

11) PROTEZIONE SALARIALE A CHI PERDE IL LAVORO

12) CONTROLLI ADEGUATI PER EVITARE LE MORTI SUI CANTIERI

13) FEDERALISMO FISCALE CON ASSUNZIONE DI DETERMINATE COMPETENZE ALLE REGIONI E ADEGUATO PRELIEVO FISCALE

14) PROTEZIONE DELL'AMBIENTE. USO DELLE ENERGIE RINNOVABILI

15) NO ALLA TAV IN VAL DI SUSA.

16) INFRASTRUTTURE PROPORZIONATE ALLO SVILUPPO ED ALLE ESIGENZE DELLA POPOLAZIONE

17) SVILUPPO ECOCOMPATIBILE

18) AUMENTO DEI CONTROLLI E DELLE PENALITA' PER CHI INQUINA

19) CONTROLLI ALLE FRONTIERE PER IMPEDIRE L'ENTRATA CLANDESTINA AI PREGIUDICATI

20) AIUTI AI POPOLI SOTTOSVILUPPATI PER FARLI SVILUPPARE E RENDERE AUTOSUFFICIENTI

21) LO STATO DEVE GARANTIRE I SERVIZI FONDAMENTALI E FAVORIRE LA CONCORRENZA

22) CONTROLLO DEI PREZZI PER EVITARE SPECULAZIONI ED AUMENTI INGIUSTIFICATI

23) DEDUZIONE ICI PRIMA CASA DI 180 EURO.

24) CONTROLLO SUI PREZZI AFFITTI

25) PIANI PER COSTRUZIONE CASE POPOLARI

26) TERRENO EDIFICABILE A PREZZO STABILITO DALLA LEGGE

27) AIUTI ALLE FAMIGLIE NUMEROSE

28) ASILI NIDO ADEGUATI ALLE ESIGENZE

29) AUMENTO DELLE PENSIONI MINIME

30) RECUPERO DEL COSTO DELLA VITA CON  ADEGUAMENTO DELLE PENSIONI IN BASE ALL'INFLAZIONE VERA

31) DIRITTI DI CONVIVENZA

32) VIETARE LA DIFFUSIONE E LA PRATICA, SUL SUOLO ITALIANO, DI RELIGIONI CHE PREDICANO L'ODIO E LA VIOLENZA CONTRO LA DONNA O IL PROSSIMO

           Punti da realizzare per combattere i privilegi:

 

CHIEDO CHE I PARLAMENTARI ITALIANI, PER RISPETTO

 AL POPOLO ITALIANO, OTTEMPERINO AI SEGUENTI PUNTI: 

 33) PORTARE LE RETRIBUZIONI E LE INDENNITA' DEI

PARLAMENTARI A LIVELLO MEDIO EUROPEO.

34) ALLINEARE LA PENSIONE DEI PARLAMENTARI ALLE REGOLE DELLE PENSIONI DEI CITTADINI

35) IMPEDIRE AI VARI CONSIGLI REGIONALI, PROVINCIALI, COMUNALI,  DI DECIDERE IL NUMERO DEGLI ASSESSORATI, DI DECIDERE IL NUMERO DEI CONSIGLIERI, DI FARSI LO STIPENDIO O FARSI LE REGOLE PER LA PENSIONE:DEVE ESSERE UN ORGANO SUPERIORE A DECIDERE. LE INDENNITA' E RIMBORSI DEVONO ESSERE SOTTOPOSTE ALLE NORMALI LEGGI CHE VALGONO PER TUTTI I CITTADINI.

36)PER I PARLAMENTARI GLI STIPENDI DEVONO ESSERE APPROVATI

DALLA CORTE DEI CONTI, SU PROPOSTA DEL PARLAMENTO.

37) RIDURRE , DALLA PROSSIMA LEGISLATURA, IL NUMERO DEI

PARLAMENTARI: 120 SENATORI E 450 DEPUTATI

38) RIDURRE DRASTICAMENTE LE SPESE, ALMENO DELLA META', PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, E PER TUTTE LE ASSEMBLEE E CARICHE ELETTIVE

39) TUTTI I NON ELETTI, DEVONO LIBERARE GLI UFFICI AVUTI IN USO GRATUITO.

40) LE BUSTE PAGA DEVONO ESSERE SEMPRE DICHIARATE E LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI DEVONO ESSERE VISIBILI DA OGNI CITTADINO

41) NESSUNO DEVE ESSERE ELETTO IN PARLAMENTO PER PIU' DI 20 ANNI.

42) GLI EX PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA, DOPO IL MANDATO DI 7 ANNI, RIENTRANO IN PARLAMENTO SOLO FINO A FINE LEGISLATURA. POI O SONO RIELETTI O DIVENTANO CITTADINI COMUNI.

43) VIETATO NOMINARE SENATORE A VITA UN PARLAMENTARE.

44) ELEZIONE DI UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE, I CUI PARTECIPANTI RINUNCERANNO A CANDIDARSI PER IL PARLAMENTO

45) ELIMINARE I CONFLITTI DI INTERESSE: NESSUNO PUO' CANDIDARSI SE IN PARLAMENTO HA GIA' UN PARENTE DI PRIMO GRADO. O SE E' TITOLARE DI UNA CONCESSIONE DI UN BENE PUBBLICO. NESSUN POLITICO PUO' NOMINARE UN PARENTE AD UNA CARICA PUBBLICA.

46) FISSARE UNA NORMA COSTITUZIONALE CHE REGOLI LE PERCENTUALI MASSIME DEI COSTI DI TUTTI GLI ORGANI STATALI E DI TUTTE LE ASSEMBLEE ELETTIVE, RISPETTO ALLE ENTRATE PREVISTE.

 
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L'ICI

Post n°203 pubblicato il 21 Marzo 2007 da albert.z
 

Ho letto che la Margherita, il partito dei liberi professionisti, industriali, idraulici, commercianti, vuole abolire l'ICI, così i suoi elettori, che già pagano l'IRPEF meno di un operaio, non sborserebbero nemmeno un euro di tasse. Le spese dei Comuni saranno pagate con l'IRPEF dei soliti lavoratori dipendenti e pensionati, che non possono dichiarare quello che vogliono, come gli autonomi.

Pregano tanto per fregare meglio il prossimo?

 
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TASSE

Post n°202 pubblicato il 20 Marzo 2007 da albert.z
 

Chi evade le tasse è tre volte ladro.
La prima volta perchè sottrae risorse alla comunità in cui vive. Risorse che non potranno essere destinate a scuole, ospedali, strade. La seconda perchè altri cittadini devono pagare di più a causa sua. La terza perchè comunque il triladro usa le strutture del Paese a sbafo.
Evadere le tasse è come rapinare, anzi meglio, è una rapina senza rischio.

 
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Pane e Politica

Post n°201 pubblicato il 20 Marzo 2007 da albert.z
 

Ieri sera è andata in onda la terza puntata della bellissima inchiesta di Riccardo Iacona "W l'Italia - pane e politica"


 La terza mi lascia ormai senza parole. Non che mi dicesse cose che non avessi immaginato. Ma sentire dire dagli stessi intervistati, segretari di sezione ds, consiglieri provinciali e altri, che "è tutto un gioco di poteri....i partiti altro non sono che gruppi di potere ormai
lontani dall'elettorato e dalla vita sociale.....le scelte non sono democratiche e imposte dall'alto da pochi".....beh...mi fa cadere le braccia davvero.


La riflessione poi è sempre la stessa.....se si arriva a dire in un'intervista cose del genere senza timore è perchè ci si è rassegnati a questo andazzo che viene considerato oramai "normale"

Lampante l'esempio portato.....(sorvoliamo sulla misera spartizione delle poltrone e sulla moltiplicazione dei ministeri e dei sottosegretariati per piazzare i vari uomini dei partiti....e sorvoliamo anche su quanto ci costano....21.000 euro lordi al mese per ogni deputato).

Uno dei deputati portati dai ds ad es. è una tale Pina Fasciani......neoeletta in abruzzo per i Ds. Iacona la
intervista, lei parla della sua militanza nel sindacato....e allora Iacona si dice....bene per essere stata eletta ed essere in lista subito dopo Fassino avrà fatto molto......e allora va in abruzzo e sorpresa.....NON LA CONOSCE NESSUNO....su tanti intervistati anche al di fuori delle fabbriche solo due dicono di conoscerla e sapere chi è.
Insomma cosa è successo? Il partito aveva chiesto alla sezione e alle donne dei Ds della regione di scegliere una loro rappresentante da mettere in lista. Le donne e la sezione scelgono (104 voti) Viola Arcuri......la Fasciani prende solo 4 voti....ma è lei che viene scelta dal partito! (il perchè non si sa).


Roberto Ferrini (segr. di una sezione DS a Pescara): "la Fasciani non aveva nessun requisito. La si è imposta per un criterio di potere."

Insomma....storia di quotidiana Sdemocrazia....altro che democratici di sinistra

Ma la puntata non finisce quì e tocca vari punti sensibili. De Gregorio e la "scellerata" scelta di Di Pietro (m'era rimasto solo lui ma ora mi
tocca vedere che anche lui ha fatto scelte di convenienza) di metterlo nella sua lista (lo stesso Di Pietro nell'intervista lo definisce "Giuda".....e potevi pensarci prima però eh)


e ancora..... la finanziaria e i 1700 emendamenti che avrebbero dovuto essere dibattuti ma per mancanza di tempo ci si è fermati ai primi 17 per poi fare un maxiemendamento che comprendeva tutti gli altri.....e quì viene il bello (se ancora state leggendo).....un emendamento piuttosto importante promosso da due esponenti della maggioranza....un emendamento che riguardava

  • riduzione stipendi a cariche dirigenziali in società partecipate (tipo ferrovie-alitalia ecc) 
  • abrogazione comunità montane 
  • riduzione spese parlamentari (riduzione del numero di collaboratori) 
  • riduzione del numero di società e quindi consiglieri collegate a sviluppo italia
e altre amenità del genere....tutte cose che avrebbero portato un risparmio di 2/3 milioni di euro forse anche di più

credete che sia passato?.....macchè....solo la riduzione delle società collegate a sviluppo italia.....nel maxiemendamento addirittura è venuta fuori invece la possibilità di applicazione della scala mobile ai dirigenti di aziende partecipate.....per i lavoratori no....per i dirigenti scelti dallo statoper andare a guidare aziende come Trenitalia e Alitalia stipendi da favola (parliamo di 500.000/750.000 euro l'anno+buonuscita anche se l'azienda è in perdita dopo la propria gestione) e scala mobile......per i lavoratori che si fanno un mazzo tanto per 1100 euro al mese....calci nel sedere e zitti!!

arghhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

e
poi ditemi che sbaglio a pensare che la prossima volta quando vato a votare annullo la scheda e ci scrivo sopra "ANDATE TUTTI A FARVI F.......ERE!!!!"

Tratto da "Mondo Alla Rovescia"
 
Inviato da: liena67

 
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IL MICROCREDITO

Post n°200 pubblicato il 20 Marzo 2007 da albert.z
 

IL PREMIO NOBEL 2006 MUHAMMAD YUNUS DOVREBBE ESSERE NOMINATO SENATORE A VITA PER AVERE PERMESSO A 85.000 MENDICANTI DI FARSI UNA VITA MIGLIORE. LA BANCA DOVREBBE AIUTARE TUTTI, ANCHE QUELLI CHE NON HANNO SOLDI. LE NOSTRE BANCHE, INVECE, SE NON HAI UNA CASA DA DARE IN PEGNO, NON FANNO CREDITO. ANZI DEVI STARE MOLTO ATTENTO PERCHE' SE COMPRI PAGANDO A RATE CI SONO TASSI ALTISSIMI.  

                              OCCORRE SOSTENERE LE BANCHE ETICHE

Una Banca etica è un normale istituto bancario che, però, opera sul mercato finanziario con criteri legati all'etica.

Una banca etica fornisce quindi alla propria clientela i normali servizi bancari muovendosi, però, nell'ambito di particolari criteri (diversamente definiti da istituto ad istituto) nella selezione degli investimenti sui quali concentrare il risparmio raccolto; inoltre, al pari delle cosiddette Banche dei poveri, le banche etiche operano spesso anche nell'ambito del microcredito fornendo, a clientela particolarmente disagiata (in tipici casi ove tale clientela ha estrema difficoltà a usufruire dei canali finanziari tradizionali), prestiti di importo anche molto basso ed a interesse relativamente basso.

L'attenzione all'etica nell'operatività bancaria comporta che un altro obiettivo di queste banche sia, solitamente, garantire al cliente la massima trasparenza su quali investimenti verrà impiegato e come sarà gestito il risparmio raccolto:

  • escludendo impieghi in settori che, pur maggiormente remunerativi, possono non essere consoni ad una visione "etica" dell'impiego del denaro (es: fondi di investimento che comprendono azioni di aziende implicate in produzione o compravendita di armamenti, o aziende inquinanti, ...): uno degli strumenti utilizzati per la selezione degli investimenti è l'Ethical Screening (o selezione etica), cioè la pratica di includere o escludere determinati investimenti dal portafoglio selezionabile dai clienti dell'istituto bancario sulla base di giudizi etici sulle attività sottostanti ciascun investimento;
  • fornendo direttamente al cliente la possibilità di scegliere i settori di impiego del risparmio (es: socio-educativo, tutela del territorio, ecc.).

In Europa, dagli anni '70, del secolo scorso sono nate diverse banche che si conformano a questi criteri, svolgendo operazioni di piccolo finanziamento (il cosiddetto microcredito) anche nei Paesi in via di sviluppo, o promuovendo il finanziamento di strutture di commercio di prodotti alimentari e di piccolo artigianato verso i paesi maggiormente sviluppati, attraverso canali commerciali paralleli alla normale distribuzione.

In Italia lo sviluppo di un sistema bancario di questo tipo è passato attraverso piccoli gruppi di Mutua Autogestione, le cosiddette MAG, tutt'ora presenti, che hanno contribuito sia allo sviluppo del microcredito, sia alla nascita di punti vendita per il commercio di prodotti provenienti dal terzo mondo e da cooperative sociali. Negli anni '90 è stata costituita in Italia la Cooperativa verso la Banca Etica che ha poi portato alla fondazione della Banca Popolare Etica di Padova.

Attualmente questa tipologia di mercato è in pieno sviluppo, ed anche alcune banche di tipo tradizionale offrono investimenti in fondi definiti "etici", che, tipicamente, devolvono una parte del proprio ricavato in qualche iniziativa benefica.

Famosa, ma non etica, è la Banca Rasini

La Banca Rasini era una piccola banca milanese, nata negli anni '50 ed inglobata nella Banca Popolare di Lodi nel 1992. Il motivo principale della sua fama odierna è che tra i suoi clienti principali si annoveravano Pippo Calò, Totò Riina, Bernardo Provenzano (al tempo, uomini guida della Mafia) e l'imprenditore e uomo politico Silvio Berlusconi, il cui padre Luigi Berlusconi ivi lavorava come funzionario. Le dichiarazioni di Michele Sindona sulla Banca Rasini, la fanno citare più volte da Nick Tosches, un giornalista del New York Times, nel suo libro I misteri di Sindona, e l'hanno resa nota tra gli studiosi internazionali che si occupano della storia della Mafia italiana.

 
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CRESCE LA PROTESTA

Post n°199 pubblicato il 19 Marzo 2007 da albert.z
 

Carissimi Onorevoli

 

Beh... onorevoli... mica tanto!

Cari, si. Troppo cari.

Politici italiani: ci costate troppo!

 

La parte produttiva del Paese non ce la fa più a mantenere una classe politica fuori di senno, con compensi altissimi e con un sacco di privilegi. Non possiamo più permettere una gestione oscena delle finanze pubbliche, con grandi opere nè necessarie nè urgenti (come il Centro Servizi di Azzano San Paolo, 40 milioni di euro che vanno in malora da 10 anni), con il settore del pubblico impiego fuori da ogni controllo, con consulenze insensate affidate ai soliti “amici”.

Vogliamo un altro modo di gestire le finanze pubbliche. Vogliamo una lotta spietata a tutte le forme di spreco del denaro pubblico. Vogliamo una seria lotta all’evasione fiscale e all’impiego di lavoro nero: le tasse le devono pagare tutti. Finiamola di tartassare i soliti noti. Finiamola con gli studi di settore che vogliono far pagare le tasse su utili “inventati”. Gli studi di settore devono rappresentare solo un utile strumento per stabilire dove concentrare i controlli fiscali.

I ministeri economici (economia, industria, bilancio, finanze, lavoro) devono essere trasferiti a Milano, ossia al centro delle regioni a più spiccata vocazione produttiva. Al centro delle regioni che sostengono la maggior parte del carico fiscale di tutto il Paese. Paghiamo, ma vogliamo controllare dove finiscono i nostri soldi. Dove finiscono i 22 miliardi di incentivi alle imprese che lo Stato elargisce ogni anno?

La vera lotta non è tra nord e sud, tra destra e sinistra, tra Berlusconi e Prodi, tra lavoratori dipendenti e loro datori di lavoro. Queste sono tutte guerre fittizie, create ad arte dai nostri governanti in combutta con la triplice sindacale, per gettarci fumo negli occhi. La vera questione è la lotta tra la classe laboriosa, intraprendente, efficiente ed onesta contro quella parassitaria, nullafacente,  e la classe politica che la difende in modo clientelare, spesso in collusione con la malavita.

Troviamoci in tanti al cineteatro Gavazzeni di Seriate (BG) il prossimo 20 marzo, alle ore 21.00.

 

 

MENO SPRECHI,  MENO TASSE

Comitato No Profit   24121 BERGAMO Via San Francesco d’Assisi, 1

Telefono  035  271105             Fax  035  4178997

e-mail: info@bastasprechi.org    www.bastasprechi.org

 
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Europa 7: la televisione scomparsa

Post n°198 pubblicato il 16 Marzo 2007 da albert.z
 

Francesco_DiStefano.jpg

In Italia c’è una cupola dell’informazione. Si sapeva già, ma ora c’è la certezza: lo dimostra Francesco Di Stefano di Europa 7. Una cupola bipartisan, solida, d’acciaio. Non è più come nella Prima Repubblica con tre canali televisivi che commentavano lo stesso fatto in modo diverso. E poi il cittadino faceva la media. No, ora c’è un monopolio e il cittadino ha la sicurezza del falso. In un certo senso è più garantito.
Seguitemi in questa storia incredibile. Nel 1999 è assegnata a Europa 7 la concessione per trasmettere sul territorio nazionale, che viene revocata a Rete 4. Per legge dopo SEI mesi Europa 7 dovrebbe usare le frequenze di Rete 4. Il governo di CENTROSINISTRA non fa nulla. Fede è rilassato.
Nel 2002 la Corte Costituzionale stabilisce come termine ultimo per la partenza di Europa 7 il 31.12.2003. Puntuale come un conflitto di interessi arriva il decreto Berlusconi il 23.12.2003 che proroga i termini. Il decreto deve però essere firmato dal Presidente della Repubblica Ciampi: che lo firma!
Francesco di Stefano, editore di Europa 7, decide di rivolgersi al Consiglio di Stato: che gli dà ragione. Forte di questa sentenza va alla Corte di Giustizia Europea: che gli dà ragione. Arriviamo al nuovo governo di CENTROSINISTRA. Dopo un’accanita resistenza contro il giudizio della Corte di Giustizia Europea da parte della Commissione Europea condotta da Frattini si giunge all’udienza. Il rappresentante dell’avvocatura dello Stato Italiano si presenta per difendere Rete 4 e la legge Gasparri (è vero, non ci credete, ma è vero). L’Italia viene messa in mora dalla Commissione Europea per la legge Gasparri.
Gentiloni, ministro delle Comunicazioni di nomina rutelliana, non applica la decisione della cortecostituzionaleconsigliodistatocortedigiustiziaeuropea. Anzi, va oltre, e propone un disegno di legge dai tempi lunghi e incerti che, se venisse approvato, lascerebbe le cose come stanno. Per capire come guardate il video. Dura lex, sed retequattro. RESET!

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del 12 Marzo 2007

Postato da Beppe Grillo

 
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OCCORRE UNA NUOVA COSTITUZIONE

Post n°196 pubblicato il 13 Marzo 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

I PARTITI DOMINANO. INVECE DI RAPPRESENTARE LE ISTANZE DEI CITTADINI PENSANO A SODDISFARE LA LORO FAME DI POLTRONE E DI PRIVILEGI.

BISOGNA CHE QUESTA DEGENERAZIONE FINISCA. SOLO UNA COSTITUENTE COMPOSTA DA UNA MAGGIORANZA DI CITTADINI, NON POLITICI, MA ESPERTI IN DIRITTO COSTITUZIONALE, PUO' METTERE FRENO ALLA CUPIDIGIA DEI PARLAMENTARI ITALIANI.

DOBBIAMO CREARE UN MOVIMENTO PER LA COSTITUZIONE CHE CREI UN NUOVO STATO BASATO SUL POTERE DEI CITTADINI.

OCCORRE PIU' FEDERALISMO, OCCORRONO REFERENDUM PROPOSITIVI FATTIBILI, CIOE' CHE PROPONGANO LEGGI NUOVE, CHE IL PARLAMENTO NON PUO' MODIFICARE E CHE IL GOVERNO DEVE ATTUARLE E FARLE RISPETTARE.

L'ASSEMBLEA COSTITUENTE DEVE ESSERE COMPOSTA DA 61 PADRI COSTITUENTI, ELETTI DAL POPOLO.  21 POSSONO ESSERE SCELTI TRA I CANDIDATI DEI PARTITI.  TRA I 21 CI POSSONO ESSERE 3 RAPPRESENTANTI DELLE REGIONI, 3 DEI COMUNI, 3 DELLE PROVINCE, 6 DEL PARLAMENTO, 3 DEI SINDACATI E 3 DEI POTERI DELLO STATO:1  PER LA  MAGISTRATURA, 1 PER L'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E 1 PER LE FORZE ARMATE. ALMENO 40  PADRI COSTITUENTI DEVONO ESSERE SCELTI TRA LISTE INDIPENDENTI DAI PARTITI E RAPPRESENTARE I CITTADINI.  TRA ESSI DEVONO ESSERCI PROFESSORI UNIVERSITARI E LIBERI PENSATORI.

I padri costituenti non potranno candidarsi al futuro parlamento, altrimenti non cambierà niente.

 
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Basta Privilegi

Post n°195 pubblicato il 13 Marzo 2007 da albert.z
 

         CONTRO I PRIVILEGI  

 FIRMATE LA PETIZIONE  di Comincialitalia :

http://www.comincialitalia.net/petizioni.asp?id_petizione=3

Si occupa di raccogliere le firme e farle pervenire al Parlamento

 

 
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PENSA (Fabrizio Moro)

Post n°192 pubblicato il 10 Marzo 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z


Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perché hanno denunciato
il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra
di faide e di famiglie sparse come tante biglie
su un isola di sangue che fra tante meraviglie
fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie
di una generazione costretta a non guardare
a parlare a bassa voce a spegnere la luce
a commententare in pace ogni pallottola nell'aria
ogni cadavere in un fosso
Ci sono stati uomini che passo dopo passo
hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
con dedizione contro un'istituzione organizzata
cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro?
è nostra... la libertà di dire
che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare le orecchie ascoltano...
Non solo musica non solo musica
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona
A volte condanna a volte perdona
Semplicemente
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che sono morti giovani
Ma consapevoli che le loro idee
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole
Intatte e reali come piccoli miracoli
Idee di uguaglianza idee di educazione
Contro ogni uomo che eserciti oppressione
Contro ogni suo simile contro chi è più debole
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che hanno continuato
Nonostante intorno fosse [tutto bruciato
Perché in fondo questa vita non ha significato
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato
Gli uomini passano e passa una canzone
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione
Che la giustizia no... non è solo un'illusione
Pensa prima di sparare
Pensa prima dì dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Pensa.
immagine

 
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Basta Privilegi

Post n°190 pubblicato il 08 Marzo 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

Scrivere al "TUO DEPUTATO " O SENATORE E' LECITO.

     .................................................................................................

CHIEDO CHE I PARLAMENTARI ITALIANI, PER RISPETTO

 AL POPOLO ITALIANO, OTTEMPERINO AI SEGUENTI PUNTI: 

 1) PORTARE LE RETRIBUZIONI E LE INDENNITA' DEI

PARLAMENTARI A LIVELLO MEDIO EUROPEO.

2) ALLINEARE LA PENSIONE DEI PARLAMENTARI ALLE REGOLE

DELLE PENSIONI DEI CITTADINI

3) IMPEDIRE AI VARI CONSIGLI REGIONALI, PROVINCIALI,

COMUNALI, DI FARSI LO STIPENDIO O FARSI LE REGOLE PER LA PENSIONE:

 DEVE ESSERE UN ORGANO SUPERIORE A DECIDERE.

4)PER I PARLAMENTARI GLI STIPENDI DEVONO ESSERE APPROVATI

DALLA CORTE DEI CONTI, SU PROPOSTA DEL PARLAMENTO.

5) RIDURRE , DALLA PROSSIMA LEGISLATURA, IL NUMERO DEI

PARLAMENTARI: 120 SENATORI E 450 DEPUTATI

6) RIDURRE DRASTICAMENTE LE SPESE, ALMENO DELLA META', 

PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA.  

7) ALLA FINE DEL MANDATO, TUTTI I NON ELETTI, DEVONO

LIBERARE GLI UFFICI AVUTI IN USO GRATUITO

8) LE BUSTE PAGA DEVONO ESSERE SEMPRE DICHIARATE E LE

DICHIARAZIONI DEI REDDITI DEVONO ESSERE VISIBILI DA OGNI CITTADINO

9) NESSUNO DEVE ESSERE ELETTO IN PARLAMENTO PER PIU' DI 20 ANNI.

10) GLI EX PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA, DOPO IL SETTENATO RIENTRANO IN PARLAMENTO SOLO FINO A FINE LEGISLATURA. POI O SONO RIELETTI O DIVENTANO CITTADINI COMUNI.

.........................................................................................

           

                        FIRMATE UNA PETIZIONE  SIMILE DIComincialitalia : http://www.comincialitalia.net/petizioni.asp?id_petizione=3

Si occupa di raccogliere le firme e farle pervenire al Parlamento

 

 
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Il modello economico

Post n°187 pubblicato il 07 Marzo 2007 da albert.z
 

Penso che il comunismo sia servito per togliere la servitù della gleba dal medioevo russo. Anche il popolo cinese ha avuto un beneficio passando dalla società medioevale dei mandarini alla società comunista, in cui tutti avevano da vivere. Naturalmente il comunismo, basato sulla dittatura del proletariato, non poteva durare a lungo in quanto mancava la libertà e perché alla classe dei ricchi e dei padroni si era sostituita la classe dei dirigenti di Partito con tutti i loro privilegi.

Inoltre il comunismo, non premiando adeguatamente le capacità ed il merito dell'individuo, aveva in sè il freno allo sviluppo. Le scoperte sono frutto di giornate di lungo lavoro. Se chi s' impegna non ha un adeguato riconoscimento tende a vivacchiare, facendo le solite cose. Se invece una persona sa che con le sue scoperte, con il suo impegno, avrà un beneficio personale, allora si dedica anche fino a notte inoltrata per realizzare il suo sogno.

In questo modo mentre gli stati democratici liberisti avevano un grande sviluppo, gli stati comunisti avevano una economia stagnante.

In Svezia si è realizzato un modello economico che lascia al cittadino la libera iniziativa e nel contempo lo protegge con un sistema di welfare che va dalla nascita alla morte. Il terreno è del comune, così le case costano meno. L'istruzione è gratuita e la sanità garantita e in caso di disoccupazione c'è l'assegno di sussistenza. I servizi essenziali sono stati statali. Questo sistema funziona se tutti pagano le tasse. Solo ora comincia qualche privatizzazione, ma la rete resta saldamente in mano pubblica.

In Italia invece, alcuni ex comunisti per dimostrare di essere dei perfetti liberisti, hanno privatizzato sia i servizi che la rete  così  la Telecom  e le Autostrade sono diventate dei monopoli privati.

I socialdemocratici sono spariti o non sanno farsi sentire ed ora abbiamo o liberisti estremi o comunisti massimalisti. Così i cittadini comuni, operai ed impiegati, hanno solo danni. I furbetti del quartierino imperano.

 
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FACSIMILE DI E-MAIL  PERSONALE

Post n°186 pubblicato il 07 Marzo 2007 da albert.z
 

Iniziativa valida per il mese di marzo

( La prima settimana si può scrivere a 4 deputati e 3 senatori il cui cognome comincia con l'iniziale del nostro. La settimana dopo si scrive a quelli con l'iniziale più vicina.  Sul sito della www.camera.it  scegli la voce: scrivi al tuo deputato. Al www.senato.it scegli la voce elenco senatori)

SCRIVERE AL TUO DEPUTATO E' LECITO

Non scrivete  la stessa cosa due volte alla stessa persona

potreste essere richiamati .

ILL.MO ON.

 CHIEDO CHE I PARLAMENTARI ITALIANI, PER RISPETTO AL POPOLO ITALIANO, OTTEMPERINO AI SEGUENTI PUNTI: 

 1) PORTARE LE RETRIBUZIONI E LE INDENNITA' DEI PARLAMENTARI A LIVELLO MEDIO EUROPEO.

2) ALLINEARE LA PENSIONE DEI PARLAMENTARI ALLE REGOLE DELLE PENSIONI DEI CITTADINI

3) IMPEDIRE AI VARI CONSIGLI REGIONALI, PROVINCIALI, COMUNALI DI FARSI LO STIPENDIO O FARSI LE REGOLE PER LA PENSIONE: DEVE ESSERE UN ORGANO SUPERIORE A DECIDERE.

4)PER I PARLAMENTARI GLI STIPENDI DEVONO ESSERE APPROVATI DALLA CORTE DEI CONTI, SU PROPOSTA DEL PARLAMENTO.

5) RIDURRE , DALLA PROSSIMA LEGISLATURA, IL NUMERO DEI PARLAMENTARI: 120 SENATORI E 450 DEPUTATI

6) RIDURRE DRASTICAMENTE LE SPESE, ALMENO DELLA META', PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA.  

7) ALLA FINE DEL MANDATO, TUTTI I NON ELETTI, DEVONO LIBERARE GLI UFFICI AVUTI IN USO GRATUITO

8) LE BUSTE PAGA DEVONO ESSERE SEMPRE DICHIARATE E LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI DEVONO ESSERE VISIBILI DA OGNI CITTADINO

Distinti saluti

 

CHI VUOL COPIARE IL POST ED INCOLLARLO SUL PROPRIO BLOG

PUO' FARLO.

 
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