Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

https://twitter.com/albertozen" class="twitter-follow-button" data-show-count="false" data-lang="it">Segui @albertozen

 

Contatta l'autore

Nickname: albert.z
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 79
Prov: RO
 

FACEBOOK

 
 

Area personale

 

Ultime visite al Blog

albert.zAldus_rmilanicinzia1975celestial_eyeswoodenshipsilviosorellamariomancino.mpaperinopa_1974Sky_EagleLisa20141quattrozeroquattromassimo.sbandernofiordiloto2dgl0Stolen_words
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2007 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

GRILLO

            

Scarica il programma del Movimento 5 Stelle

 

Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

http://www.italiadeivalori.it/bastacasta/1/6856-costi-della-politica-le-proposte-dellitalia-dei-valori

 
 

Ultimi commenti

Citazioni nei Blog Amici: 38
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi di Maggio 2007

ACQUA RUBATA

Post n°264 pubblicato il 29 Maggio 2007 da albert.z
 

Seguitemi, se ci riuscite, in questa storia. Vi svelo subito il finale: ci hanno rubato l’acqua. Nel 1992 la legge Galli avvia la privatizzazione dell’acqua. (http://spazioinwind.libero.it/ambientekr/normativa/acque/l36-1994galli.htm)  Nascono 92 società di gestione a capitale misto: privato e pubblico. Queste società hanno un solo obiettivo: il profitto. Alcune sono quotate in Borsa. Più aumenta il prezzo dell’acqua, più aumenta il valore dell’azione e più staccano dividendi.
Tutti sanno che il petrolio di questo secolo si chiama acqua. Rispetto al petrolio ha una qualità importante: non serve per spostarsi, ma per vivere. L’acqua è vita e ogni giorno 30.000 persone muoiono nel mondo per mancanza d’acqua. Quale speculazione migliore della vita umana?
La privatizzazione dell’acqua è più di una vergogna, di uno schifo. Le parole trovatele voi. L’Acea che dà l’acqua ai romani ha incrementato il suo utile nell’ultimo anno del 30% distribuito in gran parte agli azionisti. “Grazie Roma che ci fai piangere ed abbracciarci ancora...”.
Il giro d’affari annuo delle piovre dell’acqua è di CINQUEMILIARDIDIEURO. Questo non è capitalismo. E’un’economia di rapina che fa utili sulla pioggia. L’acqua non può essere un dividendo, non può produrre utili. Va sottratta alle società per azioni. In futuro di acqua ce ne sarà sempre meno. E’ un bene pubblico. Anzi, è il principale bene pubblico. Il Governo faccia qualcosa prima che la gente si muova da sola.

tratto da www.beppegrillo.it

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Furti di denaro legalizzati: finanziamenti ai giornali

Post n°263 pubblicato il 29 Maggio 2007 da albert.z
 

DA REPORT. INCHIESTA SUL FINANZIAMENTO AI GIORNALI

IOVINE:"Lo stato finanzia l’editoria per circa 700 milioni di euro all’anno. A chi, come, e soprattutto a che titolo vengono spesi questi soldi? Poiché in Italia si legge poco e nessun giornale riesce a vivere di sole vendite, nel 1981 fu approvata una legge, pensata proprio per dare sostegno ai giornali di idee, come i giornali di partito, penalizzati dal mercato e non sorretti dalla pubblicità e allegati. Ma nell’inchiesta di Bernardo Iovene scopriamo che in realtà i giornali considerati di partito oggi in tutto prendono il 5% degli stanziamenti. E allora il restante 95% a chi va? I lettori dei quotidiani non lo sanno, mentre lo sanno bene gli editori, che incassano corposi contributi su spese telefoniche, elettriche e costo della carta. Una fetta di finanziamenti va poi a una galassia di giornali che hanno ottenuto l’accesso ai finanziamenti grazie alla firma di due deputati, spesso di schieramento opposto, che hanno dichiarato l’appartenenza della testata a un movimento politico. Come il Giornale d’Italia, ‘Organo del movimento unitario pensionati uomini vivi’, che gira parte dei suoi contributi alla Lega. Ma non sono i soli, ci sono anche le Tv locali, per esempio Teleoggi, con i soldi pubblici ha “ringraziato” l’ex ministro Gasparri per l’attenzione dimostrata. Anche Radio Padania e Radio Maria incassano. E anche il quotidiano “Sportsman, Cavalli e Corse”. Alla fine della fiera i giornali prendono un sacco di soldi ma i giornalisti precari e sottopagati sono sempre di più."

N.B. LA MONDADORI, DI SILVIO BERLUSCONI, PRENDE 30 MILIONI DI EURO.

PROPONGO DI RIDURRE IL FINANZIAMENTO A 7 MILIONI DI EURO L'ANNO E RISERVARLO SOLO AI PRIMI DUE ANNI DI VITA DI UN GIORNALE E AI GIORNALI ORGANI UFFICIALI DEI PARTITI. POI DEVONO VIVERE AUTONOMAMENTE E NON A SPESE DEL CONTRIBUENTE.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La Borsa italiana oggi

Post n°261 pubblicato il 25 Maggio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

              Fonte di guadagno per i Manager e rischio di perdite per gli azionisti

 

 

E’ necessaria una riforma seria della Borsa e della Consob con l’introduzione di vere regole a tutela del Mercato. Oggi investire nella Borsa it aliana espone i piccoli azionisti al rischio di perdite consistenti. La Consob non riesce a fermare in tempo eventuali anomalie. I casi Cirio e Parmalat sono all’attenzione di tutti. Il piccolo azionista non è protetto ed è l’ultimo a sapere le cose a suo danno. I manager, invece, si arricchiscono comunque vada la società, godono di rendite di posizione e attuano scientificamente una spogliazione dell’azienda a favore di pochi con le stock option.

Con le scatole cinesi i manager controllano una società senza avere una vera maggioranza finanziaria, e trasferiscono dei dividendi anche del 90-100%, sottraendoli agli investimenti.

Il conflitto d’interessi è evidente e diffuso: vari manager sono il controllato in un’azienda è anche controllore in un’altra azienda, facendo sempre gli interessi del controllore. I piccoli azionisti della controllata sono quelli che incassano le perdite. Attualmente mancano, in Italia, le regole per permettere ai piccoli azionisti di raggrupparsi per difendere i propri interessi. La politica sta sempre dalla parte dei furbi e dei ladri istituzionalizzati: con indulti, depenalizzazioni, possibilità di falso in bilancio, prescrizioni. Anche in questi giorni il Ministro Mastella aveva tentato di produrre un disegno di legge per ridurre le pene massime di bancarotta fraudolenta, da 12 anni a 6 anni. Tanzi e Cragnotti sarebbero stati pressoché assolti, dato che la legge ex-Cirielli ha ridotto i tempi di prescrizione anche per tali reati, e non è stata ancora abrogata, come aveva promesso di fare Prodi. Fortunatamente, per ora, questo aiuto agli amici potenti sotto processo è stato sventato. Mastella ci riproverà? Speriamo che invece si faccia un disegno legge per proteggere i piccoli azionisti, per eliminare le stock option abolire le scatole cinesi, impedire che nei consigli di amministrazione il controllato diventi controllore di se stesso e per punire il falso in bilancio come in America: 20 anni di galera.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL SOLE 24 ORE INTERVISTA DI PIETRO

Post n°259 pubblicato il 24 Maggio 2007 da albert.z
 

Sole: LA GIUSTIZIA COME FUNZIONA?
ADP: L'altro giorno stava passando in preconsiglio dei ministri una legge che riduce le pene per la bancarotta e manda in prescrizione tutti i reati commessi dai furbetti del quartierino. Stiamo parlando di riduzione degli sprechi e stava passando una legge sulla fondazioni politiche che, se non fosse stato per noi
dell'Italia dei valori, sarebbe stata un'altra enorme cassa per mungere soldi allo Stato, e quindi ai cittadini, da parte dei partiti.
Sole: Ci sarà una nuova tangentopoli?
ADP: La nuova tangentopoli c'è già tutta, ma non ci sarà la nuova Mani pulite. Perché prima c'era un'indignazione popolare che ha accompagnato le indagini della magistratura, mentre oggi c'è rassegnazione e indifferenza da parte dei cittadini perché tanto non cambia nulla.
Sole: La via giudiziaria alla riforma della politica stavolta è preclusa?
ADP: La via giudiziaria c'è tutti i giorni, i magistrati lavorano, ma non fa più notizia. Mi risulta che Geronzi abbia qualche problema di giustizia. Ma non mi pare che questo gli impedisca di stare oggi su tutti i giornali con le fusioni bancarie. Questo vale per la classe politica, la classe imprenditoriale, l'informazione.
Sole: Crescono i costi della politica. La politica è sempre più un mestiere.
ADP: Anche questa è un'assurdità, far diventare la politica un mestiere. Un consigliere circoscrizionale di Palermo prende 3-4mila euro al mese, la politica è diventata un concorso per un posto di lavoro. E questi sono i costi delle istituzioni. Poi ci sono i costi spaventosi della politica, a partire dal finanziamento dei partiti. Prima c'erano le tangenti, ora si è fatta una legge che permette di prendere gli stessi soldi esorbitanti di allora. Basta che uno fa gruppo in consiglio regionale e prende un sacco di soldi. Ovunque si è creata una giustificazione legislativa per rendere lecito ciò che è sostanzialmente immorale.
Sole: È diventato un sistema?
ADP: È questa la metamorfosi della tangentopoli di un tempo, l'ingegnerizzazione del sistema. Prima si commettevano reati per raggiungere fini immorali, oggi si commettono atti che reati non sono ma restano sempre immorali.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LETTERA A MONTEZEMOLO

Post n°258 pubblicato il 23 Maggio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

Lettera di Marco Travaglio a Montezemolo - "Perchè non parli mai del tesorone delle imprese"? Perchè non parli dello stipendio medio dei primi cento top manager italiani che è di 3,4 milioni all’anno, 7 miliardi di lire: "guadagnano 160 volte lo stipendio di un'operaio ?".

Gentile Luca Cordero di Montezemolo,
il presidente di Federmeccanica, che fa parte della Confindustria, dice che l’aumento di 100 euro all’anno chiesto dagli operai è “una proposta ridicola” perché ci metterebbe “fuori dal mercato”.
E lei ha dichiarato che la ripresa economica dell’Italia è “esclusivamente merito delle imprese”.
Eppure lei stesso ripete sempre che un’impresa non è fatta solo dagli imprenditori e dai manager, ma anche dai lavoratori. Dunque tutti dovrebbero essere premiati per il loro lavoro. Invece i manager in Italia guadagnano molto di più dei loro colleghi del resto d’Europa, mentre i lavoratori molto di meno.
In Italia un operaio guadagna in media, al lordo, 21 mila euro, contro i 29 mila della Francia, i 32 della Svezia, i 35 del Belgio, i 37 dell’Olanda, i 39,7 della Gran Bretagna, i 41 della Germania, i 42 della Danimarca.
Qualche anno fa, un tale disse: “se i nostri operai guadagnano poco, le macchine che gli facciamo costruire chi se le compra?”
Tra il 2000 e il 2005, secondo l’Eurispes, in Europa gli stipendi sono aumentati del 20%, in Italia del 13,7. Da noi gli stipendi dei lavoratori aumentano ogni anno del 2,7%, mentre quelli dei manager del 17%, otto volte l’inflazione. Le stipendio medio dei primi cento top manager italiani è di 3,4 milioni all’anno, 7 miliardi di lire: guadagnano 160 volte lo stipendio di un operaio, prendono in due giorni quello che un operaio prende in un anno.
In ogni caso la Fiat, con le sue mani e con la cassa integrazione, s’è rimessa in sesto grazie a un manager come Marchionne. Che dunque si merita tutti i 7 milioni di euro che guadagna all’anno, poco meno di quelli che guadagna lei. Ma, se il mercato ha un senso, chi ottiene risultati dovrebbe guadagnare molto e chi va male dovrebbe guadagnare poco, o farsi da parte.
Mi sa spiegare allora perché, visto come va la Telecom, il manager più pagato d’Italia è proprio Carlo Buora della Telecom, con 18.860 milioni di euro nel 2006 tra stipendio e liquidazione Pirelli? E perché Tronchetti Provera guadagna come Marchionne che ha risanato la Fiat? Poi c’è Cimoli, che ha così ben ridotto l’Alitalia: guadagna 12 mila euro al giorno, quello che un operaio guadagna in un anno. Il presidente di Air France guadagna un terzo: ma la compagnia francese è in attivo, mentre la nostra perde un milione al giorno. Dopo 2 anni e mezzo disastrosi, col buco Alitalia salito a 380 milioni, Cimoli per andarsene ha pure preso 5 milioni di liquidazione. Alberto Lina è l’amministratore delegato dell’Impregilo, capo-gruppo della ditta che smaltisce così bene i rifiuti in Campania: guadagna addirittura più di lei, 7,3 milioni.
Anche lui prende in un giorno quanto un suo operaio guadagna in un anno. Dov’è il mercato?
Dov’è la meritocrazia?
La prima regola del mercato è che tutti rischiano qualcosa, e chi sbaglia paga. Voi top manager, invece, non rischiate mai nulla. Se avete successo, vi aumentate lo stipendio. Se fallite, ve lo aumentate lo stesso. Se vi cacciano, ci guadagnate una fortuna con le superliquidazioni. Poi passate a far danni da un’altra parte. E se non garantite la sicurezza o la salute dei vostri dipendenti, loro pagano con la vita, per voi c’è l’indulto. Con la certezza di morire di morte naturale, nel vostro letto. Gli operai invece muoiono al lavoro come le mosche, al ritmo di quattro al giorno. Andare a lavorare, in Italia, è più pericoloso che andare in guerra. Ogni anno muoiono 1250 lavoratori italiani, la metà delle vittime delle Torri gemelle, meno dei morti di tutto il mondo per attentati terroristici. E un milione restano feriti.
Ora lei, dottor Montezemolo, è preoccupato che il tesoretto si disperda in mille rivoli. Giusto.
Ma perché non parlate mai del tesorone dell’evasione fiscale, 200 miliardi l’anno? E del tesorone del lavoro nero e sommerso, il 27% del pil, cioè 400 miliardi? E del tesorone delle mafie, 1000 miliardi di euro? La legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi e finora confermata, in barba alle promesse elettorali, dal governo Prodi, consente a ogni impresa di occultare dai bilanci fino al 5% dell’utile prima delle imposte, al 10% delle valutazioni e all’1% del patrimonio netto. Centinaia di milioni di nero legalizzato per ogni grande gruppo.
Una sorta di modica quantità di falso in bilancio consentita, come per la droga, per uso personale. Non vi vergognate di una situazione del genere, che vi rende tutti sospettabili? Il “mercato” è anche 25 anni di galera per chi trucca i bilanci, come in America: o no? Perché allora non avete detto una parola contro la depenalizzazione del falso in bilancio? Perché Confindustria non fa una grande battaglia per importare in Italia la legge americana sui reati finanziari?
Vedrà che, recuperando un po’ di evasione, si potranno garantire case, asili e pensioni al popolo dei 1000 euro al mese, che con un giusto aumento di stipendio potrebbero fare un bel passettino in avanti. Perchè, come diceva quel tale, “se gli operai guadagnano poco, le macchine che costruiscono chi se le compra?”.
A proposito: lo sa chi era quel tale? Non era Marx, e nemmeno il subcomandante Marcos. Era l’avvocato Agnelli.
In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti
Marco Travaglio

Dov'è la meritocrazia ?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Statisti all'italiana

Post n°257 pubblicato il 18 Maggio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

 In Italia c’è una logica perversa che fa di questo paese un caso unico al mondo, o quasi.

Basta saper parlare bene, dando ad intendere di essere certi di quello che si dice, per avere la fiducia della gente comune.

Amato, nel 2001, disse che non era possibile dare ai pensionati 1 milione al mese. Durante la campagna elettorale, Rutelli lo ripeteva spesso.

Vinse Berlusconi e 1.850.000 pensionati ebbero l’aumento a un milione di lire.

Durante la campagna elettorale del 2006 Berlusconi promise di abbattere l’ICI sulla prima casa e Rutelli disse che non era possibile. Nemmeno un anno dopo Rutelli propone di togliere l’ICI sulla prima casa.

Più clamorosi sono i casi di Fassino, Veltroni e D’Alema che per numerosi e lunghi anni hanno garantito che il comunismo era il miglior modo possibile per realizzare il bene del popolo.

Solo la caduta del muro di Berlino, del 1989, li costrinse a cambiare idea. Improvvisamente divennero liberisti totali, senza più nemmeno l’ombra di un po’ di socialdemocrazia.

Approvarono convinti l’abolizione dell’equo canone, perché dicevano che la libera contrattazione avrebbe favorito l’aumento del numero delle case e quindi affitti più bassi. Le cose andarono al contrario, case sempre più care e affitti alle stelle, ma loro sono sempre sulla cresta dell’onda.

De Mita cominciò a liberalizzare ed a privatizzare le banche perché dicevano che le banche private sarebbero state il volano dello sviluppo, in quanto si sarebbero fatte la concorrenza per dare servizi migliori e a minor costo. Tutti sappiamo come è andata a finire: i costi sono aumentati e i poveri clienti che vanno in sofferenza  e ritardano i pagamenti vengono spogliati dei loro averi.

I Democristiani cominciarono privatizzare anche i servizi, come l’acqua, il gas, la luce, perché dicevano che i privati sanno fare meglio e siccome si faranno concorrenza, allora i servizi sarebbero costati meno. Prima però hanno pensato bene di alzare il costo del canone del telefono per attirare i compratori privati. Così privatizzarono anche le reti, cioè i  fili o i tubi dando tutto al privato. Nella telefonia si passò da un monopolio pubblico a uno privato, con costi sempre alti e sempre meno servizi gratuiti. Chiusero i centri di consultazione gratuita degli elenchi telefonici e i relativi telefoni pubblici. Gli impiegati, allora numerosi, che  avevano un posto fisso ben pagato, furono pensionati o trasferiti e ora sono assunti a tempo determinato.

L’acqua venne privatizzata ad Aprilia, o semiprivatizzata, cioè gestita da società miste, con consigli di amministrazione piene di costosissimi, quanto inutili consiglieri, che placano con lauti gettoni di presenza, la delusione della trombatura alle elezioni locali..

Invece di accelerare i tempi dei processi e costruire le carceri necessarie, il Ministro della Giustizia pone in atto l’indulto, deludendo le persone che hanno subito i reati condonati.

Il guaio è che questi statisti all'italiana, ci costano anche il doppio degli altri paesi europei.

Ora abbiamo come Presidente della Repubblica, un campione della libertà, che proclama i meriti della democrazia e ci costa almeno tre volte la regina d’Inghilterra.

Cinquanta anni fa, quando i russi invasero l’Ungheria disse che avevano ragione i russi. Erano loro i liberatori. Solo dopo vari anni si è ravveduto. Sbagliano in maniera clamorosa, ma sono sempre lì in Parlamento, al Governo, al Quirinale a prendere e spendere i sudati soldi degli italiani. Non si vergognano nemmeno un po’!

Dall’altra parte, 5 anni di governo Berlusconi a crescita 0, con i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, con l’incoraggiamento ai commercianti a mettere i prezzi che volevano, perché il piazzista di Arcore sentenziava che il dio MERCATO è quello che decide, ( oltre a dire che mamma Rosa passava le giornate in giro per i mercati per cercare il prezzo più basso), e così all’improvviso gli italiani a reddito fisso si trovarono sempre più poveri, mentre i ricchi speculatori e gli evasori fiscali furono coccolati e premiati. Per potere fare tranquillamente le leggi a favore del loro padrone, oltre che per sottrarlo ai processi, con l’escamotage della riduzione dei tempi di prescrizione, vendettero le case degli enti,  con le cartolarizzazioni, per fare quadrare i conti dello Stato e non mettere le mani nelle tasche degli italiani.  Mancò poco che vendessero anche le strade e per passare si dovesse pagare i pedaggi ai privati. Berlusconi e Tremonti fecero tornare i capitali dall’estero, che erano fuggiti per non pagare le tasse, provocando un aumento pazzesco del prezzo delle case, anche perché non fecero costruire che 1000 case popolari all’anno o poco più, creando le condizioni per la corsa all'acquisto per non pagare affitti sempre più iniqui. 

Berlusconi ebbe, in pieno conflitto di interessi, la legge Gasparri, per arricchirsi in maniera spropositata, facendo una legge sul conflitto di interessi che offende l’intelligenza dei cittadini, anche se rende soddisfatti i fanatici della casa delle loro libertà. Oggi si presentano in tv, ai confronti, baldanzosi, come loro non fossero responsabili della crisi delle famiglie ad arrivare a fine mese, dei prezzi altissimi delle case e dei servizi e dell'aumento gigantesco del debito pubblico.

Hanno anche il coraggio a sfidare chi non è per niente responsabile, come il ministro Ferrero, a fermare le conseguenze delle loro politiche scellerate! Sono perfino giunti al punto, con la legge Tremonti bis, di dare al loro capo 243 miliardi di lire per lo sviluppo dellasua azienda. 

Si sono presi soldi che potevano servire per dare case ai poveri e hanno avuto il coraggio di assegnarli al loro boss, che di ville ne aveva già cinque...

Quando ce li toglieremo dai c…?

Temo solo dopo morti e con funerali a spese dello Stato.

Di chi è la colpa? Degli elettori incapaci a capire anche le cose più banali. Votano per simpatia, per fanatismo, perché i nostri politici sanno recitare bene la loro parte di statisti esperti ed avveduti, interessati al “bene” del popolo: le tasse che affluiscono allo Stato e che loro depredano e arraffano senza vergogna.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

CONFLITTO DI INTERESSI

Post n°255 pubblicato il 17 Maggio 2007 da albert.z
 

Intanto, dopo il no di Mastella, arriva anche l'opposizione di Antonio Di Pietro (ma per ragioni opposte rispetto all'Udeur), mentre il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, insorge contro una "legge eversiva e incostituzionale" e un blind trust "ammazza-aziende, strumento per realizzare sostanziali espropri".

Tre, invece, i punti fondamentali del provvedimento che l'Italia dei valori chiede di modificare. Va inserita, secondo Antonio Di Pietro, "una norma che preveda l'ineleggibilità, quindi la non candidabilità in Parlamento, dei condannati con sentenza penale passata in giudicato", poi "l'incompatibilità per chi, in conflitto di interessi, non rinunci in toto alla propria attività nel caso di un incarico di governo". Infine, insiste Di Pietro, "l'ineleggibilità, e non l'incompatibilità, di coloro che non si liberino del proprio conflitto sei mesi prima di candidarsi".


Insomma, per Di Pietro "una legge sul conflitto di interessi che non inserisca le vere cause e ragioni dell'ineleggibilità e dell'incompatibilità finirebbe per essere solo una legge che copre di ipocrisia lo stato di illegittimità esistente e persistente".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Il Governo vuole ridurre del 30% i costi della politica

Post n°254 pubblicato il 16 Maggio 2007 da albert.z
 

In arrivo un libro bianco sui costi della politica. Il ministro per l'Attuazione del programma di Governo Giulio Santagata, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, ha annunciato una ricognizione dei costi della politica su 401 organismi con un taglio del 30%, corrispondente a un risparmio di 18 milioni di euro. Il libro bianco sarà realizzato da un organismo interministeriale composto dalla presidenza del Consiglio e da diversi ministeri (Interni, Economia, Affari regionali e Funziona pubblica). La prima riunione di questo comitato interministeriale è prevista già la prossima settimana. Accanto alla ricognizione dei costi della politica il Comitato si occuperà anche di selezionare e proporre i canali legislativi con i quali intervenire.

Santagata ha anche sottolineato che il contenimento dei costi per lo Stato ottenuto dal riordino dei comitati e delle commissioni avrebbe fruttato diciotto milioni di euro di risparmio. Dei 512 organismi coinvolti, ne sono stati soppressi 110 e 401 sono stati rivisti con un taglio minimo - ha spiegato il ministro - del 30% dei costi. «Abbiamo approfittato dell'essere arrivati in fondo a questo lungo lavoro - ha dichiarato Santagata - anche per fare una ricognizione, una sintesi di quello che abbiamo fatto nel campo della riduzione dei costi delle amministrazioni e della politica». L’operazione è iniziata con il decreto Bersani del luglio 2006 ed è andata avanti con la Finanziaria.

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato un drastico taglio alle spese dei ministeri varando 14 regolamenti per la riduzione dei costi della politica nei ministeri. I regolamenti, gli ultimi di una serie che doveva essere conclusa entro il 15 maggio, riducono il numero di organismi interni ai dicasteri.

Intanto il senatore della Sinistra democratica Massimo Villone, in una interrogazione parlamentare chiede un radicale taglio alle spese per gli aerei “blu” per ministri e sottosegretari, che costerebbero all'Erario dello Stato180 mila euro al giorno, oltre 65 milioni di euro all'anno. Risparmi da utilizzare, secondo Villone, ai fini dell’azione di governo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA CONSULTA A FAVORE DEI POLITICI LOCALI

Post n°253 pubblicato il 10 Maggio 2007 da albert.z
 

LA CONSULTA, CIOE' LA CORTE COSTITUZIONALE, HA DATO RAGIONE ALLA REGIONE CAMPANIA, CONTRO IL RICORSO VERSO LA FINANZIARIA, CHE STABILIVA LA RIDUZIONE DEL 10% DEGLI STIPENDI DEI POLITICI DEGLI ENTI LOCALI.

IN BASE ALLA COSTITUZIONE, MODIFICATA DA PRODI, AMATO, FASSINO, D'ALEMA... LE REGIONI SONO COMPLETAMENTE AUTONOME NEL GESTIRE I SOLDI CHE RICEVONO DALLO STATO, PER CUI I POLITICI LOCALI, POSSONO FARE IL CAVOLO CHE VOGLIONO, SENZA NESSUN CONTROLLO E  SE VOGLIONO RADDOPPIARSI LO STIPENDIO POSSONO FARLO!!!

ALLA FACCIA DEI CITTADINI.

CERTA GENTE, INVECE DI FARE CERTE  MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE, AVREBBE DOVUTO DARSI ALL'IPPICA.

Il VESCOVO DI VITTORIO VENETO ha invitato la gente a «ribellarsi» contro «questa corsa di politici e amministratori a chi arraffa di più».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SOLO UNA RIVOLUZIONE PUO' RIMETTERE LE COSE A POSTO

Post n°252 pubblicato il 10 Maggio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

LA SITUAZIONE ITALIANA E' INCANCRENITA.

1) POLITICI SFRUTTANO I CITTADINI LEGIFERANDO, OLTRE CHE MALE, ANCHE PER I PROPRI INTERESSI. I LORO STIPENDI SONO SCANDALOSI. LE LORO PENSIONI SONO UN'OFFESA ALLA POVERA GENTE.

2) I POLITICI LOCALI DELLE REGIONI DEL SUD, OLTRE A SFRUTTARE IL POPOLO COME QUELLI NAZIONALI, SONO INDIRIZZATI A MANTENERE LA SITUAZIONE ATTUALE. NIENTE FEDERALISMO FISCALE, DICE SEMPRE PIU' CHIARAMENTE BASSOLINO. SECONDO LUI BISOGNA CHE MANTENIAMO GLI SPRECHI E LE INEFFICIENZE DEI CAMPANI CON SOLDI DELLE TASSE DELLO STATO.

 LA SICILIA SI TIENE IL 100% DELLE SUE TASSE E RICEVE DENARO PER PAGARE  I SUOI IMPIEGATI, QUASI TUTTI DIRIGENTI, I QUALI SONO IN TOTALE, QUASI COME QUELLI DI TUTTE LE ALTRE REGIONI MESSE ASSIEME.

LA CALABRIA HA MIGLIAIA DI GUARDIE FORESTALI, DI CUI MOLTE FANNO ANCHE LAVORI EXTRA IN NERO.

LA SITUAZIONE E' INSOPPORTABILE.

I POLITICI NON HANNO ALCUNA INTENZIONE DI IMBOCCARE LA RETTA VIA.

SOLO IL POPOLO PUO' FARE QUALCOSA SCENDENDO IN PIAZZA.

I GIORNALI ONESTI E LIBERI DOVREBBERO INFORMARE LA GENTE DELLA SITUAZIONE ED INDICARE LA VIA PER USCIRNE, INVECE TUTTO E' TRATTATO COME FOSSE UNA COSA NORMALE.

DEL RESTO SIAMO NEL PAESE DELLA MAFIA, DELLA CAMORRA, DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA, CHE SEMPRE PIU' SI DIMOSTRA COLLUSA CON IL POTERE. SIAMO IL PAESE DELL'INDULTO, DEI PROCESSI CHE SI CONCLUDONO CON L'ASSOLUZIONE PER PRESCRIZIONE, IN QUANTO I TEMPI DEI PROCESSI SONO VOLUTAMENTE LUNGHI PER NON COLPIRE I FURBI, CHE SONO QUELLI CHE PIU' SOVVENZIONANO I PARTITI PER I LORO SCOPI.

SOLO UNA RIVOLUZIONE ( CULTURALE?) PUO' CAMBIARE LE COSE.

Il VESCOVO DI VITTORIO VENETO ha invitato la gente a «ribellarsi» contro «questa corsa di politici e amministratori a chi arraffa di più».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

UN TENTATIVO SVENTATO

Post n°250 pubblicato il 09 Maggio 2007 da albert.z
 

Pubblico una lettera di Silvana Mura, deputata di Idv, sulle fondazioni politiche.

"Il tentativo di far nascere le fondazioni di partito, fallito grazie all’opposizione dell’Italia dei Valori, è un esempio di come i partiti tentino, in ogni occasione, di aumentare le proprie entrate a spese dello Stato e dei cittadini.
In questo caso ci hanno provato nel peggiore dei modi inserendo in una legge che nulla aveva a che fare con le fondazioni un emendamento che invece le istituiva. Il tutto con l’accordo di maggioranza e opposizione.
La vicenda si è svolta alla Camera nella Commissione Affari Costituzionali e la proposta di legge è la 1667.
Il progetto di legge ha come fine quello di spostare il termine previsto per la richiesta di rimborso elettorale che spetta ai partiti all’indomani delle elezioni, consentendo in questo modo a tutte le formazioni politiche di presentare la richiesta in tempo utile.
Uno degli emendamenti presentati a questa legge stabiliva la nascita delle fondazioni politico-culturali.
Queste avrebbero potuto ottenere soldi pubblici e utilizzare personale della pubblica Amministrazione, che sarebbe stato collocato in aspettativa. Non solo. Se questo personale avesse ricevuto promozioni e aumenti di stipendio da parte delle fondazioni, tali avanzamenti sarebbero rimasti validi nel momento del rientro nella pubblica Amministrazione.
Infine c’è un punto che spiega la vera finalità di questo emendamento.
Da un lato si dice che non è possibile per le fondazioni trasferire del denaro al partito di appartenenza. Ma dall’altro gli è consentito trasferire ai partiti beni e servizi. Si tratta quindi di quella che in gergo contabile è chiamata partita di giro e che per i cittadini, invece, sarebbe stata una presa in giro.
L'Italia dei Valori non ha nulla contro le fondazioni, ma è contraria se chi le deve pagare sono i cittadini. Visto che i partiti già prendono valanghe di soldi con i rimborsi elettorali non è certo il caso di concedergliene altri. Questa volta il gioco non è riuscito perché l’Italia dei Valori ha fatto conoscere la vicenda all’opinione pubblica che si è giustamente indignata. Davanti alle proteste dei cittadini e temendo l’impopolarità che ne sarebbe derivata i partiti hanno fatto marcia indietro e dopo aver congelato l’esame della legge per ben due mesi l’emendamento è stato ritirato definitivamente."

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

RIBELLIAMOCI

Post n°249 pubblicato il 09 Maggio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

RIBELLIAMOCI

Il governatore e gli assessori regionali del Veneto, nell'incessante dedizione al bene collettivo, hanno deciso di rinnovare il parco macchine puntando al risparmio. E così, rinunciando parsimoniosi a Bentley, Rolls Royce e fuoriserie con sedili di zibellino e maniglie d'oro, si sono accontentati d'una flotta di auto superlusso da 300 chilometri l'ora. L'ideale, per mettersi in coda negli ingorghi.
Fatto sta che la spesa, 436.800 euro più Iva, ha fatto arrabbiare non solo i cittadini ma anche i vescovi di Rovigo, Padova e soprattutto quello di Vittorio Veneto. Il quale ha invitato la gente a «ribellarsi» contro «questa corsa di politici e amministratori a chi arraffa di più». Certo, la progressiva e inarrestabile voglia di auto blu sempre più potenti, più costose, più luccicanti, non riguarda solo il Veneto.

RIBELLIAMOCI! FACCIAMO UNA MANIFESTAZIONE DAVANTI AI CONSIGLI REGIONALI E DAVANTI AL PARLAMENTO.

IL 30 SETTEMBRE 2007, SE NON E' CAMBIATO NULLA, DOBBIAMO FARE UNA MANIFESTAZIONE.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

STIPENDI D'ORO DEGLI AMMINISTRATORI DELLO STATO 

Post n°248 pubblicato il 09 Maggio 2007 da albert.z
 

I carabinieri del nucleo operativo e gli agenti del nucleo speciale della Guardia di Finanza presso l'Autorita' delle Telecomunicazioni hanno acquisito, su ordine del pubblico ministero Adelchi D'Ippolito tutta la documentazione riguardante gli stipendi ed emolumenti percepiti dai manager di otto aziende (Anas, Enel, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato e Alitalia), a seguito della denuncia presentata nei giorni scorsi da Donatella Papi, legale rappresentate del giornale on line ''comincialitalia.net''.

L'inziativa della denuncia è stata illustrata in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, alla quale hanno partecipato il direttore del quotidiano Donatella Papi, l'avvocato Rossella Cicchetti, l'On. Stefano Pedica, responsabile della segreteria politica di Italia dei Valori, il partito di Antonio Di Pietro che sostiene l'iniziativa. "Ciò che l'opinione pubblica ha chiesto di sapere - ha detto Donatella Papi - è se le vicende "degli stipendi d'oro dei super manager", i più alti d'Europa, costituiscono illeciti anche penali. Sicuramente essi rappresentano uno spreco intollerabile e mancanza di rispetto civile a fronte di gravi situazioni finanziarie che si riflettano sui servizi ai cittadini e sull'occupazione".

La denuncia è stata formalizzata a seguito di alcune notizie, tra cui quelle diffuse dalla trasmissione Report di Raitre, che tanto scalpore hanno suscitato. Sono stati i cittadini, che aderiscono al giornale, a chiedere di fare l'esposto alla Procura attraverso una adesione popolar.

Oltre 400 motivazioni quelle che hanno dato avvio all'inziativa, poi una serie di articoli sempre a firma di cittadini-reporter sul dissesto delle aziende, sui disservizi e le inefficienze, sui ritardi nell'innovazione e nello sviluppo. Soprattutto i rischi per i lavoratori che, insieme ai cittadini, sono i più danneggiati.

"La denuncia inoltrata alla Procura della Repubblica presentata da comincialitalia.net, e firmata da Donatella Papi quale legale rappresentante, presso il Tribunale di Roma il 17 novembre ultimo scorso, è frutto di una giusta "richiesta popolare" rappresentata con il libero contributo dei cittadini", ha spiegato l'avvocato Rossella Cicchetti, che ha elaborato l'esposto. "La trasmissione Report, infatti, ha avuto il pregio di rendere manifesta una situazione di cui se ne conoscevano i contorni, ma sicuramente non i contenuti".

Quali reati sono stati ipotizzati? "Non corre l'obbligo ai cittadini ipotizzare reati - ha precisato l'avvocato Cicchetti -. Ciò che l'opinione pubblica ha chiesto di sapere da un Giudice della Repubblica è se dalle vicende "degli stipendi d'oro dei super manager", possano emergere elementi che integrino illeciti di natura penalistica. Ci si chiede inoltre, se le aziende, attualmente privatizzate e strutturate secondo il modello S.P.A. dovessero fallire, vuoi a causa di cattiva gestione, vuoi a causa dell'emarginazione delle forze umane, si possa ipotizzare distrazione di capitali".

Donatella Papi                 direttrice di Comincialitalia.net

Il VESCOVO DI VITTORIO VENETO ha invitato la gente a «ribellarsi» contro «questa corsa di politici e amministratori a chi arraffa di più».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

I POLITICI. PURTROPPO IN UNO STATO SONO NECESSARI

Post n°247 pubblicato il 04 Maggio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

Se guardiamo agli effetti della guerra in Irak notiamo che BUSH ha voluto intervenire, dichiarando che Saddam  Hussein era pericoloso perché aveva armi di distruzioni di massa.

Spinto da interessi vari, petrolieri e produttori di armi,  coinvolge la fedele alleata Gran Bretagna, bombarda l'Irak ed entra in uno Stato indipendente con un esercito costosissimo. Causa DANNI ENORMI, uccide decine di migliaia di persone, e non trova niente.  Si scatena la reazione degli irakeni che iniziano una terribile guerriglia ed Al Qaeda trova terreno fertile per fare proselitismo. A questo punto uno dovrebbe scusarsi, pagare i danni ed andarsene, invece resta per "normalizzare" la situazione, chiede l'aiuto anche altri paesi, fra cui l'Italia.

 Ci sono gli islamci che non vedono di buon occhio questa assurda crociata, e attaccano le truppe di occupazione senza fare tante distinzioni. Per loro i  cristiani sono dei nemici da uccidere ovunque. Muoiono decine di soldati italiani, centinaia di altri soldati occidentali e migliaia di soldati americani. Inoltre, cominciano le lotte interne tra sunniti e gli altri gruppi religiosi o etnici, dando vita ad una guerra civile insanabile. Fortunatamente, i soldati italiani, che hanno dato solo una mano per la ricostruzione, sono ritornati.

Ieri, nella  conferenza per l'Iraq, i capi dei paesi arabi e dei paesi partecipanti alla guerra, si sono riuniti per affrontare la situazione. Gli italiani, oltre ad avere dato un contributo di vite umane e sostenuto spese non indifferenti, per la missione in Iraq, hanno deciso di condonare il debito irakeno di 2,4 miliardi di euro.

Per colpa dei politici, Bush, Blair ed altri, si è fatta una guerra dannosa e costosa. I popoli, americani, irakeni, italiani, hanno avuto gravi danni. I petrolieri, i produttori di armi si sono arricchiti, e i politici non hanno pagato un prezzo adeguato per i loro gravi errori. Bush non può essere eletto comunque, avendo fatto due mandati, Blair ha fatto undici anni di governo e tira avanti nonostante l'impopolarità, e i governanti italiani che hanno mandato i soldati italiani in Irak a rischiare la vita, sono sempre sulla cresta dell 'onda. I sondaggi li danno addirittura vincenti.

Chi ci rimette per i 2,4 miliardi di euro donati all'Irak? I soliti poveri. Quelli che non sovvenzionano i partiti.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Il tesoretto come andrà diviso?

Post n°246 pubblicato il 03 Maggio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

"Le entrate inaspettate dovrebbero essere effettivamente utilizzate per ridurre il disavanzo ed il debito": lo ha detto il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, rispondendo a chi gli chiedeva di commentare la decisione del governo italiano di utilizzare una parte dell'extragettito per altre misure non legato al risanamento.

Romano Prodi, invece, promette aiuti diretti ai veri poveri.

Speriamo sia vero.

Finora ho visto tanti aiuti ai ricchi.

Fin dal governo De Mita,  con le privatizzazioni delle banche, a quella della Telecom   a quella dell'acqua, con le società miste, del periodo di Prodi-D'Alema. Oggi pare che il Governo abbia intenzione di fare marcia indietro: rete fissa dichiarata strategica per il paese. Forse la rimetteranno in mano pubblica.

Il polo della Libertà grida Libero MERCATO.

Mi ricordano tanto le Volpi che gridavano libero POLLAIO. I polli siamo noi comuni cittadini, le volpi i soliti imprenditori e banchieri.

Che Prodi si stia ravvedendo?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso