Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi del 12/09/2008

Politico onesto

Post n°736 pubblicato il 12 Settembre 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

Per avere una vera democrazia tutti i politici dovrebbero essere come ANTONIO DI PIETRO.

SE VUOI PAGARE POCHE TASSE E AVERE BUONI SERVIZI OCCORRONO POLITICI CAPACI MA ONESTI.

CON CRAXI IL DEBITO E' AUMENTATO PERCHE' GLI APPALTI COSTAVANO IL TRIPLO. CON GLI ALTRI (BERLUSCONI E PRODI) COSTAVANO IL DOPPIO.

SE VUOI PAGARE IL GIUSTO, OCCORRE AL POTERE, L'UOMO GIUSTO: ANTONIO DI PIETRO.Politici disonesti e menefreghisti hanno portato l'Italia ad avere il terzo debito del mondo e hanno portato l'Alitalia al disastro.(Chi ha ridotto l’Al-Italia così? Partiti e sindacati. Gli italiani hanno la risposta sulla punta delle lingua. Sanno chi è stato, ma non gli vengono ancora le parole. La bancarotta dell’Al-Italia è un sintomo e un preludio del fallimento del Paese. I partiti e i sindacati ne sono a conoscenza. Se i libri finiscono in tribunale i responsabili dovranno rispondere. Che fallisca allora l’Al-Italia e si apra un pubblico processo contro chi l’ha distrutta. A partire dai presidenti del Consiglio presenti e passati).

OCCORREREBBE UNA PRESA DI COSCIENZA DEL POPOLO ITALIANO, INVECE BEVONO TUTTO E SI COMPORTANO COME LE PECORE.

Ci hanno tolto il diritto di scegliere il nostro deputato o senatore; ora lo sceglie per noi il segretario del partito. Si sono fatti leggi per restare ingiudicati, fanno indulti per gli amici delinquenti e stanno per fare il federalismo lasciando ai politici locali gli attuali privilegi di decidere come spendere denari pubblici senza obbedire a regole di buona amministrazione, ma rincorrendo gli elettori con sprechi inutili, consulenze balorde, sprecando denari in mille modi. Faranno mille Rome e  sarà il DISASTRO in pochi anni.

 
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FEDERALISMO LADRONE

Post n°735 pubblicato il 12 Settembre 2008 da albert.z
 

C'E' FEDERALISMO E FEDERALISMO. BISOGNA STARE ATTENTI CHE NON FACCIANO IL FEDERALISMO LADRONE. SE OGNI ENTE LOCALE HA IL POTERE SI SPENDERE A PIACERE ALLORA ANDREMO AL DISASTRO.

Nulla può essere più lontano del progetto di democrazia partecipata dei Nuovi Municipi, dal piano federalista della Lega che trasforma una Roma ladrona in tante Rome ladrone a carattere regionale.

Mentre il pensiero no global (di sx) intende rovesciare la piramide del potere aprendo ai cittadini il controllo,e in parte la gestione diretta, della cosa pubblica, aumentando la democrazia dal basso, il pensiero leghista (di dx) sembra procedere solo a nuove spartizioni territoriali che subentrino a quelle centralizzate, aumentando le risorse finanziarie e le facoltà decisionali di poteri locali, che non necessariamente sono rivolti al bene dei cittadini quanto all’accaparramento finanziario da parte di alcuni (la Sicilia o la Campania dovrebbero essere esempi sufficienti)

Il piano Calderoli zoppica da tutte le parti. Non riforma la gestione territoriale del potere allargando la democrazia, né limita il caos attuale tra competenze territoriali, polverizzate tra comune, provincia, regione, comunità montane, bacini e altri enti territoriali a piacere, non divide ruoli e compiti precisando chiare responsabilità agli occhi dei cittadini, razionalizzando gli enti inutili o doppioni o controproducenti, e non fa capire in questa selva di rimandi e di scaricabarile contro chi il cittadino dovrebbe protestare in caso di inefficienza o spreco di denaro pubblico e come la sua protesta potrebbe diventare causa di cambiamento.

Se la bretella di Mestre o la Salerno Reggio Calabria non vengono fatte, contro chi protesta il cittadino? Il Comune? La Province? La Regione? Col voto? Con "questo" voto? Con liste prefabbricate dall’alto? Con primarie ch evengono accettate solo quando collimano con le scelte superiori?

Non basta condannare Roma ladrona e parlare di federalismo fiscale e sindaci sceriffo, quando tutta l’impalcatura resta uguale, non solo la divisione estrema del potere, le concorrenze, gli antagonismi, i doppi incarichi, i clientelismi, i conflitti di interesse, la tendenza ad aumentare il numero degli uffici, dei dipendenti, degli enti..

In Italia ci sono dei partiti chiaramente e palesemente antidemocratici, che hanno agito concordemente per centralizzare il potere in una dozzina di capipartito, da cui il potere discende in mondo clientelare come da tante piovre per coprire le intere possibilità della nazione, il potere, la politica, il lavoro, le finanze, l’industria, la sanità... tutto!

Queste forze antidemocratiche si sono coalizzate benissimo tra loro, abbattendo anche qualsiasi pseudo-ideologia storica o economica di supporto, per rafforzare una struttura gerarchica di potere solidamente incentrato in Roma. Ora sembrerebbe che il federalismo la metta in crisi, ma non è così. Anch’esso è funzionale al tutto.

Alcuni esempi di questo degrado che ci porta all’ultimo posto in Europa per corruzione politica: il consolidamente di una casta di abusi e privilegi innominabili e inesistenti altrove, il crollo totale della meritocrazia, la necessità assoluta di un appoggio politico per qualsiasi passo nella vita, la dipendenza vitale di ogni branca del paese dal potere politico, la dequalificazione del referendum popolare che ormai conta come il due di picche, la liste elettorali prefabbricate dai capipartito e di loro esclusiva competenza e l’accordo bypartisan di smantellare i principi e diritti costituzionali.

Ci aggiungiamo la dominanza, accettata anch’essa in modo bypartisan, di subire i diktat di una cricca europea messa su dal Trattato di Lisbona per piegare in modo antidemocratico i diritti del nostro paese agli interessi di multinazionali (si veda ora l’introduzione forzata degli OGM pur respinti da tutti i 27 paesi dell’UE).

Parlare in queste condizioni di riforma calderoniana come di un aumento decisionale del potere dei cittadini sugli organi amministrativi diventa ridicolo.

Alla luce di una democrazia che perde colpi ogni giorno, si capisce benissimo come il federalismo leghista sia un grosso imbroglio che non farà che aumentare la confusione dilatando la macchina del potere assolutistico, ed è proprio questo che piace oggi a tutti i partiti. Non certo per noi, ma contro di noi.

Non per i nostri interessi, ma per i loro.

La Casta ci ha messo poco a vedere che ci guadagnava. Ecco perché accorrono tutti a dare appoggio alla Lega.

Col federalismo alla Calderoli non avremo nessuna democrazia in più, nessun maggiore controllo da parte dei cittadini, nessun aumento nei ricambi gestionali, ma solo un rafforzamento del sistema di potere attuale che si crea dei supporter anche più interessati.

Ma se davvero volevano aumentare la democrazia, perché non ritornano alle liste di preferenza e non moltiplicano i sondaggi popolari vincolanti e non diminuiscono il quorum dei referendum? PerchP non aumentano gli strumenti di democrazia diretta? Come in Svizzera, per es. O introduconi il referendum propositivo?

Del resto, se il sindaco resta l’anello apparentemente più democratico di questo sistema centralizzato e quello apparentemente più vicino al cittadino, basta vedere cosa è successo a Bologna per raccogliere la volontà popolare o non piuttosto imporre direttive comunque centralizzate contro la volontà degli elettori per capire qualcosa. E se questo avviene a Bologna, figuriamoci in città come Catania o Palermo. Non facciamoci illusioni: le nuove riforme non aumenteranno affatto il potere democratico dei cittadini ma rafforzeranno soltanto, con un allargamento della casta, i poteri di pochi su tutti. Il Nuovo Municipio non è questa razzia di beni pubblici. E’ un’altra cosa.

Qui al posto di una Roma ladrona ne avremo 20, ma non è che moltiplicando i ladroni ci sarà maggiore giustizia o democrazia. Ma basterebbero il sindaco Scapagnini a Catania o Cofferati a Bologna a mostrarci dove vogliono che andiamo a finire.

..

Masada 781. Cercando il bosone

hattp://www.masadaweb.org



Di : viviana vivarelli

 
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Alitalia: fateci tutti soci

Post n°734 pubblicato il 12 Settembre 2008 da albert.z
 




Ora che ne conosciamo i dettagli possiamo affermarlo con certezza: l’operazione del governo su Alitalia non è un salvataggio, ma una colossale porcata. La peggiore nella storia dei rapporti, già di per sé poco edificanti, tra un certo capitalismo di relazione e la politica. Il governo ha fatto coriandoli del codice civile, delle norme europee e di quelle antitrust.

Con questa operazione, che ripulisce Alitalia da ogni debito, da ogni elemento di rischio e lascia a questi intrepidi imprenditori soltanto la ‘ciccia’, ovvero il marchio, il monopolio delle ricchissime rotte italiane e un’importante flotta aerea, si è deciso di fare un colossale regalo a sedici famiglie amiche. Non si tratta di capitani coraggiosi, ma di imprenditori che, grazie allo Stato, campano di tariffe, appalti e debiti.

Diciamolo con franchezza: con tutto questo, il mercato e l’impresa non c’entrano proprio niente. Siamo, invece, nel campo delle più smaccate prebende di Stato. Ci rammarica profondamente, per il ruolo che svolge e per la storia personale, trovare in questa rete anche il presidente degli industriali. La cosa più vergognosa e che rende il tutto una vera e propria truffa è che il prezzo di questo regalo, tra il debito di Alitalia ed il costo sociale degli esuberi, lo pagheranno gli italiani e sarà di almeno un miliardo di euro.

E’ per questo che intendo proporre al mio partito di lanciare la campagna nazionale ‘Fateci tutti soci’. Almeno per una volta cambiamo lo spartito per cui agli italiani vanno i debiti ed a pochi privilegiati della politica i profitti. Trasformiamo Alitalia in una grande public company e istituiamo un fondo per l’azionariato popolare diffuso con quote a partire dai dieci euro: in questo modo si consentirà anche a pensionati e casalinghe di partecipare a questa abbuffata di Stato, al posto soliti noti. Quanto al Partito Democratico, speriamo che inizi a interrogarsi sull’opportunità che il figlio e socio dell’investitore più coinvolto in questa deprecabile operazione continui ad essere il ministro ombra dello Sviluppo Economico.

 
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