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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi del 16/07/2008

Da “Roma Ladrona” a “Roma Capitale”.

Post n°698 pubblicato il 16 Luglio 2008 da albert.z
 

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Sic transit gloria mundi. Dopo aver per anni riempito il Nord di manifesti contro “Roma Ladrona” ora la Lega Nord regala a Roma un finanziamento straordinario di 500 milioni di Euro.
E’ evidente l’involuzione della Lega Nord, pronta ormai a dire di “si” a qualunque cosa in cambio di un mitico “federalismo fiscale”, che con gli atti di questo governo si allontana invece sempre di più. Dobbiamo registrare oggi che la Lega ha approvato 300 milioni di Euro ad un’azienda pubblica decotta come Alitalia, 500 milioni di Euro a Napoli per i rifiuti (che comunque verranno trasferiti anche al Nord nonostante le loro affermazioni contrarie) ed ora 500 milioni di Euro a Roma per i suoi debiti. Non si capisce tuttavia perché per Roma si possa fare e non si possa fare per Venezia o per Torino o per Milano. Ma tant’è. La Lega Nord ieri ha approvato anche la ripresa delle estrazioni di idrocarburi in Alto Adriatico (dove è in atto un pericoloso fenomeno di subsidenza, cioè di abbassamento del suolo sulle coste veneziane e del Polesine). Per farlo ha addirittura votato contro un  emendamento che lei stessa aveva proposto.  La Lega ha anche votato a favore di un emendamento che invece di liberalizzare i servizi pubblici locali (per creare per i cittadini attraverso la concorrenza prezzi più bassi del gas, dell’elettricità, ecc.) permette nuovamente di conservare le municipalizzate (da sempre fonti di corruzione, posti nei consigli di amministrazione, posti di lavoro per gli amici). E’ evidente che anche Bossi vuole difendere la sua “mangiatoia”.

 
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Del Turco arrestato, tangenti per milioni.

Post n°697 pubblicato il 16 Luglio 2008 da albert.z
 

Scontro Berlusconi-Anm
Ottaviano Del Turco
Ottaviano Del Turco
Arrestato il presidente della regione Abruzzo Ottaviano Del Turco (di T. Lisanti)

Associazione per delinquere, corruzione e concussione per gestione privata nella sanita'. Queste le accuse che hanno portato la Guardia di Finanza di Pescara ad arrestare il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, nell'ambito di una vasta operazione che ha interessato anche le regioni Marche e Lazio.

Oltre al presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, condotto in carcere, sono stati arrestati l'assessore alla Sanita', Bernardo Mazzotta, il segretario generale della presidenza, Lamberto Quarta, l'assessore Antonio Boschetti, l'ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici e l'ex presidente della finanziaria regionale Masciarelli.

Secondo quanto si è appreso l'inchiesta sarebbe la seconda parte di quella avviata due anni fa sulla cartolarizzazione dei debiti della sanità abruzzese per la quale finì in carcere Masciarelli, ex presidente della Finanziaria regionale ritenuto l'artefice di un sistema per un pagamento di tangenti.

Se si calcola per approssimazione l’entità delle tangenti date ai partiti negli ultimi venti anni si arriva per largo difetto a 1661 miliardi di euro che corrisponde al debito pubblico attuale.

 
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Il processo rischia di slittare

Post n°696 pubblicato il 16 Luglio 2008 da albert.z

Il testimone Il banchiere italo-elvetico potrebbe opporsi alla trasmissione degli atti a MilanoCaso Mills, missione a Lugano Trasferta per sentire Del Bue: un suo ricorso rinvierebbe la sentenza

MILANO — La domanda più importante, alla fine della trasferta odierna a Lugano del Tribunale del processo Mills per ascoltare la deposizione come ultimo teste della difesa Berlusconi del banchiere italo-elvetico Paolo Del Bue, paradossalmente sarà l'ultima, in apparenza la più banale e ovvia per chi (dopo aver preteso di essere ascoltato in Svizzera e non in Italia) sia stato sino a quel momento interrogato con tutte le garanzie e nel contraddittorio delle parti: sarà la domanda con la quale il procuratore elvetico che condurrà la rogatoria, non aperta al pubblico in base alle norme svizzere e dunque off limits per i giornalisti, chiederà al testimone del processo Mills (ma indagato a Milano per l'ipotesi di riciclaggio nel connesso procedimento sui diritti tv Mediaset) se intende acconsentire alla trasmissione in via semplificata del verbale della sua audizione.

Basterà che Del Bue risponda (come sua facoltà) che ci deve pensare, e che magari in un secondo tempo risponda di no, perché sui tempi di prosecuzione del processo Mills si accenda un'altra notevole ipoteca. Perché? Il dibattimento nel quale il collegio Gandus-Dorigo-Caccialanza sta giudicando se Silvio Berlusconi sia o meno colpevole di aver corrotto con 600 mila dollari nel 1997/2000 il teste David Mills, in relazione a deposizioni mendaci o reticenti rese nel 1997 e '98 in due processi milanesi al premier dall'avvocato inglese «architetto» delle società offshore della Fininvest, sta per esaurire la propria fase istruttoria: dopo la rogatoria rifissata oggi nella speranza che si riesca a sentire Del Bue (è dal 9 maggio che si cerca il modo, il banchiere aveva dato la sua disponibilità per giugno, ma all'ultimo momento comunicò di essere in Brasile bloccato da «dolori toracici»), venerdì toccherà alla consulente contabile di Berlusconi, il 19 settembre le parti potranno chiedere eventuali prove straordinarie, e poi si andrà alla requisitoria e alle arringhe.

Nel frattempo è probabile che per la ripresa post-estiva sia stata già approvata la legge Alfano che intende rendere immune da qualunque processo (sospendendolo per la durata della carica) il presidente del Consiglio. Tuttavia la pur fulminea approvazione anche al Senato (dopo quella alla Camera giovedì scorso) può sempre celare insidie e imprevisti; e in ogni caso, anche a legge in vigore, di riflesso Berlusconi sarà interessato dal prosieguo del processo per il solo Mills. Ebbene, nel caso in cui Del Bue dovesse fare ricorso contro la trasmissione semplificata in Italia del verbale dell'audizione che renderà oggi a Lugano, l'istruttoria dibattimentale milanese non potrà essere dichiarata chiusa fino a quando questo ricorso non sarà deciso dal Tribunale federale svizzero. E per poco che sia il tempo impiegato dalla procedura svizzera, non sarà certamente inferiore ai 3/4 mesi. Per questo l'ultima domanda oggi a Del Bue finirà per essere importante: se egli deciderà di opporsi alla trasmissione semplificata del suo verbale, la sentenza del processo Berlusconi-Mills (qualora il testo Alfano non dovesse diventare legge in tempo per metà settembre) o il futuro verdetto del processo Mills (se il testo Alfano diventasse legge e quindi proseguisse solo il processo all'avvocato inglese) non potrebbero comunque essere emessi prima dell'autunno/inverno. lferrarella@corriere.it

Luigi Ferrarella

 
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Lettera di un  leghista

Post n°695 pubblicato il 16 Luglio 2008 da albert.z
 



"Gentile Beppe Grillo, le invio questa lettera aperta per Umberto Bossi, se lei la pubblica probabilmente Bossi la leggerà. Grazie in anticipo." Dante.

Umberto,
mi permetto di darti del tu, ti ho seguito dal 1987 da quando disegnavi le galline per i manifesti di Roma Ladrona, oggi sei scappato di casa, ma io comunque ti aspetto. La porta è aperta. Non ti voto più da quando sei andato con Berlusconi, quello che chiamavi il mafioso di Arcore e allora, se ricordi, tutta la base era d’accordo con te. Non so perché lo hai fatto, non credo per i soldi, per i miliardi che avrebbe usato per comprarti e non credo neanche che tu abbia avuto paura di minacce di morte per te e per la tua famiglia da parte della mafia. Sono cose che si dicono. Sono convinto che abbiano cercato di comprarti e di intimidirti, ma per me tu non sei uno in vendita e hai sempre avuto un certo coraggio.
Io credo che tu abbia abbandonato la Lega delle origini per motivi tattici, per arrivare più presto al federalismo e per questo hai fatto un patto con il diavolo, con chi rappresenta l’esatto contrario della Lega, l’uomo di Dell’Utri e di Licio Gelli, il figlio di Bettino Craxi, l’erede di quell’Andreotti che abbiamo mandato a fanculo nel prato di Pontida in quarantamila quando al vaffanculo Beppe Grillo non ci pensava ancora. Il vaffanculo lo ha inventato la Lega, lo hai inventato tu.
Io penso che Berlusconi, scusa il termine, abbia fottuto te e la Lega e abbia incassato solo lui. Gli hai regalato cinque anni di governo senza cavare un ragno dal buco. Mentre lui ha fatto le leggi per sé, la Lega non ha ottenuto niente, meno di zero. Adesso hai promesso che porterai a casa il federalismo fiscale, se lo otterrai avrai avuto ragione tu. Ma non te lo faranno fare. Non possono chiudere per fallimento il Centro Sud che vive delle tasse della produzione del Nord, ci sarebbe la rivoluzione in Sicilia, in Calabria, in Campania dove le uniche imprese importanti sono la Regione, le province e i comuni. Morirebbero di fame. Il federalismo fiscale avrebbe come conseguenze la rivoluzione e la secessione. Tu lo sai benissimo, e lo sanno anche loro.
Da quando sei con Berlusconi la base ha dovuto ingoiare dei rospi, ma in questa legislatura sono rospi giganti: i sussidi pubblici all’Alitalia, il Ponte di Messina, la spazzatura di Napoli portata al Nord. In tre mesi avete discusso solo di leggi per evitare i processi a Berlusconi, la sicurezza dei cittadini della campagna elettorale è stata sacrificata all’impunità di Berlusconi. I rom c’erano prima e ci sono adesso. I clandestini sbarcavano prima e ora pure. L’unica tassa che rimaneva ai comuni del Nord, l’ICI, è stata cancellata. Le imprese del Nord chiudono, la Lega lo sa bene, per la pressione fiscale, gli anticipi dell’IVA mai rimborsati, l’IRAP e per le mille rotture di balle della burocrazia italiana.
Le nostre aziende chiudono, Umberto, e tu passi il tempo a parare il culo a Berlusconi sperando nel federalismo. Una volta che Berlusconi avrà sistemato i suoi problemi giudiziari potrai scordarti il federalismo fiscale. Spero (lo spero veramente) di sbagliarmi, ma ti troverai con un pugno di mosche in mano e il movimento sfasciato. Se alzerai la voce, Berlusconi ti scaricherà e imbarcherà Veltroni o Casini o tutti e due. E tratterà te e la Lega sulle sue televisioni come oggi tratta Di Pietro.
Mi ricordo una volta nell’Oltrepò Pavese eravamo in trenta ad ascoltarti, parlasti per quelle poche persone per ben due ore. Ci spiegasti come la Chiesa intimidiva i liberi pensatori e come bruciava gli eretici. Sabina Guzzanti avrebbe preso appunti, al tuo posto rimane un’educanda. Non è mai troppo tardi per ritornare indietro da una strada sbagliata.” Dante

CONDIVIDO: BOSSI SI E' FATTO FREGARE DA BERLUSCONI.

BOSSI HA TRADITO LO SPIRITO DELLA LEGA.

 
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HO SCRITTO A BEPPE GRILLO

Post n°694 pubblicato il 16 Luglio 2008 da albert.z
 


IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO
Ho letto la lettera di Nadia, e mi sono decisa a scrivere, fino ad ora non ho parlato
della
mia malattia , non mi piace farmi commiserare, ma adesso mi sono veramente
arrabbiata. A gennaio ho scoperto di avere un tumore alle ovaie e all'utero, sono
stata operata a marzo, poi ho fatto la Kemioterapia. Ora ho scoperto di avere un
tumore anche al seno, e visto che ho ancora metastasi al ventre, mi opereranno
a tutti e due. Fino a quì tutto normale, si fà per dire, ma non è così, perchè per
l'INPS io ho finito il mio periodo di malattia, dopo sei mesi all'INPS hanno deciso
che il tumore passa, oppure che la persona sia morta, perchè altrimenti non mi
spiego perchè solo sei mesi.,e visto che ho il ferro quasi a zero io non mi reggo in
piedi, devo salire e scendere le scale sempre con un aiuto.
Ma della serie il male non viene mai da solo, è successa un'altra cosa.
Tre anni fà, in tempi non sospetti della mia malattia, ho fatto la richiesta dell'ascen-
sore alle case popolari dove abito. io oltre a quello che mi è venuto ora, ho un'insuf-
ficienza respiratoria , il diabete, e l'ipertensione, con queste patologie ci avevano
accordato l'ascensore, (non solo per me, ma anche per molte persone anziane del
palazzo), erano anche stati stanziati i fondi, dalla lettera dell'ATER si diceva che
stavano solo aspettando di fare la gara d'appalto, e che entro la fine dell'anno,
sarebbero cominciati i lavori dell'ascensore.
Invece neanche per sogno, hanno fatto sindaco il giustiziere della notte Alemanno,
che ha deciso di risanare il buco che c'è a Roma, e invece di bloccare la pulizia dei
giardini, o delle scale, ha bloccato gli ascensori, non gli è venuto in mente che
magari le scale ce le possiamo pulire da soli, ma l'ascensore serve ai malati, agli
andicappati, agli anziani, insomma ai più deboli, lui ha punito proprio noi. Caro
Alemanno è dal tempo degli antichi romani che c'è il BUCO a Roma, e tu hai
deciso di tapparlo proprio ora, e in questo modo? - Silvia

 
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IL POTERE DEL PRINCIPE

Post n°693 pubblicato il 16 Luglio 2008 da albert.z

Il potere non è nel consiglio comunale di Palermo. Il potere non è nel parlamento della Repubblica. Il potere è sempre altrove. Lo Stato per me è la costituzione e la costituzione non esiste più" - Leonardo Sciascia. Non è vero che la mafia è quella che si vede in tv, e che i corrotti e i criminali sono una malattia della nostra società. Qui, in Italia, la corruzione e la mafia sembrano essere costitutivi del potere, a parte poche eccezioni (la Costituente, Mani pulite, il maxiprocesso a Cosa nostra). Ricordate il Principe di Machiavelli? In politica qualsiasi mezzo è lecito. C’è un braccio armato (anche le stragi sono utili alla politica del Principe), ci sono i volti impresentabili di Riina, Provenzano, Lo Piccolo, e poi c’è la borghesia mafiosa e presentabile che frequenta i salotti buoni e riesce a piazzare i suoi uomini in Parlamento. Ma il potere è lo stesso, la mano è la stessa. Il libro è questo: racconta il fuori scena del potere, quello che non si vede e non è mai stato raccontato ma che decide, fa politica e piega le leggi ai propri interessi. Ci avviamo verso una democrazia mafiosa? Gli italiani possono reagire, è già successo.

ROBERTO SCARPINATO

Il giudice Roberto Scarpinato nel suo ultimo libro, "Il ritorno del Principe", afferma: "alcuni dei più noti processi celebrati in questi ultimi anni hanno dimostrato che l'occulta trasversalità della gestione del potere del nostro Paese non è storia del passato, determinata da patologie transitorie, ma realtà strutturale… Il potere visibile rischia così di divenire il figlio bastardo di quello invisibile, generato a sua volta da una miriade di segreti matrimoni di interessi o di transazioni sottobanco… Un sistema integrato di soggetti individuali e collettivi. Una sorta di tavola dove siedono figure diverse, non tutte necessariamente dotate di specifica professionalità criminale: il politico, l'alto dirigente pubblico, l'imprenditore, il finanziare, il faccendiere, esponenti delle istituzioni e, non di rado, il portavoce delle mafie…"
Ma visto che il Potere è ben attento a non far vedere la realtà, offrendo meravigliosi colpi di teatro, occorre un esempio concreto, altrimenti l'inganno del Potere continuerà a far pensare che ci siano una Maggioranza ed una Opposizione alternative, quando invece sono complementari.

 
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