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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi del 29/05/2007

ACQUA RUBATA

Post n°264 pubblicato il 29 Maggio 2007 da albert.z
 

Seguitemi, se ci riuscite, in questa storia. Vi svelo subito il finale: ci hanno rubato l’acqua. Nel 1992 la legge Galli avvia la privatizzazione dell’acqua. (http://spazioinwind.libero.it/ambientekr/normativa/acque/l36-1994galli.htm)  Nascono 92 società di gestione a capitale misto: privato e pubblico. Queste società hanno un solo obiettivo: il profitto. Alcune sono quotate in Borsa. Più aumenta il prezzo dell’acqua, più aumenta il valore dell’azione e più staccano dividendi.
Tutti sanno che il petrolio di questo secolo si chiama acqua. Rispetto al petrolio ha una qualità importante: non serve per spostarsi, ma per vivere. L’acqua è vita e ogni giorno 30.000 persone muoiono nel mondo per mancanza d’acqua. Quale speculazione migliore della vita umana?
La privatizzazione dell’acqua è più di una vergogna, di uno schifo. Le parole trovatele voi. L’Acea che dà l’acqua ai romani ha incrementato il suo utile nell’ultimo anno del 30% distribuito in gran parte agli azionisti. “Grazie Roma che ci fai piangere ed abbracciarci ancora...”.
Il giro d’affari annuo delle piovre dell’acqua è di CINQUEMILIARDIDIEURO. Questo non è capitalismo. E’un’economia di rapina che fa utili sulla pioggia. L’acqua non può essere un dividendo, non può produrre utili. Va sottratta alle società per azioni. In futuro di acqua ce ne sarà sempre meno. E’ un bene pubblico. Anzi, è il principale bene pubblico. Il Governo faccia qualcosa prima che la gente si muova da sola.

tratto da www.beppegrillo.it

 
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Furti di denaro legalizzati: finanziamenti ai giornali

Post n°263 pubblicato il 29 Maggio 2007 da albert.z
 

DA REPORT. INCHIESTA SUL FINANZIAMENTO AI GIORNALI

IOVINE:"Lo stato finanzia l’editoria per circa 700 milioni di euro all’anno. A chi, come, e soprattutto a che titolo vengono spesi questi soldi? Poiché in Italia si legge poco e nessun giornale riesce a vivere di sole vendite, nel 1981 fu approvata una legge, pensata proprio per dare sostegno ai giornali di idee, come i giornali di partito, penalizzati dal mercato e non sorretti dalla pubblicità e allegati. Ma nell’inchiesta di Bernardo Iovene scopriamo che in realtà i giornali considerati di partito oggi in tutto prendono il 5% degli stanziamenti. E allora il restante 95% a chi va? I lettori dei quotidiani non lo sanno, mentre lo sanno bene gli editori, che incassano corposi contributi su spese telefoniche, elettriche e costo della carta. Una fetta di finanziamenti va poi a una galassia di giornali che hanno ottenuto l’accesso ai finanziamenti grazie alla firma di due deputati, spesso di schieramento opposto, che hanno dichiarato l’appartenenza della testata a un movimento politico. Come il Giornale d’Italia, ‘Organo del movimento unitario pensionati uomini vivi’, che gira parte dei suoi contributi alla Lega. Ma non sono i soli, ci sono anche le Tv locali, per esempio Teleoggi, con i soldi pubblici ha “ringraziato” l’ex ministro Gasparri per l’attenzione dimostrata. Anche Radio Padania e Radio Maria incassano. E anche il quotidiano “Sportsman, Cavalli e Corse”. Alla fine della fiera i giornali prendono un sacco di soldi ma i giornalisti precari e sottopagati sono sempre di più."

N.B. LA MONDADORI, DI SILVIO BERLUSCONI, PRENDE 30 MILIONI DI EURO.

PROPONGO DI RIDURRE IL FINANZIAMENTO A 7 MILIONI DI EURO L'ANNO E RISERVARLO SOLO AI PRIMI DUE ANNI DI VITA DI UN GIORNALE E AI GIORNALI ORGANI UFFICIALI DEI PARTITI. POI DEVONO VIVERE AUTONOMAMENTE E NON A SPESE DEL CONTRIBUENTE.

 
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