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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi del 09/01/2008

Monnezzopoli 2

Post n°457 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da albert.z
 

da AFFARI ITALIANI
Pecoraro Scanio punta il dito su Romiti e l'Impregilo. Ecco perché. Gli affari d'oro del pattume
Mercoledí 09.01.2008 17:35

 
Un comportamento che si è protratto nel tempo "ponendo in essere una serie di artifici e raggiri per mantenere le posizioni raggiunte". Ancor più netto il procuratore Giovandomenico Lepore, che su Bassolino non usa mezze parole: "Se fosse intervenuto quando doveva farlo, l’emergenza rifiuti non sarebbe arrivata al punto in cui è ora". La politica si difende, ovviamente, prima di tutto con Fassino: "L’accertamento dei fatti dimostrerà l’assoluta correttezza delle sue scelte".

LO SMALTIMENTO CHE NON C'E' - Quanto costa un chilo di rifiuti smaltito? Poco più di 4 centesimi. Tanto sarebbe stato pagato a Impregilo per ripulire la Campania. Quindi, sapendo che la regione produce oltre 7mila tonnellate di pattume al giorno, l'affare è di circa 110 milioni di euro all'anno. Ai quali poi bisogna aggiungere le ecoballe. Dopo aver infatti "smaltito" i rifiuti, circa la metà sarebbero diventati combustibile da mettere nei termovalorizzatori. Producendo quindi energia. E monetizzando dal pattume altri 100mila euro al giorno. Anzi, le ecoballe a un certo punto si trasformano in futures, in azioni, in garanzie delle banche. Perché l'Impregilo usa proprio gli introiti previsti dallo smaltimento per garantirsi parte del credito dal sistema bancario. E da Napoli, improvvisamente, la storia si sposta a Milano, in piazza Affari.

Tanti soldi, dunque. Ma alla fine dove finivano i rifiuti? Semplicemente, da nessuna parte. Non certo smaltiti. Al massimo infilati in qualche buco dal quale il liquame cola nella falda, avvelenando le coltivazioni, i pascoli, le produzioni di pomodori e mozzarelle di bufala. Perché, come ha scritto la Procura, "il sistema non poteva funzionare". Anche perché Bassolino "non impediva, realizzava e consentiva la perpetua violazione degli obblighi contrattuali assunti dall'Ati affidataria in relazione alla gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani in Campania". Omettendo, inoltre, di "promuovere e sollecitare iniziative volte a garantire il rispetto dell'obbligo contrattuale" di ricezione da parte della Ati di tutti i rifiuti solidi urbani, e omettendo "di intraprendere iniziative dirette a contestare e comunque impedire le accertate violazioni contrattuali da parte delle società affidatarie".

 
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Monnezzopoli

Post n°456 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da albert.z
 

DA AFFARI ITALIANI
/Pecoraro Scanio punta il dito su Romiti e l'Impregilo. Ecco perché. Gli affari d'oro del pattume
Mercoledí 09.01.2008 17:35

"Un nome e un cognome sopra a tutti gli altri: Cesare Romiti". Alfonso Pecoraro Scanio, intervistato da Repubblica, lancia un nome (avvertimento?). Uno di quelli pesanti. Ma perché il ministro ce l'ha con il grande Cesare, già presidente della Fiat e della Gemina, la finanziaria che controlla Rcs, nonché numero uno, fino al 2006 dell'Impregilo? Perché, proprio per l'Impregilo, dietro la monnezza maleodorante di Napoli si nascondeva, fino a quando i magistrati non hanno fermato tutto, buona parte del fatturato. E perché l'Impregilo, nell'annosa emergenza che sta vivendo la Campania, ha un ruolo di primo piano. Affari può spiegare quale.

L'INCHIESTA - Il 26 giugno 2007 Impregilo crolla a Piazza Affari. Dopo aver aperto a 5,38 euro, inizia il tracollo borsistico: nel giro di pochi minuti arriva a oltre -10 per cento. A determinare la caduta è la Procura di Napoli, che decide per il sequestro di 750 milioni di euro, prelevati direttamente sui conti correnti bancari di Impregilo, Fisia Italimpianti, Fibe e Fibe Campania. Ma i magistrati napoletani Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, coordinati dal procuratore Camillo Trapuzzano, decidono di mandare sulla graticola anche 28 persone, oltre a interdire per un anno l'Impregilo dalle contrattazioni con la pubblica amministrazione.

Tra queste Piergiorgio Romiti e Paolo Romiti, l'ex vicecommissario, Raffaele Vanoli, l' ex sub commissario Giulio Facchi, tecnici del commissariato di Governo come Giuseppe Sorace e Claudio De Biasio, gli amministratori delegati di Fibe (la società di Impregilo capofiliera nello smaltimento), Armando Cattaneo e Fisia, Roberto Ferraris. L'ipotesi di reato è truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture. Nel novero degli imputati c'è anche quello di Antonio Bassolino, presidente della Regione nonché commissario straordinario per l'emergenza rifiuti dal maggio 2000 al febbraio 2004. E' lui che ha firmato l'appalto con Impregilo. Ma perché i pm stanno a trascinando alla sbarra il salotto buono della finanza, in mezzo ai liquami di un'emergenza infinita?

L'ORO CHE PUZZA - Al principio, nel 2003, furono le denunce sul trattamento dei rifiuti, delle discariche e dei siti di stoccaggio. Con Bassolino che stava a guardare un sistema che per la Procura non poteva funzionare. Anzi, peggio. Per i pm, infatti, tutto avveniva "con la complicità e la connivenza di chi aveva l’obbligo di controllare e di intervenire e non l’ha fatto per troppo tempo". Altre parole, altre pietre. "E' apparso evidente che il comportamento delle società non appariva lineare", "pur essendo consapevoli, fin dall’inizio, che lo smaltimento dei rifiuti non avrebbe potuto funzionare, hanno fatto di tutto per dissimulare tale situazione".

 
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L'Istat comunica i risultati economici conseguiti dal Governo Prodi

Post n°455 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da albert.z
 

DAL BLOG  RIFORME E PROGRESSO di aldus_r

Il governo guidato  da Romano Prodi, con Tommaso Padoa-Schioppa ministro dell’Economia, nei primi 9 mesi del 2007, ha conseguito i seguenti risultati economici:

1)                 Il deficit (differenza fra le entrate e le uscite) sul Pil (prodotto interno lordo) si è attestato all’1,3% , rispetto allo stesso periodo del 2006, che era del 4%. E’ il risultato migliore dal 1999.

 2)                 E’ stato ricostituito l’avanzo primario (azzerato dagli sperperi del governo Berlusconi) pari al 3,5% del Pil.

3)                 Nel terzo trimestre l'incidenza sul Pil dell'avanzo primario (il differenziale tra le entrate e le uscite, al netto degli interessi sul debito pubblico) è stata pari al 4,4%, contro -1,7% dello stesso periodo del 2006;

4)                  Nello stesso periodo il saldo corrente (risparmio) è risultato positivo e pari a 10.411 milioni di euro, contro il valore positivo di 5.105 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente, con una incidenza positiva sul Pil pari al 2,7% (più 1,4% nel corrispondente trimestre del 2006).

I suddetti dati sono stati comunicati dall’Istat.

Nel primo trimestre del 2007 (un dato ancora migliore) il deficit si è attestato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, allo 0,5% del Pil.

 I suddetti risultati è stato possibile conseguirli anche grazie ai successi ottenuti dalla lotta all’evasione fiscale, che ha consentito

     maggiori entrate, (+7,2%).

Il resto è venuto dalla contrazione delle uscite (-5,5%).

Complessivamente nei primi nove mesi dell'anno 2007 il saldo corrente in rapporto al Pil risulta positivo e pari all' 1,7% (più 0,8% nel corrispondente periodo del 2006).

 Riconosco che questi risultati sono anche il frutto dell’inasprimento della pressione fiscale. Purtroppo, quando la casa affonda (in termini economici), il capofamiglia oculato e bene accorto impone al gruppo familiare di stringere la (cosiddetta) cinghia, per risanare il bilancio della casa. Ebbene, altrettanto ha fatto(da buon padre di famiglia)  il Ministro dell’Economia Padoa-Schioppa, per risanare il nilancio dello Stato.

Una volta che i conti pubblici sono tornati in equilibrio e sono stati  rimessi in ordine, ritengo si passerà alla redistribuzione delle risorse, a cominciare dalle famiglie e dai redditi più bassi, così come ha promesso il Presidente del Consiglio Romano Prodi.

 Aldus_r :

http://blog.libero.it/virgilius/view.php?nocache=1199900300

 
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Come aumentare i salari

Post n°454 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da albert.z
 
Tag: salari

I Capigruppo della Sinistra Arcobaleno della Commissione Lavoro alla Camera (Gloria Buffo, Gianni Pagliarini, Augusto Rocchi e Tommaso Pellegrino) hanno dichiarato:

“La strada maestra per sostenere salari e retribuzioni è chiara:

-    in primo luogo il Governo rinnovi i contratti del pubblico impiego, indicando in questo modo anche  a Confindustria e Federmeccanica le proprie responsabilità, a partire dal rinnovo dei contratti dei metalmeccanici.
-    In secondo luogo, si reintroduca la detrazione di imposta per il lavoro dipendente, con l’effetto immediato che ne consegue nelle tasche dei lavoratori. Le risorse ci sono: si usino quelle che arrivano dalla lotta all’evasione fiscale e dall’armonizzazione delle tasse sulle rendite, come dice la Finanziaria.
-    In terzo luogo il Governo controlli prezzi e tariffe in modo efficace.

Sia chiaro: si tratta di scelte complementari e non alternative: una non deve escludere l’altra”.

 
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