Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi del 13/06/2007

LETTERA A PRODI

Post n°275 pubblicato il 13 Giugno 2007 da albert.z
 

 

Ill.mo Presidente Romano Prodi,

il Parlamento sta per prendere in esame la nuova legge sul licenziamento dei funzionari pubblici condannati.
Se vogliamo rifondare il rapporto tra cittadini e istituzioni è indispensabile partire da qui.

Chiediamo che la Pubblica Amministrazione pretenda un risarcimento per il danno di immagine che reati del genere comportano.

Chiediamo inoltre che insieme a questa legge sul licenziamento dei dipendenti pubblici corrotti sia approvata anche la proposta di legge presentata dalla senatrice FRANCA RAME  sul codice di procedura sui giudizi innanzi alla Corte dei conti, che annulla il condono emanato dal Governo Berlusconi, condono che permette ai funzionari pubblici condannati di evitare il pieno risarcimento dei danni arrecati.

Chiediamo infine che sia revocato il trasferimento di Luigi Magistro, creatore del sistema di controllo informatico contro le truffe fiscali dell’Audit: è mai possibile che una volta che c’è un funzionario che combatte con successo la corruzione lo si debba punire?

Invito a copiarla e spedirla a Romano Prodi via e-mail andando sul sito del governo:

http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_governo.asp

 
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Bruxelles. Dal 2019 stipendi uguali per tutti

Post n°274 pubblicato il 13 Giugno 2007 da albert.z
 

BRUXELLES - Stipendio uguale per tutti all'Europarlamento, in uno sforzo egualitario che riporta alla memoria stupendi furori d'altri tempi. Dal 2009, cioè dalla prossima legislatura, tutti gli eurodeputati guadagneranno 7.000 euro al mese. Allo stipendio base si aggiungeranno varie indennità (compenso dell'assistente e spese di segreteria) nonché gettoni di presenza e rimborsi spese.

Attualmente gli stipendi dei parlamentari europei sono equiparati a quelli dei loro colleghi del paese d'origine. L'eurodeputato italiano ha così uno stipendio uguale a quello del deputato nazionale e la stessa cosa avviene in tutti i paesi. Si è così creata una "scala" di stipendi che vede gli italiani al primo posto, con circa 12.000 euro, e i portoghesi all'ultimo, con circa 4.000. La forbice si è addirittura ampliata con l'adesione dei paese dell'Est. L'Italia è sempre al primo posto, davanti ad Austria, Olanda e Germania mentre in coda ci sono Polonia, Ungheria e Lettonia. Il rislutato della decisione approvata ieri dall'Europarlamento è che gli eurodeputati vedranno il loro stipendio decurtato mentre molti dei loro colleghi, e soprattutto quelli dell'Est, lo vedranno lautamente aumentato.

L'operazione stipendi ha raccolto ieri 403 voti favorevoli; i contrari sono stati 89 e 92 gli astenuti. Ora dovrà pronunciarsi il Consiglio dei ministri dell'Ue ma si prevede una decisione rapida e senza dibattito perché la presidenza di turno lussemburghese ha fatto nelle ultime settimane un efficace lavoro di informazione e di mediazione. Mentre attualmente gli stipendi degli eurodeputati gravano sui bilanci nazionali dei paesi di appartenenza, in futuro esse saranno pagati dal bilancio comunitario. Anche il regime fiscale al quale saranno sottoposti sarà europeo ma i paesi di provenienza potranno introdurre una tassazione complementare se riterranno opportuno eliminare eventuali differenze con i trattamenti dei parlamentari nazionali.

Ci sarà anche un regime pensionistico europeo. Il rimborso delle spese di viaggio, che attualmente è forfettario, sarà effettuato su presentazione del biglietto e coprirà i costi realmente sostenuti. Questo per evitare le polemiche che in questi anni sono state suscitate "rimborsi d'oro" presunti o reali. I paesi che lo vorranno, potranno introdurre una regolamentazione in deroga allo "statuto" europeo per migliorare indennità e pensioni.

Una sorta di conguaglio che potrà funzionare pare al màssimo per due legislature. Cosa non da poco, però, perché sposta di fatto al 2019 il trattamento uguale per tutti. Relatore del provvedimento è stato l'italiano Gargani, di Forza Italia. Ma la destra non è stata compatta: dei tre parlamentari leghisti presenti ha votato contro Salvini e si sono astenuti Borghezio e Speroni. Voto contrario hanno espresso Pirilli, di Alleanza Nazionale, e il forzista Zappalà. (f. p.)

 
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