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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi del 02/07/2008

Sicurezza, 6mila agenti in meno

Post n°678 pubblicato il 02 Luglio 2008 da albert.z
 

L'allarme del Silp, il sindacato di Polizia, sui tagli preannunciati dal Governo: "Più difficile contrastare la criminalità diffusa e la mafia"

I paradossi del pacchetto sicurezza

Il governo sta varando una grande quantità di norme. Ma alcune in contrasto fra loro

La sicurezza tra le priorità del nuovo Governo? I fatti sembrerebbero dimostrare il contrario. Nella manovra di bilancio approvata il mese scorso, alla voce “ordine pubblico e sicurezza”, è stato previsto un taglio della spesa di 538,5 milioni di euro. In concreto: riduzione netta degli organici, meno soldi per carburanti e manutenzione delle auto di servizio, stretta sugli straordinari per polizia e forze armate. Il Silp, sindacato di Polizia della Cgil, lancia l’allarme: la riduzione del turn over del 10% porterà a un calo del personale di 1.611 unità nette già dal prossimo anno.
Oggi per rendere città e periferie più sicure servirebbero 9mila agenti in più. Entro il 2012 l’organico attuale non solo non aumenterà, ma sarà ridotto di altri 6.689 elementi.

Solo poche ore fa il premier, sfibrato dalle polemiche per la norma “blocca-processi”, aveva precisato che “il governo ha scelto di mettere la sicurezza e l’ordine pubblico fra le priorità della propria azione”.
Il Silp però è di tutt’altro parere. Il ridimensionamento contemplato dal decreto estivo che anticipa la Finanziaria 2009, non solo non porterà giovamento ai cittadini, ma li renderà ancora più insicuri perché viene ridotta la stessa operatività delle forze dell’ordine: il sindacato calcola ad esempio che delle 13 volanti che per ogni turno di 6 ore sorvegliano le strade di Roma, ben 3 potrebbero essere cancellate. A Palermo si teme che le volanti passino da 9 a 7.

Ma tutta la struttura operativa risentirà dell’annunciato ridimensionamento. A Roma e provincia ci sono 47 Commissariati, per un totale di 3.645 addetti. La manovra taglierà 911 uomini, in pratica l'organico medio di dodici Commissariati. Quanto mancano i soldi, le scelte sono limitate: o si chiude o si riduce drasticamente il personale.

“Con questo manovra – ha spiegato a Repubblica il segretario del Silp, Claudio Giardullo - si riduce sensibilmente la capacità del sistema di sicurezza di fronteggiare la minaccia che viene dalla criminalità diffusa e soprattutto da quella mafiosa. Da un punto di vista strategico si realizza un progressivo smantellamento della sicurezza pubblica a vantaggio di una doppia contrastante tendenza, cioè da una parte l'impiego dei militari nel territorio e dall'altra il trasferimento agli enti locali di nuovi poteri in materia di sicurezza”.

FORSE C'E' STATO UN MALINTESO CON GLI ELETTORI ONESTI.

GLI ONESTI CREDEVANO PIU' SICUREZZA PER LORO, INVECE IL GOVERNO VARA UN DECRETO CHE DA' PIU' SICUREZZA AI CRIMINALI DI RESTARE IMPUNITI.

E NAPOLITANO E' D'ACCORDO!!!

 
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MESSAGGIO DI PIETRO

Post n°677 pubblicato il 02 Luglio 2008 da albert.z
 

Cari amici,
Vi trasmetto, di seguito,  la lettera pervenuta oggi dal nostro Presidente, Antonio DI PIETRO e Vi raccomando ancora che in ogni capoluogo di provincia, ci sia un nostro presidio in concomitanza con la manifestazione di Roma.
 
Cordiali saluti,
Il Coordinatore Regionale,
On. Prof. Antonio BORGHESI
 
 
 
----- Original Message -----
Sent: Wednesday, July 02, 2008 2:20 PM
Subject: Fwd:Lettera dal Presidente Antonio Di Pietro


Carissimi,
ci sono momenti nella vita delle nazioni in cui i cittadini devono fare delle scelte. Momenti in cui non si può più fare finta di niente e continuare a credere che, in fondo, nulla veramente cambierà. Le leggi che continuamente vengono proposte dal nuovo Governo sono un attentato alla democrazia. Se passano, vincerà il regime e perderà, per un tempo indefinito, la democrazia. Non c'è bisogno dell'esercito per togliere la libertà ai cittadini. E' sufficiente manipolare l'informazione e, grazie a questa, farsi eleggere in Parlamento. Quindi legiferare contro la Costituzione, contro l'indipendenza della magistratura, contro la sicurezza dei cittadini, contro la libera informazione. Una legge dopo l'altra. Cosa distingue un primo ministro di una democrazia da un dittatore? Il vero tratto distintivo è l'impunità assoluta del dittatore. Quando Silvio Berlusconi l'avrà ottenuta l'Italia sarà, a tutti gli effetti, una dittatura. Sorprende come opinionisti autorevoli abbiano potuto accreditare Silvio Berlusconi di qualità di statista e come una parte della stessa opposizione abbia creduto di poter avviare con lui le riforme istituzionali. La storia di Berlusconi parla per lui. I suoi innumerevoli processi, la condanna per corruzione giudiziaria del suo avvocato Cesare Previti per la Mondadori, la sua appartenenza alla P2, l'occupazione abusiva delle frequenze di Rete4. L'elenco è interminabile come i danni subiti a causa sua dal nostro Paese. Mi riferisco soprattutto allo spegnersi della coscienza civica, della morale, dell'etica. All'esempio devastante che Berlusconi ha offerto alla nazione e alle giovani generazioni in quasi venti anni, un esempio aggravato dalla sua impunità. Una situazione simile a quella dei ragazzi nei paesi del Sud che ammirano il camorrista o il mafioso locale. Il Consiglio dei ministri di oggi, 27 giugno 2008, ha approvato il DDL per garantire l'impunità alle prime cariche dello Stato durante l'esercizio del loro mandato, che diventano quindi più uguali degli altri cittadini di fronte alla legge. Nelle scorse settimane sono state presentate dal Governo leggi che definire vergogna è insufficiente. E' più corretto chiamarle eversive e criminali in quanto minano le basi dello Stato e favoriscono i delinquenti. La sospensione dei processi per un anno serve a evitare la possibile condanna di Berlusconi al processo Mills di Milano. Altri centomila processi saranno bloccati per reati che vanno dallo stupro, alla truffa, al rapimento di minore. La sicurezza dei cittadini, tanto sbandierata in campagna elettorale da Berlusconi e dalla Lega, è sacrificata all'interesse del presidente del Consiglio. Il divieto di pubblicare le intercettazioni una volta depositate in tribunale a disposizione delle parti, e quindi di fatto già pubbliche, impedirebbe di venire a sapere di Parmalat o dei furbetti del quartierino. Il giornalista che pubblicasse le intercettazioni finirebbe in carcere, il suo editore chiuderebbe e chi ha compiuto il crimine non dovrebbe rispondere all'opinione pubblica. Con questa legge, negli Stati Uniti non  ci sarebbe stato il Watergate e Nixon non avrebbe rassegnato le dimissioni. L'Italia dei Valori proporrà un grappolo referendum per l'abrogazione di queste leggi contro la democrazia, se necessario promuoverà azioni di disobbedienza civile come la pubblicazione degli atti giudiziari. Nessuno può più rimanere a guardare. L'otto luglio a Roma dalle ore 18:00 in Piazza Navona, in contemporanea con l'iter di approvazione della legge sulle intercettazioni, l'Italia dei Valori insieme a esponenti della società civile ha indetto una manifestazione per la libertà di espressione e per la giustizia.

Antonio Di Pietro, Presidente dell'Italia dei Valori

 
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