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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi del 12/01/2007

Mani pulite   3

Post n°76 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da albert.z
 

1993: tentativi di resistenza. Il crollo di consensi della DC e la crescita della Lega

Nelle elezioni locali di dicembre, la DC perse metà dei voti. Craxi, dopo aver ricevuto tanti avvisi di garanzia, inerenti anche reati di corruzione, rassegnò in febbraio le dimissioni da segretario del Psi.

Nelle nuove elezioni amministrative del 6 giugno 1993 la DC perse nuovamente metà dei voti, e il Partito Socialista praticamente sparì. La Lega Nord, un movimento di protesta incentrato sull'indipendenza del Nord-Italia (secondo alcuni caratterizzato da xenofobia e razzismo, secondo altri unica forza politica nuova e che denunciava i privilegi e gli abusi dei governi precedenti) dal resto del paese, e che ostentava un generale disgusto per il sistema politico (con il celebre slogan "Roma ladrona"), divenne la maggior forza politica dell'Italia settentrionale. L'opposizione di sinistra si avvicinava alla maggioranza, ma mancava ancora di unità e di leadership.

La reazione del Parlamento

Il 5 marzo 1993, il governo presieduto da Giuliano Amato, e in particolare il Ministro della Giustizia Luigi Conso, cercarono di trovare una "soluzione politica" con una nuova legge sul finanziamento dei partiti: il decreto Conso, che fu definito criticamente "il colpo di spugna"; il decreto Conso prevedeva la rimozione delle pene per molti crimini e introduceva al loro posto piccole infrazioni civili; il risultato sarebbe stato una sorta di amnistia per la maggior parte delle accuse di corruzione. Tra l'indignazione della gente e sollevazioni a livello nazionale, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro rifiutò di firmare la legge, definendola incostituzionale.

Il 25 marzo del 1993 il Parlamento italiano cambiò la legge elettorale in favore di un sistema maggioritario, come conseguenza di un lotto di referendum popolari. Ancora traumatizzato dai recenti eventi, il Parlamento non riuscì a produrre un nuovo governo. Carlo Azeglio Ciampi, ex governatore della Banca d'Italia, fu nominato Primo Ministro e produsse un governo "tecnico" senza influenze politiche.

Nel frattempo, le indagini su Craxi furono bloccate dal Parlamento: ad aprile la Camera dei deputati nega la autorizzazione a procedere per Craxi. Diversi membri del governo, pur essendo in carica da soli tre giorni, diedero le dimissioni per protesta; tra di loro c'era Francesco Rutelli, Ministro dell'Ambiente.

 
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Mani pulite   2

Post n°75 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da albert.z
 

 L'allargamento delle indagini anticorruzione

Nelle elezioni del 1992 il partito della DC perse molti voti, ma riuscì a mantenere una leggera maggioranza, mentre l'opposizione guadagnò voti. Non c'era tuttavia unità fra gli oppositori, e molti voti arrivarono alla Lega Nord, un partito che in quel momento non era orientato alle alleanze. Il Parlamento che ne risultò era dunque debole ed era difficile arrivare ad accordi; le elezioni anticipate arrivarono dopo due anni, nel 1994.

Nell'aprile 1992, molti industriali e politici, specialmente della maggioranza ma anche dell'opposizione, furono arrestati con l'accusa di corruzione. Le indagini iniziarono a Milano, ma si propagarono velocemente ad altre città, man mano che procedevano le confessioni. Una situazione grottesca accadde quando un politico socialista confessò immediatamente tutti i propri crimini a due carabinieri che erano arrivati a casa sua, per poi scoprire che erano venuti semplicemente per notificargli una multa.

Fondamentale per questa espansione esponenziale delle indagini fu la diffusa tendenza dei leader politici di privare del proprio appoggio i politici meno importanti che venivano arrestati; questo fece sì che molti di loro si sentissero traditi e spesso accusassero altri politici, che a loro volta ne accusavano altri ancora.

Il 2 settembre 1992, il politico socialista Sergio Moroni, accusato di corruzione, si uccise. Lasciò una lettera in cui si dichiarava colpevole, dichiarando che i crimini non erano per il proprio tornaconto ma a beneficio del partito, e accusò il sistema di finanziamento di tutti i partiti.

 Il verde milanese Basilio Rizzo denuncia a Brescia che un ex ufficiale dei carabinieri sta girando l'Italia per raccogliere notizie sulla vita privata di Di Pietro. Due amici di "Tonino" ricevono offerte di denaro per raccontare che il pm fa uso di droga. L'invito viene da un tal Pagnoni, intimo di Pillitteri e della consorte Rosilde Craxi: ma tutto verrà archiviato senza troppe indagini. Intanto Parisi (allora capo della Polizia) va a trovare Craxi per raccontargli della Mercedes di Tonino e di un suo misterioso viaggio in Svizzera con l'avvocato Giuseppe Lucibello. Poi gli mostra i tabulati Sip delle telefonate, raccolti "del tutto casualmente da corpi di polizia". Sara' lo stesso Craxi a raccontarlo.
In quel mentre, secondo alcuni pentiti, Cosa Nostra progetta di eliminare Di Pietro insieme a Falcone e Borsellino.


 
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Mani Pulite  1

Post n°74 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

«Tutto era cominciato un mattino d'inverno, il 17 febbraio 1992, quando, con un mandato d'arresto, una vettura dal lampeggiante azzurro si era fermata al Pio Albergo Trivulzio e prelevava il presidente, l'ingegner Mario Chiesa, esponente del Partito Socialista Italiano con l'ambizione di diventare sindaco di Milano. Lo pescano mentre ha appena intascato una bustarella di sette milioni, la metà del pattuito, dal proprietario di una piccola azienda di pulizie che, come altri fornitori, deve versare il suo obolo, il 10 per cento dell'appalto che in quel caso ammontava a 140 milioni.»

Tangentopoli cominciò il 17 febbraio 1992, quando il pubblico ministero Antonio Di Pietro chiese ed ottenne dal GIP Italo Ghitti la cattura di Mario Chiesa, un membro del PSI. Fu l'inizio della sua prima inchiesta: Mani pulite. Le notizie della corruzione in politica cominciarono ad essere pubblicate dai giornali.

Bettino Craxi, al tempo leader del PSI, negando l'esistenza di corruzione a livello nazionale, definì Mario Chiesa un mariuolo, una "scheggia impazzita" dell'altrimenti integro Partito Socialista.

 
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Protestiamo per i ticket di 10 euro su ricette

Post n°73 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

Dal primo gennaio, in tutta Italia, è diventato obbligatorio il contributo di 25 euro al pronto soccorso per i cosiddetti codici bianchi, cioè i casi definibili – a posteriori – come “non gravi”. E’ scoppiata la polemica, anche dopo la protesta promossa dall’associazione nazionale Circolo della Libertà. «Anche la Uil è contraria a questo ticket: un cittadino che sta male non può fare la diagnosi di sé stesso, non capisce se il suo disturbo è grave o no» spiega Nirvana Nisi, segretario confederale Uil con delega alla sanità. «E poi il ticket avrebbe un senso se ci fossero delle strutture a cui le persone potessero rivolgersi, in alternativa al pronto soccorso, anche il sabato, la domenica e di notte. Fino al primo gennaio, per esempio, il contributo era presente già in dodici regioni, molte delle quali hanno queste strutture (guardie mediche, presidi, ambulatori…). In diversi casi, quindi, era giustificabile il versamento di un ticket da parte di chi decideva di andare comunque al pronto soccorso. Ora, invece, sono obbligati a pagare 25 euro anche i cittadini che vivono in città dove non c’è alternativa al pronto soccorso e dove la malasanità è allarmante». 

Peggio di questo ticket sul pronto soccorso è il ticket di 10 euro sulla ricetta, per esami di laboratorio o altre indagini diagnostiche,  che rende il servizio sanitario nazionale più costoso del servizio privato.  
 

Per protestare scrivete a  PRODI_R@camera.it  o a

                                  LETTA_E@camera.it

 
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Abolizioni

Post n°71 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

Se qualcuno volesse saperne di più sull'abolizione dei ticket, detti " costi di ricarica", sulle carte telefoniche, vada sul sito di ANDREA D'AMBRA, che è stato il primo a chiederne l'abolizione. Speriamo che l'Authority si sbrighi ad eliminare questo balzello che esiste solo in Italia.  Bersani si è accodato.  Meglio tardi che mai!

http://www.aboliamoli.eu/    e

http://www.andreadambra.eu/

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