Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi del 14/02/2008

Case agli stranieri

Post n°514 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da albert.z

 Per legge risulta che le case ai lavoratori stranieri dovrebbero darle gli imprenditori.

Alloggi. E’ forse il nodo gordiano dell’immigrazione. Il Veneto lo affronta ricordando che “gli imprenditori, in forza del Testo Unico, sono tenuti a garantire ai lavoratori subordinati immigrati un alloggio con requisiti di funzionalità e decoro”. La Regione Veneto promuoverà accordi con enti pubblici, privati e Ater, per realizzare: 1) centri di accoglienza temporanei per stranieri in difficoltà, durata massima dell’ospitalità 6 mesi; 2) alloggi sociali a pagamento strutturati sul modello degli ostelli, da collocare nel territorio in accordo con i Comuni; 3) progetti pilota per recuperare case da destinare a dipendenti stagionali stranieri (anche italiani).

 

 
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Diritti e diritti

Post n°513 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da albert.z
 

Perché mio figlio ha meno diritti di "asilo" del figlio di un immigrato clandestino?

di Carlo Panella

Dunque, un giudice di Milano, ieri ha stabilito che mio figlio, che è stato rifiutato da tutte le scuole materne di Roma (gli impiegati comunali mi hanno esortato a non presentare neanche la domanda, perché sarebbe stata cassata al 100%), ha meno diritti del figlio di una immigrata senza permesso di soggiorno, “clandestina”, come si dice, che deve essere accolto in una scuola materna.

Questa sentenza, apparentemente secondaria, ha invece un significato fondamentale, è un campanello d’allarme formidabile. In Italia infatti, manca completamente una legislazione specifica che determini criteri normati dal parlamento per il momento successivo alla concessione del permesso di soggiorno. Vittime dell’emergenza, i vari governi si sono in questi anni mossi solo sul fronte della lotta alla clandestinità e nessuna legislazione ha affrontato di petto i temi della “cittadinanza temporanea” degli immigrati regolari.

Da questo vuoto normativo, è conseguita una conseguenza abnorme: l’integrazione degli immigrati è stata delegata alle amministrazioni comunali, senza alcuna cabina di regia, senza alcun riferimento normativo del Parlamento.

Come sempre, il vuoto è stato prontamente riempito dalla magistratura, che si è messa a legiferare, imponendo criteri tanto, tanto politically correct, quanto dannosi.

 
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